Passiamo al decennio 1960-1969, un periodo storico che vanta alcuni interpreti delle corse a tappe di altissimo livello.
1)
Eddy Merckx Tour de France 1969
La versione migliore di Eddy Merckx che, probabilmente, tocca punte che non hanno eguali nei GT. 18' a Pingeon, 22' a Poulidor, 29' e mezzo a Gimondi. Bisogna tornare a Coppi, Bartali e Koblet per trovare distacchi simili. Ma Coppi, Bartali e Koblet avevano rivali di rango inferiore. Al Tour '69 c'erano pure pochi chilometri a cronometro.
2)
Jacques Anquetil Tour de France 1961
Il miglior Anquetil degli anni '60 al Tour e la concorrenza, peraltro, la quale vivrà un costante declino, è più qualificata che nel prossimo futuro. Nella prima crono, di 28 km, rifila 2'30" al secondo. In montagna è sempre brillante e nella crono finale solo Gaul riesce a perdere meno di 3' (2'59").
3)
Eddy Merckx Giro d'Italia 1968
Mezzo scalino sotto alla versione celestiale del Tour '69, anche perché a crono si fa battere da Gimondi. In salita, però, è davvero intoccabile.
4)
Vittorio Adorni Giro d'Italia 1965
Adorni è un corridore complesso da comprendere. Non ha vinto tantissimo, ma quando vinceva dava una totale sensazione di onnipotenza. Tra Medesimo, Potenza e la crono di Taormina tocca punte allucinanti. In classifica generale rifila distacchi in doppia cifra a tutti. Non si può far altro che alzare le mani.
5)
Jacques Anquetil Giro d'Italia 1960
Passiamo da vincitori di GT che hanno dato distacchi in doppia cifra a tutti a questa versione di Anquetil che ha dato appena 28" al secondo. Questo poiché il Giro del '60 è la Corsa Rosa col miglior cast di partecipanti nella storia.
Forse l'unica, vera, occasione in cui il Giro è stato superiore al Tour. Anquetil si scontra con Nencini e Gaul nel prime e con Massignan pre in
fortunio in stato di grazia. E dietro a questi ci sono i Carlesi, i Pambianco, i Ronchini. Una vittoria in questo contesto, seppur sudatissima, è una dimostrazione di
forza eccelsa.
6)
Jacques Anquetil Tour de France 1963
Un Anquetil che si scontra in un duello mozzafiato con l'ultima grande versione di Bahamontes. Tutti gli altri fanno da spettatori non paganti. L'Aquila di Toledo va anche
forte a crono nel '63, ma questo Jacques vince, in volata ristretta ovviamente, anche due tappe di montagna.
7)
Gianni Motta Giro d'Italia 1966
Il cast di questo Giro è stellare. Ci sono Zilioli al suo apice, un Anquetil certamente non finito, Julio Jimenez, Gimondi reduce dal successo al Tour, Adorni, Balmamion, Bitossi. Lui li spazza via tutti in scioltezza.
8)
Jacques Anquetil Tour de France 1962
Un ispirato Jef Planckaert gli tiene tiene testa per 20 giorni. Poi, però, nella crono di Lione, lunga 68 km, Jacques tira fuori una prestazione mostruosa. Dà 2'59" a Baldini secondo e più di 5' a tutti gli altri
9)
Arnaldo Pambianco Giro d'Italia 1961
Un
fortissimo Pambianco batte una concorrenza di rango stellare attaccando a ripetizione, sfruttando ogni opportunità a sua disposizione e difendendosi eccellentemente sullo Stelvio. Il fatto che questo Pambianco sia solo nono ci fa capire il livello altissimo di coloro che gli stanno davanti.
10)
Jacques Anquetil Giro d'Italia 1964
Quelli sopra potremmo chiamarli i fab-9, perché in quei casi si supera l'eccellenza. Qua abbiamo un Anquetil che inizia a perdere un po' di smalto, il quale vince bene, ma non nettamente, un Giro con solo 50 km di crono.
11)
Jacques Anquetil Vuelta 1963
Domina con il pilota automatico inserito. Si permette di perdere la seconda cronometro da Pacheco dopo che nella prima gli aveva dato 3'43". E ambedue misuravano 52 km.
12)
Franco Balmamion Giro d'Italia 1963
Il Giro internazionale di fine anni '50 inizio anni '60 è un vecchio ricordo. Il Giro del '63 è, come direbbe qualcuno,
un campionato nazionale italiano delle corse a tappe. Ad ogni modo, all'epoca quello italiano era il miglior movimento al mondo e Balma vince nettamente il suo personale duello con Adorni, nonostante i 6'30" persi tra prima tappa e cronometro, dimostrandosi, as usual, corridore di acume superiore, nonché inscalfibile in salita.
13)
Felice Gimondi Tour de France 1965
Il miglior Felice Gimondi della carriera nei grandi giri. Il Poulidor del biennio '64-'65 è l'unico che aveva in canna veramente la vittoria della Grande Boucle. Il Tour è su misura proprio per Pou-Pou, ma alla fine favorisce Gimondi che in salita si limita a difendersi e sul Ventoux, pur andando bene (sarà quarto), perde anche 1'38", ma si dimostra il più
forte a cronometro.
14)
Jacques Anquetil Tour de France 1964
E' un Anquetil che arriva stanco dal Giro d'Italia, in salita non brilla e vince anche grazie all'errore di Poulidor a Monaco. Tuttavia, se Pou-Pou fa una cavolata è anche colpa sua. Anquetil non riesce a essere devastante come al solito a cronometro, però, intanto, le vince tutte e quantomeno evita che gli altri gli portino via secondi o minuti sul suo terreno.
15)
Roger Pingeon Tour de France 1967
Un eterno sottovalutato. Vince bene e con ampio margine, pur senza grandissimi acuti al di fuori della frazione di Jambes, contro una concorrenza qualificata.
16)
Gastone Nencini Tour de France 1960
L'uscita di scena di Riviere gli ha spianato la strada. Lui in classifica era davanti e in salita si era dimostrato leggermente superiore, ma l'inseguitore francese aveva ancora una crono dalla sua. Comunque Gastone, che era reduce da un Giro perso per 28", al di là di tutto, andò molto
forte.
17)
Roger Pingeon Vuelta 1969
A Moya fa un'impresa, poi duella col giovane Ocana e riesce ad avere la meglio.
18)
Felice Gimondi Vuelta 1968
Per due settimane i padroni di casa gli danno delle noie, ma, in seguito, tra Vitoria e crono di Tolosa li spazza via senza problemi.
19)
Franco Balmamion Giro d'Italia 1962
Il Tour torna gara per squadre di club e il Giro si ritrova spogliato dei campioni stranieri. Però il giovanissimo Balma batte una concorrenza sicuramente degna, in un giro duro e senza crono, grazie al solito mix di genialità tattica e solidità.
20)
Lucien Aimar Tour de France 1966
Aimar non è il carneade che si pensa. Era un buono scalatore, da top-10 costante al Tour, che grazie a una serie di congiunzioni astrali portò a casa la Boucle contro una concorrenza non entusiasmante.
21)
Rolf Wolfshohl Vuelta 1965
Il nostro fuoriclasse teutonico del cross perde 8'17" da Poulidor in 41 km di crono. Poi, però, becca la fuga giusta e gliene rifila 13'. A Barcellona gli prende altri 2' e nella seconda crono, di 61 km, lascia per strada appena 33".
Forte è
forte, ma quelle Vuelte sono pochissima roba.
22)
Jan Janssen Tour de France 1968
Ha vinto un Tour di transizione solamente all'ultima crono. Ma ha comunque vinto la Grande Boucle, una gara di tutt'altro livello rispetto alle Vuelte di quegli anni.
23)
Frans De Mulder Vuelta 1960
Stradominò. Conquistò quattro tappe e la classifica generale con 15' di vantaggio sul compagno Desmet. Però, al di là che gran parte del vantaggio lo ottenne grazie alle fughe nelle frazioni di Bilbao e Guernica, quelle Vuelte erano grandi giri figli di un Dio minore: niente montagne e totale disorganizzazione tattica delle squadre. Fu quasi un campionato sociale della Groene Leeuw che capì meglio degli altri come gestire la corsa. La vittoria in volata a due su Gaul a Madrid, tuttavia, eleva un po' De Mulder.
24)
Rudi Altig Vuelta 1962
Copiare e incollare quanto scritto sopra. Vinse con oltre 7' su Perez Frances e sul compagno di squadra Seamus Elliott grazie a una crono di 82 km in cui conquistò anche il successo parziale precedendo di un solo secondo un altro compagno, Anquetil, che era là in villeggiatura.
25)
Angelino Soler Vuelta 1961
Meglio di altri. Almeno lui non ha vinto davanti a un suo compagno di squadra e almeno lui non era adatto al percorso di queste Vuelte.
26)
Raymond Poulidor Vuelta 1964
Vince a fatica, prendendo la maglia solo all'ultima crono, contro una concorrenza di livello ampiamente rivedibile.
27)
Jan Janssen Vuelta 1967
Strappa la maglia all'ultima crono al suo compagno Jean-Pierre Ducasse non per meriti suoi, infatti arriva solo decimo, ma poiché il transalpino si suicida.
28)
Francisco Gabica Vuelta 1966
Più che una Vuelta questo è un campionato sociale KAS. Gabica vince davanti a due suoi compagni di squadra e sei dei primi sette militano nella KAS. C'è poco da vedere qua.
29)
Felice Gimondi Giro d'Italia 1967
La solita Gimondata.
30)
Felice Gimondi Giro d'Italia 1969
La solita Gimondata. Gli avevano anche fatto il percorso su misura, ma Merckx lo stava battendo nettamente.