Il Nuovo Ciclismo

Versione completa: Ivan Basso
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Come corridore mi è sempre stato antipatico, ma qui si tratta di un'altra cosa, di un dramma umano, e spero vivamente ce la faccia.

La mente va subito al doping. E' chiaro che non è certo sia quella la causa però è un'associazione che viene spontanea...
(13-07-2015, 03:55 PM)Hiko Ha scritto: [ -> ]Come corridore mi è sempre stato antipatico, ma qui si tratta di un'altra cosa, di un dramma umano, e spero vivamente ce la faccia.

La mente va subito al doping. E' chiaro che non è certo sia quella la causa però è un'associazione che viene spontanea...
è stato dimostrato che questi corridori che sono in sella centinaia e centinai di ore all'anno possono andare incontro a molti problemi ai testicoli....non per forza deve centrare il doping!!
So solo che in una persona che si è dopata per lungo tempo aumentano di molto le percentuali di insorgenze di tumori, poi la causa del caso di Basso non la possiamo sapere nè io nè te e non è neanche importante perchè la cosa importante è che Ivan guarisca.

La lotta al doping va fatta proprio per questo, non perchè alla gente importa se i corridori vanno ai 52 di media oppure ai 48. A 20/25 anni si pensa di essere invincibili, sono molto più attraenti i facili guadagni e il successo, ma poi purtroppo è inevitabile che a qualcuno venga servito il conto...
Ciao, quello che sta succedendo lo sapete già, quello che ci tenevo a dirvi è che affronterò questa prova con la grinta di sempre e con la positività che mi avete trasmesso con tutti i vostri messaggi.
Amo il ciclismo che mi ha dato tanto e mi ha insegnato a stringere i denti quando c’è da lottare; adoro la mia famiglia che riempie la mia vita di gioia e mi ha dato la spinta per andare avanti nei momenti difficili; farò un gran tifo per la mia squadra, la Tinkoff-Saxo, alla quale auguro di portare Alberto, il nostro capitano, a Parigi in maglia gialla.
Nei prossimi giorni purtroppo non potrò stare in contatto con voi, ma tornerò a farlo molto presto perché siete la mia forza!
Grazie a tutti.
Ivan
Non voglio sembrare così moralista, ma non riesco a comprendere chi fa illazioni sul doping in un momento così drammatico nella vita privata di una persona.

Detto questo, forza Ivan!
(13-07-2015, 04:56 PM)Hiko Ha scritto: [ -> ]So solo che in una persona che si è dopata per lungo tempo aumentano di molto le percentuali di insorgenze di tumori, poi la causa del caso di Basso non la possiamo sapere nè io nè te e non è neanche importante perchè la cosa importante è che Ivan guarisca.

La lotta al doping va fatta proprio per questo, non perchè alla gente importa se i corridori vanno ai 52 di media oppure ai 48. A 20/25 anni si pensa di essere invincibili, sono molto più attraenti i facili guadagni e il successo, ma poi purtroppo è inevitabile che a qualcuno venga servito il conto...

ad oggi non c'è nessun nesso scientifico tra il doping e i tumori...ad oggi...c'è invece un nesso tra lo stare tantissime ore sulla sella e problemi di varia natura nelle parti intime!!!
poverino. certo al doping ci pensi perché pensi ad Armstrong e pensi che anche lui ha storia di doping, però è un riflesso condizionato e comunque non cambia le cose. Ho letto sopra che i medici danno 98/99% di possibilità di pieno recupero quindi ottimo!! Speriamo bene, il caso di Armstrong era molto peggiore.
Io ho solo scritto "la mente (per quello che è successo) va subito al doping". E credo sia un pensiero comune, poi se mi si chiede di spiegare spiego...
Io non voglio mancare di rispetto a nessuno, a maggior ragione in  questo momento delicato e infatti questo sarà il mio ultimo messaggio sull'argomento.

Non si tratta di fare illazioni, si tratta di analizzare la realtà dei fatti e della storia. Basso si è dopato per anni, è stato implicato nell'Operation Puerto e ha addirittura confessato, non mi sto mica inventando niente nè tanto meno facendo illazioni. Non capisco perchè si debba cadere dalle nuvole...
Ovviamente tutto questo passa in secondo piano, la cosa importante è che Basso ne esca nel miglior modo possibile da questa brutta bestia, ho solo scritto che la prima cosa che (forse irrazionalmente) ho pensato quando ho sentito la notizia è dell'influenza che può aver avuto il doping in questa sua malattia.


(13-07-2015, 08:29 PM)Italbici Ha scritto: [ -> ]
(13-07-2015, 04:56 PM)Hiko Ha scritto: [ -> ]So solo che in una persona che si è dopata per lungo tempo aumentano di molto le percentuali di insorgenze di tumori, poi la causa del caso di Basso non la possiamo sapere nè io nè te e non è neanche importante perchè la cosa importante è che Ivan guarisca.

La lotta al doping va fatta proprio per questo, non perchè alla gente importa se i corridori vanno ai 52 di media oppure ai 48. A 20/25 anni si pensa di essere invincibili, sono molto più attraenti i facili guadagni e il successo, ma poi purtroppo è inevitabile che a qualcuno venga servito il conto...
ad oggi non c'è nessun nesso scientifico tra il doping e i tumori...ad oggi...c'è invece un nesso tra lo stare tantissime ore sulla sella e problemi di varia natura nelle parti intime!!!

Non sono medico ma questa è una cazzata


Forza Ivan!
(13-07-2015, 09:06 PM)Hiko Ha scritto: [ -> ]Io ho solo scritto "la mente (per quello che è successo) va subito al doping". E credo sia un pensiero comune, poi se mi si chiede di spiegare spiego...
Io non voglio mancare di rispetto a nessuno, a maggior ragione in  questo momento delicato e infatti questo sarà il mio ultimo messaggio sull'argomento.

Non si tratta di fare illazioni, si tratta di analizzare la realtà dei fatti e della storia. Basso si è dopato per anni, è stato implicato nell'Operation Puerto e ha addirittura confessato, non mi sto mica inventando niente nè tanto meno facendo illazioni. Non capisco perchè si debba cadere dalle nuvole...
Ovviamente tutto questo passa in secondo piano, la cosa importante è che Basso ne esca nel miglior modo possibile da questa brutta bestia, ho solo scritto che la prima cosa che (forse irrazionalmente) ho pensato quando ho sentito la notizia è dell'influenza che può aver avuto il doping in questa sua malattia.


(13-07-2015, 08:29 PM)Italbici Ha scritto: [ -> ]
(13-07-2015, 04:56 PM)Hiko Ha scritto: [ -> ]So solo che in una persona che si è dopata per lungo tempo aumentano di molto le percentuali di insorgenze di tumori, poi la causa del caso di Basso non la possiamo sapere nè io nè te e non è neanche importante perchè la cosa importante è che Ivan guarisca.

La lotta al doping va fatta proprio per questo, non perchè alla gente importa se i corridori vanno ai 52 di media oppure ai 48. A 20/25 anni si pensa di essere invincibili, sono molto più attraenti i facili guadagni e il successo, ma poi purtroppo è inevitabile che a qualcuno venga servito il conto...
ad oggi non c'è nessun nesso scientifico tra il doping e i tumori...ad oggi...c'è invece un nesso tra lo stare tantissime ore sulla sella e problemi di varia natura nelle parti intime!!!

Non sono medico ma questa è una cazzata


Forza Ivan!

bene...magari ci ritorniamo un'altra volta...è dimostrato un nesso con i vari tipi di sclerosi...ma non con i tumori!!ad oggi..poi magari verranno fuori studi più concreti a riguardo
Se il nesso c'è, è statisticamente molto debole, perché migliaia di corridori si sono dopati e non mi sembra che tutti quelli che correvano negli anni 90 ora stiano morendo. Poi è anche difficilissimo da dimostrare, perché il doping è una procedura clandestina e a parte in certi casi più organizzati non esistono cose tipo cartelle cliniche e i corridori stessi non aiutano di certo. Cinicamente, se venire fuori una relazione seria e sopratutto evidente tra le due cose, forse il doping verrebbe definitivamente sconfitto. Di certo non c'è mai stato un caso simbolo, come Rock Hudson per l'Aids o Sid Vicious per l'eroina (in realtà per l'eroina ce ne sono stati talmente tanti che parlare di caso simbolo non ha molto senso). Ad oggi nessuno può dire che si muore di doping
Beh oddio, la morte di Tom Simpson fu uno spartiacque a suo tempo, tant'è che fu dopo quell'evento che nacque l'antidoping.
Sì è vero, diciamo spartiacque tra il caos e il doping moderno organizzato
mi dispiace un casino per Basso perchè l'ho sempre tifato, speriamo possa andare tutto per il meglio
(13-07-2015, 03:54 PM)Italbici Ha scritto: [ -> ]"Tinkoff-Saxo's doctor says that Basso has a '98 to 99 per cent chance' of a full recovery."

Come figlio di dottoressa, mi permetto di fare chiarezza.
I tumori che hanno origine nei testicoli, sono quasi sempre collocabili in due grandi categorie:
1) i SEMINOMI
2) i TERANOMI

I seminomi sono tumori "semibenigni", cioè danno i primi sintomi evidenti quando è ancora possibile la cura, che il più delle volte consiste in un'asportazione combinata a un unico ciclo di chemioterapia (in teoria, atto alla distruzione di qualche cellula tumorale che può finire in circolo durante l'operazione). La prognosi di questo tipo di malattia è tendenzialmente positivo, nel senso che le cellule tumorali vengono quasi sempre rimosse completamnte. Quindi, nel 98-99% dei casi il tutto "finisce bene". Date le dichiarazioni del dottore, tendo a pensare che il tumore di Basso sia un seminoma.

I teranomi invece sono tumori maligni, che danno facilmente origine a metastasi, cioè cellule tumorali che entrano nel sistema linfatico. In questo caso, la rimozione della struttura tumorale presente nei testicoli porta a una guarigione solo temporanea, visto che le metastasi presenti nel corpo diffonderanno lo stesso tumori anche in altri organi (nei quali l'asportazione non è possibili) conducendo così spesso alla morte.

Quindi va subito fatta una netta distinzione col caso di Armstrong, che fu verosimilmente un teranoma (in realtà non ne sarei sicuro dato che lui ha snobbato i primi sintomi e quindi anche un seminoma potrebbe aver dato origine alle metastasi, non avendo fatto la diagnosi in tempo). Il cancro di Armstrong era infatti diffuso anche al cervello, all'addome e ai polmoni proprio per mezzo delle metastasi. La guarigione di Armstrong è un fatto assolutamente miracoloso, dato che in organi come il polmone e il cervello è difficile se non impossibile intervenire chirurgicamente e ci si affida conseguentemente unicamente alla chemioterapia. Questo tipo di cura però è decisamente sopravvalutato, dato che mira all'uccisione di certi tipi di cellule tumorali. Purtroppo però, ogni tumore ha diversi tipi di cellule diverse, non tutte vulnerabili alla chemioterapia. In questi casi infatti la sostanza riesce a distruggere uno o due tipi di cellule tumorali (migliorando quindi la malattia e prolungando la sopravvivenza) non riuscendo però ad intaccarne alcuni, per questo motivo la cura si rivela inefficace. Tendenzialmente, un paziente con metastasi, se non in età estremamente avanzata, ha una speranza di vita decisamente ridotta.

Ora, vedo che in tantissimi fanno subito associazioni al doping, che però dal punto di vista medico non hanno molta credibilità dato che l'origine dei tumori in individui non fumatori, non alcolizzati, non sovrappeso e in ottime condizioni fisiche è al giorno d'oggi impossibile da individuare con certezza e rappresenta uno dei più grandi problemi della medicina odierna. Tanto che al giorno d'oggi, si dice che due terzi dei tumori sono semplicemente dovuti a "sfortuna". In realtà non è così, dato che in popolazioni come l'Africa questo tipo di malattia è rarissimo e per cui ci sono delle condizioni che negli altri continenti ne facilitano l'insorgenza. Tuttavia a livello medico non si è ancora trovata nessuna causa nei gruppi di persone definiti in precedenza. Per cui l'associazione doping-tumore è un'associazione che può venire spontanea ma che non è seguita da nessun fondamento medico.
Come detto io non ne so nulla, semplicemente googlando "Doping tumori" viene fuori questo:

http://www.humanitas.it/cancer-center/in...g-e-cancro
http://www.nonfareautogol.it/autogol-doping.php
http://www.gazzetta.it/Ciclismo/29-01-20...9683.shtml

Quindi sembra che una qualche relazione tra doping e tumore c'è (anche se non si tratta dei prodotti utilizzati solitamente dai ciclisti). Sicuramente la pratica dopante non è un toccasana per la salute...
Bravo, allora vai da un oncologo un po' importante e spiegaglielo. Se ti va bene ti sputa in faccia per l'arroganza e ti dice di smetterla di smanettare su google :D
(13-07-2015, 09:53 PM)Andy Schleck Ha scritto: [ -> ]
(13-07-2015, 03:54 PM)Italbici Ha scritto: [ -> ]"Tinkoff-Saxo's doctor says that Basso has a '98 to 99 per cent chance' of a full recovery."

Come figlio di dottoressa, mi permetto di fare chiarezza.
I tumori che hanno origine nei testicoli, sono quasi sempre collocabili in due grandi categorie:
1) i SEMINOMI
2) i TERANOMI

I seminomi sono tumori "semibenigni", cioè danno i primi sintomi evidenti quando è ancora possibile la cura, che il più delle volte consiste in un'asportazione combinata a un unico ciclo di chemioterapia (in teoria, atto alla distruzione di qualche cellula tumorale che può finire in circolo durante l'operazione). La prognosi di questo tipo di malattia è tendenzialmente positivo, nel senso che le cellule tumorali vengono quasi sempre rimosse completamnte. Quindi, nel 98-99% dei casi il tutto "finisce bene". Date le dichiarazioni del dottore, tendo a pensare che il tumore di Basso sia un seminoma.

I teranomi invece sono tumori maligni, che danno facilmente origine a metastasi, cioè cellule tumorali che entrano nel sistema linfatico. In questo caso, la rimozione della struttura tumorale presente nei testicoli porta a una guarigione solo temporanea, visto che le metastasi presenti nel corpo diffonderanno lo stesso tumori anche in altri organi (nei quali l'asportazione non è possibili) conducendo così spesso alla morte.

Quindi va subito fatta una netta distinzione col caso di Armstrong, che fu verosimilmente un teranoma (in realtà non ne sarei sicuro dato che lui ha snobbato i primi sintomi e quindi anche un seminoma potrebbe aver dato origine alle metastasi, non avendo fatto la diagnosi in tempo). Il cancro di Armstrong era infatti diffuso anche al cervello, all'addome e ai polmoni proprio per mezzo delle metastasi. La guarigione di Armstrong è un fatto assolutamente miracoloso, dato che in organi come il polmone e il cervello è difficile se non impossibile intervenire chirurgicamente e ci si affida conseguentemente unicamente alla chemioterapia. Questo tipo di cura però è decisamente sopravvalutato, dato che mira all'uccisione di certi tipi di cellule tumorali. Purtroppo però, ogni tumore ha diversi tipi di cellule diverse, non tutte vulnerabili alla chemioterapia. In questi casi infatti la sostanza riesce a distruggere uno o due tipi di cellule tumorali (migliorando quindi la malattia e prolungando la sopravvivenza) non riuscendo però ad intaccarne alcuni, per questo motivo la cura si rivela inefficace. Tendenzialmente, un paziente con metastasi, se non in età estremamente avanzata, ha una speranza di vita decisamente ridotta.

Ora, vedo che in tantissimi fanno subito associazioni al doping, che però dal punto di vista medico non hanno molta credibilità dato che l'origine dei tumori in individui non fumatori, non alcolizzati, non sovrappeso e in ottime condizioni fisiche è al giorno d'oggi impossibile da individuare con certezza e rappresenta uno dei più grandi problemi della medicina odierna. Tanto che al giorno d'oggi, si dice che due terzi dei tumori sono semplicemente dovuti a "sfortuna". In realtà non è così, dato che in popolazioni come l'Africa questo tipo di malattia è rarissimo e per cui ci sono delle condizioni che negli altri continenti ne facilitano l'insorgenza. Tuttavia a livello medico non si è ancora trovata nessuna causa nei gruppi di persone definiti in precedenza. Per cui l'associazione doping-tumore è un'associazione che può venire spontanea ma che non è seguita da nessun fondamento medico.

non c'è da aggiungere altro..purtroppo google se da un lato ci da più informazione..dall'altro da la possibilità a fattucchieri di turno di scrivere stupidaggini a ripetizione e purtroppo tutti noi siamo  portati a crederci senza consultare le fonti
Ivan Basso sarà operato domani a Milano
Oggi Ivan Basso è stato esaminato e sottoposto a una valutazione medica presso l'Ospedale San Raffaele di Milano per la lesione rilevata al testicolo sinistro.

Domani sarà operato, in modo da definire la natura del problema e arrivare a una sua risoluzione.

L'intervento sarà eseguito dal Professor Francesco Montorsi, Direttore dell'Unità di Chirurgia Urologica dell'Ospedale San Raffaele e dalla sua equipe.

Gli esperti hanno spiegato che non c'è una correlazione tra la lesione testicolare e l'attività sportiva del campione varesino.

ciclismoweb.net
Basso operato con successo: "Ora andrò a Parigi dal mio Team"
Il team Tinkoff Saxo ha comunicato che l'operazione cui è stato sottoposto Ivan Basso a causa della lesione al testicolo sinistro, individuata in seguito a un piccolo incidente di corsa mentre stava disputando il Tour de France, ha avuto successo e, al momento, non sono necessari ulteriori trattamenti.

Questa la dichiarazione rilasciata dal Professor Francesco Montorsi, Direttore dell'Unità di Chirurgia Urologica dell'Ospedale San Raffaele di Milano, in merito alla condizione medica del campione varesino:

"Oggi, 20 luglio, Ivan Basso è stato sottoposto a un check-up post operatorio. Il paziente ha perfettamente recuperato dall'intervento. L'esame istologico finale, al momento, non mostra indicazioni per trattamenti aggiuntivi e il paziente resterà sotto stretta osservazione nei mesi a venire. Si raccomanda al paziente un periodo di riposo di un mese. Il Professor Montorsi e la sua equipe sono assolutamente ottimisti circa la possibilità di una completa guarigione di Ivan Basso."

Ivan Basso ha commentato con gioia le incoraggianti notizie. "Sono estremamente felice del risultato dell'operazione e ci tengo a ringraziare profondamente il medico della Tinkoff Saxo, Piet De Moor, i dottori e lo staff medico del Tour de France, il Professor Montorsi e il suo team. Il Professor Montorsi mi ha permesso di viaggiare in aereo e non vedo l'ora di incontrare il resto della squadra a Parigi per festeggiare la fine del Tour de France."

Ciclismoweb.net
Ivan Basso: «Il 17 torno in bicicletta»
Un mese fa l'addio al Tour a causa di un tumore al testicolo

Un mese fa ieri lasciava il Tour de France, era il 13 luglio e la Grande Boucle sostava a Pau per il giorno di riposo prima dei Pirenei. Un dolore al testicolo lo faceva soffrire da giorni e Ivan ne aveva parlato con il suo medico sociale di riferimento, il quale si era attivato contattando lo staff tecnico del Tour de France. Tutto in velocità, tutto fatto con estrema coscienza e professionalità, il responso da far raggelare le vene: tumore al testicolo da rimuovere con altrettanta celerità. Addio al Tour, due giorni dopo l'operazione al San Raffaele (l’équipe del professor Montorsi, ndr). Ora Ivan Basso, raggiunto telefonicamente da tuttobiciweb a Livigno dove si trova con la famiglia, aggiunge un ulteriore tassello alla sua rinascita. «Va tutto molto bene e sono davvero felice di poter dire che dal 17 potrò anche tornare in bicicletta. Questo per me è il segno tangibile della guarigione». Questa la notizia più bella, per il resto bisogna aspettare, senza fretta, come lo stesso corridore varesino del team Tinkoff ci comunica. «Il mio futuro? Ci vuole pazienza, devo vedere tante cose, devo riflettere. Ne sto parlando con mia moglie Micaela e con la squadra, voglio fare le cose per bene e soprattutto voglio fare bene le cose per la mia salute. Come vi ho detto il risalire in bicicletta è già una cosa di per se bellissima. Per me la bicicletta è vita. È salute. È piacere. È tutto. Per il momento va bene già così, per il futuro occorre avere ancora un po' di pazienza. Magari con una o due passeggiate in sella alla mia Specialized alla fine avrò anche le idee più chiare: la bicicletta mi ha sempre ispirato molto».

tuttobiciweb.it
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