Il Giro reale ha dato una risposta "lievemente" favorevole a Caruso... Ieri ho gioito per la sua bellissima vittoria, mi sono spellato le mani, è stato come se le migliaia di chilometri macinate in tanti anni lo portassero in vetta con una standing ovation!
Senza la frattura del polso e il conseguente disturbo della preparazione, penso che Nibali, in un Giro che ha proposto anche tanta mediocrità, avrebbe potuto ottenere una top 10, qualcosa come nel 2020, nulla di più. Anche recupero e fondo non sembrano essere più all'altezza. Inevitabile tramonto, come ovviamente è per Pozzovivo, che purtroppo il Giro non ha potuto correrlo.
Ciccone ha dato l'idea di una dimensione diversa ma la caduta rende difficile mettere del tutto a fuoco le ipotesi future. Una top 10 sembrava molto probabile. Ha iniziato con l'idea di vincere una tappa, scoprendosi in grado di stare con i primi. Dubbi però su fondo e recupero. Si stava già spegnendo rispetto alle prime tappe, come si è visto per molti altri in queste ultime tappe, comunque. Tentativi più mirati e convinti di lottare per la classifica deve farli.
Indecifrabile Masnada. Era in forma e in crescita al Romandia, inizio di Giro stentato e ritiro per una tendinite. Peccato, dopo il Giro 2020 era lecito essere curiosi sul suo rendimento.
Brutto naufragio per Formolo, dato in buona forma ma in difficoltà sin dall'inizio. D'altra parte, non avevamo aspettative, è evidente da tempo che i GT non sono nelle sue corde.
E' scomparso immediatamente dai radar un Matteo Fabbro che aveva qualche ambizione, impressione che manchi proprio il motore per miglioramenti futuri.
Qualche segnale interessante dai 22enni, specialmente da Alessandro Covi. Presto per capire se lui, Aleotti o Battistella matureranno in ottica GT.
Stupefacente il 14° posto conquistato da Fortunato, ieri alla sua miglior prova in area classifica, nono a due minuti da Caruso. Si può dubitare sui margini di crescita ma un applauso lo merita.
La cura Eolo non basta per ora a rivitalizzare Ravasi, rispetto alle attese il suo anonimato in questi anni è davvero pesante, in parte inspiegabile.
Caruso a parte, non molto in generale ma il panorama azzurro è apparso in fondo meno desolante di quanto ci si potesse aspettare.