22-03-2023, 01:17 AM
Fulvio Frigo
Nato il 22 marzo 1973 a Torino. Passista veloce, alto 1,74 per 72 kg. Professionista dal 1996 al 1999 con 11 vittorie.
Un corridore che ha colto il meglio di quelle che erano le sue possibilità. Uno che iniziò prestissimo, a sette anni, e che poi via via dimostrò di essere veloce, anche perché la sua conformazione fisica, abbastanza brevilinea e compatta, poteva accompagnarsi più facilmente alla precocità. Ai tanti traguardi su strada, aggiunse protagonismo su pista, dove la sua polivalenza lo portò a raggiungere l’azzurro, da juniores, per i Mondiali di Colorado Springs del 1991. In quell’anno colse il Tricolore, con la formazione del Piemonte nell’inseguimento a squadre. Passato dilettante nel glorioso Team Brunero, continuò a mietere successi e cogliere piazzamenti su strada arrivando con un buon crescendo di risultanze a raggiungere, nel 1996, il professionismo alla corte di Gianni Savio alla Selle Italia, dove rimase per tutto il resto della carriera. Dopo una stagione di assestamento, “esplose” a gennaio del ’97, quando vinse la prima e la settima tappa della Vuelta Tachira in Venezuela, indi proseguì in febbraio vincendo la dodicesima tappa della Ruta del Mexico. Tornato in Europa ad aprile vinse in Francia la terza tappa del Tour della Vandea. A settembre riprese il suo cammino vincente sudamericano, vincendo le prime due semitappe e la sesta frazione della Vuelta del Venezuela. A fine ’97 nel “conta-vittorie” del ciclismo italiano finì terzo dietro Cipollini e Minali. Sempre in Venezuela, ormai sua terra d’elezione, aprì e chiuse il suo incontro con la vittoria nella stagione ’98, facendo sue, sesta, settima ed ottava tappa, della Vuelta di quel paese sudamericano. Dopo svariati piazzamenti, ritorno al successo in Europa nel ’99 facendo sua, a Leiria, la prima tappa della Volta del Portogallo. Fu pure il suo canto del cigno, perché alla fine di quella stagione appese la bici al chiodo. Oggi Fulvio è un operatore del Pedale Senaghese e si dedica ad insegnare ciclismo ai ragazzi a livello regionale. Oltre naturalmente a seguire il figlio Nicolas, che pare davvero una promessa.
Fabio Trinci
Nato a Lamporecchio (FI) il 22 marzo 1974. Passista veloce. Professionista dal settembre 1998 al 1999, con 3 vittorie.
Nel 1988, da ragazzino, vinse il Titolo Italiano su strada fra gli esordienti di secondo anno. Una vittoria che gli rese attorno tanti zoom e, forse, gli disturbò pure il cammino di crescita. Crescita che ci fu, ed anche nelle categorie superiori vinse abbastanza. Da dilettante, fu un evidente anche se poco cercato dal mondo professionistico. Nel 1998, dopo la vittoria nella Coppa Caivano, finalmente, ottenne una chiamata da "stagiaire", nella colombiana Kross-Selle Italia. Poté gareggiare così nel Giro di Venezuela open, vincendo una tappa. L'anno seguente, sempre in Selle Italia, e fra i professionisti, vinse due tappe ed in una terza arrivò secondo, al Gran Premio "Jornal de Noticias" in Portogallo. In Italia, il miglior piazzamento fu il 18° posto nel GP Costa degli Etruschi. A Fine '99 però, trovando difficoltà a proseguire fra i prof, chiuse col ciclismo agonistico vero. Nel dopo, divenne direttore sportivo di squadre dilettantistiche.
Eduard Van Dijck (Bel)
Nato a Herent il 22 marzo 1918, deceduto a Louvain il 22 aprile 1977. Passista scalatore. Professionista dal 1941 al 1952 con 38 vittorie. Un talento, sicuramente frenato dalla guerra, ma anche dal suo carattere mite, a cui non giocò vantaggio il suo ben poco fiammingo amore verso il caldo e le salite lunghe. Proiettato naturalmente verso le corse a tappe, seppe riportare in patria, 11 anni dopo Deloor, nel 1947, il successo nella Vuelta di Spagna. Una vittoria che mise in evidenza le sue doti di fondo e buone capacità sulle ascese. Fu sfortunato al Tour che corse solo 2 volte: nel 1948, dove vinse la tappa di Mulhouse, finendolo al 14° posto, e l'anno successivo, dove in condizioni di salute precarie, fu costretto al ritiro nel corso della 11a tappa. Vinse diverse semiclassiche e fu protagonista nelle classiche, senza conquistarne nessuna. Amava la Doyenne, che inseguì a lungo, raccogliendo un 2° ed un 3° posto. La sua carriera subì un arresto praticamente definitivo nel 1950, a causa di una caduta dove rimediò diverse fratture. Tornato alle corse l'anno seguente, vinse un criterium, ma capì di essere al capolinea e lasciò il ciclismo.
Le sue vittorie più importanti. 1941: 2a Tappa del Circuito del Belgio. 1942: Anversa-Gand-Anversa. 1943: GP Vallonia. 1944: GP Verviers. 1945: 4a Tappa del Giro del Belgio; GP Bree. 1946: Bruxelles-Ingooigem. 1947: Vuelta di Spagna e 2 tappe della stessa. 1948: 16a tappa Tour de France. 1949: Tour d'Algerie e 4 tappe. 1950: Tour d'Algerie e 2 tappe; GP di Vilvorde. 1951: Criterium di Louvain.
Teun Van Vliet
Nato a Vlaardingen (Olanda) il 22 marzo 1962. Passista veloce. Professionista dal 1984 al 1990 con 25 vittorie. Una carriera corta, conclusa a soli 28 anni a causa dell'insorgenza di una malattia infiammatoria intestinale divenuta cronica, ma un lasso che è stato sufficiente per farne vedere qualità notevoli come uomo squadra, in grado di eleggersi al ruolo di outsider, su diverse ed importanti gare. Cresciuto su pista, Teun, senza parentela alcuna col contemporaneo e connazionale Leo, vinse nel 1979 il Titolo Mondiale juniores nella corsa a punti e, l'anno seguente, divenne Campione nazionale nella medesima specialità. Continuò ad alternare la pista con la strada anche fra i dilettanti e, nel 1991, conquistò il Titolo olandese nella gara dietro derny. Con una fama più da pistard che da stradista, passò professionista a 22 anni, il 5 maggio 1984, in una piccola formazione della sua terra, la Verandalux-Dries, che gli consentì comunque di mettersi in mostra, ad un punto tale da stuzzicare non poco quel marpione di Peter Post, che cominciò ad incalzarlo per portarlo all'interno della fortissima Panasonic. Nel 1984, infatti, il biondo passista veloce di Vlaardingen, era stato capace di vincere sia una tappa del Giro del Belgio che una in quello d'Olanda, piazzarsi secondo nel GP Impanis, nonché terzo in una classica monumento come il Giro di Lombardia e in una gara di pregio come il Giro del Piemonte. Notevoli, pure i quarti posti nel GP l'Escaut e nel Giro del Belgio. Dopo una stagione '85, non ricca di soddisfazioni, ma pur sempre prodiga di significativi piazzamenti e condotte, iniziò nel 1986 a fungere da cinghia peculiare della Panasonic di Post, che diverrà poi il tratto caratteristico della sua carriera. La migliore stagione a livello personale fu quella del 1987, quando vinse la Gand Wevelgem, l'Het Volk e il Giro d'Olanda. Nel 1988, quando però già i primi segni del disturbo che lo fece abbandonare anzitempo l'agonismo, Teun, ebbe la soddisfazione di indossare per tre giorni la maglia gialla al Tour de France, dove poi fu costretto al ritiro. Il 1989, fu un anno di sofferenze e pur piazzandosi di sovente, capì che il suo tratto agonistico era al lumicino. Ed infatti, nel febbraio del 1990, appese la bicicletta al chiodo. Nel dopo carriera è stato team manager della Farm Frites, nonché imprenditore e gestore di una trattoria. Nel 2001, gli fu diagnosticato un tumore al cervello e fu operato. Si riprese, ma nel 2006 ebbe una ricaduta, che lo costrinse ad essere trattato con intensi cicli di chemioterapia. Fortunatamente s'è ripreso.
Tutte le sue vittorie e i migliori piazzamenti. 1984: Circuit des Mines (Open); 1a Tappa del Giro del Belgio; 6a Tappa del Giro d'Olanda. Piazzamenti importanti: 2° nel GP Impanis; 3° nel Giro di Lombardia; 3° nel Giro del Piemonte. 1985: 4a Tappa (b) del Giro d'Irlanda; Criterium di Hansweert e di Tiel. Piazzamenti importanti: 2° nella Milano Sanremo. 1986: 10a Tappa Coors Classic; 5a Tappa Giro d'Irlanda, GP di Isbergues; Liedekerkse Pijl; Groot-Ammers (dietro derny); Criterium d'Alsmeer. Piazzamenti importanti: 5° nell'Amstel Gold Race. 1987: Gand Wevelgem; Het Volk; Giro d'Olanda; 5a Tappa Tour de Suisse; 1a Tappa Tirreno-Adriatico; 3a Tappa (a) Quattro Giorni di Dunkerque; 1a Tappa del Giro d'Olanda; Classifica GPM del Giro d'Olanda; 9a Tappa Challenge Costa Brava; Criterium di Bavel, Wateringen e Sas van Gent. Piazzamenti importanti: 2° nel GP d'Autunno (Parigi Tours); 4° nell'Amstel Gold Race; 4° nella Tirreno adriatico, 6° nella Milano Sanremo; 6° nel Super Prestige Pernod; 7° nel Campionato del Mondo. 1988: Criterium di Tiel e di Ulvenhout. Piazzamenti importanti: 3° nel Campionato nazionale; 6° nella Parigi Bruxelles.
Maurizio Ricci detto Morris
Nato il 22 marzo 1973 a Torino. Passista veloce, alto 1,74 per 72 kg. Professionista dal 1996 al 1999 con 11 vittorie.
Un corridore che ha colto il meglio di quelle che erano le sue possibilità. Uno che iniziò prestissimo, a sette anni, e che poi via via dimostrò di essere veloce, anche perché la sua conformazione fisica, abbastanza brevilinea e compatta, poteva accompagnarsi più facilmente alla precocità. Ai tanti traguardi su strada, aggiunse protagonismo su pista, dove la sua polivalenza lo portò a raggiungere l’azzurro, da juniores, per i Mondiali di Colorado Springs del 1991. In quell’anno colse il Tricolore, con la formazione del Piemonte nell’inseguimento a squadre. Passato dilettante nel glorioso Team Brunero, continuò a mietere successi e cogliere piazzamenti su strada arrivando con un buon crescendo di risultanze a raggiungere, nel 1996, il professionismo alla corte di Gianni Savio alla Selle Italia, dove rimase per tutto il resto della carriera. Dopo una stagione di assestamento, “esplose” a gennaio del ’97, quando vinse la prima e la settima tappa della Vuelta Tachira in Venezuela, indi proseguì in febbraio vincendo la dodicesima tappa della Ruta del Mexico. Tornato in Europa ad aprile vinse in Francia la terza tappa del Tour della Vandea. A settembre riprese il suo cammino vincente sudamericano, vincendo le prime due semitappe e la sesta frazione della Vuelta del Venezuela. A fine ’97 nel “conta-vittorie” del ciclismo italiano finì terzo dietro Cipollini e Minali. Sempre in Venezuela, ormai sua terra d’elezione, aprì e chiuse il suo incontro con la vittoria nella stagione ’98, facendo sue, sesta, settima ed ottava tappa, della Vuelta di quel paese sudamericano. Dopo svariati piazzamenti, ritorno al successo in Europa nel ’99 facendo sua, a Leiria, la prima tappa della Volta del Portogallo. Fu pure il suo canto del cigno, perché alla fine di quella stagione appese la bici al chiodo. Oggi Fulvio è un operatore del Pedale Senaghese e si dedica ad insegnare ciclismo ai ragazzi a livello regionale. Oltre naturalmente a seguire il figlio Nicolas, che pare davvero una promessa.
Fabio Trinci
Nato a Lamporecchio (FI) il 22 marzo 1974. Passista veloce. Professionista dal settembre 1998 al 1999, con 3 vittorie.
Nel 1988, da ragazzino, vinse il Titolo Italiano su strada fra gli esordienti di secondo anno. Una vittoria che gli rese attorno tanti zoom e, forse, gli disturbò pure il cammino di crescita. Crescita che ci fu, ed anche nelle categorie superiori vinse abbastanza. Da dilettante, fu un evidente anche se poco cercato dal mondo professionistico. Nel 1998, dopo la vittoria nella Coppa Caivano, finalmente, ottenne una chiamata da "stagiaire", nella colombiana Kross-Selle Italia. Poté gareggiare così nel Giro di Venezuela open, vincendo una tappa. L'anno seguente, sempre in Selle Italia, e fra i professionisti, vinse due tappe ed in una terza arrivò secondo, al Gran Premio "Jornal de Noticias" in Portogallo. In Italia, il miglior piazzamento fu il 18° posto nel GP Costa degli Etruschi. A Fine '99 però, trovando difficoltà a proseguire fra i prof, chiuse col ciclismo agonistico vero. Nel dopo, divenne direttore sportivo di squadre dilettantistiche.
Eduard Van Dijck (Bel)
Nato a Herent il 22 marzo 1918, deceduto a Louvain il 22 aprile 1977. Passista scalatore. Professionista dal 1941 al 1952 con 38 vittorie. Un talento, sicuramente frenato dalla guerra, ma anche dal suo carattere mite, a cui non giocò vantaggio il suo ben poco fiammingo amore verso il caldo e le salite lunghe. Proiettato naturalmente verso le corse a tappe, seppe riportare in patria, 11 anni dopo Deloor, nel 1947, il successo nella Vuelta di Spagna. Una vittoria che mise in evidenza le sue doti di fondo e buone capacità sulle ascese. Fu sfortunato al Tour che corse solo 2 volte: nel 1948, dove vinse la tappa di Mulhouse, finendolo al 14° posto, e l'anno successivo, dove in condizioni di salute precarie, fu costretto al ritiro nel corso della 11a tappa. Vinse diverse semiclassiche e fu protagonista nelle classiche, senza conquistarne nessuna. Amava la Doyenne, che inseguì a lungo, raccogliendo un 2° ed un 3° posto. La sua carriera subì un arresto praticamente definitivo nel 1950, a causa di una caduta dove rimediò diverse fratture. Tornato alle corse l'anno seguente, vinse un criterium, ma capì di essere al capolinea e lasciò il ciclismo.
Le sue vittorie più importanti. 1941: 2a Tappa del Circuito del Belgio. 1942: Anversa-Gand-Anversa. 1943: GP Vallonia. 1944: GP Verviers. 1945: 4a Tappa del Giro del Belgio; GP Bree. 1946: Bruxelles-Ingooigem. 1947: Vuelta di Spagna e 2 tappe della stessa. 1948: 16a tappa Tour de France. 1949: Tour d'Algerie e 4 tappe. 1950: Tour d'Algerie e 2 tappe; GP di Vilvorde. 1951: Criterium di Louvain.
Teun Van Vliet
Nato a Vlaardingen (Olanda) il 22 marzo 1962. Passista veloce. Professionista dal 1984 al 1990 con 25 vittorie. Una carriera corta, conclusa a soli 28 anni a causa dell'insorgenza di una malattia infiammatoria intestinale divenuta cronica, ma un lasso che è stato sufficiente per farne vedere qualità notevoli come uomo squadra, in grado di eleggersi al ruolo di outsider, su diverse ed importanti gare. Cresciuto su pista, Teun, senza parentela alcuna col contemporaneo e connazionale Leo, vinse nel 1979 il Titolo Mondiale juniores nella corsa a punti e, l'anno seguente, divenne Campione nazionale nella medesima specialità. Continuò ad alternare la pista con la strada anche fra i dilettanti e, nel 1991, conquistò il Titolo olandese nella gara dietro derny. Con una fama più da pistard che da stradista, passò professionista a 22 anni, il 5 maggio 1984, in una piccola formazione della sua terra, la Verandalux-Dries, che gli consentì comunque di mettersi in mostra, ad un punto tale da stuzzicare non poco quel marpione di Peter Post, che cominciò ad incalzarlo per portarlo all'interno della fortissima Panasonic. Nel 1984, infatti, il biondo passista veloce di Vlaardingen, era stato capace di vincere sia una tappa del Giro del Belgio che una in quello d'Olanda, piazzarsi secondo nel GP Impanis, nonché terzo in una classica monumento come il Giro di Lombardia e in una gara di pregio come il Giro del Piemonte. Notevoli, pure i quarti posti nel GP l'Escaut e nel Giro del Belgio. Dopo una stagione '85, non ricca di soddisfazioni, ma pur sempre prodiga di significativi piazzamenti e condotte, iniziò nel 1986 a fungere da cinghia peculiare della Panasonic di Post, che diverrà poi il tratto caratteristico della sua carriera. La migliore stagione a livello personale fu quella del 1987, quando vinse la Gand Wevelgem, l'Het Volk e il Giro d'Olanda. Nel 1988, quando però già i primi segni del disturbo che lo fece abbandonare anzitempo l'agonismo, Teun, ebbe la soddisfazione di indossare per tre giorni la maglia gialla al Tour de France, dove poi fu costretto al ritiro. Il 1989, fu un anno di sofferenze e pur piazzandosi di sovente, capì che il suo tratto agonistico era al lumicino. Ed infatti, nel febbraio del 1990, appese la bicicletta al chiodo. Nel dopo carriera è stato team manager della Farm Frites, nonché imprenditore e gestore di una trattoria. Nel 2001, gli fu diagnosticato un tumore al cervello e fu operato. Si riprese, ma nel 2006 ebbe una ricaduta, che lo costrinse ad essere trattato con intensi cicli di chemioterapia. Fortunatamente s'è ripreso.
Tutte le sue vittorie e i migliori piazzamenti. 1984: Circuit des Mines (Open); 1a Tappa del Giro del Belgio; 6a Tappa del Giro d'Olanda. Piazzamenti importanti: 2° nel GP Impanis; 3° nel Giro di Lombardia; 3° nel Giro del Piemonte. 1985: 4a Tappa (b) del Giro d'Irlanda; Criterium di Hansweert e di Tiel. Piazzamenti importanti: 2° nella Milano Sanremo. 1986: 10a Tappa Coors Classic; 5a Tappa Giro d'Irlanda, GP di Isbergues; Liedekerkse Pijl; Groot-Ammers (dietro derny); Criterium d'Alsmeer. Piazzamenti importanti: 5° nell'Amstel Gold Race. 1987: Gand Wevelgem; Het Volk; Giro d'Olanda; 5a Tappa Tour de Suisse; 1a Tappa Tirreno-Adriatico; 3a Tappa (a) Quattro Giorni di Dunkerque; 1a Tappa del Giro d'Olanda; Classifica GPM del Giro d'Olanda; 9a Tappa Challenge Costa Brava; Criterium di Bavel, Wateringen e Sas van Gent. Piazzamenti importanti: 2° nel GP d'Autunno (Parigi Tours); 4° nell'Amstel Gold Race; 4° nella Tirreno adriatico, 6° nella Milano Sanremo; 6° nel Super Prestige Pernod; 7° nel Campionato del Mondo. 1988: Criterium di Tiel e di Ulvenhout. Piazzamenti importanti: 3° nel Campionato nazionale; 6° nella Parigi Bruxelles.
Maurizio Ricci detto Morris