Più che mai i sondaggi governano i pensieri, la modesta partita a scacchi di un piccolo potere.
I 5s si accorgono degli errori, la messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica sarebbe stato un tremendo boomerang (come i sondaggi gli hanno detto) e via a cambiare strada.
Ma i sondaggi dicono che la Lega guadagnerebbe molto e allora cosa fare... Rilanciare sul governo giallo-verde, concedendo al PDR il cambio di Savona... Palla a Salvini, che deve stare attento a salvaguardare l'immagine costruita di chi ha fatto di tutto per dare un governo al paese... Ovviamente, Salvini non dice no e non dice sì, prende tempo, considera l'astensione per il governo tecnico che conduca alle elezioni (che i 5s devono quindi bloccare) e nel frattempo valuta come fare proposte costruttive che si "infrangano"...
Adesso i 5s devono fare di tutto per arrivare ad un governo politico... Hanno bisogno di tempo per recuperare. Se Salvini facesse troppa resistenza potrebbero attaccarlo, dimostrare che è lui che non vuole fare un governo. Si andrebbe alle elezioni, ma con qualche chance in più, sporcando l'immacolato percorso di Salvini in questa crisi.
Una modesta partita a scacchi per il potere.
Il bene del paese e la conseguente possibile politica dicono altro... Servono una buona legge di bilancio e una legge elettorale molto migliore, maggioritaria, solo dopo (in primavera?) le elezioni e forse, finalmente, un governo coerente, quale che sia. Chi vince governa, che ci piaccia o meno, si chiama democrazia. E chi governa si confronta in prima persona con i problemi reali, assumendo la responsabilità delle proprie azioni.
Magari senza sondaggi, tanto per tornare a pensare, a costruire.
Non pochi stano scrivendo che nel dopoguerra eravamo in una situazione moto peggiore, ma c'era la speranza, un enorme desiderio di vivere, di futuro.
Costruire si può, basta amare questo paese, lottare per il futuro. Si chiama politica, quella vera.
Sono stanco, e imbufalito...

Io, che giovane non sono, lo voglio il futuro.