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30-01-2012, 10:40 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 30-01-2012, 11:33 AM da Manuel The Volder.)
Qualche giorno fa avevamo parlato di un’inchiesta dell’agenzia antidoping tedesca su un certo dottor Andreas F. (poi “diventato” Andreas Franke) e su una pratica tanto inusuale quanto ovviamente illecita: il trattamento del sangue degli atleti con i raggi ultravioletti. Tra i 28 atleti coinvolti finora nell’inchiesta ci sono pattinatori, atleti e anche ciclisti. Il nome noto, quello che susciterà più scalpore, è quello di Marcel Kittel, velocista del Team Project 1t4i, protagonista di un 2011 straordinario.
La squadra olandese, attraverso Iwan Spekenbrink intervistato da Cyclingnews, ha fatto sapere che Kittel ha effettivamente avuto rapporti con il dottor Franke, ma semplicemente perché doveva recuperare da un infortunio, quindi Kittel non sarebbe coinvolto in alcun modo nell’inchiesta, tanto che al team non è arrivata nessuna comunicazione in merito da parte dell’UCI.
cyclingworld.it
Da quello che ho capito questo dottore era uno dei dottori del coni tedesco che non so come si chiama, quindi per forza un sacco di gente c'ha avuto contatti...vedremo, a occhio direi che non è una cosa che si possa rilevare con l'antidoping questa ma non lo so
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Boh ancora molto alla lontana... Però non si può vivere nel dubbio ogni volta esce fuori qualcuno
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Utente pennuto
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Io non ci credo, finchè non esce scritto "KITTEL POSITIVO A..." non credo a queste voci...
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è come il gioco guardia e ladri ormai credo che non bisogna più punire i corridori ma i medici!! facessero del bene ok ma vanno a rovinare nel lungo periodo la vita di una persona. Nel 2012 un medico pur di guadagnare dei soldi mette a rischio la vita di un proprio paziente. via i dottori dallo sport ci vuole solo il cardiologo che vede se hai il cuore maffo e il dottore quello che cura le ferite in caso di cadute, i preparatori a zappare e ad asfaltare le strade del povero appennino parmense devastato dalle frane!!!
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Il prete scientista
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Tra un po' si pensa al doping anche se un corridore rimane 5 minuti in più in bagno perché ha la diarrea...
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Ma qui l'indagine era proprio sul medico, credo nata dalla positività di una pattinatrice o qualcosa del genere. Poi associato il medico alla pattinatrice, ci hanno associato anche tutti gli atleti che hanno avuto a che fare con questo Andreas Franke, spero che non abbiano tirato fuori i nomi solo avendoli letti sul registro degli appuntamenti ma con un certo criterio, perchè poi è comunque un danno per un atleta essere associato a un'indagine doping
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Project 1t4i: Kittel, Gretsch e un'inchiesta che non c'è
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Da quando siamo entrati nel ciclismo, lotta al doping e trasparenza sono valori fondamentali per il nostro team. E alla luce di questi valori vogliamo replicare alle affermazioni del programma Sportschau della tv tedesca ARD.
In questa trasmissione il nome di Marcel Kittel è stato citato in merito ad una inchiesta sul Dr. Andreas Franke che lavora nel centro olimpico di Erfurt , finanziato da fondi pubblici. Centro che è punto di riferimento per atleti di molte discipline ed il dr Franke è stato il contatto di Kittel quando ha avuto problemi di salute, così come per altri due atleti - Patrick Gretsch e John Degenkolb - del nostro team.
La nostra squadra non è stata interpellata nel dal pubblico ministero tedesco, né dall’agenzia antidoping tedesca, né dalla Wada. E nemmeno dalla tv tedesca ARD.
I fatti
Dall’età di 18 anni Marcel Kittel, che è originario della regione di Erfurt, doveva contattare il dottor Franke in caso di malattia. Cosa che ha fatto nel 2007 e nel 2008, quando il dottore lo ha curato con il trattamento UV di cui ha parlato il programma Sportschau. Anche John Degenkolb e Patrick Gretsch hanno consultato questo medico e Gretsch ha subito lo stesso trattamento. Nessuno dei nostri tre corridori ha mai versato soldi al medico o al centro olimpico per le cure di cui hanno avuto bisogno.
Da quando sono alla Projert 1t4i, Marcel Kittel e Patrick Gretsch sono seguiti dai nostri sanitari e non hanno più fatto ricorso a Erfurt rispettivamente dal 2008 e dal 2010. Mentre dal gennaio 2011 il trattamento indicato è stato inserito dalla Wada nel protocollo antidoping.
Il trattamento UV, secondo diversi esperti, non migliora le prestazioni. È un metodo utilizzato soprattutto nell’Europa Occidentale per pazienti che devono accrescere la loro resistenza alle infezioni. Per questo, il Dr. Franke lo adotta in presenza di sintomi di questo genere. Una piccola quantità di sangue (qualche cc) viene prelevata dal dottor Franke con una siringa e posta sotto una lampada UV per lottare contro l’infezione. Dopodiché il sangue viene reiniettato nell’organismo. In tutto, bastano pochi minuti. E va detto che in seno alla comunità scientifica ci sono molti dubbi sull’efficacia del trattamento.
Il nostro team ha preso contatto con l’Uci e l’agenzia antidoping olandese. Abbiamo la certezza che i nostri corridori non sono coinvolti in alcuna inchiesta. E sono naturalmente disponibili a fornire la loro collaborazione alla Nada, alla Wada e a chiunque stia indagando su questo centro e su questo medico che rappresentano il punto di riferimento per gli olimpionici tedeschi.
comunicato stampa Project 1t4i
tuttobiciweb.it
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