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La Rai al Giro d'Italia 2023
#1
L'aurora 'e mammeta
 
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#2
Come ogni  anno, telecronaca RAI assolutamente italocentrica, da Ganna possibile Rosa, a Ganna che potrebbe conquistare la Rosa i prossimi giorni (dato che è secondo!), a Caruso praticamente in lotta per il podio nella griglia di partenza (tra l'altro, dimenticando del tutto il capitano della Bahrein), nonostante la crono modesta, perché "lui ha esperienza e verrà fuori nel finale e ha già fatto podio al Giro", a Fortunato che va forte in montagna perché ha vinto sullo Zoncolan e mai mettere limiti alla provvidenza. 
Siparietto notevole con Cassani che dice che Fortunato dovrebbe andare a caccia di una tappa e Garzelli, superbamente allineato con la linea della redazione, che parla di sogno podio e che i sogni a volte si realizzano... "Ma a volte no... (detto col tono: se Fortunato arriva terzo al Giro d'Italia vado da qui in Cina col triciclo)" secondo Cassani, già colpevole di non aver aumentato il numero di stelle concesso dal pronostico iniziale a Caruso. 
Peccato si siano dimenticati di Pozzovivo, tralasciando le chance del buon Mimmo. Purtroppo Nibali ha voluto ritirarsi...

Questa costante prostituzione mentale, reiterata ogni anno, si fonda, suppongo, sulla speranza di audience, e sarebbe funzionale ad aumentare il numero di telespettatori. Sarebbe, dato che l'unico risultato mi sembra sia quello di infastidire profondamente i telespettatori che il Giro lo seguono davvero. 
Della coppia Pancani - Petacchi meglio parlare il meno possibile, come sparare sulla Croce Rossa, non si fa  Nono







 
 
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#3
Però Petacchi a me non dispiace.
 
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#4
Visto che adesso non è impegnato, un ritorno di Cassani cascherebbe a fagiolo, per me. Ma non succederà...
 
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#5
(07-05-2023, 02:14 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Però Petacchi a me non dispiace.


Petacchi lo trovo modesto come lettura della corsa, non particolarmente appassionato, senza una buona conoscenza dei corridori, con un tono abbastanza monocorde e un eloquio poco scorrevole. E' piuttosto bravo ad essere d'accordo con qualsiasi cosa dica Pancani (aspetto su cui Martinello era molto meno capace). 
Nell'attuale squadra RAI la coppia meno peggio potrebbe essere Rizzato - Saligari. 
Rizzato ha più interesse reale per il ciclismo di Pancani, è meno inutilmente roboante, sa parlare meglio di Pancani e ha una "voce" altrettanto buona. Lo scorso anno, quando Pancani si è dovuto assentare, gestiva più tranquillamente i vari interventi e la cronaca complessiva era più scorrevole. 
Affiancando a Rizzato un Martinello saremmo già su un altro pianeta. 
 
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#6
Rizzato, onestamente, lo trovo insopportabile.
 
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#7
(07-05-2023, 02:14 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Però Petacchi a me non dispiace.

In questo momento Petacchi è il commentatore tecnico che ascolto con più piacere. Sicuramente molto meglio di tutto quello che gira in casa Eurosport.
 
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#8
Non pensavo si arrivasse al "le tappe di pianura son sempre uguali, i telespettatori han visto 5 ore con sempre lo stesso scenario, vanno accorciate le tappe".
 
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#9
Fabretti e Salvato insieme arrivano a malapena al Q.I. di un cefalo.
 
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#10
IL GIRO DONNE INSERITO ALL'INTERNO DEL GIRO D'ITALIA

'Sto volando.

Sulle Wild Card non ha tutti i torti Fabbretti. Chiaro, con questo sistema meglio avercele che no. Andrebbe rivisto, come diciamo sempre, il World Tour.

Comunque la De Stefano manca troppo.
 
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#11
Si può discutere sul livello delle wildcard, ma nel contesto in cui ne parlava lui, riferito al fatto che solo 2 corridori fossero andati in fuga, non aveva senso. Al massimo dovrebbe chiedere alle squadre come Astana, AG2R, Arkea o Israel se pensavano davvero di poter vincere la volata o, magari, non fosse meglio provare ad anticipare. Ma tanto il discorso è sempre uguale, questi sono gli stessi che ogni anno aspettano il muro di Huy per farsi purgare dal favorito di turno e rimangono li con la faccia da Pikachu sconcertato, come vuoi che gli sovvenga il fatto che Velasco e Vendrame le prendono in volata da Matthews e Pedersen.
 
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#12
Ma non riescono a portare mezzo corridore al Processo?

Una volta 2/3 corridori che andavano al processo dopo la tappa c'erano sempre.
 
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#13
madonna ma imbarazzanti
 
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#14
Il processo e' una cosa scandalosa nel 2023
 
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#15
(08-05-2023, 07:02 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Ma non riescono a portare mezzo corridore al Processo?

Una volta 2/3 corridori che andavano al processo dopo la tappa c'erano sempre.


Oggi c'è stato Milan ma in via virtuale, quindi non so se i ciclisti possano effettivamente salire sul palco del processo (sarebbe strano visto che ormai quasi non usano più mascherine ecc).

In ogni caso, mi sa che ultimamente fai molta fatica a "farti dare" i corridori dalle squadre.
 
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#16

Ma è vera questa cosa? Mamma mia ..
 
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#17
Non è vera, comunque.

Traduzione fatta a cazzo da un poveraccio.

Beppe Conti e Fabbretti parlavano di ridurre le tappe per sprinter e mantenere intatte quelle di montagna (roba specificata dallo stesso Conti). L'unico che vuole ridurre tutto è Salvaro.
 
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[+] A 1 utente piace il post di Luciano Pagliarini
#18
Beh è un filo fraintendibile ma il senso di "long stages like today" era quello
 
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#19
Se uno parla di processo, Fabretti e Conti, è perché verosimilmente guarda il processo, Fabretti e Conti.
Ora, senza voler mancare di rispetto a nessuno, se guardi Fabretti, Conti e il processo, non posso che offrirti la mia ilarità, la mia compassione e qualche suggerimento per investire meglio il tuo tempo, a costo basso/zero.

Tutta la vicenda comunque meriterebbe delle riflessioni, molto più ampie rispetto alla diatriba tappe corte/tappe lunghe.
Molto banalmente, partendo dalla convinzione che tutta la questione sia studiata, tirata su per far un po' di scena, non posso non rilevare che la pensata ha avuto dannatamente successo.
Praticamente, fino alle disgrazie in cui si è imbattuto Remco, si è parlato di poco altro.

Ennesima dimostrazione, evidentemente, che la sostanza conta veramente il giusto, se trovi forme espressive che acchiappano l'attenzione.

Ma la cosa che più mi fa sorridere è che un sacco di gente è passata dall' usuale atteggiamento più che democristiano a un livore pazzesco verso Fabretti e Conti, giudicati pericolosi per il ciclismo, cattivi esempi, colpevoli di destabilizzare le masse e portarle su posizioni sbagliate.

Ora, quando le stesse identiche cose, o cose anche peggiori, sono dette da qualche Youtuber di successo, o da qualche emittente a tre consonanti, o da qualche altra figura ritenuta "buona", curiosamente si levano gli scudi in favore del dibattito e della proposta.

Morale: siamo sempre i Fabretti e i Conti di qualcun altro.

La verità è che il dibattito è questo. E che l'idea di poter sguainare la spada a difesa dei valori ciclistici duri e puri è andata inesorabilmente incontro al fallimento.
Sia dal di dentro, perché la piega di Salvato il ciclismo l'ha già presa da tempo, e mi meraviglia molto che qualcuno possa considerarlo una minaccia. La minaccia è un male ingiusto sventolato ma non ancora arrivato in faccia a qualcuno, ma basta guardare il percorso medio di una "long/short stage race" (cit.) per comprendere che quel male è già arrivato!
Non c'è più un cazzo da salvare se un Giro come questo rischia di passare per il festival dell'ultramarathon.

Sia dal di dentro, dicevo, ma anche dal di fuori, perché basta guardarsi attorno per capire che il dibattito su questo sport è arrivato ai minimi storici, non si riesce a produrre nulla di sostanzioso, si ripetono le stesse cose in una sorta di loop eterno e ci si imbatte sempre nell'utente medio che, diciamoci la verità senza voler apparire superbi, non dà l'impressione di capirci molto.

Per il momento mi fermo qua ma tornerò sull'argomento.
 
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#20
[Immagine: Vignetta01.jpg]
 
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