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Bilancio Federale: ecco da dove nasce tutto il debito
#1
Bilancio Federale: ecco da dove nasce tutto il debito
Spesso nell’ambiente ciclistico si sente parlare dei bilanci federali in rosso. Prima si diceva che la colpa fosse di Ceruti, oggi, a distanza di 5 anni, sembra impossibile che una Federazione efficiente, come si considera quella attuale guidata da Renato Di Rocco, in 5 anni non sia stata capace di ripianare il debito creato dalla passata gestione.

L’anno 2009, in particolare, ha chiuso con un grosso disavanzo economico. E’ curioso provare a capire i motivi di questa perdita, per farlo è indispensabile consultare il bilancio federale, presente sul sito http://www.federciclismo.it.

Le entrate Federali nel 2009 sono aumentate rispetto all’anno precedente, passando da  15.965.000 € a 16.057.000 € con un aumento di 92.000 €. In particolare i contributi del CONI sono aumentati di 455.000 € e i trasferimenti dagli Enti sono aumentati di 277.000 €. Sono però calate le sponsorizzazioni (meno 600.000 €) e le entrate dalle quote (meno 45.000 €), nonostante questi cali siano emblematici del momento che sta vivendo il nostro ciclismo, le entrate complessive sono aumentate e si potrebbe fare festa.



2009 2008 Differenza
Contributi CONI 7.476.000 € 7.022.000 € 454.000 €
Quote degli associati 5.052.000 € 5.097.000 € -45.000 €
Sponsorizzazioni 1.601.000 € 2.203.000 € -602.000 €
Contributi Stato/Regioni/Enti Locali 508.000 € 231.000 € 277.000 €
….
TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE 16.057.000 € 15.965.000 € 92.000 €

Invece no, perché anche le spese sono aumentate, in misura superiore, passando da 15.800.000 € a 16.550.000 €. Anche guardando questi numeri è possibile fare scoperte interessanti, in particolare si può vedere come siano calate le spese per l’attività sportiva, meno 207.000 € per la Preparazione Olimpica e meno 349.000 €, complessivamente l’attività sportiva registra un taglio 136.000 €.

Come avevamo detto però le uscite della Federazione sono aumentate, andiamo a vedere in quali voci la FCI ha speso di più. La voce di spesa più importante corrisponde a “Costi dell’attività centrale”, in particolare la voce “Costi per il personale e collaborazioni” ha registrato un aumento di spesa di ben 887.000 € passando da € 1.931.000,00 nel 2008 a € 2.818.000,00 nel 2009.



2009 2008 Differenza
Attività sportiva 10.660.000 € 10.797.000 € -137.000 €
Costi per personale e collaborazioni 2.818.000 € 1.930.000 € 888.000 €

Il disavanzo della FCI per il 2009 è stato di 766.640 €, significa quindi che se non fossero aumentate le spese per dipendenti e collaboratori, il bilancio sarebbe stato in attivo di circa 100.000 €, invece nelle casse federali mancano 766.640 €.

Come si è visto il debito della Federazione non è un castigo divino, ma è frutto di una non accurata gestione economica. L’aspetto curioso è che i tagli abbiano coinvolto l’attività agonistica e non l’enorme carrozzone federale, dimenticando che lo scopo della FCI è quello di fare sport e non di fare burocrazia.

La perla arriva però, ancora una volta, dal Presidente Di Rocco che, nella relazione di bilancio, scrive:” Il risultato d’esercizio del 2009 evidenzia una perdita di € 766.640,00 che, come detto nelle premesse, si propone venga coperta con gli utili che saranno conseguiti nei prossimi esercizi, così come previsto nel piano di ricapitalizzazione triennale che sarà deliberato dal Consiglio Federale, contestualmente al bilancio in esame, e sottoposto all’approvazione del CONI.”

Ci permettiamo di consigliargli di consultare lo Zingarelli cercando la parola “Vergogna”, a giudicare dalle sue parole non crediamo ne conosca il significato.

ciclismo-online.it

 
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#2
Vergogna? La vergogna in Italia è merce rara, tant'è vero che:

Renato Di Rocco: «Pronto a ricandidarmi»
Mancano due anni alle elezioni, ma c'è chi si muove già per succedere a Renato Di Rocco. Nomi, cognomi, scenari, alleanze, come quelle illustrate da Ciclismo-Online: Daniela Isetti, consigliere nazionale, pronta a prendere la poltrona dell'attuale numero uno del ciclismo italiano, dall'altra Bruno Capuzzo, l'attuale presidente del Comitato Regionale Veneto. Ma di tutto questo parlare, cosa pensa Renato Di Rocco?
«Penso in un momento come questo, a due anni dalla scandenza del mandato, la priortà assoluta sia quella di lavorare - dice a tuttobiciweb.it il numero uno della Federciclismo -. Non vi nascondo che ho incontrato molte eccellenze dell'imprenditoria italiana per invitarli a scendere in campo, ma ho ricevuto solo tanti ringraziamenti, molti attestati di stima, ma con i tanti problemi che in questo momento animano l'economia mondiale, hanno declinato gentilmente l'invito».
Quindi?
«Quindi posso dire che salvo ripensamenti mi ricandiderò».
Per arrivare al terzo mandato, occorre il 65% delle preferenze...
«E' logico che questo è l'obiettivo, ma come ho detto all'inizio è ancora un po' presto per incominciare la campagna elettorale».

tuttobiciweb.it
 
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