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Mondiali, quell'Italia sempre protagonista...
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Mondiali, quell'Italia sempre protagonista...
Azzurri in evidenza sin dalla prima edizione

Il ciclismo, sport antico ma mai vecchio, ha vissuto la prima edizione iridata nel 1921 a Copenaghen; fu la Danimarca, dunque, ad ospitare la nascita del campionato del mondo per dilettanti. I professionisti disputarono invece il primo campionato mondiale nel 1927 ad Adenau, in Germania con il successo di Alfredo Binda. Ma non è solo dai pedali che il ciclismo italiano è sempre protagonista nel mondo della bicicletta. Anche dal punto di vista organizzativo l’Italia è un riferimento principale; infatti già nel 1926 l’evento iridato mondiale per dilettanti si svolse nella città di Milano.
E’ però il Belgio a vantare il record di vincitori uomini con 24 successi; l’Italia segue al secondo posto con 19 successi; c’è poi la Francia con 9. Nella prova in linea uomini il record di vittorie spetta ad Alfredo Binda, Oscar Freire, Riik Van Steenbergen ed Eddy Merckx che si imposero tre volte. Merckx, però, vinse anche un titolo fra i dilettanti e dunque vanta il record assoluto. Dopo quello per dilettanti a Milano in Italia il primo campionato del mondo per professionisti si è svolto a Roma nel 1932. Poi la rassegna iridata è stata ospitata a Varese (due volte), Frascati, Salò, Imola, Ostuni, Montello, Agrigento, Verona (due volte) e quest’anno in Toscana.
Vincere il mondiale tre volte di seguito è stato possibile solo a due nazioni: Italia e Belgio, due volte ciascuna: all’Italia dal 1930 al 1932 (Binda e Guerra) e dal 2006 al 2008 (Bettini e Ballan), al Belgio dal 1948 al 1950 (Schotte e Van Steenbergen) e dal 1955 al 1957 (Ockers e Van Steenbergen Vincere il titolo due volte di seguito è accaduto pochissime volte; nel 1928 e 1929 al belga Georges Ronsse, nel 1956 e 1957 al belga Rik Van Steenbergen, nel 1960 e 1961 all’altro belga Rik Van Looy. Poi è accaduto a due italiani: Gianni Bugno nel 1990 e nel 1991, Paolo Bettini, nel 2006 e nel 2007.
Questi i vincitori italiani del campionato del mondo; Alfredo Binda (tre volte), Learco Guerra nell’unica edizione disputata a cronometro individuale sulla distanza di km 170 in 4h53’43” alla media di km/h 34,727 e con tredici corridori a giungere al traguardo, Fausto Coppi a Lugano, Ercole Baldini che a Reims in Francia si rese protagonista di una fuga di km 240, di cui gli ultimi 50 da solo. Nel 1968 Vittorio Adorni vinse ad Imola con quasi 10 minuti di vantaggio su Van Springel ed oltre 10 su Dancelli, Bitossi, Taccone e Gimondi. Marino Basso in volata nel 1972 a Gap, in Francia, conquistò il titolo di campione del mondo con un finale memorabile; Franco Bitossi fu battuto dal compagno quando sembrava sicuro vincitore. A Barcellona nel 1973 Felice Gimondi vinse davanti a tre compagni di fuga: Maertens, Ocana e Merckx. Quindi Francesco Moser vinse nel 1977 a San Cristobal su Thurau e con Eddy Merckx che tagliò per ultimo la linea d’arrivo. Giuseppe Saronni si aggiudicò il titolo iridato nel 1982 in Gran Bretagna con uno scattò finale passato alla storia con la fucilata di Goodwood. Nel 1986 Moreno Argentin a Colorado Spring negli Usa riuscì ad imporsi al francese Mottet e Beppe Saronni. Maurizio Fondriest a Renaix in Belgio nel 1988 conquistò la maglia iridata nel finale convulso con protagonisti il francese Claude Criquielion e il canadese Steve Bauer. Quindi la doppietta di Gianni Bugno che si impose a Stoccarda nel 1991, davanti a Steven Rooks e Miguel Indurain, nel 1992 a Benidorm in Spagna davanti Laurent Jalabert e Dmitrij Konychev. Mario Cipollini vinse il titolo nel 2002 nel circuito di Zolder in Belgio. Quindi c’è stato il doppio successo di Paolo Bettini, nel 2006 a Salisburgo, battendo Erik Zabel e Alejandro Valverde, nel 2007 a Stoccarda battendo Aleksandr Kolobnev e Stefan Shumacher. L’ultimo successo azzurro porta la firma di Alessandro Ballan che a Varese nel 2008 vinse il titolo di campione del mondo con uno scatto a pochi chilometri dalla conclusione.
Solo dodici volte il titolo è stato vinto da un corridore dello stesso Paese organizzatore: Alfredo Binda nel 1932 a Roma, Georges Speicher a Montlery nel 1933, Jean Aerts a Floreffe nel 1935, Hans Knecgt (Svi) a Zurigo nel 1946, Brik Shotte a Moorselede nel 1950, Rik Van Steengerben a Waregem nel 1957, Benon Beheyt a Renaix nel 1963, Rudy Altig ad Adenau nel 1966, Vittorio Adorni ad Imola nel 1968, Jan Raas a Valkeburg nel 1979, Bernard Hiault a Sallanches nel 1980, Alessandro Ballan a Varese nel 2008 (errata la precedente versione che includeva in questa lista Karel Kaers, belga, vincitore a Lipsia nel 1934).

Da quando esiste la categoria Under 23 (1996) l’Italia si è imposta quattro volte; nel 1996 con Giuliano Figueras, nel 1998 con Ivan Basso, nel 1999 con Leonardo Giordani e nel 2002 con Francesco Chicchi. Prima degli U23 il titolo era in palio tra i dilettanti; anche in questa categoria l’Italia ha conquistato parecchi titoli mondiali; nel 1923 con Libero Ferrario, nel 1928 con Allegro Grandi, nel 1929 con Piero Bertolazzo, nel 1930 e 1932 con Giuseppe Martano, nel 1935 con Ivo Mancini, nel 1937 con Adolfo Leoni, nel 1947 con Alfio Ferrari, nel 1951 con Gianni Ghidini, nel 1952 con Giuliano Ciancola, nel 1953 con Riccardo Filippi, nel 1955 con Sante Ranucci, nel 1962 con Renato Boncioni, nel 1963 con Flavio Vicentini, nel 1968 con Vittorio Marcelli, nel 1977 con Claudio Corti, nel 1979 con Gianni Giacomini, nel 1990 con Mirko Gualdi.

L’Italia al femminile si è affermata ben cinque volte: nel 1997 a San Sebastian con Alessandra Cappellotto, nel 2007 a Stoccarda con Marta Bastianelli, nel 2009 a Mendrisio con Tatiana Guderzo,nel 2010 e 2011 a Melbourne e Copenaghen con Giorgia Bronzini.

Anche nella categoria junior l’Italia vanta vincitori importanti; tra gli uomini hanno conquistato la maglia iridata: Roberto Visentini nel 1975, Roberto Ciampi nel 1980, Gianluca Tarocco nel 1988, Marco Serpellini nel 1990, Giuseppe Palumbo nel 1992 e 1993, Valentino China nel 1995, Crescenzo D’Amore nel 1997, Damiano Cunego nel 1999, Diego Ulissi nel 2006 e 2007. Tra le donne: Alessandra D’Ettorre nel 1996, Eleonora Patuzzo nel 2007 e Rosella Callovi nel 2009.

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