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Pistard azzurri fuori dai Giochi? - Al momento l'Italia non ha qualificati
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Pistard azzurri fuori dai Giochi? - Al momento l'Italia non ha qualificati
Dopo i campionati europei su pista disputatisi in Polonia ad inizio novembre e dopo la prima prova di Coppa del Mondo è il momento di fare un primo bilancio su come sono messe le varie nazionali in vista di Londra 2012: con i nuovi criteri di qualificazione ai Giochi Olimpici, infatti, le gare internazionali di questi due anni diventano decisive. Ricordiamo che le specialità olimpiche saranno cinque per un totale, tra uomini e donne, di 10 gare: Velocità a Squadre, Velocità Individuale, Keirin, Inseguimento a Squadre e Omnium.

A sorridere, ovviamente, è la Gran Bretagna che si trova nelle primissime posizioni in quasi tutte le classifiche e allo stato attuale delle cose sarebbe fuori solamente dall'Omnium femminile: le britanniche, infatti, sono in nona posizione tra le nazioni europee e le ammesse sono solamente le prime otto; va detto, però, che Lizzie Armitstead, la loro punta della specialità, non ha gareggiato né in Polonia né a Melbourne e potrebbe quindi bastarle una sola apparizione per guadagnare punti pesanti.

Ancora meglio fa l'Olanda che per ora avrebbe assicurato almeno un posto in tutte le gare grazie anche alla regola che premia chi si qualifica per la Velocità a Squadre con un posto anche per l'Individuale e il Keirin. Anche le altre nazioni di grande tradizione, come ad esempio Francia e Germania, sono ben piazzate per ora.

Per le nazioni extraeuropee i conti per la qualificazione sono più semplici perché, anche se i posti a disposizione sono minori, il numero di nazioni competitive ad alto livello è molto più basso: Australia e Nuova Zelanda dovrebbero avere già da ora la certezza di partecipare a tutte le gare del programma olimpico anche perché, onestamente, non vediamo altre nazioni oceaniche in grado di contrastarle. In Asia invece sorprende la posizione della Malesia che per ora è fuori dalla Velocità, sia individuale che a squadre: Awang e Ng, però, hanno i numeri per ottenere risultati di grande prestigio sia in Coppa del Mondo che ai Mondiali, le due competizioni che assegnano più punti.

Ora arriviamo alla nota più dolente di tutte, il bilancio dell'Italia. Nei ranking UCI pubblicati dopo la deludentissima trasferta di Melbourne la nazionale azzurra risulta fuori da tutto: questo significa che il rischio di non vedere alcun atleta italiano a Londra 2012 è alto e sarebbe un fallimento senza precedenti. Nelle tre prove dedicate alla velocità il divario in termini di prestazioni e di punti nei ranking sembra già da ora troppo elevato per sperare di essere colmato: queste sono discipline che richiedono una grande specializzazione e al momento nessuno dei nostri atleti sembra avere nelle gambe quell'exploit (ma ne servirebbero forse anche due) che ci farebbe guadagnare posizioni; tra le donne ci sarebbe Elisa Frisoni che cinque anni fa era una delle migliori interpreti del Keirin ma ora la veneta stenta a ritrovare quelle sensazioni.

Nell'Inseguimento a Squadre siamo messi un poco meglio. Il quartetto maschile sta cominciando a realizzare buoni tempi con una certa regolarità e nel ranking è all'ottavo posto con 160 punti, 80 in meno della Danimarca che è sesta e al momento ultima delle qualificate: non sarà facile riuscire a superare le nazioni che ci stanno davanti ma se i giovani miglioreranno e se si riuscirà a trovare un risultato importante in una delle prossime tappe di Coppa del Mondo, in un anno e mezzo si potrà salire di livello. Le donne, invece, sono in 12a posizione a 175 punti dalla Bielorussia e la situazione non è affatto buona: sappiamo che le Fiamme Azzurre tengono molto ai Giochi Olimpici e che quindi cercheranno di preparare le loro atlete al meglio per esserci ma potrebbe non bastare.

Nell'Omnium la situazione è abbastanza simile a quella dell'Inseguimento anche se forse qui le prospettive sono un pochino più rosee: tra gli uomini, infatti, l'Italia è al nono posto 20 punti dietro l'ottava che è anche l'ultima che manderà un uomo a Londra; in questa specialità possiamo contare su un ottimo interprete come Viviani che però non dovrà farsi distrarre troppo dall'attività su strada ma anche Ciccone (13° a Melbourne) potrebbe qualche punto. Tra le donne, invece, il gap accumulato (90 punti) è già piuttosto elevato ma il rientro alla gare di Annalisa Cucinotta potrebbe darci un'atleta in grado di lottare con le migliori e quindi di fare quei punti pesanti che servono.

Certo, nel complesso la situazione non è per nulla positiva ed i cinque ori olimpici conquistati tra il 1992 e il 2000 sono ormai lontani anni luci e forse non è neanche un male: per troppo tempo s'è vissuto di rendita su quelle medaglie e s'è fatto poco o nulla per dare linfa al movimento quindi ora bisogna per forza intervenire; gli interventi, però, vanno fatti in tempi brevi (se si vuole essere presenti a Londra) ma senza che la fretta porti ad investimenti sbagliati. Il termine ultimo per la qualificazione ai Giochi è Aprile 2012: manca circa un anno e mezzo ma sinceramente non sappiamo dire se questa frase debba essere letta in senso positivo o negativo. Di certo rimane quella dichiarazione del presidente Renato Di Rocco che vedeva l'Italia tra le prime quattro nazioni al mondo su pista entro il 2016: al momento i numeri ci dicono che fatichiamo a stare tra le prime 10 in Europa quindi la sfida lanciata si presenta tutta in salita.

cicloweb.it
 
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