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Ciclismo femminile 2021
Prima di discutere le tre migliori squadre, finiamo coloro che gravitano intorno alla sufficienza con la Liv Racing. Squadra sulla carta molto interessante, che non esita ad attaccare e si fa vedere molto. Non molte le vittorie, ma innumerevoli i piazzamenti.

Liv Racing - 6.5

Kopecky è senza dubbio la stella della squadra, e, nella maggior parte delle corse che le si addicono, dimostra di essere sempre fra le più forti del gruppo. Fa un’ottima campagna del Nord, dove l’unica vittoria arriva però a Le Samyn. Il suo peggior posto è un tredicesimo al Fiandre, uno degli obiettivi principali della stagione di Lotte, che vede sfumare a causa di problemi meccanici ai piedi del Kwaremont. Da segnalare anche il secondo posto alla Gent - Wevelgem. In aggiunta, oltre alle due vittorie ai campionati nazionali, inanella una serie di vittorie e piazzamenti, sia parziali che finali, nelle corse a tappe: vittoria di tappa e secondo posto al Giro di Turingia, vittoria di tappa (sul Muur) e vittoria finale al Giro del Belgio, vittoria di tappa e maglia a punti al Ceratizit Challenge, e vittoria di tappa al Trophée des Grimpeuses. Le altre due vittorie per la squadra arrivano da Alison Jackson e Sofia Bertizzolo. La bi-campionessa canadese corre una stagione tutta all’attacco, senza paura di andare in fuga anche dalla lunga distanza, e viene premiata nella prima tappa del Simac Ladies Tour. Bertizzolo, invece, ha mostrato doti da all-rounder non indifferenti, anche se le salite lunghe non sono ovviamente il suo pane. Le sue discrete doti di resistenza in combinazione con ottimi picchi di velocità, le hanno permesso di piazzarsi nei dieci in moltissime corse, sia mosse che piatte. La vittoria arriva finalmente nel finale di stagione, dove a La Classique Morbihan trionfa con un bellissimo attacco da finisseur. Discreta, soprattutto nella prima parte anche la stagione di Soraya Paladin, anch’essa spesso all’attacco dalla distanza. Buona stagione anche di Rooijakkers, che non esita ad attaccare quando la strada sale, e sfodera prestazioni ottime come nel caso della Freccia del Brabante, della Vuelta a Burgos e dell'Ardèche. Proprio Rooijakkers, insieme a Paladin e Kopecky, sono i nomi in uscita per la stagione 2022, indebolendo di parecchio la squadra, che ha dovuto ricostruire completamente il roster. Ad oggi, anche Bertizzolo deve ancora rinnovare, ma mi aspetto che sia solo questione di tempo. Il mercato in entrata è, ovviamente, orientato al futuro, con le interessantissime aggiunte di Van Der Hulst, Ragusa, Barbieri, Neumanova, Buurman e Quinty Ton.

Il roster 2021

Le vittorie della squadra

Il mercato per la stagione 2022
 
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Ieri niente post perché non avevo internet, oggi proseguiamo con la terza squadra migliore della stagione, ovvero la Trek. Organizzazione e mezzi sono di primissimo livello, sono mancate pero' le performance in alcune gare, anche se la squadra non e' stata fortunata con alcuni infortuni ed acciacchi.

Trek - 7


In base al potenziale che hanno, avrebbero potuto raccogliere di più. Resta comunque il fatto che le loro vittorie, alcune delle quali molto pesanti, le hanno portate a casa. Il maggior rammarico è, probabilmente, il Giro d’Italia, durante il quale Elisa Longo Borghini ha avuto un periodo negativo, non riuscendo ad esprimersi ai suoi massimi livelli. Restando su Elisa, la sua stagione è stata comunque molto positiva, con le vittorie a Cittiglio (forse la gara più divertente della stagione) e a Plouay, oltre che ai soliti titoli italiani su strada ed a cronometro. A queste si aggiungono gli innumerevoli piazzamenti sul podio ed in top 10, fra i quali il più bruciante è molto probabilmente quello alle Strade Bianche. Inspiegabile, invece, il comportamento all’Amstel, dove poteva tranquillamente andare al traguardo e giocarsi la vittoria con Kasia Niewiadoma allo sprint. D’altro canto, terzo posto davvero notevole alla Roubaix, quest’ultima vinta dalla compagna Lizzie Deignan. La britannica ha avuto una stagione sottotono rispetto al passato, vincendo solamente in Svizzera e alla suddetta corsa francese, che in ogni caso vale ampiamente un’intera stagione. La sorpresa stagionale per la squadra arriva da Ruth Winder (la quale però appende la bici al chiodo), che non solo beffa Demi Vollering alla Freccia del Brabante, ma vince anche un’ottima tappa all'Ardèche e porta a casa qualche altro discreto piazzamento. Ottime anche Brand e Van Dijk. La prima, che alterna CX a strada, riesce a portarsi a casa il Giro di Turingia dominandolo, oltre ad una tappa all’Ardeche. La seconda, è, come sempre, fra le migliori al mondo a cronometro: ne porta a casa due (se si esclude il campionato del mondo): al Giro del Belgio e al Healthy Ageing Tour, dove vince anche la corsa piazzandosi sempre fra le prime in ogni tappa. Sfortunatamente per la Trek, Hosking ha dovuto saltare mezza stagione a causa di un infortunio; ciononostante l’australiana vince una tappa al Giro di Norvegia ed una all’Ardeche. La squadra si aggiudica anche la crono a squadre al Giro d’Italia, prendendosi la prima maglia rosa, nonché la maglia dei GPM con Brand. Con le aggiunte di Leah Thomas ed Elisa Balsamo, il prossimo anno la squadra si rinforza molto, con l’Italiana che sarà la principale rivale di Wiebes negli sprint.

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Sul secondo gradino del podio la squadra che e', a tutti gli effetti, quella con il roster più importante nel panorama del ciclismo femminile. Con questo presupposto, qualsiasi passaggio a vuoto si ripercuote sulle aspettative che si hanno ad ogni gara, anche se le vittorie ed i piazzamenti, nonché il modo dominante con cui hanno condotto alcune corse, sono ben più numerosi dei risultati negativi.

Team SD Worx - 7.5


Sono la corazzata del ciclismo femminile, dunque le aspettative erano alte, il tutto condito dal fatto che è stato l’ultimo anno per Anna van der Breggen e Jolien D’Hoore (nonché per Canuel). Hanno vinto, e tanto, molto spesso dominando, ma alcuni passaggi a vuoto, soprattutto nella seconda parte di stagione (Roubaix in primis), contribuiscono ad abbassare il voto medio. Partiamo proprio da van der Breggen; la versione 2021 non è per nulla lontana da quella vista negli anni passati, ma il fatto di essere all’ultimo anno di corsa potrebbe aver intaccato la motivazione in alcune corse. Ciononostante, si porta a casa ben 8 vittorie, più le classifiche generali di Vuelta a Burgos e, in particolare, Giro d’Italia, arrivando ad un solo successo dal record di Luperini. Spiccano fra queste la Omloop Het Nieuwsblad e la solita Freccia Vallone, dove alza le mani per la sesta volta consecutiva. Proprio al Giro d’Italia la SD Worx esterna il suo dominio, prendendosi anche i restanti gradini del podio con Ashleigh Moolman-Pasio e Demi Vollering. La sudafricana, nonostante l'età, è ancora una delle più forti scalatrici in circolazione, togliendosi la soddisfazione di vincere in solitaria l’arrivo in cima al Matajur. La neerlandese, invece, è stata una delle più grandi sorprese stagionali. Trasferitasi proprio in questo 2021 dalla Parkhotel per seguire le orme di Anna van der Breggen, si prende subito in mano la squadra già dalla prima gara, dimostrando una grande alchimia con le compagne, nonché grande personalità. Distrugge il gruppo alla Omloop con attacchi da lontano, attacca e sprinta in tutte le classiche di primavera, dove il risultato peggiore è proprio un 13esimo posto alla suddetta Omloop. Spicca senza dubbio la vittoria alla Liegi, a cui segue una solida Vuelta a Burgos, e la vittoria alla Course. Per non farsi mancare nulla, arriva sul podio al Giro, scortando van der Breggen in ogni tappa, e va a vincere nel finale di stagione il Women’s Tour, letteralmente volando nella cronometro individuale. La vedremo dominare per molti anni. Restando in casa Olanda, ottima stagione anche di Uneken: la giovane neerlandese vince una tappa da tregenda al Healthy Ageing Tour, e si toglie altre due soddisfazioni vincendo tappe al Giro del Belgio e al Simac Ladies Tour. Anche Amy Pieters vince una tappa nella corsa di casa, oltre alla Nokere Koerse ed al campionato nazionale. Amy fa una stagione molto positiva, arrivando molto spesso nelle 10 ed aiutando le compagne in ogni occasione. La sua capacità di muoversi in gruppo e lo spunto veloce la rendono tatticamente una pedina fondamentale per la SD Worx, che spesso la manda all’attacco dalla media distanza. Simile ruolo quello di Christine Majerus, gregario di lusso, che comunque si toglie la soddisfazione di vincere la Omloop Westhoek Dames, arrivando proprio in compagnia di Pieters dopo aver distrutto la concorrenza. Bene anche Chantal van den Broek-Blaak, che, lontana dai giorni migliori, la quale si aggiudica comunque due corse prestigiose come le Strade Bianche e la Dwars door het Hageland, nonché la classifica finale del Simac Ladies Tour e, recentemente, la Drentse Acht van Westerveld. L’ultima vittoria per la SD Worx arriva da Jolien D’Hoore nella prima tappa del Healthy Ageing Tour. Segnali molto buoni arrivano comunque dalle giovani della squadra, con Niamh Fisher-Black che ha mostrato notevoli doti quando la strada sale, portandosi a casa la maglia di miglior giovane in tre corse a tappe. Anna Shackley, invece, è stata molto utile nel ruolo di gregario, avendo anche una certa propensione nelle prove contro il tempo. Senza menzionare tutta la squadra, chiudo con Blanka Kata Vas: la ventenne ungherese si aggrega alla squadra solo ad agosto, ma sembra già una veterana per la facilità con cui si muove in gruppo e l'affinità verso qualsiasi tipo di percorso. Le sue doti si conoscevano già per le prestazioni nel CX e MTB, la semplicità con la quale è avvenuta la transizione su strada fa pensare di essere di fronte ad un talento generazionale. Se si considerano anche le aggiunte di Kopecky e Reusser per il 2022, il futuro per la squadra è roseo anche al netto dei ritiri.


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Almeno personalmente, team Movistar squadra migliore della stagione. Non solo azzeccano i colpi di mercato, ma sono poche le volte in cui, al via di una corsa, non siano fra le protagoniste. Vittorie che arrivano principalmente dalle due capitane, e se non sono sul gradino più alto sono comunque nelle 10.

Movistar - 8

Personalmente, Movistar squadra migliore della stagione. Con soli quattro innesti (e che innesti), sono riusciti a trasformare il roster da uno fra i peggiori del WT, ad una top contender. Partiamo con il colpo principale della squadra: Annemiek Van Vleuten. L'età non sembra essere un problema per la 39enne neerlandese; sono nove le vittorie in corsa, fra le quali spiccano sicuramente la Ronde e San Sebastian, senza dimenticare l’oro olimpico a cronometro, più tre vittorie generali (Valenciana, Giro di Norvegia e Ceratizit Challenge). In mezzo a ciò, una marea di podi e piazzamenti nei primi 10, a prova del fatto che Annemiek, al momento, è la ciclista più forte in attività. Unica lacuna la mancata partecipazione al Giro Rosa, ma scelta comprensibile visto che ha voluto focalizzare tutte le energie - fisiche e mentali - sulla sua ultima Olimpiade. Purtroppo la stagione non e finita nel migliore dei modi, con una caduta alla Parigi - Roubaix che le ha causato la rottura del bacino; ciononostante, Van Vleuten sembra guarire piuttosto rapidamente, ed è già in sella da un mesetto, segnale incoraggiante per la prossima stagione. Stagione rivelazione, invece, per il secondo colpo in entrata, ovvero Emma Norsgaard. La 22enne danese, che già aveva fatto intravedere lampi di classe durante la scorsa stagione, quest’anno esplode definitivamente, rivelandosi una gemma fra le più pregiate per certi tipi di corse. Forte sul passo e sugli strappi brevi, sembra aver lavorato molto sulla velocità, come dimostrano i tanti sprint dove si è piazzata fra le prime. Dopo incoraggianti prestazioni al Nord, con una sfilza di secondi posti (Omloop Het Nieuwsblad, Le Samyn, Brugge - De Panne, Scheldeprijs e terza tappa al Healthy Ageing Tour), domina letteralmente il Festival Elsy Jacobs, devastando le avversarie nei due arrivi in linea, e portandosi a casa tutte le maglie. Vince, in seguito, anche la prima tappa al Giro di Turingia, dove arriva sul podio in altre tre tappe e terza nella generale. Come ciliegina sulla torta, si aggiudica la sesta tappa del Giro Rosa. Il finale di stagione è focalizzato sulla Roubaix, dove emerge tutta la sua classe ed affinità per le pietre, arrivando al velodromo al quinto posto finale. Sicuramente la vedremo protagonista per molti anni a venire. Se Sara Martin Martin è un investimento orientato al futuro, essendo momentaneamente l’atleta più promettente del panorama spagnolo, Leah Thomas, invece, al fronte delle molte vittorie durante la sua carriera, è stata inserita nel progetto sia a supporto di Van Vleuten, sia come jolly. Molto bene nella prima parte di stagione, con molti piazzamenti nelle prime posizioni soprattutto al Nord, ottiene la sua prima vittoria in maglia Movistar all'Ardèche, durante la seconda tappa, aggiudicandosi anche la classifica finale e la maglia a punti. Il resto della squadra, composto dalle stesse atlete della scorsa stagione, ha fatto principalmente da supporting cast alle due capitane, Van Vleuten e Norsgaard, guidato dall’esperienza di Aude Biannic e Barbara Guarischi, nonché da un duo con un buon potenziale come Katrine Aalerud, scalatrice norvegese, e Jelena Eric, passista serba con un discreto spunto veloce. Per la prossima stagione, in uscita Leah Thomas (direzione Trek), ed in entrata una solida ruota veloce come Arlenis Sierra e, a mio parere, forse il colpo di mercato migliore della stagione 2022: Sarah Gigante. La 21enne australiana, fortissima in salita e a cronometro, avrà sia spazio per mettersi in gioco, sia la possibilità di studiare da Annemiek Van Vleuten. Gigante ha molto in comune con Annemiek, a partire dalla struttura fisica, e non poteva scegliere ambiente migliore per iniziare la sua avventura ai massimi livelli del ciclismo femminile.

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