La notizia della morte di Bill Viola mi ha lasciato abbastanza di stucco, non mi aspettavo potesse lasciarci a soli 73 anni uno degli artisti viventi più famosi , per di più per la malattia di Alzheimer.
A lungo lo considerai un artista sopravvalutato, il cui successo dipendeva solo ed esclusivamente da una moda del momento nel considerare "arte" anche banali video in cui si mettevano in scena composizioni ispirate al rinascimento italiano.
Ma Bill Viola, oltre a quelle "messe in scena" era anche altro.
Innanzitutto era un artista autentico, che credeva veramente al suo messaggio. Un maestro contemporaneo che amava incredibilmente i classici, un americano che amava il rinascimento italiano tanto da tenerlo come costante punto di riferimento per la sua carriera artistica.
Poi era una persona fortemente segnata da un'esperienza di premorte vissuta da bambino, quando rischiò di annegare. Lui la morte la conosceva e non ha fatto altro che esorcizzarla tutta la vita, immaginando proprio l'acqua, quell'acqua che l'aveva quasi ucciso, come mezzo di passaggio verso un atarassico nirvana. I suoi video migliori sono misticismo, sono anticipazione della calma eterna.
A proposito di
The Messenger ( che potete vedere qui accedendo per confermare l'età :
https://www.youtube.com/watch?v=c2qbcegq...l=Algargos) Viola scrisse :
" [...] dopo qualche istante la figura affiora in superficie, un atto insieme sorprendente, confortante e disperato. La sua forma pallida emerge nelle calde tonalità di una luce brillante, l'acqua che brilla sul suo corpo. Gli occhi si aprono immediatamente e l'uomo rilascia un respiro a lungo trattenuto nelle profondità, frantumando il silenzio dell'immagine nel momento in cui questo potente suono primordiale della vita risuona nello spazio. Dopo alcuni istanti, l'uomo inspira profondamente e, con gli occhi e la bocca chiusi, sprofonda nel vuoto blu-nero per diventare di nuovo un punto di luce scintillante e in movimento."
Spero che per Viola il passaggio sia stato un po' così, un riprendere fiato per tornare nelle profondità di ciò che è
sub specie aeternitatis, oppure come questo etereo salto