[Jussi Veikkanen]

GVA: "I was a bit too far back when the six guys went and I also thought that it was maybe a little too early. No one reacted directly and from there on, my race was almost over."

Capisco la distanza dall'arrivo, ma se allunga gente come Sagan, Wan Aert e GIlbert dovrebbe accendersi una lampadina

[Giorgio Ricci]

Anche secondo me Gilbert sarebbe stato competitivo pure dieci anni fa.
Nibali non aveva watt, non perché non è adatto al Fiandre ma perché ci è andato senza poi correre dalla Sanremo. Con un minimo di preparazione, data magari correndo tutta la campagna del nord, probabilmente la storia sarebbe stata diversa.
Un corridore tenace e battagliero come lui, se in forma, é senz'altro più adatto alla campagna Fiandre e Roubaix, dove puoi inventare, giocare sul fondo, attaccare da lontano, piattosto che alle Ardenne, controllate tatticamente. Probabilmente è la paura di farsi male, ma nel ciclismo puoi farti male dappertutto. Con ciò non dico che siano gare per scalatori, ma vedere un Alaphilippe in forma super non provare il Fiandre e la Roubaix non mi piace, dovrebbe farle tutte e magari se è stanco non corre fino all'estate.

[Manuel The Volder]

Stavo pensando come in questa fase storica della Roubaix la differenza non la si faccia sul pavè ma sull'asfalto. Vado a memoria, ma l'ultima azione di forza di un vincitore sul pavè è stata quella di Boonen 10 anni fa, non ricordo nel 2013 come s'è svolta la corsa, ma credo che l'azione buona di Cancellara, Vanmarcke e Stybar nacque prima di Camphin en Pevele sull'asfalto. In ogni caso vedere queste bici avvenieristiche che attutiscono le vibrazioni delle pietre e livellano leggermente di più i valori in campo può essere figo in F1, non certo nel Ciclismo. Si parlava di come negli ultimi anni sia difficile fare la differenza sul pavè, negli ultimi anni qualche Roubaix più bella rispetto alle 2014 e 15 si son viste, ma l'azione vera sul pavè che decide la corsa ancora non s'è vista, anche se oggi Politt e Gilbert sono andati via sul pavè ma in una situazione un po' particolare.

[Luciano Pagliarini]

Cancellara mi sa che andò via sul pavé con Stybar, mentre davanti c'era Vanmarcke

[melo21]

anche a me sembra di ricordare Vanmarcke davanti ripreso da Cancellara e poi quasi staccato sull'asfalto

[Luciano Pagliarini]

Vanmarcke era sicuramente davanti.

Non mi ricordo se Cance attaccò sul pavé o su asfalto, però.

[Manuel The Volder]

Ho rivisto e Vanmarcke era davanti con Vandenbergh, mentre Cancellara dietro è prima balzato da solo su asfalto su un gruppetto di contrattaccanti nel quale c'era Stybar, poi ha attaccato nel tratto di Bourghelles per sbarazzarsi di questi con Stybar unico a resistere, poi prima di Camphin en Pevele è ritornato sotto al duo dei Van per poi fare un altro forcing al Carrefour dove poi Stybar si staccò per colpa di uno spettatore.
In ogni caso è indubbio che si sta vivendo una fase storica in cui il tatticismo la fa da padrone anche alla Roubaix, un momento in cui l'asfalto è quasi più importante del pavè, il che può essere spiegato dalla mancanza di un dominatore, ma anche dai mezzi avvenieristici che un pochino questi valori li appiattiscono.
In più sono 5 anni che non c'è un arrivo in solitaria, anche se negli ultimi 2 anni abbiamo visto volate a due.

[Jussi Veikkanen]

Qualche statistica:

Gilbert è il settimo corridore più anziano di sempre a vincere la Roubaix, con 36 anni e 283 giorni

Stybar è il corridore in attività con maggiori top10, ben 6 in sole 7 edizioni (l'unico flop fu la famosa Roubaix 2016 dove molti rimasero attardati dalla caduta di Cancellara). Ieri mi è parso in leggera difficoltà poco prima dell'attacco decisivo, poi una volta rimasto dietro la sua gara è finita li.

Eisel diventa, a pari merito con Impanis, Knaven e Hayman, il primatista di Roubaix concluse, a quota 16 su 16 partenze.

[Luciano Pagliarini]

Eisel primo primatista della Roubaix a non averla mai vinta, dunque.

Statistica interessante.