04-10-2016, 11:42 AM
Mondiali, il caldo fa paura
C'è il serio rischio di accorciamento della prova dei prof
Un vecchio adagio, mai passato di moda, recita «Hai voluto la bicicletta? Pedala». Facile applicarlo nel mondo del ciclismo, ancor più facile per il mondiale che si svolgerà in Qatar la prossima settimana.
Dubbi sulla scelta operata dall'UCI ce ne sono stati fin dal primo giorno, il percorso è stato cambiato più volte alla ricerca della quadratura del cerchio, ma avvicinandosi l'evento la tensione cresce e i nodi vengono al pettine. Su tutti, quello del caldo e delle condizioni meteo in generale.
Cosa succede? Che alla vigilia di ogni corsa si riunirà la commissione deputata a verificare le condizioni meteo e potrà modificare tracciato e programma.
La commissione sarà composta, come prevede il regolamento, dal presidente del Collegio dei Commissari della prova Ingo Rees., dal direttore di corsa, dal medico della corsa, dal responsabile della sicurezza e dal rappresentante dell'associazione dei corridori Bobbie Traksel.
Accanto a loro, l'Uci ha deciso di costituire una commissione di medici - composta da Anton Zasada, Olaf Schumacher, Sébastien Racinais e Juan Manuel Alonso - che sarà incaricata di valutare le condizioni ambientali nella capitale Doha.
Cosa può decidere la commissione? Di non fare nulla, di cambiare il luogo di partenza e di arrivo, di utilizzare un percorso alternativo, di neutralizzare una parte della corsa, di annullare la prova. Così recita il regolamento ma in un mondiale di spostare partenza e arrivo o di modificare il percorso non se ne parla, anche perché se il problema è il caldo, fa caldo dovunque. Resta quindi come extrema ratio la neutralizzazione di una parte della corsa: come dire gare più corte (la maggiore indiziata è naturalmente la prova dei professionisti) e mondiali inevitabilmente falsati.
In particolare, nella corsa dei professionisti potrebbe essere cancellata la parte che si addentra nel deserto, potrebbe essere aumentato il numero dei giri del percorso cittadino (per altro diminuito poche settimane fa proprio per allungare il tratto in linea) ma inevitabilmente ci sarebbe una riduzione del chilometraggio, attualmente fissato a 257,5 chilometri, che passerebbe a circa 150 chilometri.
Decisa per ora la presenza in corsa di due moto neutre che avranno a bordo borracce di acqua fresca da mettere a disposizione degli atleti.
tuttobiciweb.it
C'è il serio rischio di accorciamento della prova dei prof
Un vecchio adagio, mai passato di moda, recita «Hai voluto la bicicletta? Pedala». Facile applicarlo nel mondo del ciclismo, ancor più facile per il mondiale che si svolgerà in Qatar la prossima settimana.
Dubbi sulla scelta operata dall'UCI ce ne sono stati fin dal primo giorno, il percorso è stato cambiato più volte alla ricerca della quadratura del cerchio, ma avvicinandosi l'evento la tensione cresce e i nodi vengono al pettine. Su tutti, quello del caldo e delle condizioni meteo in generale.
Cosa succede? Che alla vigilia di ogni corsa si riunirà la commissione deputata a verificare le condizioni meteo e potrà modificare tracciato e programma.
La commissione sarà composta, come prevede il regolamento, dal presidente del Collegio dei Commissari della prova Ingo Rees., dal direttore di corsa, dal medico della corsa, dal responsabile della sicurezza e dal rappresentante dell'associazione dei corridori Bobbie Traksel.
Accanto a loro, l'Uci ha deciso di costituire una commissione di medici - composta da Anton Zasada, Olaf Schumacher, Sébastien Racinais e Juan Manuel Alonso - che sarà incaricata di valutare le condizioni ambientali nella capitale Doha.
Cosa può decidere la commissione? Di non fare nulla, di cambiare il luogo di partenza e di arrivo, di utilizzare un percorso alternativo, di neutralizzare una parte della corsa, di annullare la prova. Così recita il regolamento ma in un mondiale di spostare partenza e arrivo o di modificare il percorso non se ne parla, anche perché se il problema è il caldo, fa caldo dovunque. Resta quindi come extrema ratio la neutralizzazione di una parte della corsa: come dire gare più corte (la maggiore indiziata è naturalmente la prova dei professionisti) e mondiali inevitabilmente falsati.
In particolare, nella corsa dei professionisti potrebbe essere cancellata la parte che si addentra nel deserto, potrebbe essere aumentato il numero dei giri del percorso cittadino (per altro diminuito poche settimane fa proprio per allungare il tratto in linea) ma inevitabilmente ci sarebbe una riduzione del chilometraggio, attualmente fissato a 257,5 chilometri, che passerebbe a circa 150 chilometri.
Decisa per ora la presenza in corsa di due moto neutre che avranno a bordo borracce di acqua fresca da mettere a disposizione degli atleti.
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