Ciao Andie, mi mancherai
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manca un giro, Stander e Herminda hanno 14", stanno cercando di recuperare nuovamente
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S'è gestito benissimo Fontana, mentre gli altri si spremevano nei primi giri, lui è rimasto tranquillo in coda e ha sprecato meno.
Ale Marco Aurelio, si può prendere l'oro !!!
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ora sembra un pò in difficoltà
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gli è caduta la sella cavolo
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I count two guns
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Fontana senza sellino :oo:
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Eh ma che sfiga oh. Si chiama sfiga questa...
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Kulhavy, Shurter e Fontana di bronzo
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VAI !!!
E' medaglia di bronzo !!!
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Fontana Bronzo ed è arrivato senza sella, GRANDISSIMO !!!!!
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Bravissimo Kerschbauer. Fontana ha dimostrato di essere un fenomeno 1-tecnicamente (in discesa era il più forte) 2-tatticamente
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in discesa il migliore era Schurter che staccava tutti
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Schurter prendeva le discese davanti e poteva farle più facilmente, Fontana ogni volta che gli altri due si scannavano per prendere le discese in testa si lasciava sfilare e recuperava poi
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LONDRA 2012: Storico bronzo di Marco Aurelio Fontana senza sella nella fase decisiva
Strepitosa prestazione dell’azzurro tradito dall’incidente mentre lottava per l’oro poi vinto dal ceco Jaroslav Kulhavy in volata sullo svizzero Nino Schurter
Neppure la più dannata delle sfortune è riuscita a strappare il podio a Marco Aurelio Fontana nel cross country olimpico. L’azzurro oggi era in forma strepitosa e non ha mai perso la testa della corsa, alla quale lo svizzero Nino Schurter e il ceco Jaroslav Kulhavy hanno impresso un ritmo mozzafiato fin dalla partenza. Il terzetto ha preso un leggero distacco sulla coppia formata dal sudafricano Stander e dallo spagnolo Ramos Hermida, che dopo aver ricucito lo strappo hanno pagato nel finale. Nell’ultimo giro il dramma di Marco Aurelio: su un passaggio sassoso è volata via la sella. A quel punto per lui era impossibile partecipare alla lotta per l’oro e tutto l’impegno e la sofferenza sono stati nel conservare la terza posizione. Impresa riuscita grazie alla forza d’animo dell’azzurro, che ha pedalato tutto il tratto finale alto sui pedali. Una medaglia storica per il Mtb maschile italiano, la prima vinta alle Olimpiadi.
Da segnalare anche l’ottimo esordio dell’under azzurro Gerhard Kerschbaumer, protagonista di un grande finale tutto in rimonta dalla 20^ alla 13^ posizione a 2’55” dal vincitore.
CROSS COUNTRY UOMINI: 1. Jaroslav Kulhavy (R. Ceca) in 1h29’07”; 2. Nino Schurter (Svi) a 1”; 3. Marco Aurelio Fontana (Ita) a 25”; 4. Jose Antonio Hermida Ramos (Spa) a 29”; 5. Burry Stander (Rsa) a 30”; 6. Nicolas Carlos Coloma (Spa) a 1’; 7. Manuel Fumic (Ger) a 1’24”; 8. Geoff Kabush (Can) a 1’36”; 9. Alexander Gehbauer (Aut) a 2’09”; 10. Todd Wells (Usa) a 2’21”; 13. Gerhard Kerschbaumer (Ita) a 2’55”.
comunicato stampa - federciclismo.it
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Finalmente l'Italia del ciclismo comincia a tornare dove deve stare, cioe hai piani alti (frase un po contorta, ma non sono un grande scrittore

). Con la MTB (Fontana e Kerschbaumer),Pista (Viviani e forse in futuro qualcun'altro) e la strada (Guardini,Moser,Nibali ecc.. ) potremmo tornare al vertice e toglierci soddisfazioni importanti.
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Fontana: mai successa una cosa simile
«La corsa è andata come avevo previsto - spiega Marco Aurelio Fontana con il viso ancora rigato di lacrime - tranne per il guaio alla sella. E’ accaduto a un chilometro dal traguardo, quando ero attaccato a Schurter e Kukhavi. In quelo momento pedalavo un po’ prudente perché avevo il terrore di bucare, quando ho preso una buca, una delle tante, da seduto e ho sentito che mi muovevo. Pensavo di aver rotto la sella, così mi sono detto “continua, con il sedere puoi tenerla su. Invece avevo rotto anche il reggisella... Da quando vado in bicicletta non mi era mai successa una cosa del genere. Senza sella e reggisella mantenere l’equilibrio vi assicuro che è difficilissimo, paradossalmente più in salita che in discesa. A quel punto ho pensato solo a difendere il terzo posto e mi dico da solo che sono stato bravo a riuscirci»
Pallhuber: Marco Aurelio è stato straordinario
Nella giornata conclusiva delle Olimpiadi Marco Aurelio Fontana regala una splendida medaglia di bronzo all’Italia e a tutto il ciclismo azzurro.
La gara del cross country si è conclusa con la volata a due con la vittoria e la medaglia d’oro per il ceco Kulhavy, primo in 1.29.07, e l’argento allo svizzero Nino Schurter staccato di un secondo. Alle loro spalle però il bronzo è tutto di Fontana che ha chiuso terzo in 1.29.32. Un risultato importante che regala all’Italia la prima medaglia della storia in campo maschile da quando il cross country fa parte del programma olimpico. Si tratta della terza medaglia olimpica per l’Italia della mountain bike alle olimpiadi dopo i due ori conquistati da Paola Pezzo ad Atlanta 1996 e Sydney 2000.
Sullo spettacolare e tecnico circuito dell’Hadleigh Farm Fontana ha dimostrato grinta e carattere conducendo la corsa dal primo all’ultimo dei 7 giri previsti in testa, con il terzetto dei migliori formato dall’italiano assieme al ceco Jaroslav Kulhavy e allo svizzero Nino Schurter. Giro dopo giro il terzetto ha imposto il suo ritmo tagliando fuori dalla lotta gli avversari. Gli unici che hanno provato a resistere rientrando su di loro sono stati il sud africano Burry Stander e lo spagnolo Jose Antonio Hermida che però poi negli ultimi due giri hanno definitivamente perso contatto.
Un’impresa straordinaria quella di Fontana che è stato più forte anche della sfortuna. Nell’ultimo giro infatti il biker azzurro in una delle fasi più concitate della gara, in un tratto in discesa molto tecnico, probabilmente a causa delle sollecitazioni del terreno, ha perso la sella. Fontana che però aveva già accusato un piccolo cedimento, ha visto scappare via definitivamente il treno per l’oro con Kulhavy e Schurter, però non si è fatto prendere dall’agitazione e ha saputo reagire con lucidità. L’azzurro ha mantenuto calma e concentrazione e ha continuato pedalando fuori sella, non senza difficoltà, fino al traguardo resistendo alla rimonta dello spagnolo Hermida e del sudafricano Stander, andando così ha prendersi meritatamente la medaglia di bronzo. “Vincere una medaglia alle Olimpiadi era il mio sogno e adesso ci sono riuscito” spiega commosso Fontana, quest’anno già tre volte terzo in Coppa del Mondo e quinto ai Giochi Olimpici di Pechino 2008. “Sono felice è una grande emozione, questa gara era l’obiettivo di un intera stagione, mi sono preparato scrupolosamente; sapevo di stare bene, ci credevo, ma ogni gara ha la sua storia e basta poco per compromettere tutto, comunque penso di avere fatto la gara migliore da quando corro in mountain bike. Per vincere questa medaglia sono serviti testa e gambe, penso di avere corso tatticamente molto bene. Dopo l’episodio della sella ho cercato di mantenere la calma e reagire ma l’ultimo km e mezzo è stato infinito, gli ultimi metri ho pedalato con il cuore, volevo troppo questa medaglia. Una medaglia che dedico prima di tutto alla mia famiglia e agli amici che hanno sempre creduto in me e sono venuti anche oggi qui a sostenermi e poi alla squadra e a tutto il movimento del fuoristrada italiano. Siamo una grande squadra, questa medaglia dimostra che ci siamo e spero che possa incentivare tanti giovani ad avvicinarsi a questo bellissimo sport.”
“Marco oggi è stato davvero straordinario, questo bronzo vale quasi come un oro” dice il C.T. Hubert Pallhuber. “Speravamo in un buon risultato, ma conquistare una medaglia alle Olimpiadi non è impresa semplice. Fontana è partito fortissimo e ha corso con grande intelligenza sempre a ruota di Kulhavy e Schurter mettendosi però in testa nell’ultimo giro e provando anche ad attaccare facendo capire agli avversari che non era li con loro per caso. Peccato per l’episodio della sella, nella mountain bike gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo, però non penso che questo episodio abbia influito sul risultato finale della gara. Nell’ultima salita quando Schurter ha attaccato ho visto che Marco pedalava ancora seduto ed è in questo punto che ha avuto un cedimento e si è staccato leggermente dalla coppia di testa, quindi prima del problema alla sella. Il ceco e lo svizzero hanno dimostrato di avere qualcosa in più ma Marco ha comunque fatto una prestazione maiuscola andando a prendersi questa medaglia importantissima per lui, per la nostra squadra e per tutta l’Italia delle due ruote.”
Da segnalare anche l’ottimo esordio olimpico dell’under 23 azzurro Gerhard Kerschbaumer, protagonista di un grande finale tutto in rimonta dalla ventesima alla tredicesima posizione a 2’55” dal vincitore. Con questi atleti oggi la mountain bike azzurra può davvero sorridere guardando con fiducia e soddisfazione sia al presente che al futuro.
tuttobiciweb.it
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Comunque la faccenda della sella non deve far passare in secondo piano il fatto che è rimasto fino all'ultimo a giocarsela con questi due fenomeni. Corridore che si esalta nei grandi appuntamenti (Mondiali di ciclocross, Olimpiadi...), fa bene a non lasciare lo sterrato e credo che questa medaglia possa diventare uno stimolo per migliorarsi ancora. Absalon comincia a perdere colpi, Kulhavy pare voglia dedicarsi alla strada, lo spazio per emergere c'è tutto. E nello stesso contesto Kerschbaumer può diventare ancora più forte
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