Mark Padun FanClub
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Nel malaugurato caso dovesse subentrare Sky per i pacchetti RSC quasi certamente non vedremmo lo stesso numero di corse, il Giro se non sbaglio è obbligatorio in chiaro ma le altre corse potrebbero darle in differita, come fanno con la F1.
Comunque sono curioso di vedere chi sarà la new entry nella squadra Rai.
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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12-02-2019, 09:43 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 23-09-2019, 08:10 PM da Luciano Pagliarini.)
Del Giro manderebbero in chiaro tipo gli ultimi 30 minuti delle varie tappe.
Le altre corse, escluse forse Lombardia e Sanremo, in chiaro te le scordi.
Peraltro....se Sky non ha mai puntato sul ciclismo (tranne per una brevissima parentesi col Tour de Suisse 2011) un motivo c'è. Il ciclismo è uno sport in profonda crisi, che fa numeri, per quanto concerne gli spettatori, che fanno ridere. Per fortuna che c'è la Rai che continua a puntarci nonostante tutto (poi c'è pure chi, tipo l'utente Luciano Pagliarini, propone soluzioni concrete per migliorare questo sport che, ai massimi livelli, sovente fa schifo. Certo sarebbe meglio ascoltare quello che dice, anziché passare il tempo a lamentarsi di De Stefano e compagnia).
Che poi, veramente, ci manca solo Sky che magari ci mette il vate Adani che si gasa per Sepulveda.
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Comunque non tirerei fuori troppe conclusioni dall'allontanamento di Martinello, non per forza non gli hanno rinnovato il contratto perchè vogliono smontare il ciclismo in RAI. Pur non conoscendo la situazione penso ci sia dell'altro.
Sicuramente si è notato che negli ultimi anni hanno fatto spending review nel ciclismo targato RAI ma finora nulla di drammatico che lascia presagire addirittura un abbandono alle corse RCS (se non il solito tira e molla con Cairo che ormai è una prassi).
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IL MORGAN DEL FORUM
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16-04-2019, 07:10 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 23-09-2019, 08:10 PM da Luciano Pagliarini.)
(12-02-2019, 09:43 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Del Giro manderebbero in chiaro tipo gli ultimi 30 minuti delle varie tappe.
Le altre corse, escluse forse Lombardia e Sanremo, in chiaro te le scordi.
Peraltro....se Sky non ha mai puntato sul ciclismo (tranne per una brevissima parentesi col Tour de Suisse 2011) un motivo c'è. Il ciclismo è uno sport in profonda crisi, che fa numeri, per quanto concerne gli spettatori, che fanno ridere. Per fortuna che c'è la Rai che continua a puntarci nonostante tutto (poi c'è pure chi, tipo l'utente Luciano Pagliarini, propone soluzioni concrete per migliorare questo sport che, ai massimi livelli, sovente fa schifo. Certo sarebbe meglio ascoltare quello che dice, anziché passare il tempo a lamentarsi di De Stefano e compagnia).
Che poi, veramente, ci manca solo Sky che magari ci mette il vate Adani che si gasa per Sepulveda.
Carissimo Luca, in poche righe hai scritto la più tentacolare delle verità. Ti applaudo a piene mani!
Sei davvero un grande!
Se la Rai lascia il ciclismo, questo sport nel giro di un lustro, partorirebbe numeri di ciclisti veri (gli amatori non lo sono: non vanno al Tour, non fanno la Roubaix ecc.!!!!!) pari alla lotta greco romana a giù di lì. Ed è bene ricordare che il volley femminile può presentare un biglietto di oltre 8 milioni di spettatori in TV per un evento eccezionale, mentre il ciclismo, dopo la parentesi Pantani (che portava numeri di vertice assoluto), per un evento similare a quello del volley, è arrivato come punta massima a meno della metà. In quanto a SKY, di danni a questo sport ne ha fatti a iosa a livello mondiale. Spero ardentemente che si levi dai testicoli quantoprima.
Martinello, che è un amico, ha fatto le spese a causa di lotte subdole e vergognose fra giornalisti portaborse del politico x e y, e la sua figura poteva e doveva costituire un vessillo per il cosiddetto vincitore. Ora però, stanno cercando di correre un po’ ai ripari. Comunque, chi ama il ciclismo, anche digerendo i sassi nati dalla noia che produce una disciplina a tratti inguardabile (al punto di allontanare dallo schermo quelli che erano gli spettatori da conquistare), lo guardi in RAI! E la smetta una buona volta di contestare il commentatore x o z, perché parla d’altro intanto che la corsa presenta l’orripilante spettacolo di una squadra che tira il gregge, oppure quando si sofferma a raccontare di quel castello o dei prodotti dei luoghi che si stanno attraversando.
Dolore senza tempo
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16-04-2019, 08:01 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 16-04-2019, 08:04 PM da OldGibi.)
Nulla contro Martinello, che si era costruito un ruolo garbato e competente, solo con qualche difficoltà ad arginare le modestie di Pancani.
Non si tratta delle descrizioni di luoghi e monumenti, che sono anzi una componente vitale del ciclismo e del suo potenziale nel valorizzare le zone attraversate dalla corsa.
Non mi piace però Pancani, con una certa prosopopea immotivata, alcune risposte sgarbate (anche ai messaggi degli spettatori se con qualche critica), spesso disattento alla cronaca soprattutto per una insufficiente passione per il ciclismo, più preso da sé e da quanto dice in telecronaca. Voce molto adatta, con una vera passione (e un pizzico di arroganza in meno) sarebbe stato un ottimo telecronista.
La Roubaix ha fatto 1 milione e 300.000 spettatori su Rai 3, non moltissimi. Le tappe di montagna del Giro hanno sempre il loro fascino ma è ovvio che la presenza di protagonisti italiani fa la differenza per il grande pubblico (e il dopo Nibali non si prospetta roseo...).
Indubbiamente, il servizio RAI è vitale per il ciclismo azzurro, dovrebbe essere una vera direttiva politica nel promuovere territorio e turismo, oltre che valorizzando comunque uno sport che appartiene alle nostre radici (e con diverse aziende nel settore). Ottimo ad esempio il nuovo Giro di Sicilia con la presenza delle dirette. D'altra parte, un livello discreto di audience il ciclismo lo porta, non credo si tratti di un grande sacrificio.
Diverso problema le modestie RAI. Lavoro nello stato, conosco le modestie ministeriali e la RAI mi sembra simile. Prima del passaggio a Mediaset (con Davide De Zan e Saronni) il ciclismo veniva assurdamente maltrattato, non solo senza intenti di promozione e valorizzazione ma con assurdità come il togliere la linea negli ultimi chilometri perché il palinsesto prevedeva altro. Mediaset ci fece diversi milioni di telespettatori, con la complicità di Pantani, ovvio, ma anche con idee nuove come le dirette integrali e la valorizzazione del doppio telecronista.
Suppongo che la dirigenza RAI sia sugli stessi livelli di allora, fantasia zero, competenze modeste, importanti compitino e conoscenze politiche.
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Fa troppo caldo
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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Che bella giornata per il ciclismo azzurro. Questa rassegna Iridata è iniziata ieri nel segno della sfortuna, la foratura di Elisa Longo Borghini nella prova inaugurale della TTT Mixed Relay, ha privato i nostri della medaglia ormai alla portata. Stamani ottime le prove delle nostre ragazze junior, Sofia Collinelli e Camilla Alessio, con quest’ultima in 4 posizione dopo l’argento conquistato nel 2018 al primo anno nella categoria. Nel pomeriggio prova magistrale di Antonio Tiberi a cui la sfortuna ha tentato di fare lo sgambetto, ma il Laziale l'ha respinta con una prestazione di altissima qualità, laureandosi Campione del Mondo nonostante l’incidente in partenza che lo ha costretto al cambio di bici dopo poche decine di metri. Andrea Piccolo, bronzo nel 2018 e Campione Europeo in carica, 6 al traguardo, Andrea Piras il nostro terzo rappresentante ha chiuso in 23 posizione. Un risultato che testimonia la bontà del lavoro delle nostre società e dei tecnici Nazionali, in una specialità dove per molto tempo abbiamo svolto il ruolo delle comparse. Antonio Tiberi, per le statistiche, è il secondo Junior Azzurro che conquista il titolo nella crono, il primo fu Simone Lovano nel 1996, anche questo dato testimonia l’eccezionalità della sua prova, secondo Azzurro in 26 edizioni! Tornando alla prova femminile del mattino, mi è capitato di collegarmi in tempo per ascoltare l’intervista di Camilla Alessio. Credo meriti delle riflessioni, non possono e non devono cadere nel vuoto le sue parole, ora è il momento dei festeggiamenti ma da domani devono essere oggetto di approfondimento. In diretta TV Alessia, dopo l’ennesimo grande risultato della sua ancora giovanissima carriera, ha confessato che durante questa stagione è stata più volte sul punto di smettere di correre. La confessione arriva 48 ore dopo quella di Lisa Morzenti, 21 bergamasca già campionessa europea junior nel 2016, e bronzo mondiale sempre nel 2016, che a sorpresa decide di smettere nonostante la grande passione per la bicicletta ed il talento che possiede, perché ci racconta, non prova più amore per l’ambiente del ciclismo femminile. Lisa non è il primo esempio, non sarà probabilmente nemmeno l’ultimo, il rischio di veder smettere precocemente anche Camilla per ora è scongiurato, ma queste notizie e questi appelli devono dare luogo a delle serie e costruttive riflessioni sul come è impostato il “carrozzone”. Forse chiediamo troppo? Forse dimentichiamo di avere a che fare con ragazzi e ragazze ancora giovanissimi, che passano velocemente dal gioco al “lavoro”, con tutte le problematiche che questo comporta? Intanto complimenti ai nostri ragazzi, alle nostre ragazze ed ai loro staff, su questo aspetto ci ritorneremo.
Dal suo Facebook.
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L'uomo del futuro!
Speriamo sia la volta buona
Forza Silvio
Saluti,Leonardo
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Il Nuovo Ciclismo Supporter
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La FCI non si smentisce mai! In questo Paese il ciclismo andrà a coda di topo....è destino.
E' morta la speranza di cambiamento. Silvio ha perso, ed il dirocchismo continuerà a governare col nome di Cordiano Dagnoni.
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Ferribotte
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speriamo almeno sia meglio di chi lo precedeva.......
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IL MORGAN DEL FORUM
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Hanno creato un sistema in cui inserirsi è difficilissimo, nemmeno Martinello ce l'ha fatta...
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