Login Registrati Connettiti via Facebook



Non sei registrato o connesso al forum.
Effettua la registrazione gratuita o il login per poter sfruttare tutte le funzionalità del forum e rimuovere ogni forma di pubblicità invasiva.

Condividi:
Orica - Scott 2017
#1
Presentazione del team Orica-Scott per la stagione 2017: i corridori che andranno a comporre l'organico della squadra; la composizione dello staff tecnico; l'abbigliamento tecnico (maglia, completo) e il materiale tecnico (biciclette, componentistica); il calendario delle corse.

Orica - Scott
Australia



Informazioni
Sigla UCI: OGE
Licenza: World Tour
Affiliazione: Australia

Indirizzo:
GreenEdge Cycling
1 Jayco Drive Dandenong
3175 VICTORIA
AUSTRALIA
divisa





Organico
Michael Albasini
Sam Bewley
Johan Esteban Chaves
Magnus Cort
Mitch Docker
Luke Durbridge
Alexander Edmondson
Caleb Ewan
Simon Gerrans
Jack Haig
Mathew Hayman
Michael Hepburn
Damien Howson
Daryl Impey
Chris Juul-Jensen
Jens Keukeleire
Cheung King-Lok
Roger Kluge
Roman Kreuziger
Luka Mezgec
Ruben Plaza
Robert Power
Svein Tuft
Carlos Verona
Adam Yates
Simon Yates



Staff tecnico
General Manager: Shayne Bannan

Team Manager: Matthew White

Direttori Sportivi: Matteo Algeri, Laurenzo Lapage, Neil Stephens, Matthew Wilson

Biciclette: Scott






 
Rispondi
#2
Il 2017 sarà l’ultimo anno come sponsor di Orica; il team comunque non chiuderà
Il gigante del settore minerario Orica comunica di aver prolungato per una stagione la propria sponsorizzazione con le omonime squadre maschile e femminile del World Tour. Tuttavia il 2017 sarà la sesta ed ultima annata del patrocinio, motivo per cui il proprietario del team Gerry Ryan è già al lavoro per trovare un nuovo main sponsor a partire dal 2018; il supporto del facoltoso uomo d’affari tramite i marchi GreenEDGE e Jayco è comunque assicurato anche nel prossimo futuro, garanzia di sopravvivenza per il team che non chiuderà i battenti.

cicloweb.it
 
Rispondi
#3
Se non sbaglio già il primo erano GreenEdge e basta, quindi in pratica senza sponsor.
Credo anch'io questo non significhi automaticamente la morte della squadra, magari dovranno solo stare un po' attenti agli investimenti da fare.
 
Rispondi
#4
Solo i primi mesi del 2012 in realtà.

Però non dovrebbero chiudere e stanno già cercando un nuovo sponsor.
 
Rispondi
#5


Lunedì verrà presentato il nuovo kit della squadra. Sese
 
Rispondi
#6
Orica, Scott sarà il secondo nome
La casa costruttrice aumenta il proprio impegno

[Immagine: showimg.php?cod=96334&resize=10&tp=n]
 
ORICA-BikeExchange e Orica-AIS cambieranno denominazione e dal 2017 diventeranno Orica-Scott, in seguito alla firma di Scott Sports come nuovo co-sponsor.
Le squadre adotteranno il nuovo nome sin dal debutto domenica 1 gennaio alla Mitchelton Bay Cycling Classic in Australia.

Il general manager Shayne Bannan spiega: «Siamo entusiasti di avere in Scott un partner che accresce il proprio impegno. La loro crescita come sponsor è strettamente legata a quella della squadra e crediamo che questa partnership possa portarci a realizzare grandi cose nei prossimi anni».

Il vice presidente di Scott Sports SA Pascal Ducrot ha detto che la sponsorizzazione va oltre una semplice accordo economico e  che la scelta è stata un passo conseguente a tutto quello che in questi anni Orica e Scott hanno fatto insieme.

«Scott e GreenEDGE Cycling sono insieme sin dalla prima gara - spiega Ducrot -. Fin dall'inizio la nostra filosofia condivisa è stata quella di far crescere giovani talenti e oggi siamo orgogliosi di annunciare che stiamo aumentando il livello del nostro impegno. Noi siamo qui perché crediamo che ci sia ancora un enorme potenziale e tanto spazio per crescere».

Oltre all'utilizzo della gamma completa di biciclette Scott Sports, il team Orica potrà contare anche sulla componentistica specializzata Syncros: «Fanno prodotti incredibili - spiega Ducrot - che si integrano perfettamente con la nostra biciclette e con la filosofia della squadra».

tuttobiciweb.it
 
Rispondi
#7
I team 2017: Orica-Scott
La formazione rivelazione dello scorso anno cerca la riconferma con Chaves, Ewan, Gerrans e i gemelli Yates
In un anno si è portata a casa due delle cinque grandi classiche (Paris-Roubaix e Il Lombardia) ed è andata a podio sia al Giro d’Italia che alla Vuelta a España, segnalandosi positivamente anche in molte delle altre prove di spicco del calendario internazionale. La Orica-Scott punta a confermarsi nell’élite del ciclismo con i propri talenti, per la maggior parte ancora giovani, provando a salite ancora un gradino nella scala gerarchica. Sempre con il sorriso sul volto, come da tradizione della compagine australiana, competitiva tanto in strada quanto dal punto di vista comunicativo e promozionale.

ROSA

Michael Albasini (Sui, 1980), Sam Bewley (Nzl, 1987), Esteban Chaves (Col, 1990), King Lok Cheung (Hkg, 1991), Mitchell Docker (Aus, 1986), Luke Durbridge (Aus, 1991), Alexander Edmondson (Aus, 1993), Caleb Ewan (Aus, 1994), Simon Gerrans (Aus, 1980), Jack Haig (Aus, 1993), Mathew Hayman (Aus, 1978), Michael Hepburn (Aus, 1991), Damien Howson (Aus, 1992), Daryl Impey (Rsa, 1984), Christopher Juul Jensen (Den, 1989), Jens Keukeleire (Bel, 1988), Roger Kluge (Ger, 1986), Roman Kreuziger (Cze, 1986), Luka Mezgec (Slo, 1988), Magnus Cort Nielsen (Den, 1993), Rubén Plaza (Esp, 1980), Robert Power (Aus, 1995), Svein Tuft (Can, 1977), Carlos Verona (Esp, 1992), Adam Yates (Gbr, 1992), Simon Yates (Aus, 1992)

L’ANALISI

CORSE A TAPPE: Fino a poche stagioni fa questa era la tipologia di corridori carente nel sodalizio australe. Pian piano la tendenza è stata invertita, facendo diventare la squadra una delle più valide e complete in tale ambito. La figura principale risponde al nome di Esteban Chaves, reduce dalla stagione del salito fra i grandi del panorama con i podi a Giro e Vuelta (e la vittoria a Il Lombardia). Il ventiseienne colombiano, il cui piano di gare non è ancora stato svelato (dovrebbe saltare il Giro per debuttare al Tour), punta a ripetere l’eccellente 2016 e, perché no, a migliorarlo, magari con la conquista di una corsa a tappe di una settimana. Ad aiutarlo, e a prendersi il ruolo di leader in alcune occasioni, è arrivato Roman Kreuziger: il trentenne ceco è corridore capace di togliersi delle soddisfazioni personali non da poco pur lavorando all’occorrenza come gregario. Un bell’acquisto, anche in chiave classiche. Se, come detto, il sudamericano pare orientato a schierarsi in Francia, il suo posto come leader alla Corsa Rosa potrebbe essere assegnato in una sfida in famiglia: i due principali indiziati rispondono infatti ai nomi di Adam e Simon Yates. I promettenti gemelli del ciclismo britannico, abili nelle gare di una settimana, hanno vissuto nel 2016 una decisa crescita anche nei grandi giri, con il primo giunto quarto (e miglior giovane) al Tour e il sesto (da gregario e con vittoria di tappa) alla Vuelta. Preziosi gregari ed eventuali capitani nelle prove non ritenute fondamentali saranno il ventiquattrenne Damien Howson, il ventitreenne Jack Haig e il ventiquattrenne spagnolo Carlos Verona.

VOLATE: Lasciato partire l’ingombrante Matthews il velocista principe della squadra diventa Caleb Ewan: l’australian-coreano è partito subito forte nei criterium di inizio mese in patria e vuole confermarsi nell’imminente Tour Down Under. Il ventiduenne avrà in Italia gli appuntamenti più importanti della stagione visto che ha dichiarato di puntare alla vittoria nella Milano-Sanremo (finora mai affrontata) e di conquistare almeno una tappa al Giro d’Italia. Come prezioso apripista che, all’occorrenza, può agire in prima persona c’è Luka Mezgec: il ventottenne sloveno è forse uno degli uomini Orica che meno ha impressionato nel 2016 e, con il contratto in scadenza, è chiamato a migliorare. Il secondo velocista è diventato dunque Magnus Cort Nielsen: il biondissimo ventitreenne danese, vincitore in due occasioni all’ultima Vuelta, pare finalmente aver preso le misure al massimo circuito. Le stesse che deve ancora trovare Alexander Edmondson, ventitreenne dal buon spunto veloce ma che appare ancora acerbo.

PAVÉ: Alzi la mano chi, un anno fa, si sarebbe aspettato la conquista dell’Inferno del Nord da parte di un elemento della compagine australiana. E invece a sorprendere tutti, lui per primo, è sbucato dal nulla Mathew Hayman, valoroso gregario ma nulla più. Assai complicato che il trentottenne possa riconfermarsi; maggiormente nelle sue corde un piazzamento alle spalle dei migliori, e comunque sarebbe un risultato ben accetto. Il leader del futuro e del presente è però Jens Keukeleire: il ventottenne belga, anch’egli capace di imporsi nell’ultima Vuelta, ha spesso flirtato con il grande risultato, trovando sempre sulla sua strada più di qualcuno migliore di lui. Sarà arrivata la sua ora? Come valido supporto c’è Luke Durbridge; il venticinquenne, valente anche come cronoman, ha mostrato miglioramenti sulle pietre ed ha dalla sua l’età ancora giovane pur essendo nel giro ormai da diverse annate.

CLASSICHE: Altra specialità della casa, dove il team può sommare numerosi ed eterogenei talenti per cercare la conquista dei risultati prestigiosi. Chaves, Kreuziger e i gemelli Yates rientrano tranquillamente anche in tale area, come dimostra il loro palmares. Chi, tuttavia, anche per l’età non più verde, possiede la lista trofei più lunga è Simon Gerrans: il trentaseienne australiano è dato in buona forma e punta a far bene sin da subito, provando a tenere la condizione fino alle amate classiche vallonate. Lo scaltro (ma talvolta maldestro, con le innumerevoli cadute di cui è protagonista) australiano sarà spalleggiato dal coscritto Michael Albasini, corridore elvetico che garantisce sempre alti standard di rendimento. L’esperienza è propria anche di Daryl Impey, trentaduenne sudafricano che rappresenta una sicurezza su moltissimi terreni (e che è capace, come Albasini, di giocarsi le proprie carte ove ve ne fosse la possibilità). La freschezza è rappresentata da Robert Power: il ventunenne australiano, prodigio tra gli under 23 dove ha fatto incetta di gare – molte delle quali in Italia -, ha vissuto un 2016 da dimenticare causa problemi fisici che gli hanno impedito di debuttare fino ad estate inoltrata, riuscendo comunque a salire sul podio a fine stagione alla Japan Cup. Il futuro, se la salute lo assiste, è tutto dalla sua parte.

cicloweb.it
 
Rispondi
#8
E' incredibile come in meno di due anni siano diventati da squadra di velocisti/uomini da classiche a tutto l'opposto, una delle squadre principali nelle corse a tappe.

La divisa 2017 l'aveva valutata male "sulla carta", invece in corsa è abbastanza carina.
 
Rispondi
#9
Alla fine all'Orica manca solo il Fiandre e poi han vinto tutte le classiche monumento, quindi puntare sui GT è sacrosanto. Certo che come gestione corsa in quei contesti hanno ancora da imparare. Vero che hanno guadagnato un podio alla Vuelta col teamwork, ma Chaves era troppo solo al Giro...
 
Rispondi
#10
Diciamo che anno scorso era comunque un anno di transizione: Plaza non ha reso, Txurruka non si è ben inserito, Verona è arrivato ad agosto. E sono arrivati a raggiungere risultati ben al di sopra delle aspettative. Quest'anno, aggiungendo un pezzo da novanta come Kreuziger, si dovrebbe vedere una squadra ancora più solida Sese
 
Rispondi
  


Vai al forum:


Utente(i) che stanno guardando questa discussione: 1 Ospite(i)