Login Registrati Connettiti via Facebook



Non sei registrato o connesso al forum.
Effettua la registrazione gratuita o il login per poter sfruttare tutte le funzionalità del forum e rimuovere ogni forma di pubblicità invasiva.

Condividi:
Qualche zoom sui ciclisti nati oggi 14 aprile
#1
Georges Decaux (Fra)
[Immagine: 1230028411DECAUX%20Georges.jpg]
Nato a Gamaches (Haute Normandie) il 14 aprile 1930, deceduto a Abbeville (Picardie) il 12 ottobre 2015. Passista veloce e pistard. Professionista dal 1952 al 1956 con 6 vittorie su strada ed imprecisate su pista di cui una di valore internazionale.
Il richiamo del record mondiale dell'ora dietro derny, ottenuto dal non trascendentale Jean Bobet, stuzzicò subito le volontà di Georges Decaux, un connazionale coetaneo, campione nazionale fra gli stayer nel 50 e nel 51, quando ancora militava fra i dilettanti e gli indipendenti. Decaux, normanno, come tanti corridori del tempo, pur avendo nella pista il suo pezzo forte, non disdegnava di frequentare, soprattutto in estate, le gare su strada. Ed infatti, proprio nella sua unica partecipazione al Tour de France '52, aveva subito raccolto una vittoria, grazie ad una lunga fuga, nella tappa Avignone-Perpignan. Fu quello il successo più importante della sua carriera (le altre sue vittorie, furono colte nelle edizioni 1952 e 1954, del Circuito della Valle della Loira), anche se, sull'amico mezzofondo, seppe conquistare il secondo posto nel Campionato Europeo '56 (fu terzo nel '52) ed i titoli nazionali della specialità nel '56-'57-60. Ma l'abilità di questo transalpino originale, sempre sorridente e peperino, si scontrò con autentici mostri dei tondini e solo sulla sua terra, riuscì ad emergere con la costanza che la sua agilità e resistenza facevano presagire. Decaux, sapeva bene che il record di Bobet era battibile per uno con le sue caratteristiche e voleva anticipare il connazionale Queugnet, più solido e di maggior spessore internazionale, anche se spesso perdente in patria al suo cospetto. Pochi mesi dopo Jean Bobet, dunque, Georges Decaux, tentò il record dell'ora dietro derny sul medesimo velodromo di Parigi e, con una condotta prudente, tutta votata a superare il limite del meno illustre dei Bobet, riuscì nell'impresa: 55,195 km. Decaux scese di bicicletta con una convinzione: quel primato era superabilissimo, se a tentarlo fosse stato uno stayer di pregio. Il pensiero di Georges era condiviso da altri........

Giacomo Fini
[Immagine: 1304504946FINIGiacomo.jpg]
Nato a Seravezza (Lucca) l'11 aprile 1934. Passista scalatore, alto m. 1,82 per kg. 74. Professionista dal 1957 al 1961 con 4 vittorie. Un ciclista che pareva potesse diventare un big, non già fra i dilettanti dove pur forte si confondeva fra i tanti, bensì nella promiscuità importante e significativa degli indipendenti, dove la mescolanza fra la categoria cadetta e quella assoluta dava più precise dimensioni sull’atleta, la sua crescita e le prospettive. Lo chiamavano pure la “Speranza della Versilia". Fini si rivelò soprattutto proprio nel primo anno fra gli “indipendenti”, dove conquistò tutti i traguardi vincenti di carriera, nonché il Campionato Italiano della categoria ed incontrò il primo personaggio che lo lanciò ai vertici ciclistici, Learco Guerra. Costui capì che il ragazzo versiliese aveva i numeri sufficienti per pedalare fra i grandi professionisti. Perlomeno poteva essere una gran spalla o gregario. E così fu. Non a caso il Titolo Tricolore, che era a punti su più prove, il Fini lo aveva vinto grazie alla sua straordinaria regolarità che era poi quello che il Guerra cercava. Sta di fatto che poi, il giovane di Serravezza, arrivò alle corti di grandi corridori, come Rik Van Looy, Charly Gaul, Federico Bahamontes, Emile Daems, Germain Derijcke, Rolf Graf, Guido Carlesi ecc. Partecipò a 4 Giri d’Italia che concluse tutti (70° nel '57, 78° nel 1959, 95° nel 1960, 79° nel 1961). Finita la carriera a soli 27 anni, aprì dapprima un maglificio indi assieme alla moglie Giulia iniziò a gestire stabilimenti balneari dove nei primi anni settanta conobbe Vincenzo Torriani che lo convinse ad accettare un incarico via via più importante nella direzione tecnica del Giro d’Italia e di tutte le corse organizzate da “La Gazzetta dello Sport”. E lì, il predestinato Fini, passò altri decenni nel grande ciclismo.
Le sue vittorie. 1957 - Faema-Guerra (4): Campionato Italiano Indipendenti (Classifica Finale a punti), Gp Montenero di Bisaccia, Gp Castelluzzo (Sicilia), Gp Cosenza.
I suoi piazzamenti più importanti. 1957: 2° alla Coppa Sabatini, alla Milano Rapallo, al Giro Valle del Crati, 3° al Giro del Piemonte, 6° al Giro dell’Emilia, 9° Coppa Mostra del Tessile, 12° Giro dell'Appennino, 13° nella Coppa Agostoni e nella Coppa Bernocchi. 1958: 2° al Gp Pistoia, 4° nel Giro dell'Appennino, 5° Circuito di Frosinone, 7° prima Tappa Giro di Sicilia, 7° Giro della Provincia di Reggio Calabria, 8° sesta Tappa Giro di Sicilia, 9° G.P. Ceramisti - Ponzano Magra, 9° Giro di Sicilia, 10° al Giro di Toscana e al Giro di Sardegna, 13° Giro di Romagna, 15° Milano-Torino. 1959: 9° Giro delle Alpi Apuane. 1960: 10° decima Tappa Giro d'Italia, 11° Milano-Vignola, 14° Giro del Veneto, 15° sesta Tappa Giro d’Italia. 1961: 13° G.P. Industria e Commercio di Prato.

Mario Gervasoni
[Immagine: 15321118221325Gervasoni,Mario.jpg]
Nato a Gabella Ligure (AL) il 14 aprile 1932, deceduto a Novi Ligure (AL) il 31 marzo 2014. Passista scalatore, alto m. 1,78 per kg. 68-70. Professionista dal 1952 al 1958 con 8 vittorie. Un corridore più popolare di quanto sia comune pensare. Fu un riferimento per il mondo dei professionisti indipendenti nella sua zona, anche se non riuscì mai ad entrare nei sodalizi che videro Coppi mitico faro. Un buon corridore che non aveva sprint sufficiente per cogliere qualche traguardo in più e che, per questo, sfiorò traguardi anche di un certo peso.
La sua avventura ciclistica partì nel 1949, fra gli allievi in seno alla S.C. Fossati. Nei due anni di militanza nella categoria, vinse la bellezza di 38 corse. Vizio vincente che non perse fra i dilettanti in seno alla C.V.A.-Maino. Fra la quindicina di successi colti nell’unico anno trascorso fra i dilettanti anche il Titolo Italiano nell’Inseguimento a Squadre su pista conquistato sulla pista di Como assieme a Defilippis, Messina e Risso.
La parentesi fra gli indipendenti la passò praticamente ed interamente nel professionismo vero e proprio, dapprima con la Girardengo che lo assunse già nel 1952, indi nel 1955 e ’56 con la Frejus e nel 1957 con la Asborno, che altri non era che la prosecuzione della Frejus. Solo nel ’58, l’ultimo di carriera, lo corse come puro indipendente, ma per pochissime gare. In carriera corse tre Giri d’Italia: nel 1952 (76°), nel 1955 (63°) e nel ’56 (dove si ritirò nella famosa tappa del Bondone). Corse sovente all’estero, lasciando ovunque il segno. In particolare al Tour del Marocco dove vinse una tappa e si piazzo sul podio in un’altra. Idem nel Tour d’Europa. In Francia mancò d’un soffio la vittoria nel GP Simplex. Queste esperienze, sue parole, lo hanno reso un uomo migliore e compiutamente soddisfatto di aver legato una parte della sua gioventù al ciclismo.
Tutte le sue vittorie.
1952-Girardengo (1): Circuito Pievesina. 1953-Girardengo (1): Tappa Agadir del Giro del Marocco. 1955-Frejus (3): Gp Casalnoceto, Gp Casatissima, Circuito Pieve del Cairo. 1956-Frejus (3): Tappa Etain del Tour d’Europa, GP Industrie Pontecurone, Circuito di Guazzora.
I suoi migliori piazzamenti.
1952: 2° nel Trophée Simplex (Francia). 1953: 2° Tappa di Enna al Giro di Sicilia, 3° Tappa di Mogador al Giro del Marocco, 3° Tappa di Catania al Giro di Sicilia, 3° Tappa di Vittoria al Giro di Sicilia. 1956: 2° Tappa di Lorraine al Tour d’Europa, 3° Tappa di Grosseto (Giro d'Italia).

Alexandre Gontchenkov
[Immagine: 16483983291325Gontchenkov,Alexandre.jpg]
Nato il 14 aprile 1970 a Lviv, in Ucraina. Passista veloce. Alto 1,82 m. per 76 kg. Professionista dal 1993 al 2000 con 8 vittorie.
Classico esempio di scuola sovietica nel ciclismo: grande ritmicità, potenza e, soprattutto, quei lavori di intensità che portano ad uno sviluppo precoce in termini agonistici. Ovviamente Alexandre era dotato, altrimenti non sarebbe giunto a certe risultanze e pure ad un segmento agonistico non breve. A lungo ha fatto pensare ad un'esplosione che non è mai avvenuta, per lasciar spazio ad una incostanza e a quel "quid" che gli ha fatto mancare diversi grossi traguardi. Molti secondi posti, taluni beffardi, ed un insieme di piccole e più vistose delusioni. Come detto, giunse presto ai vertici, soprattutto su pista, sua palestra d'esibizione ed allenamenti. Grande inseguitore, soprattutto a squadre, vinse nel 1988 in questa specialità il Titolo Nazionale, assieme ad Evgueni Berzin, Niklas Ziplauskas, Dimitri Neliubin e, poi, con Valerj Baturo, Evegeny Anachkine e, ancora, Dimitri Neliubin, conquistò ad Odense il Titolo Mondiale. Punto fermo del quartetto, più di ogni altro, due anni dopo rivinse il Titolo Nazionale e con Evgueni Berzin, Valerj Baturo, Dimitri Neliubin, si laureò nuovamente Campione del Mondo. Tenuto in "naftalina" per le Olimpiadi di Barcellona, pagò gli sconvolgimenti del suo paese e, persino la scelta di aggregarsi, pur ucraino, al gruppo russo, aspetto che proseguì fra i professionisti. A Barcellona, schierato sia nell'inseguimento individuale che a squadre, deluse, viste le attese. Poi nel 1993 il passaggio al professionismo con la Lampre Polti. Dopo un apprendistato che lo vide partecipare al Giro d'Italia, dove si ritirò nella diciottesima tappa, fu autore, sul finale di stagione, di una stupenda Parigi Tours, chiusa al 3°posto. Per vederlo vincere però, dopo una serie significativa di piazzamenti su cui spiccarono i secondi posti alla Freccia del Brabante '95 e, soprattutto, alla Milano Sanremo e alla Tirreno Adriatico nel '96, sarà necessario giungere alla tarda primavera di quell'anno, quando vinse prima la tappa di Les Diablerets al Tour di Romandia e poi, una ventina di giorni dopo, sempre in terra svizzera, la tappa di Losanna del Giro d'Italia. Un gran bell'anno il 1996, con altri piazzamenti nota, cui fece seguito un '97, dove il suo ruolino fu d'attenzione generale e culminò con le vittorie nel GP di Camaiore e nel finale di stagione nel Giro dell'Emilia. Sembrava lanciatissimo, invece, pur con qualche altra giornata buona ed un paio di vittorie, la sua carriera iniziò a scendere, ed a fine 2000, chiuse l'attività agonistica.
Tutte le vittorie di Alexandre Gontchenkov. 1996 (Roslotto-ZG Mobili) 2 successi: Tappa Losanna (Giro d'Italia); Tappa Les Diablerets (Tour de Romandie). 1997 (Roslotto-ZG Mobili) 4 vittorie: Giro dell'Emilia; GP Città di Camaiore; Tappa Marsiglia (Giro del Mediterraneo); Tappa Alghero (Settimana Ciclistica Internazionale Coppi-Bartali). 1998 (Ballan) un successo: Tappa Boulogne sur Mer (Quattro Giorni di Dunkerque). 1999 (Ballan Alessio) una vittoria: Tappa Arco (Giro del Trentino).
In carriera ha partecipato a un Giro d'Italia (1996: 30°) a 4 Tour de France (1994: ritirato 2° tappa - 1995: 96° - 1996: ritirato 6° tappa - 1997: ritirato 15° tappa) a 3 Campionati del Mondo (1988 Odense Inseguimento a Squadre Juniores: vincitore - 1990 Maebashi Inseguimento a Squadre Dilettanti: vincitore - 1997 San Sebastian su strada: ritirato), a una Olimpiade (Barcellona 1992, Inseguimento Individuale: 11° - Inseguimento a Squadre: 6°.

Maurizio Ricci detto Morris
 
Rispondi


[+] A 3 utenti piace il post di Morris
  


Vai al forum:


Utente(i) che stanno guardando questa discussione: 1 Ospite(i)