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Tour, Prudhomme: meno salite lunghe, più spettacolo
Il Tour è partito in maniera scoppiettante e Christian Prudhomme, direttore della corsa francese, fin dalle prime pedalate ha visto centrato il suo obiettivo.
«Tutti si aspettano la sfida tra Evans e Wiggins, ma tutti abbiamo voglia di sapere cosa ci regalerà questo Tour. Abbiamo visto lo spettacolo di Seraing, abbiamo voglia di sapere come sarà la prima sfida tra Cavendish e Kittel, abbiamo voglia di vedere la Planche des Belles-Filles e poi la tappa Belfort-Porrentruy... Ecco, la media montagna sarà la novità sulla quale vogliamo pntare forte».
Come “provocare” l’imprevedibile?
«Cercando terreno favorevole agli attacchi al di fuoti di Alpi e Pirenei. E cancellando le vallate. Dopo quello che ho visto al Delfinato, so che le salite faranno la differenza, ma altrettanto può accadere in discesa e penso ad un corridore come Nibali, forte in entrambe le specialità. La Albertville-La Toussuire sarà una tappa priva di vallate e nella tappa di Peyragudes non ci sarà un metro di pianura negli ultimi 50 chilometri».
Cosa ha cambiato il vostro modo di vedere le corse?
«L’attacco di Andy Schleck nell’ultimo chilometro ad Avoriaz nel 2010. Lì abbiamo capito che bisogna aumentare le tappe come Mende, dare spazio alle salite impegnative ma corte. La Planche des Belles-Filles nasce da questa volontà. Abbiamo voluto meno arrivi in salita per favorire più azioni da lontano: salite di questo tipo possono creare, nel ciclismo moderno, anche distacchi maggiori rispetti ai monumenti storici».
Cosa teme di più il Tour, oggi?
«Il suo gigantismo. È importantissimo per noi poter andare dove vogliamo».
Si parla di una sfida Evans-Wiggins, ma pesa l’assenza di Contador e Andy Schleck.
«L’anno scorso ci aspettavamo il duello tra Andy Schleck e Contador ed ha vinto Evans. Il Tour è lungo, ha mille ostacoli e una innata propensione a crearsi nuovi eroi. Schleck e Contador si sfideranno alla Vuelta, dove ci sarà anche Quintana, che ha appena vinto la Route du Sud e che mi piace molto. I colombiani li aspettiamo al Tour il prossimo anno...»
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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Io di attacchi da lontano negli ultimi 10 anni ricordo quello di Contador 2007 sul Galibier, quello di Andy Schleck sull'Izoard e quello di Landis nel 2006, due fenomeni ed un dopato; insomma mettere le montagne a 50 km dal traguardo raramente paga, ed a me sembra in questo Tour si sia esagerato col le montagne lontane dal traguardo. Poi è vero che ormai spesso le tappe di media montagna fanno più "danni" rispetto agli arrivi in salita, ma non per questo bisogna diminuire il numero di arrivi in salita.
La Planche des Belles-Filles per me è una piacevole novità, bisogna trovare nuove salite, dato che ormai le salite che vengono proposte al Tour sono le stesse da 100 anni ed i corridori le conoscono come le loro tasche...
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Utente pennuto
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Ma le vittorie tipo Riblon ad Ax les Thermes non le caga nessuno ? Per me anche quelli sono attacchi da lontano degni di essere chiamati così. Un conto è una fuga in una tappa vallonata, un conto è una fuga in una tappa di monagna...
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Io sono Giorgia
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Prima di giudicare stiamo a vedere come va questo Tour ragazzi. Le tappe non sono l'unica variabile, anzi.
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Il prete scientista
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02-07-2012, 06:41 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 02-07-2012, 06:41 PM da Andy Schleck.)
Eh ma non è quello lo scopo di Prudhomme.... cioè Riblon non era uomo di classifica. Se parte uno che è a 2' o parte un Leader come Schleck, Gesink o Nibali[...] cambia tutto...
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E' una sorta di ricatto nei confronti degli scalatori...magari ci sarà pure spettacolo, ma vincerà comunque un cronoman. Visto che ci siamo potrebbero far partire i primi cinque dell'anno scorso, così sarebbero costretti ad attaccare...
Mica stiamo al circo, qui conta vincere, se tu disegnando il percorso escludi gli scalatori da ogni possibilità di vittoria questi dopo un paio d'anni non ci vengono più al Tour. Meno Plateau de Beille, più Mende...boh va bene, ma a Mende, come in tutte le salite simili, i distacchi non si fanno in ogni caso, a Plateau de Beille o Avoriaz la possibilità ci sarebbe
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secondo me andy schleck dopo che farà la vuelta capirà che è meglio che al tour non ci va(al momento) cosi può seriamente pensare di fare la doppietta giro-vuelta, con percorsi che si adattano alle sue caratteristiche
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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Non è così intelligente...
E comunque i percorsi delle Vuelta con tutti quegli strappetti da Rodriguez non mi sembrano molto adatti a Schleck, di salite serie ce ne sono 1 massimo 2 ad edizione...
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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Ogni anno la Vuelta dovrebbe essere dura, ed ogni anno puntualmente si rivela una palla assurda, delle edizioni post-Jimenez salvo solo quelle del 2006, del 2008 e quella del 2010(quest'ultima solo per patriotismo), le altre non mi sono piaciute granchè...
Fidati che quest'anno l'unica salita seria è la Bola del Mundo...
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Beh la Vuelta non viene mai durissima, anche perchè comunque siamo a fine stagione e le forze non sono tante, però quella si decide veramente in salita, non c'è scampo
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quest'anno saro sul col du grand colombier e il giorno dopo a la toussuire.. che salite sono? mi hanno detto che il grand colombier è abbastanza duro.
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Il prete scientista
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Il Gran Colombier è duro sopratutto alla fine, anche la Toussuire è abbastanza dura. (Dove Landis patì al crisi nel 2006)
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io voglio dire che la vuelta, nella stra-maggioranza dei casi si decide in salita, facile, lunga, dura o facile che sia e perciò dico che andy schleck, dopo questa esperienza che farà(e spero che ne uscirà bene anche se probabilmente non vincerà perchè contador sta come un pazzo) sia più portato per i percorsi spagnoli e lo stesso giro d'italia, ovviamente non significa che non deve fare più il tour, anzi
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Il prete scientista
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03-07-2012, 10:43 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 03-07-2012, 10:43 AM da Andy Schleck.)
Bhe, che sia più portati a Giro-Vuelta è abbastanza logico, il problema è che il prestigio è tutto al Tour, si fosse sempre concentrato su Giro-Vuelta avrebbe già vinto 4-5 GT, ma non è questo che - giustamente - gli interessa.
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è tutto da vedere che avrebbe vinto 4-5 GT, al Giro e alla Vuelta non c'è il livello dei partenti del tour, ma ci sono comunque forti corridori che potrebbero dare del filo da torcere a Schleck.....
Comunque stiamo uscendo dal contesto, secondo me Prudhomme sbaglia, le salite lunghe danno comunque grande possibilità di spettacolo e sgranano il gruppo a 10-15 corridori massimo,quindi sono un bene da preservare.....
L'idea di aumentare le tappe di media montagna è ottima ma non vedo perchè dovrebbero così diminuire le tappe di alta montagna (il giro di quest'anno, per esempio, ha unito bene entrambe le cose)
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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Nel 2010 si è decisa in salita la Vuelta? Nel 2009? Nel 2007? nel 2002? nel 2001? nel 98? nel 99?
Negli ultimi anni solo quando c'era l'Angliru(non sempre comunque solo nel 2008 e nel 2011) e nelle tre Vuelte di Heras si è decisa in salita(nel 2005 si è decisa in tribunale). Un percorso stile Tour 2011 è molto più adatto a Schleck rispetto a quello di una Vuelta qualsiasi...
Ma in teoria l'anno prossimo non si doveva fare un Tour ricco di salite con il Ventoux?
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