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Il Giro d'Italia 2013 in 21 foto
#1
Il Giro d'Italia 2013 in 21 foto

  • Tappa 1: Napoli-Napoli.
    La prima tappa si apre sul lungomare partenopeo, con il Vesuvio a fare da sfondo, con un circuito di 15,5 km da ripetere 10 volte, per un totale di 156 km. Si arriva in volata, ed a spuntarla è subito un maestoso Mark Cavendish, che precede Elia Viviani e Nacer Bouhanni. Il velocista dell’Isola di Man è la prima maglia rosa del Giro 2013

    [Immagine: 2_0142913_1_thumb2.jpg]
    Mark Cavendish vince a Napoli © BettiniPhoto


  • Tappa 2: Ischia-Forio.
    La seconda giornata di Giro è una cronosquadre sulla bellissima isola campana. Come da pronostico si impone la Sky di Bradley Wiggins, favorito per la vittoria finale della corsa rosa. Alle spalle del team inglese un ottima Movistar, che paga 9”, e l’Astana di Vincenzo Nibali, che limita i danni a 14”. La nuova maglia rosa è Salvatore Puccio.

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    Il Team Sky vince ad Ischio © BettiniPhoto


  • Tappa 3: Sorrento-Marina di Ascea.
    La terza frazione presenta un finale adatto alle imboscate. E così è. Luca Paolini, 36 anni, alla sua prima partecipazione al Giro, parte ai -6 km e arriva solitario a Marina di Ascea, precedendo di 16” Evans e Hesjedal, che insieme a Nibali aveva animato la corsa sulla salita finale di Sella di Catona. Paolini conquista anche la maglia rosa.

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    Luca Paolini vince a Marina di Ascea © BettiniPhoto


  • Tappa 4: Policastro Bussentino – Serra San Bruno.
    La quarta tappa arriva in Calabria, con il maltempo che inizia ad essere padrone. Di Luca e Chalapud tentano l’attacco sulla Croce Ferrata, vengono ripresi ai -300 m dal traguardo. Qui, sul lastricato, parte la volata che vede la vittoria più importante fin qui della carriera di Enrico Battaglin. Secondo un altro giovane italiano, Fabio Felline, e terzo Giovanni Visconti. Wiggins mostra i propri limiti di discesista.

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    Enrico Battaglin vince a Serra San Bruno © BettiniPhoto


  • Tappa 5: Cosenza-Matera.
    Gli splendidi Sassi fanno da cornice alla vittoria di John Degenkolb. Il tedesco della Argos-Shimano riesce a sfuggire alla caduta provocata dal compagno Mezgec quando manca 1 km all’arrivo, e va a riprendere Canola, che stava preparando la volata a Modolo e si trovava solo in testa. Il podio è completato da Vicioso e Martens.

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    John Degenkolb vince a Matera © BettiniPhoto


  • Tappa 6: Mola di Bari-Margherita di Savoia.
    Seconda volata, seconda vittoria di Mark Cavendish. A Magherita di Savoia il treno Omega, guidato da Trentin prima e da Steegmans poi, lancia perfettamente il velocista inglese, che vince facilmente anticipando nuovamente Elia Viviani. Terzo Matthew Goss.

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    Mark Cavendish vince a Margherita di Savoia © BettiniPhoto


  • Tappa 7: San Salvo-Pescara.
    Si arriva in Abruzzo. La settima frazione sembra una piccola Liegi, un continuo sali scendi reso spettacolare anche dalla pioggia. Al km 30 parte la fuga decisiva, Adam Hansen, australiano della Lotto, stacca tutti e va a vincere in solitaria a Pescara su Battaglin e DI Luca. Anche i big si danno battaglia. Nibali attacca in discesa e cade due volte, ma riesce ad arrivare con i migliori. Anche Wiggins cade, ma a differenza del messinese si blocca e non riesce più a scendere. Accuserà 1’24” di ritardo dagli altri uomini di classifica. Cambia anche la maglia rosa, ora indossata da Beñat Itxausti.

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    Adam Hansen vince a Pescara © BettiniPhoto


  • Tappa 8: Gabice Mare-Saltara
    Una cronometro individuale lunghissima: 56 km. La prima parte molto irregolare, non per specialisti. Primo all’intermedio un fantastico Vincenzo Nibali. La seconda parte più tecnica, con l’asperità finale molto insidiosa. Il vincitore è Alex Dowsett, campione nazionale inglese, anticipando di 10” Wiggins e di 14” un bravissimo Tanel Kangert. Quarto Nibali, a 21”, che supera grandiosamente la frazione che doveva vedere Wiggins dominatore. Male Intxausti che arriva ad oltre 4’, consegnando la maglia rosa allo Squalo dello Stretto.

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    Alex Dowsett vince a Saltara © BettiniPhoto


  • Tappa 9: Sansepolcro-Firenze.
    Si passa, in parte, sul circuito mondiale. Altra tappa mossa, ed infatti dopo 30 km parte la fuga decisiva con 12 atleti. I primi a darsi battaglia sono Pirazzi e Chalapud, che cercano con scatti e controscatti di prendere i punti per la maglia azzurra. Belkov, che inizialmente sembra non resistere alle azioni dei due, rientra e stacca gli altri fugitivi, e si invola tutto solo verso il traguardo di Firenze. Qui precede un ottimo Betancur di 44”, che esulta credendo di essere arrivato primo, ed il colombiano Pantano, attardato di 46”. Wiggins seppur in difficoltà arriva con i primi, mentre perde circa 1’ dal gruppo maglia rosa Hesjedal, in difficoltà sulla salita di Fiesole.

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    Maxim Belkov vince a Firenze © BettiniPhoto


  • Tappa 10: Cordenons-Altipiano del Montasio.
    Dopo il riposo si riparte con la decima frazione, tutta in territorio friulano. Si arriva sugli Altipiani del Montasio, primo arrivo in salita dell’edizione 2013, con Jof di Montasio a nord e Canin a sud a fare da splendida cornice. Hesjedal già in difficoltà sulla prima asperità, il terribile Cason di Lanza. La Sky sembra aver ritrovato lo stato di forma e conduce il gruppo fino ai meno 8 km dall’arrivo. Qui scatta Rigoberto Uran, che arriva da solo dopo una bellissima azione che gli consegna il terzo gradino del podio virtuale. Secondo, a 20”, ancora un ottimo Carlos Alberto Betancur. Nibali controlla e arriva terzo a 31”.

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    Rigoberto Uran vince sugli Altipiani del Motasio © BettiniPhoto


  • Tappa 11: Tarvisio-Vajont (1963-2013).
    9 ottobre 1963. 22.40. Un rombo scuote la notte. Poi acqua, e solo acqua. Si contano almeno 2000 morti. L’undicesima frazione è all’insegna del ricordo, ricordo indelebile di un disastro causato dall’uomo, e che l’uomo poteva e doveva impedire. La fuga decisiva parte al km 70. Di 20 uomini ne rimangono solo due ai piedi della salita finale: Oss e Navardauskas. Il lituano ne ha di più e stacca l’italiano della BMC andando a vincere in solitaria, e riscattando il disastro Garmin. Oss arriva secondo a 1’08”. Terzo un mai domo Pirazzi a 2’59”.

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    Ramunas Navardauskas vince sul Vajont © BettiniPhoto


  • Tappa 12: Longarone-Treviso.
    La tappa più breve, apparentemente senza insidie. Ma non è così. La pioggia battente blocca ancora sir Bradley Wiggins, che arriva con un ritardo di 3’17”, e lo costringe al ritiro a fine tappa, condizionato anche da avverse condizioni fisiche. Anche il vincitore del Giro 2012 Ryder Hesjedal si ferma qui. A Treviso si impone ancora Mark Cavendish, su Bouhanni e Mezgec, vincendo la terza volata su tre.

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    Mark Cavendish vince a Treviso © BettiniPhoto


  • Tappa 13: Busetto-Cherasco.
    Con i suoi 254 km la tredicesima frazione è la più lunga della corsa rosa. Si parte in Emilia-Romagna e si arriva in Piemonte. Vedendo l’altimetria si pensa ad una fuga o ad un’azione nel finale. Ma così non è. L’Omega, squadra di Cavendish, tiene chiusa la corsa, e permette al velocista dell’Isola di Man, seppur privo del fido Steegmans, di calare il poker. In volata battuti Nizzolo e ancora Mezgec.

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    Mark Cavendish vince a Cherasco © BettiniPhoto


  • Tappa 14: Cervere-Bardonecchia(Jafferau).
    Si torna ad arrivare in quota. La tappa prevede come prima asperità di giornata il Sestriere, annullato però per maltempo. Anche sullo Jafferau le condizioni non sono delle migliori. Ci provano prima Rosa e Pellizotti, seguiti da Henao, ma senza successo. Gli attacchi decisivi li porta Nibali a meno 2 km e a meno 1,5 km. Inizialmente gli resistono Betancur e Satambrogio. Il giovane colombiano però non ce la fa, e dalla nebbia appaiono solo i due italiani, che arrivano di comune accordo all’arrivo. A Santambrogio la tappa, a Nibali la rosa. Terzo Betancur a 9”.

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    Mauro Santambrogio vince sullo Jafferau © BettiniPhoto


  • Tappa 15: Cesana Torinese-Col du Galibier.
    149 km. Si arriva sul mitico Galibier. O forse è meglio dire si sarebbe dovuti arrivare. Mont Cenis a passo d’uomo. Arrivo spostato a Le Grange du Galibier, dove è situata la stele di Pantani. Va via la fuga a 2km dalla vetta della prima asperità, fra i quali Giovanni Visconti. Il siciliano resiste al freddo e al gruppo che rinviene, e giunge tutto solo nel nome del Pirata, superando i limiti psicologici che lo avevano portato a raccogliere poco negli ultimi anni. Secondo nuovamente Betancur, a 42”, e terzo Niemec, con lo stesso tempo, fin qui protagonista di un ottimo Giro d’Italia. Accesa la lotta per la maglia bianca fra Majka e Betancur.

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    Giovanni Visconti vince a Le Grange du Galibier © BettiniPhoto


  • Tappa 16: Valloire-Ivrea.
    Dopo il giorno di riposo si riparte dalla Francia per giungere nella bellissima cittadina piemontese. Il profilo presenta l’insidiosa salita di Andrate nel finale. L’attacco decisivo si ha proprio nell’ultima asperità, con Intxausti che si porta dietro Niemec e Kangert. Anche Gesink prova l’azione ma senza successo. Lo spagnolo della Movistar batte in volata l’estone dell’Astana e il sempre più convincente Niemec. Il gruppo con Nibali arriva a 14”, regolato da Navardauskas.

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    Benat Intxausti vince ad Ivrea © BettiniPhoto


  • Tappa 17: Caravaggio-Vicenza.
    Per la diciassettesima frazione si torna in Veneto. 214 km con un finale simile alla tappa di ieri. Sul GPM di quarta categoria di Crosara il primo scatto è di Danilo Di Luca, che aveva fatto lavorare la squadra in preparazione. Quando il vantaggio è di 30” scatta in contropiede Visconti, che raggiunge facilmente i battistrada e li lascia sul posto, scollinando con 30” di vantaggio. Vantaggio che conserva fino all’arrivo dove ottiene la seconda vittoria di tappa e esalta il magico momento della Movistar. Secondo Navardauskas, che regola ancora il gruppo maglia rosa a 19” ed esulta credendo di aver vinto, e terzo Mezgec.

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    Giovanni Visconti vince a Vicenza © BettiniPhoto


  • Tappa 18: Mori-Polsa
    Si inizia il trittico montano con una cronoscalata. Si parte da Mori, si arriva alla Polsa. 19,4 km. Mancava solo la tappa a Vincenzo Nibali per affermare il suo dominio sulla corsa rosa, e la tappa arriva con la cronoscalata, dominata fin in partenza. Lo Squalo arriva al traguardo infliggendo 58” a Samuel Sanchez, in ripresa in questa terza settimana, e 1’20” a Damiano Caruso. Male invece Cadel Evans, che paga dalla maglia rosa 2’36”.

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    Vincenzo Nibali vince alla Polsa © BettiniPhoto


  • Tappa 19: Ponte di Legno-Val Martello.
    Tappa bellissima la diciannovesima. In 139 km si scalano prima Gavia, poi Stelvio e infine si arriva in quota a Val Martello. Il classico tappone di alta quota. Ma a vincere è il maltempo. Nevica fin dal giorno prima, impossibile fare le discese in queste condizioni. Qualsiasi ipotesi di piano b è inutile. A rendere ancora più negativa questa giornata è la notizia della positività all’EPO di Danilo Di Luca, dopo un controllo effettuato il 29 aprile.

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    Uno spalaneve vince sul Passo del Tonale © BettiniPhoto


  • Tappa 20: Silandro-Tre Cime di Lavaredo.
    La ventesima frazione è la tappa regina del Giro 2013. O almeno lo sarebbe dovuto essere. Il maltempo cancella Costalunga, San Pellegrino e Giau. Si passa a Cimabanche, poi in picchiata verso Cortina per riprendere il normale percorso. Sia l’organizzazione che i ciclisti hanno fortemente voluto l’arrivo sulle Tre Cime nonostante le condizioni avverse. Ed è qui che Vincenzo Nibali mostra tutta la sua classe. Fa lavorare la squadra, va a riprendere i fuggitivi, e con tre allunghi fra i meno 3 km e i meno 2 km lascia tutti sul posto e si invola verso una leggendaria vittoria sotto una bufera di neve. Secondo un Fabio Duarte in crescita a 17”, mentre terzo Uran a 19”, che si prende anche il secondo gradino del podio finale. Evans non demorde e mantiene un vantaggio che gli permette di salire sul terzo gradino del podio a Brescia.

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    Vincenzo Nibali vince sulle Tre Cime di Lavaredo © BettiniPhoto


  • Tappa 21: Riese Pio X-Brescia.
    Brescia quest’anno fa da bellissimo sfondo all’arrivo del Giro d’Italia. In tantissimi in piazza della Loggia per festeggiare la corsa rosa e Vincenzo Nibali. La volata finale la vince, come se fosse ormai scontato, Mark Cavendish, che regola Modolo e Viviani. Cav cala così il pokerissimo, prendendosi anche la maglia rossa. A Pirazzi la maglia azzurra di miglior scalatore, mentre Betancur vince il duello con Rafal Majka sulle Tre Cime e si aggiudica la maglia bianca di miglior giovane.

    [Immagine: 2_0146402_1_thumb2.jpg]
    Mark Cavendish vince a Brescia © BettiniPhoto
 
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[+] A 5 utenti piace il post di lordkelvin
#2
Neanche una foto di Carlos Alberto....scandalo
 
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#3
Dani se non vince Asd
 
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#4
hai invertito le foto della prima e della sesta tappa
 
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#5
(18-07-2013, 07:38 PM)BidoneJack Ha scritto: hai invertito le foto della prima e della sesta tappa

giusto Sisi
 
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#6
Scusate avevo 22 schede aperte Sisi
 
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#7
Bellino Compli
Peccato sia un po' fuori stagione Asd: per rimediare ti toccherà farlo pure sul Tour Sculaccia Asd Asd Asd
 
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#8
Ogni volta che vedo lo squalo sotto la neve mi viene da piangere...
Grazie Vincenzo ! [Immagine: @@.gif]
 
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[+] A 1 utente piace il post di Manuel The Volder
#9
Io invece avrei messo un altro spalaneve al posto di Santambrogio... Asd Asd
 
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[+] A 1 utente piace il post di SarriTheBest
#10
Chalapud... Sisi
 
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#11
(18-07-2013, 10:31 PM)SarriTheBest Ha scritto: Bellino Compli
Peccato sia un po' fuori stagione Asd: per rimediare ti toccherà farlo pure sul Tour Sculaccia Asd Asd Asd

Ho scritto a Luca che l'avrei fatto quindi probabilmente farò anche quello :D
 
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#12
Glielo ho detto io di postarlo subito, tanto anche se è fuori stagione ha più visibilità durante il Tour che non nelle prossime settimane...

SpalaNieve ! Rockeggio

Ha anche la divisa arancione...
 
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[+] A 1 utente piace il post di Luciano Pagliarini
#13
[Immagine: 7hzh.jpg]
foto originale © Sirotti @ cyclingnews.com

anche il braccio col pugno alzato dovrebbe essere il mio
 
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[+] A 1 utente piace il post di BidoneJack
#14
Sei un cane !? :o
 
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#15
è la testa del ragazzino davanti a me che mi copre, si vede da mezzo naso in su
 
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#16
Sei un pelato !? :o
 
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#17
no, capellone
 
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#18
Hai i baffi?

[Immagine: 24zwtud.jpg]

Mmm Asd Asd

(18-07-2013, 10:54 PM)Pagliarini Ha scritto: Glielo ho detto io di postarlo subito, tanto anche se è fuori stagione ha più visibilità durante il Tour che non nelle prossime settimane...

Sì, può essere anche vero. Però se io entro adesso in un sito di ciclismo mi aspetto di vedere un qualcosa di argomento "Touristico", non roba totalmente fuori contesto. Per questo ho detto a Danilo d'aspettare la settimana prossima per mettere una cosa sua, mentre l'amarcord di HotDog poteva starci tranquillamente già da adesso... Sisi
 
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