14-01-2011, 12:45 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 10-04-2011, 12:36 PM da SarriTheBest.)
Domenica 10 Aprile 2011
109ª Paris - Roubaix
Presentazione
E' la Regina delle Classiche, l'Inferno del Nord. E' la corsa che chiude la prima parte della Campagna del Nord, quella caratterizzata da ripidi muri e/o da stradine anguste tappezzate di pavè. La Parigi-Roubaix ne ha fatta di strada da quel lontano 1896, quando Theodore Vienne e Maurice Perez, due filatori di Roubaix, ebbero l'idea di dar vita ad una corsa per celebrare la costruzione del velodromo avvenuta l'anno precedente. Nacque così la classica per antonomasia, giunta ormai alla 109esima edizione e vero e proprio snodo della stagione per un'élite di corridori: non è roba per tutti, e solo una piccola cerchia di valorosi atleti può pensare di poterla inserire nel proprio palmares...
IL PERCORSO - Si chiamerà pure Parigi-Roubaix, ma la sede di partenza non rispecchia affatto la dicitura della corsa: infatti Domenica 10 Aprile il via verrà dato, come succede da più di 40 anni, da Compiègne, comune piccardo ad una sessantina di chilometri dalla capitale francese. Verranno percorsi ben 258 km, 1/5 dei quali su strade in pavè: per l'esattezza saranno 51,3 i chilometri che vedranno i corridori sobbalzare su queste pietre grosse e grezze che rivestono il fondo stradale. Numerati in ordine decrescente, quasi ad indicare una sorta di countdown, i settori in pavè sono ben 27: vediamoli in dettaglio.
- 27 - 98 km, Troisvilles à Inchy, (2,2 km)
- 26 - 104,5 km, Viesly à Quiévy, (1,8 km)
- 25 - 107 km, Quiévy à Saint-Python, (3,7 km)
- 24 - 115,5 km, Saint-Python, (1,5 km)
- 23 - 119,5 km, Vertain à Saint-Martin-sur-Écaillon, (2,3 km)
- 22 - 126,5 km, Capelle-sur-Écaillon à Ruesnes, (1,7 km)
- 21 - 142,5 km, Aulnoy-lez-Valenciennes - Famars, (2,6 km)
- 20 - 146 km, Famars à Quérénaing, (1,2 km)
- 19 - 149 km, Quérénaing à Maing, (2,5 km)
- 18 - 152 km, Maing à Monchaux-sur-Écaillon, (1,6 km)
- 17 - 164 km, Haveluy à Wallers, (2,5 km)
- 16 - 172 km, Trouée d’Arenberg, (2,4 km)
- 15 - 178,5 km, Millonfosse à Bousignies, (1,4 km)
- 14 - 183,5 km, Brillon à Tilloy-lez-Marchiennes, (1,1 km)
- 14 - 186 km, Tilloy à Sars-et-Rosières, (2,4 km)
- 13 - 192,5 km, Beuvry-la-Forêt à Orchies, (1,4 km)
- 12 - 197,5 km, Orchies, (1,7 km)
- 11 - 203,5 km, Auchy-lez-Orchies à Bersée, (2,6 km)
- 10 - 209 km, Mons-en-Pévèle, (3,0 km)
- 9 - 215 km, Mérignies à Avelin, (0,7 km)
- 8 - 218,5 km, Pont-Thibaut à Ennevelin, (1,4 km)
- 7 - 224 km, Templeuve - L’Épinette, (0,2 km)
- 7 - 224,5 km, Templeuve – Moulin de Vertain, (0,5 km)
- 6 - 231 km, Cysoing à Bourghelles, (1,3 km)
- 6 - 233,5 km, Bourghelles à Wannehain, (1,1 km)
- 5 - 238 km, Camphin-en-Pévèle, (1,8 km)
- 4 - 241 km, Carrefour de l’Arbre, (2,1 km)
- 3 - 243 km, Gruson, (1,1 km)
- 2 - 250 km, Willems à Hem, (1,4 km)
- 1 - 256,5 km, Roubaix, (0,3 km)
LA STRANA COPPIA - Boonen e Cancellara, Cancellara e Boonen. Sandra Mondaini direbbe, sbattendo piedi sotto le coperte, "che barba, che noia". Che noia no, e neanche che barba; però è innegabile che, ad oggi, nessuno riesca ad avvicinarsi al sopracitato duo su di un percorso di stampo fiammingo. O meglio, ci sarebbe Gilbert, ma, visto che la Liegi si avvicina e che la Roubaix è forse la classica meno adatta alle sue qualità, ha preferito passare la mano e tornare a dar spettacolo quando il gruppo incontrerà le cotes.
Tornando ai nostri principali protagonisti per la Roubaix, è inutile perder tempo ad elencare i loro pregi: ormai ogni appassionato li conosce a memoria, come San Martino di Carducci ("La nebbia agli irti colli / piovigginando sale ...") o il tormentone estivo di turno. Procediamo invece ad analizzare i loro punti deboli, i loro talloni d'achille.
Fabian Cancellara è quello messo meglio da questo punto di vista: il peso del n° 1 sulla schiena e lo spunto veloce ma non velocissimo sono le uniche pecche di una macchina che funziona alla perfezione. Anche se al Fiandre ha fallito l'azione clou, ha dato dimostrazione di forza davvero incredibile: le parole di Pozzato, "sembravamo degli amatori", quando lo svizzero è partito sul Leberg dicono un po' tutto.
La questione Tom Boonen invece è ben più delicata e complessa: il fiammingo arriva da una passata edizione davvero negativa, segnata dal nervosismo - visto che nessuno lo aiutò a ricucire - e dal numero di Cancellara, che lo mise definitivamente nel cono d'ombra creato dallo svizzero (già dominatore di Harelbeke e Fiandre). Inoltre il Fiandre di quest'anno di certo non lo ha tranquillizzato, anzi: Cancellara gli è di nuovo arrivato davanti, e i segnali in corsa - vedi l'attacco illogico quando davanti aveva il compagno Chavanel - non sono stati per nulla positivi. Le due cadute - senza gravi conseguenze - alla Scheldeprijs Vlaanderen di ieri possono poi far pensare che la testa sia ancora alla settimana precedente: come può pensare di correre una bella Roubaix se ancora la testa è al disastroso Fiandre '11?! E la forte pressione di media e tifosi, in questo momento, non gioca molto a suo favore...
CHI PUO' SPACCCARE LA CORSA? - Più che un corridore in particolare, possono essere due squadre a farlo: Garmin-Cervélo e BMC Racing Team. Strano a dirsi, visto che la Parigi-Roubaix è una delle corse in cui la squadra è meno decisiva: certo è che queste due compagini sono delle vere e proprie corazzate.
I Garmin sono a un bivio: o corrono bene Domenica o il lavoro di Van Petegem e soci sarà stato un totale fallimento. La campagna del Nord infatti, nonostante sulla carta abbiano un potenziale enorme, fino ad oggi ha mostrato più ombre che luci: un Haussler che si spegne proprio sul più bello, un Hushovd così così, un Van Summeren mai visto, un Maaskant che si è rotto 3 costole proprio all'indomani delle corse paveare. Gli unici che son riusciti a strappare un mezzo sorriso a Vaughters sono stati Sep Vanmarcke, classe '88 di scuola Topsport Vlaanderen e 4° ad Harelbeke, e Tyler Farrar, che ha confermato una discreta attitudine al pavè e promette un futuro roseo in questo tipo di corse. Quest'anno però dovrà accontentarsi, anche a causa delle botte prese alla Scheldeprijs, di un ruolo più passivo, visto che il capitano indiscusso sarà Thor Hushovd, 3° nel 2009 e 2° nel 2010. I Garmin però, proprio grazie alle sue molteplici bocche di fuoco, potrà cercare di tirar fuori qualche coniglio dal cilindro, mandando in avanscoperta uomini importanti come Haussler, Hammond e Van Summeren o tenendo un atteggiamento più difensivo per portare allo sprint ristretto Hushovd/Farrar.
La BMC invece porterà alla Roubaix praticamente gli stessi uomini che, al Fiandre, sono stati decisivi alla rincorsa a Cancellara. Mancherà solo Karsten Kroon, che ha riportato una frattura alla clavicola dopo una delle tante cadute di Domenica scorsa. L'uomo di punta sarà Alessandro Ballan, sintesi perfetta dei suoi compagni di squadra: ha una buona dose d'esperienza di Hincapie, ha il passo di Burghardt e Quinziato e ha un pizzico dello spunto veloce di Van Avermaet. Senza dubbio tra i 5 è quello che dà più affidabilità, senza dimenticare che già in passato è riuscito a rimanere attaccato al treno Cancellara-Boonen (vedi Parigi-Roubaix 2008). Certo è che con corridori del genere la corsa dei rossoneri può essere aperta a molteplici soluzioni: è vero che Hincapie è reduce, pure lui, dalla "strage" della Scheldeprijs e che Quinziato non è al top della condizione, ma l'imprevedibilità di Greg Van Avermaet e la forza di Marcus Burghardt potrebbero essere soluzioni da non prendere troppo sottogamba.
GLI OUTSIDER - Parlare di outsider per una Roubaix fa un po' effetto: difficile che possa vincere un corridore non atteso, Però O'Grady, nel 2007, in pochi se lo aspettavano, e lo stesso discorso lo si può fare per Knaven (quest'anno in ammiraglia Sky) o Magnus Backstedt.
Detto di Thor Hushovd e Alessandro Ballan, le prime scelte in casa Garmin e BMC, in una breve carrellata di possibili sorprese non può mancare di certo Sylvain Chavanel (Quick Step): al Fiandre ha dimostrato una condizione strepitosa, e, dopo aver visto cos'ha combinato Boonen, non è poi così scontato che si metta a disposizione del fiammingo pure alla Roubaix.
Gli Sky puntano forte su Juan Antonio Flecha, in buona condizione, adatto a questo tipo di corsa (il soprannome Van der Flecha non è stato coniato a caso) e con la squadra totalmente al suo servizio (anche se mancherà Boasson Hagen, fresco della rottura di 3 costole).
Filippo Pozzato (Katusha) è più vicino alla versione 2010 (7°) che a quella 2009 (2°): sinceramente, non pare in grado sia fisicamente che, soprattutto, psicologicamente di far paura in ottica vittoria finale. Già un posto tra i primi sarebbe oro. In casa Pozzato occhio a Leif Hoste, tanta esperienza e una sfilza di piazzamenti alla Roubaix alle spalle (l'ultimo nel 2010: 8° posto).
I Rabobank proveranno a giocarsi ancora le carte Lars Boom e Sebastian Langeveld, anche se le aspettative su di loro non sono poi così alte: il primo Domenica scorsa si è spento dopo i canonici 200 km, mentre il secondo pare portato più ad un piazzamento nei 10. Rimanendo in Olanda, i Vacansoleil punteranno soprattutto su Bjorn Leukemans, visto che Devolder pare non essere quello dei giorni migliori.
L'HTC-High Road, che farà "esordire" Cavendish, non ha mai particolarmente brillato alla Roubaix, ma un corridore come l'austriaco Bernard Eisel non va assolutamente sottovalutato, mentre l'Omega-Pharma proverà a portare avanti il veloce Jurgen Roelandts e il passistone tedesco Marcel Sieberg.
Da tenere d'occhio anche Sebastian Rosseler (Radioshack), dotato di un buon passo e recente vincitore della 3 Giorni di La Panne.
Infine i vari Peter Sagan e Daniel Oss (Liquigas), Adriano Malori (Lampre), Baden Cooke (Saxo Bank), Jimmy Casper (Saur Sojasun), Tomas Vaitkus (Astana), Frederic Guesdon (FDJ) potrebbero ambire - al massimo - a dei piazzamenti di rincalzo in top 10/20.
Gilberto Cominetti - www.ilnuovociclismo.com
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I Partecipanti: QUI
Sito Web della Corsa: www.letour.fr/2011/PRX/COURSE/us/index.html