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Qualche zoom sui ciclisti nati oggi 28 marzo
#1
Henri Aubry (Fra)
[Immagine: 1263026668AUBRYHenry-2.jpg]
Nato a Bagneux (Hauts-de-Seine) il 28 marzo 1922, deceduto a Blaye (Gironde) il 20 luglio 2012. Passista scalatore alto 1,65 m. per 61 kg. Professionista dal 1946 al 1957 con 7 vittorie. Un peperino che fra i dilettanti su mise presto in luce per il suo dinamismo e per come sapeva tenere sulle salite. Successivamente migliorò in salita ma mantenne la sua caratteristica di ciclista con buone fibre bianche e la conseguente velocità adattissima nel venire a capo di gruppetti. Nel 1942, in tempo di guerra, con partecipazioni molto mescolate fra dilettanti, indipendenti e professionisti, vinse alcune prove che evidenziavano cast da categoria unica. E così fu quando vinse nel ’42 il GP du Metro e il Campionato dell’Auvergne.  Poi, da militare, fu fatto prigioniero e portato su campi di prigionia-lavoro nelle foreste tedesche. Liberato dall'Armata Rossa nel maggio 1945, tornò a casa dopo 30 mesi di prigionia e ricominciò a correre. Vinse, ovviamente ancora dilettante nell’autunno ’45 il GP Madeleine Martin e nel ’46 finì 2° nella Parigi-Caen, 3° GP Criterium Trocadero di Parigi presenti i professionisti e, soprattutto, s’aggiudicò il Criterium des Bastions in Svizzera, la terra che poi lo iscriverà negli albi d’oro iridati. Si laureò infatti, a Zurigo, Campione del Mondo dilettanti su strada. Passato professionista nel 1947, iniziò a soffrire di gonfiori alle ginocchia che ne limitarono moltissimo l’attività. Ciononostante, vinse nel ’47 il Criterium degli Assi dell’Ovest e il GP di Ginevra, finì 2° nella Ronde de Bagatelle; mentre nel ‘48 furono suoi il GP Nyon e la Boucles de la Seine. Dopo qualche piazzamento, tornò al successo nel GP Tarbes ‘50 e colse il GP Letille nel ’52, mentre il suo “canto del cigno” lo recitò nel ’53, vincendo la Bordeaux-Royan. Corse fino al 1954, ma come negli anni precedenti con partecipazioni che a malapena passavano le dita di una mano. Nel mentre, fece molti lavori per vivere. La svolta positiva, l’ebbe quando si mise a fare il camionista in Corsica.     

Antonio Albonetti
[Immagine: 152027182918495Albonetti,Antonio.jpg]
Nato il 28 marzo 1942 a Faenza ed ivi deceduto il 7 marzo 2022. Passista scalatore alto m. 1,75 per kg. 69/70. Professionista dal 1966 al 1969 senza ottenere vittorie.
Con questo faentino, incontriamo un esempio fra le migliaia e migliaia possibili di come sia sbagliato dare il meglio di sé nelle categorie minori. Certo, ai tempi di Albonetti, per guadagnarsi un ingaggio fra i professionisti, era indispensabile “farsi vedere” fra i puri, ma è pur vero che Antonio ha speso le sue cartucce decisamente migliori, su categorie che lasciano poco (ieri, molto meno di oggi, comunque) alla storia del ciclismo. Ed Antonio, prima di entrare nell’elite del pedale, è stato un signor corridore. Già da allievo, nel 1960, ad Osimo, sfiorò il tricolore giungendo per pochi centimetri secondo, dietro Silvano Consolati. Da dilettante, si mostrò subito un passista scalatore fra i migliori, al punto di entrare fra i preferiti del C.T. Elio Rimedio. Divenne così un abbonato all’azzurro, difendendo i colori italiani a due Praga-Varsavia-Berlino (una corsa a tappe che ha fatto storia per le difficoltà e per la competitività dei cast), ad un Tour de l’Avenir e ad un Campionato Mondiale. Notevole la qualità dei suoi successi fra i “puri”, come, del resto, il modo stesso di coglierli. Da citare le sue vittorie nella Coppa Città del Marmo nel 1962, il Trofeo Minardi nel 1963, il Gran Premio Cuoio Pelli e la Coppa Varignana ’64, il Giro delle Ceramiche nel 1966. Fra i professionisti, il suo ruolino s’è spostato, da subito, a quello del gregario di Adorni alla Salamini, la squadra del suo esordio, quindi di Gimondi nella Salvarani e di Taccone e Ritter nella Germanvox Wega. Unico suo piazzamento di nota, il secondo posto nel Gran Premio Campagnolo a Vicenza, nel 1967. Chiuse i la sua carriera, alla fine del 1969.

Giordano Turrini
[Immagine: 16029405331325Turrini,Giordano.jpg]
Nato ad Anzola (BO) il 28.03.1942. Velocista pistard, alto m. 1,71 per kg. 72. Professionista dal 1969 al 1981, senza ottenere vittorie su strada. Col fisico di uno scalatore si è inventato sprinter capace di restare ai vertici internazionali per oltre tre lustri, grazie ad una intelligenza tattica notevole ed una serietà professionale che incredibile. E dire, che in carriera ha incontrato diverse star, al cospetto delle quali, quando scendeva in pista, pareva una miniatura. Da dilettante, ebbe nel gigantesco sovietico (georgiano) Omar Phakadze, una bestia nera e da professionista, la fortuna non gli fu amica: non già per fatti specifici, ma guardando chi ha vinto il mondiale della velocità negli anni '70, non aver mai visto uno come lui sul gradino più alto è una bestemmia! Il culmine della carriera e delle sue doti, Giordano lo raggiunse alle Olimpiadi di Città del Messico, nel 1968, quando impegnò allo spasimo Daniel Morelon per la medaglia d'Oro. Fra i dilettanti comunque, è arrivato alla maglia iridata nella prova del tandem con Gorini nel medesimo anno olimpico, dopo essere stato tricolore nella specialità, con lo stesso Gorini, nel '66 e '68 e, nel '64, con Pettenella. Sempre fra i dilettanti, nella velocità, è stato Tricolore nel '65 e '67. Da prof, invece, è stato 8 volte campione italiano: nel '70, '71, '72, '74, '75, '78, '79, '80 ed è giunto 2° nel '73, '76, '77. Ha poi conquistato 3 volte il Titolo a livello indoor. Al coperto è stato Campione di Europa nel '73, '74, '77, '78, '79, '80. Ai Mondiali è stato 3° nel '71 e nel '72, 2° nel '73 battuto da Van Lancker e, nel '76, dietro Nicholson (l'inventore delle scarpe legate direttamente ai pedali). S'è aggiudicato la Challenge del keirin nel '79 ad Amsterdam, in quella che fu la prova generale, prima dell'ammissione ufficiale della specialità giapponese nel novero delle prove iridate. Su strada, partecipò solo al Giro della Emilia, dove andava a caccia di quei traguardi intermedi che, spesso, vinceva.

Eusebio Velez Mendizabal (Esp)
[Immagine: 15758218443538veleze61.jpg]
Nato a Durana (Paesi Baschi) il 28 marzo 1935, deceduto a Vitoria Gasteiz (Paesi Baschi) il 16 giugno 2020. Passista scalatore. Professionista dal 1961 al 1969 con 22 vittorie.
Con lui si incontra uno dei ciclisti storici della mitica Kas, sodalizio che poi diresse molto bene a carriera agonistica finita. In altre parole Eusebio Velez va ascritto fra i monumenti di quelle maglie gialloblù che hanno saputo fare storia. Ovviamente per l’Eusebio corridore, la Vuelta di Spagna è stata la corsa prediletta. Nel 1963 giunse 7°, l’anno successivo arrivò 4°, ma fu nel 1966 che salì sul podio per la prima volta arrivando 2°. Nel 1968 si ripeté e giunse 3° in classifica generale, mentre nel 1969 chiuse le sue partecipazioni alla Vuelta con un 10° posto. Prese parte anche a due edizioni del Giro d’Italia, nel 1967 e ’68 chiudendo rispettivamente al 10° e all’11° posto, ma il suo più grande cruccio è stato quello di non essere mai riuscito a finire il Tour De France, visto che fu allo start in ben quattro edizioni. Ha anche partecipato a Campionati del Mondo, alle principali classiche ed a un gran numero di eventi locali. Era un passista scalatore in grado di aprire la strada con il suo passo notevole, ai compagni più bravi di lui in montagna, sia in Kas che in Fagor, sodalizio basco ove militò negli ultimi due anni di corse. Terminata la carriera di ciclista professionista, continuò a rimanere nel mondo del ciclismo d’élite, come Direttore Sportivo della Kas, che condusse al suo massimo splendore, tra il 1973 e il 1978, dirigendo miti come Perurena, Fuente e Pesarrodona. In quegli anni la squadra ottenne due vittorie e due secondi posti alla Vuelta di Spagna e due podi al Tour de France. Nel 1984 Eusebio Velez si dedicò alla produzione e alla vendita delle biciclette “Mendez Bicycles” coadiuvato ben presto dai figli.
Tutte le sue vittorie.
1961 (1): Tappa (crono-squadre) Villareal della Vuelta a Levante. 1962 (1): Gran Premio Ayuntamiento de Bilbao. 1963 (5): Classifica Generale Circuito Montanes, Klasica Primavera, 2a Tappa Circuito Montanes, Vuelta a la Reigada, Circuito di Burgos. 1964 (4): Tappa Benidorm della Vuelta di Spagna, Klasica Primavera, 4a Tappa Vuelta a Levante, Gran Premio Astorga. 1965 (2): Campeonato Vasco Navarro della Montagna, 4a tappa Bicicleta Basca. 1966 (5): Classifica generale Bicicleta Basca, 2a Tappa Bicicleta Basca, Subida a Urkiola, Vuelta a la Reigada, Gran Premio Rodolfo Gonzalez. 1968 (3): Klasika Primavera, Classifica generale Subida a Arrate, 1a Tappa Subida a Arrate. 1969 (1): Amorebieta-Urkiola.

Maurizio Ricci detto Morris
 
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