11-02-2023, 04:27 PM
Cottereau Louis (Fra)
Nato a l’11 febbraio 1869 ad Angers (Paesi della Loira), deceduto a Digione (Borgogna) il 21 settembre 1917. Pioniere ciclista in particolare su pista. Professionista dal 1886 al 1895, con 15 successi interpretabili come internazionali. Ha corso coi velocipedi ed è stato un pioniere tangibile della bicicletta. Memorabili i suoi duelli quasi sempre vinti con Corre (che poi avrà un futuro simile al suo) e Teron. Iniziò a correre nel 1886 nella regione della Loira, ma proprio per essere più vicino al baricentro delle gare velo-ciclistiche, si stabilì in Borgogna, a Digione, dove diventerà un faro ancor oggi riconoscibile. Con la nuova residenza arrivarono copiosi i primi successi: nel 1888 divenne Campione francese di “bicicletta junior” sui 5 chilometri a Pau, Campione francese su 2.500 metri a Bordeaux -Saint-Augustin e vicecampione di Francia su 100 chilometri. Vinse le importanti corse di Auch, Candé, Angers e Vevey, in Svizzera, e si laureò Campione francese di triciclo, successo che poi ripeté anche nei due anni successivi. Sempre nel 1888 fu 2° nel Campionato di Francia di mezzofondo. Nel 1889 vinse a Rethel, Angers e conquistò il Gp della Societé d’encouragement di Parigi. L’anno dopo si laureò Campione di Francia di velocità e vinse il Gp di Angers. Quest’ultimo successo lo ripeté nel 1891, quando iniziò a diradare l’attività sportiva per prepararsi a quello che poi sarà il suo futuro: l’attività imprenditoriale e le competizioni automobilistiche. Tornò alle gare sulle due ruote nel 1893, conquistando la vittoria più importante, quella che lo renderà ancora più popolare: la prima Bordeaux-Parigi della storia. Si fermò di nuovo, ed il suo canto del cigno ciclistico giunse nel 1895, quando vinse a Digione il Campionato della Costa d’Oro, una gara ricchissima. Proprio nella città dei Duchi di Borgogna divenne poi una figura nota nell'industria dei metalli leggeri, impegnata nella costruzione di biciclette, motociclette, automobili. Come imprenditore vicino alla bicicletta, Cottereau, unito a Terrot fece sì che dal 27 maggio 1894 si elevasse a Digione un velodromo con una pista in cemento di 400 metri e una tribuna per 5000 spettatori. Ma Cottereau non si fermò lì. Esaurita l’esperienza ciclistica, passò ad un altro ruolo pionieristico: il pilota automobilistico.
In questa veste, il 17 maggio 1900, sul percorso Étampes - Ablis- Étampes da percorre due volte, per complessivi 100 chilometri, vinse la seconda edizione del Critérium delle Vetturette, organizzato da “Le Vélo”, con un mezzo costruito dalla sua azienda, pesante 4 quintali.
La sua vita densa di successi non fu lunga: una grave malattia se lo portò via precocemente a 48 anni.
Mario Gestri
Nato a Tizzana (Pistola) l'11 febbraio 1924. Deceduto a Montecatini (Pistola) il 2 dicembre 1953, in seguito ad incidente stradale. Alto m. 1,72 per kg. 75. Professionista dal 1950 al 1953, senza vittorie.
Cominciò a correre in bicicletta soltanto nel 1947, a ventitré anni, da dilettante, nelle file della "Pistoiese". Dopo tre stagioni di permanenza fra i "puri", nel 1950, passò fra gli indipendenti, tesserandosi per la "Pratese". Nel 1951, passò alle dipendenze della Ganna dove il caposquadra era Fiorenzo Magni, dimostrando subito le sue sempre più evidenti e peculiari qualità: quelle di gregario fedele e pronto a qualsiasi sacrificio.
Nel 1952 passò alla Bartali e si rese utilissimo, in tutte le occasioni, per l'intramontabile Gino. Nel 1953 vestì i colori dell’Arbos, segnalandosi ancora come uno dei corridori più tenaci e volitivi.
Ha scritto una delle pagine più umane del favoloso ciclismo degli anni '50, interpretando dunque il ruolo del "gregarione" interamente votato alla causa del capitano. Fu chiamato amabilmente "il carro-botte del Giro" per la quantità di acqua che riusciva a portare sempre e puntualmente al suo caposquadra.
Il 3 dicembre 1953, verso le ore 19, trovò la morte a Montecatini, in prossimità del casello dell'autostrada perdendo il controllo della sua motocicletta acquistata da pochi giorni. Ha disputato tre edizioni del Giro d'Italia e una del Giro di Svizzera.
Remo Seganfreddo
Nato a Vicenza l’11 febbraio 1943. Passista. Professionista nel 1969 senza ottenere vittorie.
Una storia esemplare per la passione che ne è alla base. Questo vicentino metodico e ciarliero, non parente di quel Germano anch’esso vicentino e dalla storia molto simile, ma più anziano, incontrò il ciclismo molto presto. La solita trafila nelle categorie giovanili e, soprattutto, tanti sacrifici per procurarsi e mantenere a livello il mezzo sostanziale: la bicicletta da corsa. Agonisticamente un piazzato più che un vincente sin da subito, ma, soprattutto, nella categoria entro la quale Remo Seganfreddo ha passato il 90% dell’intera carriera, ovvero quella dei dilettanti. Sono state infatti ben 250 le corse dilettantistiche che lo han visto allo start. Poi a quasi 27 anni, durante la stagione 1969, quando già si era piazzato 6° al Trofeo Piva e 5° nel Palio del Reciotto, l’occasione di vestire la maglia di una squadra professionistica, svizzera d’affiliazione, ma italiana per sponsor e anima, la Costa Azzurra Zingonia. Qui, poche gare senza risultati. Dal 1970, un dopo carriera di successo nel commercio, ed un’attività cicloturistica fiorente e viva tutt’oggi.
Eric Vanderaerden (Bel)
Nato a Herk de Stad l'11 febbraio 1962. Velocista e passista alto 1,82 m per 74 kg. Professionista dal 1983 al 1996 con 154 vittorie. Dire che Eric Vanderaerden, aveva tutto per essere un campione a quattro ante del ciclismo, ed uno dei più capaci di incidere gli albi d'oro o la popolarità internazionale, può apparire un'eresia, visto che taluni lo ricordano solo come velocista da gruppo. Un'attenta disamina dei suoi valori però, anche se non può confermarlo, tende perlomeno a rendere una simile affermazione, tutt'altro che astrusa. Stupendo in bicicletta, con una postura disposta sul mezzo in posizione ideale al punto di rendere fotocopia i più moderni studi biomeccanici. Era formidabile sul passo, lineare nella trasmissione della potenza sul mezzo, i suoi scatti erano dritti e composti e le sue volate corrette. Solo sulle salite da grandi giri avrebbe dovuto migliorare, ma alla luce del ciclismo, delle sue leggi nascoste e di rischi che pure le dottrine di certi camici bianchi col loro corredo comunque efficace, non sono riusciti a cancellare, anche con quella mancanza, Eric avrebbe potuto essere un grandissimo. Non che sia stato uno dei tanti per carità, anzi, ma è pur vero che non ha realizzato compiutamente quanto si poteva prevedere dopo la sbalorditiva carriera nelle categorie minori. Non solo le 229 vittorie complessive, delle quali 61 nelle ultime due stagioni da dilettante, l'avevano innalzato alle stelle, ma pure il valore delle prove da lui vinte (tutte le più importanti delle diverse categorie). Cominciò a cospargersi di titoli a 15 anni, nel '77, vincendo il Campionato belga per allievi, indi ha proseguito unendo alla strada, Titoli nazionali nel ciclocross e su pista: in totale, prima di giungere alla elite, vinse sette Campionati belgi, oltre a prove internazionali riservate alle categorie giovanili, come il Giro delle Fiandre e il Giro del Limburgo, entrambe vinte due volte, il Tour du Hainaut Occidental, la Freccia delle Ardenne ed il Campionato Mondiale Militari, sia nella prova su strada che nella 100 km a squadre. Passato professionista nel 1984, ha vinto comunque tantissimo. Fra i suoi successi spiccano il Campionato belga su strada e la Parigi Bruxelles nel 1984, il Giro delle Fiandre, la Gand-Wevelgem, il Giro di Olanda e il Gran Premio Merckx nell'85, la Parigi Roubaix nel 1987, la Tre Giorni di La Panne nell'86-'87-'88-'89 e nel '93, nonché 5 tappe al Tour de France. Nella Grande Boucle ha vinto la Classifica finale a punti nel 1986. Anche suo padre Lucien, ed i fratelli minori Danny e Gert, hanno militato fra i professionisti, mentre oggi è nell'elite il figlio Michael.
Tutte le vittorie di Eric, anno per anno. 1983: Prologo Tour de France; 2a e 11a Tappa Vuelta di Spagna; Prologo e 7a Tappa Parigi Nizza; Prologo e 2a Tappa Midi Libre; 1a Tappa Tour de l'Aude; Criterium di Aalst, Brasschaat ©, Oudenbosch, Peer, Retie e Vienna. 1984: Parigi Bruxelles; Campionato Nazionale su strada; 10a e 23a Tappa Tour de France; Prologo, 2a e 7a Tappa del Tour de Suisse; 1a e 3a Tappa Tre Giorni di La Panne; 1a e 3a Tappa Quattro Giorni di Dunkerque; 2a Tappa Giro d'Olanda; Criterium di Oud-Gastel, Ronse, Bilzen, Valkenswaard, Rotterdam, Brasschaat, Twello.
1985: Giro delle Fiandre; Gand Wevelgem; 13a e 19a Tappa Tour de France; 4a Tappa Tour de Suisse; 6a Tappa Tirreno Adriatico; Giro d'Olanda; 1a e 5a Tappa del Giro d'Olanda; Classifica a punti Giro d'Olanda; Classifica Traguardi Volanti Tour de Suisse; GP Eddy Merckx; Giro del Limburgo; Prologo e 1a Tappa Giro del Mediterraneo; 1a e 3a Tappa Tre Giorni di La Panne; 1a Tappa Etoile de Bessèges; Classifica a punti Etoile de Bessèges; Cronometro di Aalst; Cronometro di Peer; Cronometro Sint-Truiden; Circuit de la Vallée de la Lys; Criterium di Leende, Tienen ©, Oudenbosch e Valkenswaard. 1986: Classifica Punti Tour de France; E3 Prijs Harelbeke; Bruxelles-Ingooigem; Attraverso il Belgio; Tre Giorni di La Panne; 1a Tappa (a) Tre Giorni di La Panne; Classifica a punti Tre Giorni di La Panne; 2a e 5a Tappa Giro del Mediter-raneo; 4° Tappa del Giro d'Olanda; Classifica a punti Giro d'Olanda; Trofeo Mallorca; 1° Tappa del Giro d'Irlanda; Cronometro di Sint-Truiden; Criterium di Berlino, Peer, Sint-Truiden e Boxmeer. 1987: Parigi Roubaix; Tre Giorni di La Panne; 1a (a), 2a e 3a Tappa Tre Giorni di La Panne; Classifica punti Tre Giorni di La Panne; GP Eddy Merckx; 3a Tappa Vuelta a Lloret del Mar; 4a Tappa Giro Mediterraneo; 5a Tappa Giro di Danimarca; Cronometro di Sint-Truiden; Polder-Kempen; GP Lambrechts; Criterium di Deurne, Benego, Lekkerkerk, Wouw e Scherpenheuvel. 1988: 2a tappa (cronosquadre) Tour de France; Tre Giorni di La Panne; 1a e 2a Tappa Tre Giorni di La Panne; Giro Limburgo; 5a Tappa Tirreno-Adriatico; 4a e 5a Tappa Quattro Giorni di Dunkerque; Criterium di Bavel. 1989: GP Impanis; Tre Giorni di La Panne; 1a (a/b) Tappa Tre Giorni La Panne; 1a Tappa Tour de Suisse; 3a Tappa (b) Giro di Lussemburgo; 5a Tappa Ruta del Sol; 4a Tappa Giro di Olanda; 4a Tappa Settimana Sicilia-a; 2a e 6a Tappa Vuelta a Burgos; 3a, 5a, 6a e 7a Tappa Tour Dupont; Giro d'Irlanda; 2a, 3a, 4a e 5a (a) Tappa Giro d'Irlanda; Classifica punti Giro di Irlanda; Criterium di Geetbets; Sei Giorni di Anversa (con De Wilde). 1990: 5a Tappa Tirreno-Adriati-co; 2a e 3a Tappa Etoile de Bessèges; 6a Tappa Tour della Comunità Europea; 4a Tappa Giro d'Olanda; 1a Tappa (b) Giro di Lussemburgo; 1a Tappa (b) Tre Giorni di La Panne; Cronosquadre Tour de l'Oise; Criterium di Herenoek; Sei Giorni di Anversa (con De Wilde). 1991: Attraverso il Belgio; 6a Tappa Vuelta Communidad Valenciana; 1° Tappa Giro d'Irlanda; 5a tappa Giro di Lussemburgo; Criterium di Peer e di Zwevezele. 1992: 17a Tappa Vuelta di Spagna; 2a Tappa Giro d'Irlanda; GP Wielerrevue; Criterium di Geetbets. 1993: Tre Giorni di La Panne; 3a Tappa Etoile de Bessèges; Criterium di La Louviere. 1995: Criterium di Geraardsbergen. 1996: Criterium di Dilsen.
Maurzio Ricci detto Morris
Nato a l’11 febbraio 1869 ad Angers (Paesi della Loira), deceduto a Digione (Borgogna) il 21 settembre 1917. Pioniere ciclista in particolare su pista. Professionista dal 1886 al 1895, con 15 successi interpretabili come internazionali. Ha corso coi velocipedi ed è stato un pioniere tangibile della bicicletta. Memorabili i suoi duelli quasi sempre vinti con Corre (che poi avrà un futuro simile al suo) e Teron. Iniziò a correre nel 1886 nella regione della Loira, ma proprio per essere più vicino al baricentro delle gare velo-ciclistiche, si stabilì in Borgogna, a Digione, dove diventerà un faro ancor oggi riconoscibile. Con la nuova residenza arrivarono copiosi i primi successi: nel 1888 divenne Campione francese di “bicicletta junior” sui 5 chilometri a Pau, Campione francese su 2.500 metri a Bordeaux -Saint-Augustin e vicecampione di Francia su 100 chilometri. Vinse le importanti corse di Auch, Candé, Angers e Vevey, in Svizzera, e si laureò Campione francese di triciclo, successo che poi ripeté anche nei due anni successivi. Sempre nel 1888 fu 2° nel Campionato di Francia di mezzofondo. Nel 1889 vinse a Rethel, Angers e conquistò il Gp della Societé d’encouragement di Parigi. L’anno dopo si laureò Campione di Francia di velocità e vinse il Gp di Angers. Quest’ultimo successo lo ripeté nel 1891, quando iniziò a diradare l’attività sportiva per prepararsi a quello che poi sarà il suo futuro: l’attività imprenditoriale e le competizioni automobilistiche. Tornò alle gare sulle due ruote nel 1893, conquistando la vittoria più importante, quella che lo renderà ancora più popolare: la prima Bordeaux-Parigi della storia. Si fermò di nuovo, ed il suo canto del cigno ciclistico giunse nel 1895, quando vinse a Digione il Campionato della Costa d’Oro, una gara ricchissima. Proprio nella città dei Duchi di Borgogna divenne poi una figura nota nell'industria dei metalli leggeri, impegnata nella costruzione di biciclette, motociclette, automobili. Come imprenditore vicino alla bicicletta, Cottereau, unito a Terrot fece sì che dal 27 maggio 1894 si elevasse a Digione un velodromo con una pista in cemento di 400 metri e una tribuna per 5000 spettatori. Ma Cottereau non si fermò lì. Esaurita l’esperienza ciclistica, passò ad un altro ruolo pionieristico: il pilota automobilistico.
In questa veste, il 17 maggio 1900, sul percorso Étampes - Ablis- Étampes da percorre due volte, per complessivi 100 chilometri, vinse la seconda edizione del Critérium delle Vetturette, organizzato da “Le Vélo”, con un mezzo costruito dalla sua azienda, pesante 4 quintali.
La sua vita densa di successi non fu lunga: una grave malattia se lo portò via precocemente a 48 anni.
Mario Gestri
Nato a Tizzana (Pistola) l'11 febbraio 1924. Deceduto a Montecatini (Pistola) il 2 dicembre 1953, in seguito ad incidente stradale. Alto m. 1,72 per kg. 75. Professionista dal 1950 al 1953, senza vittorie.
Cominciò a correre in bicicletta soltanto nel 1947, a ventitré anni, da dilettante, nelle file della "Pistoiese". Dopo tre stagioni di permanenza fra i "puri", nel 1950, passò fra gli indipendenti, tesserandosi per la "Pratese". Nel 1951, passò alle dipendenze della Ganna dove il caposquadra era Fiorenzo Magni, dimostrando subito le sue sempre più evidenti e peculiari qualità: quelle di gregario fedele e pronto a qualsiasi sacrificio.
Nel 1952 passò alla Bartali e si rese utilissimo, in tutte le occasioni, per l'intramontabile Gino. Nel 1953 vestì i colori dell’Arbos, segnalandosi ancora come uno dei corridori più tenaci e volitivi.
Ha scritto una delle pagine più umane del favoloso ciclismo degli anni '50, interpretando dunque il ruolo del "gregarione" interamente votato alla causa del capitano. Fu chiamato amabilmente "il carro-botte del Giro" per la quantità di acqua che riusciva a portare sempre e puntualmente al suo caposquadra.
Il 3 dicembre 1953, verso le ore 19, trovò la morte a Montecatini, in prossimità del casello dell'autostrada perdendo il controllo della sua motocicletta acquistata da pochi giorni. Ha disputato tre edizioni del Giro d'Italia e una del Giro di Svizzera.
Remo Seganfreddo
Nato a Vicenza l’11 febbraio 1943. Passista. Professionista nel 1969 senza ottenere vittorie.
Una storia esemplare per la passione che ne è alla base. Questo vicentino metodico e ciarliero, non parente di quel Germano anch’esso vicentino e dalla storia molto simile, ma più anziano, incontrò il ciclismo molto presto. La solita trafila nelle categorie giovanili e, soprattutto, tanti sacrifici per procurarsi e mantenere a livello il mezzo sostanziale: la bicicletta da corsa. Agonisticamente un piazzato più che un vincente sin da subito, ma, soprattutto, nella categoria entro la quale Remo Seganfreddo ha passato il 90% dell’intera carriera, ovvero quella dei dilettanti. Sono state infatti ben 250 le corse dilettantistiche che lo han visto allo start. Poi a quasi 27 anni, durante la stagione 1969, quando già si era piazzato 6° al Trofeo Piva e 5° nel Palio del Reciotto, l’occasione di vestire la maglia di una squadra professionistica, svizzera d’affiliazione, ma italiana per sponsor e anima, la Costa Azzurra Zingonia. Qui, poche gare senza risultati. Dal 1970, un dopo carriera di successo nel commercio, ed un’attività cicloturistica fiorente e viva tutt’oggi.
Eric Vanderaerden (Bel)
Nato a Herk de Stad l'11 febbraio 1962. Velocista e passista alto 1,82 m per 74 kg. Professionista dal 1983 al 1996 con 154 vittorie. Dire che Eric Vanderaerden, aveva tutto per essere un campione a quattro ante del ciclismo, ed uno dei più capaci di incidere gli albi d'oro o la popolarità internazionale, può apparire un'eresia, visto che taluni lo ricordano solo come velocista da gruppo. Un'attenta disamina dei suoi valori però, anche se non può confermarlo, tende perlomeno a rendere una simile affermazione, tutt'altro che astrusa. Stupendo in bicicletta, con una postura disposta sul mezzo in posizione ideale al punto di rendere fotocopia i più moderni studi biomeccanici. Era formidabile sul passo, lineare nella trasmissione della potenza sul mezzo, i suoi scatti erano dritti e composti e le sue volate corrette. Solo sulle salite da grandi giri avrebbe dovuto migliorare, ma alla luce del ciclismo, delle sue leggi nascoste e di rischi che pure le dottrine di certi camici bianchi col loro corredo comunque efficace, non sono riusciti a cancellare, anche con quella mancanza, Eric avrebbe potuto essere un grandissimo. Non che sia stato uno dei tanti per carità, anzi, ma è pur vero che non ha realizzato compiutamente quanto si poteva prevedere dopo la sbalorditiva carriera nelle categorie minori. Non solo le 229 vittorie complessive, delle quali 61 nelle ultime due stagioni da dilettante, l'avevano innalzato alle stelle, ma pure il valore delle prove da lui vinte (tutte le più importanti delle diverse categorie). Cominciò a cospargersi di titoli a 15 anni, nel '77, vincendo il Campionato belga per allievi, indi ha proseguito unendo alla strada, Titoli nazionali nel ciclocross e su pista: in totale, prima di giungere alla elite, vinse sette Campionati belgi, oltre a prove internazionali riservate alle categorie giovanili, come il Giro delle Fiandre e il Giro del Limburgo, entrambe vinte due volte, il Tour du Hainaut Occidental, la Freccia delle Ardenne ed il Campionato Mondiale Militari, sia nella prova su strada che nella 100 km a squadre. Passato professionista nel 1984, ha vinto comunque tantissimo. Fra i suoi successi spiccano il Campionato belga su strada e la Parigi Bruxelles nel 1984, il Giro delle Fiandre, la Gand-Wevelgem, il Giro di Olanda e il Gran Premio Merckx nell'85, la Parigi Roubaix nel 1987, la Tre Giorni di La Panne nell'86-'87-'88-'89 e nel '93, nonché 5 tappe al Tour de France. Nella Grande Boucle ha vinto la Classifica finale a punti nel 1986. Anche suo padre Lucien, ed i fratelli minori Danny e Gert, hanno militato fra i professionisti, mentre oggi è nell'elite il figlio Michael.
Tutte le vittorie di Eric, anno per anno. 1983: Prologo Tour de France; 2a e 11a Tappa Vuelta di Spagna; Prologo e 7a Tappa Parigi Nizza; Prologo e 2a Tappa Midi Libre; 1a Tappa Tour de l'Aude; Criterium di Aalst, Brasschaat ©, Oudenbosch, Peer, Retie e Vienna. 1984: Parigi Bruxelles; Campionato Nazionale su strada; 10a e 23a Tappa Tour de France; Prologo, 2a e 7a Tappa del Tour de Suisse; 1a e 3a Tappa Tre Giorni di La Panne; 1a e 3a Tappa Quattro Giorni di Dunkerque; 2a Tappa Giro d'Olanda; Criterium di Oud-Gastel, Ronse, Bilzen, Valkenswaard, Rotterdam, Brasschaat, Twello.
1985: Giro delle Fiandre; Gand Wevelgem; 13a e 19a Tappa Tour de France; 4a Tappa Tour de Suisse; 6a Tappa Tirreno Adriatico; Giro d'Olanda; 1a e 5a Tappa del Giro d'Olanda; Classifica a punti Giro d'Olanda; Classifica Traguardi Volanti Tour de Suisse; GP Eddy Merckx; Giro del Limburgo; Prologo e 1a Tappa Giro del Mediterraneo; 1a e 3a Tappa Tre Giorni di La Panne; 1a Tappa Etoile de Bessèges; Classifica a punti Etoile de Bessèges; Cronometro di Aalst; Cronometro di Peer; Cronometro Sint-Truiden; Circuit de la Vallée de la Lys; Criterium di Leende, Tienen ©, Oudenbosch e Valkenswaard. 1986: Classifica Punti Tour de France; E3 Prijs Harelbeke; Bruxelles-Ingooigem; Attraverso il Belgio; Tre Giorni di La Panne; 1a Tappa (a) Tre Giorni di La Panne; Classifica a punti Tre Giorni di La Panne; 2a e 5a Tappa Giro del Mediter-raneo; 4° Tappa del Giro d'Olanda; Classifica a punti Giro d'Olanda; Trofeo Mallorca; 1° Tappa del Giro d'Irlanda; Cronometro di Sint-Truiden; Criterium di Berlino, Peer, Sint-Truiden e Boxmeer. 1987: Parigi Roubaix; Tre Giorni di La Panne; 1a (a), 2a e 3a Tappa Tre Giorni di La Panne; Classifica punti Tre Giorni di La Panne; GP Eddy Merckx; 3a Tappa Vuelta a Lloret del Mar; 4a Tappa Giro Mediterraneo; 5a Tappa Giro di Danimarca; Cronometro di Sint-Truiden; Polder-Kempen; GP Lambrechts; Criterium di Deurne, Benego, Lekkerkerk, Wouw e Scherpenheuvel. 1988: 2a tappa (cronosquadre) Tour de France; Tre Giorni di La Panne; 1a e 2a Tappa Tre Giorni di La Panne; Giro Limburgo; 5a Tappa Tirreno-Adriatico; 4a e 5a Tappa Quattro Giorni di Dunkerque; Criterium di Bavel. 1989: GP Impanis; Tre Giorni di La Panne; 1a (a/b) Tappa Tre Giorni La Panne; 1a Tappa Tour de Suisse; 3a Tappa (b) Giro di Lussemburgo; 5a Tappa Ruta del Sol; 4a Tappa Giro di Olanda; 4a Tappa Settimana Sicilia-a; 2a e 6a Tappa Vuelta a Burgos; 3a, 5a, 6a e 7a Tappa Tour Dupont; Giro d'Irlanda; 2a, 3a, 4a e 5a (a) Tappa Giro d'Irlanda; Classifica punti Giro di Irlanda; Criterium di Geetbets; Sei Giorni di Anversa (con De Wilde). 1990: 5a Tappa Tirreno-Adriati-co; 2a e 3a Tappa Etoile de Bessèges; 6a Tappa Tour della Comunità Europea; 4a Tappa Giro d'Olanda; 1a Tappa (b) Giro di Lussemburgo; 1a Tappa (b) Tre Giorni di La Panne; Cronosquadre Tour de l'Oise; Criterium di Herenoek; Sei Giorni di Anversa (con De Wilde). 1991: Attraverso il Belgio; 6a Tappa Vuelta Communidad Valenciana; 1° Tappa Giro d'Irlanda; 5a tappa Giro di Lussemburgo; Criterium di Peer e di Zwevezele. 1992: 17a Tappa Vuelta di Spagna; 2a Tappa Giro d'Irlanda; GP Wielerrevue; Criterium di Geetbets. 1993: Tre Giorni di La Panne; 3a Tappa Etoile de Bessèges; Criterium di La Louviere. 1995: Criterium di Geraardsbergen. 1996: Criterium di Dilsen.
Maurzio Ricci detto Morris