GIORNALISTA MALGIOGLIO
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1950-1959 (molto difficile da fare, poiché da un lato abbiamo l'iperdominio di Coppi e Koblet contro concorrenze non entusiasmanti, dall'altro le grandi vittorie contro concorrenze altamente qualificate di Gaul, Baldini e Anquetil).
1) Charly Gaul Tour de France 1958
Regala quasi undici minuti a Favero e Geminiani nella Caen - Saint-Brieuc. Ne lascia altri dieci a Favero nella Quimper - Saint-Nazaire. Nella Carpentras - Gap molla per strada ancora oltre dieci minuti ai suoi due rivali. Ma nonostante questo vince lo stesso. A cronometro batte Anquetil, nella cronoscalata del Ventoux, tolto un altro fenomenale grimpeur quale Bahamontes, tutti gli altri perdono più di 2'50" da lui in 21 chilometri e dulcis in fundo rifila distacchi in doppia cifra a tutti, tolto Adriaensens (che chiude a 7'50"), nella Briançon - Aix-les-Bains. In quel Tour Gaul tocca vette che nessun altro ha raggiunto nel decennio e può permettersi anche degli incredibili passaggi a vuoto. Mi viene difficile scegliere tra i domini lineari di Koblet al Tour del '51 e di Coppi al Tour del '52 e questo non convenzionale di Gaul. Ma non posso non notare che dietro al carneade Favero e al "bravo, ma da piazzamento" Geminiani, i quali hanno anche approfittato delle circostanze, ci sono i Bahamontes, i Nencini, i Bobet e qualche grande sottovalutato come Adriaensens e Jef Planckaert. C'era anche Anquetil, che si è ritirato a poche tappe dal termine, il quale è stato battuto dall'Angelo della Montagna sul suo terreno.
2) Hugo Koblet Tour de France 1951
Come Coppi nel '52 domina facilmente contro una concorrenza non esaltante, anche se, secondo me, un pelo migliore rispetto a quella trovata dall'Airone l'anno successivo. E' meno forte di Coppi '52 in salita, ma superiore a cronometro. La prestazione nella Aix-les-Bains-Ginevra è davvero mostruosa. Comunque ciò che me lo fa preferire a Coppi '52 è che l'Airone al Tour del '51 c'era e per due settimane è stato un avversario credibile, ma incapace di scalfire l'elvetico. Koblet, invece, nel '52 non c'era.
3) Fausto Coppi Tour de France 1952
Ha una concorrenza di basso profilo e fa quello che vuole. In salita è il miglior Coppi di sempre, ma a cronometro rende al di sotto dei suoi standard. Il suo è il dominio più netto in assoluto e se girassi la testa davanti agli avversari, lo metterei al primo posto. Ma Ockers e Ruiz solo l'anno prima avevano fatto quinto e nono. La Svizzera è senza i big, la Francia senza Bobet. Gli italiani, che sono i più forti, sono i suoi compagni di squadra. E se andiamo a vedere l'età di chi arriva dietro di lui: Ockers 32, Ruiz 27, Bartali 38, Robic 31, Magni 31, Close 30. Tra i primi sette c'è un solo U30, è un periodo in cui manca ricambio generazionale. Pesa l'assenza di un rivale come Koblet.
4) Fausto Coppi Giro d'Italia 1952
Non dà i distacchi del Tour, ma vince comunque in modo nettissimo una gara in cui il vecchio Bartali e Magni non sono dalla sua parte. Ci sono gli svizzeri, anche se Koblet ha già quei problemi che ne limiteranno la carriera. E c'è anche Ockers che qua sarà "solo" sesto. E' il Coppi del Tour, ma scava solchi meno importanti dato il percorso più dolce della Corsa Rosa.
5) Charly Gaul Giro d'Italia 1959
Vince con facilità disarmante contro un rivale che si chiama Jacques Anquetil (in una delle sue peggiori versioni, ma sempre meglio di Ockers e Geminiani è). Questo Gaul vale il Pantani del '99. E Anquetil non è l'unico big al via. Ci sono Massignan, Nencini, Carlesi, Battistini. In salita stacca tutti ogni volta che la strada inizia a inerpicarsi e a crono se la cava sempre egregiamente.
6) Ercole Baldini Giro d'Italia 1958
Il percorso è adatto a lui e su quei livelli non ci tornerà più, ma il Baldini del Giro '58 è un iradiddio che domina contro una concorrenza d'alto profilo.
7) Federico Martin Bahamontes Tour de France 1959
Vince da padrone, mostrando una superiorità netta su tutti in salita, tolto Gaul rispetto al quale, però, ha il vantaggio di non soffrire il caldo. I rivali, oltre alla sorpresa Anglade, si chiamavano Anquetil, Riviere, Adriaensens e Baldini.
8) Jacques Anquetil Tour de France 1957
Vince con 15' sul secondo un Tour de France con neanche 80 km a cronometro. Nelle tappe di montagna sembra avere qualcosa in meno rispetto almeno a Nencini (sempre sottovalutatissimo), ma sfrutta alla perfezione qualsiasi terreno per guadagnare sui rivali e poi nella prova contro il tempo di 66 chilometri distrugge la concorrenza.
9) Fausto Coppi Giro d'Italia 1953
Alla fine porta a casa il suo duello con prime Koblet, anche se a me, francamente, il modo in cui ha vinto non m'ha mai fatto impazzire né mi piace come viene raccontato. Però è stato un allocco anche Hugo.
10) Hugo Koblet Giro d'Italia 1950
Coppi non c'è e lui vince dominando contro un Bartali quasi 36enne. Hugo è davvero forte, però quel Bartali già non è più quello degli anni d'oro, anche se resta un rivale dignitosissimo.
11) Charly Gaul Giro d'Italia 1956
Gaul è un po' un dieci della bicicletta. Come Baggio ai Mondiali del '94 che non fa nulla per '90 minuti e poi ti risolve la partita. Lui al Giro del '56 aveva anche vinto due tappe, ma nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul suo trionfo a tre giorni dalla fine. E, invece, ti inventa il numero del Bondone che da solo vale il prezzo del biglietto.
12) Gastone Nencini Giro d'Italia 1957
Nencini è uno dei corridori più sottovalutati di sempre. Un po' il fatto di aver vissuto il suo prime in un'epoca ove il livello era altissimo e un po' l'aver sempre preferito i piaceri della vita a una vittoria in più, come molti suoi contemporanei, fanno sì che abbia vinto forse un po' meno rispetto a quello che era nelle sue corde. In questo caso vince il Giro perché Bobet attacca Gaul mentre questi si ferma a fare pipì, ma, ad ogni modo, si mette dietro lo stesso Bobet e anche Baldini. Oltretutto, diciamo che fa il paio col Giro che gli hanno soffiato non proprio da signori Magni e Coppi. Peraltro è un Giro super internazionale ove solo tre azzurri arrivano nei dieci.
13) Louison Bobet Tour de France 1955
Bobet è il dominatore di un'epoca di transizione. Nel '55 vince con meno margine rispetto alle stagioni precedenti. Ma trova una concorrenza un po' più qualificata rispetto al passato data la presenza di Brankart e Fornara nel prime e quella del giovane Gaul.
14) Fiorenzo Magni Giro d'Italia 1951
A livello di protagonisti uno dei migliori GT di quel lustro. Ci sono Coppi e il declinante Bartali, ci sono i due svizzeri, c'è un Astrua in grande forma è c'è un Rik I che fa classifica per davvero. Magni, pur senza incantare, vince bene di testa e costanza. Certo se Van Steenbergen ci avesse creduto un po' di più....
15) Louison Bobet Tour de France 1954
Vince bene, ma Kubler, il suo primo avversario, non era un fenomeno delle corse a tappe nel prime e qua ha pure 35 anni.
16) Ferdi Kubler Tour de France 1950
Senza ritiro di Magni non so se avrebbe vinto. Però nella seconda cronometro, la Saint-Etienne - Lyon, fa la prestazione della carriera. Dà 5'34" a Ockers secondo e più di 6'30" a tutti gli altri.
17) Louison Bobet Tour de France 1953
Gran finale, ma batte delle seconde linee e senza i ritiri di Koblet e Robic chissà.
18) Fiorenzo Magni Giro d'Italia 1955
L'attacco a uno che fora è lecito, ma senza di quello non avrebbe battuto Nencini.
19) Roger Walkowiak Tour de France 1956
Un personaggio inspiegabile. Vince un Tour pazzo, ma lo vince solo perché a Grenoble arriva con due come Bahamontes e Nencini, staccato dai soli Gaul e Ockers. Diciamo che il suo trionfo è comunque meno casuale di quello di Clerici.
20) Carlo Clerici Giro d'Italia 1954
Vince grazie a una fuga bidone in un'edizione di basso livello con Koblet, il più forte in gara, che era suo compagno.