16-06-2016, 03:19 AM
Bici Motorizzate, Stade 2: L'email sospetta di Barfield
Il direttore tecnico dell'Uci avverte di una indagine in arrivo
Ancora motorini nascosti nelle biciclette, ancora UCI nel mirino. Stade2, la trasmissione sportiva della domenica di France2 ha mandato in onda le seconda puntata dell'inchiesta realizzata sui motorini nascosti nelle biciclette. E dopo aver ribadito le perplessità sui tablet-scanner per smascherare le frodi tecnologiche, ha puntato nuovamente il dito sull'Uci ed in particolare sul direttore tecnico dell'Uci per il doping tecnologico, l'inglese Mark Barfield.
L'11 luglio 2015 alle 11.37 Barfield ha scritto una mail a Harry Gibbings, direttore della Typhoon, azienda produttrice di veicoli a pedalata assistita, molto vicina all'Uci. E quest'ultimo a sua volta ha scritto poche ore dopo a Stefano Varjas, l'ingegnere ungherese salito più volte alla ribalta perché è stato il primo ad applicare il motorino nascosto alle bici da corsa. È l'argomento della mail, naturalmente, ad essere interessante: si tratta dell'avviso di una indagine di polizia sui motori dopati nel ciclismo agonistico.
«Ciao - scrive Barfield - hai un numero di telefono dopo posso chiamarti subito? Ho davanti a me la polizia francese che mi parla di un ingegnere ungherese in visita al Tour de France oggi per vendere una bicicletta e far visita ai team. Può essere il tuo uomo?»
E Gibbins a sua volta scrive a Varjas: «Ero impegnato con la famiglia ieri, mi ha scritto un amico della UCI e ho visto la mail solo a tarda sera. La polizia francese ha aperto un fascicolo sul 'doping tecnologico', c'è in ballo il reato di truffa. L'amico dice di non aver parlato né di Stefano né di altri clienti, ha solo dato alla polizia la disponibilità a collaborare per rilevare un sistema simile in bici da corsa… Non ho bisogno di dirvi che questo è un grande e grave problema».
E d'incanto Varjas lascia il Tour, lasciando a bocca asciutta le forze di polizia che in quella occasione lo cercheranno invano.
Testimone d'eccezione di tutta la vicenda è Cathy Lemond, moglie di Greg: i due erano a Vannes per la cronosquadre del Tour e stavano parlando d'affari con Varjas quando l'ingegnere ungherese ha ricevuto l'email e si è subito messo in allarme.
OGGI. Ai giornalisti di Stade2 che lo hanno intervistato al Delfinato, Barfield ha riconosciuto l'emai e ha detto di averla inviata come semplice informativa ad una azienda che aveva collaborato con l'Uci. Ma secondo gli autori del programma, la polizia francese avrebbe contestato questa ricostruzione.
Anche Gibbings è stato intervistato a Montecarlo dal collega Marco Bonarrigo per Stade2, anch'egli ha riconosciuto come sue le email ma ha negato che Varjas fosse al Tour per conto di Typhoon e addirittura ha ribadito come la società non fosse in alcun modo presente alla Grande Boucle. Mentre le parole della signora Lemond, che si è addirittura annotata su una mano i nomi dei mittenti della mail che le è stata mostrata, dicevano tutt'altro...
CURIOSITA'. Poco più di un mese fa l'Uci ha invitato ad Aigle alcuni giornalisti per illustrare il funzionamento di tablet e della App studiata per smascherare il doping tecnologico: ad illustrare il progetto è stato propro il direttore tecnico Barfield utilizzando delle biciclette Typhoon... E ribadendo ancora una volta l'inefficacia delle telecamere termiche con immagini riprese durante la corsa.
a cura della redazione di tuttobiciweb.it
Il direttore tecnico dell'Uci avverte di una indagine in arrivo
Ancora motorini nascosti nelle biciclette, ancora UCI nel mirino. Stade2, la trasmissione sportiva della domenica di France2 ha mandato in onda le seconda puntata dell'inchiesta realizzata sui motorini nascosti nelle biciclette. E dopo aver ribadito le perplessità sui tablet-scanner per smascherare le frodi tecnologiche, ha puntato nuovamente il dito sull'Uci ed in particolare sul direttore tecnico dell'Uci per il doping tecnologico, l'inglese Mark Barfield.
L'11 luglio 2015 alle 11.37 Barfield ha scritto una mail a Harry Gibbings, direttore della Typhoon, azienda produttrice di veicoli a pedalata assistita, molto vicina all'Uci. E quest'ultimo a sua volta ha scritto poche ore dopo a Stefano Varjas, l'ingegnere ungherese salito più volte alla ribalta perché è stato il primo ad applicare il motorino nascosto alle bici da corsa. È l'argomento della mail, naturalmente, ad essere interessante: si tratta dell'avviso di una indagine di polizia sui motori dopati nel ciclismo agonistico.
«Ciao - scrive Barfield - hai un numero di telefono dopo posso chiamarti subito? Ho davanti a me la polizia francese che mi parla di un ingegnere ungherese in visita al Tour de France oggi per vendere una bicicletta e far visita ai team. Può essere il tuo uomo?»
E Gibbins a sua volta scrive a Varjas: «Ero impegnato con la famiglia ieri, mi ha scritto un amico della UCI e ho visto la mail solo a tarda sera. La polizia francese ha aperto un fascicolo sul 'doping tecnologico', c'è in ballo il reato di truffa. L'amico dice di non aver parlato né di Stefano né di altri clienti, ha solo dato alla polizia la disponibilità a collaborare per rilevare un sistema simile in bici da corsa… Non ho bisogno di dirvi che questo è un grande e grave problema».
E d'incanto Varjas lascia il Tour, lasciando a bocca asciutta le forze di polizia che in quella occasione lo cercheranno invano.
Testimone d'eccezione di tutta la vicenda è Cathy Lemond, moglie di Greg: i due erano a Vannes per la cronosquadre del Tour e stavano parlando d'affari con Varjas quando l'ingegnere ungherese ha ricevuto l'email e si è subito messo in allarme.
OGGI. Ai giornalisti di Stade2 che lo hanno intervistato al Delfinato, Barfield ha riconosciuto l'emai e ha detto di averla inviata come semplice informativa ad una azienda che aveva collaborato con l'Uci. Ma secondo gli autori del programma, la polizia francese avrebbe contestato questa ricostruzione.
Anche Gibbings è stato intervistato a Montecarlo dal collega Marco Bonarrigo per Stade2, anch'egli ha riconosciuto come sue le email ma ha negato che Varjas fosse al Tour per conto di Typhoon e addirittura ha ribadito come la società non fosse in alcun modo presente alla Grande Boucle. Mentre le parole della signora Lemond, che si è addirittura annotata su una mano i nomi dei mittenti della mail che le è stata mostrata, dicevano tutt'altro...
CURIOSITA'. Poco più di un mese fa l'Uci ha invitato ad Aigle alcuni giornalisti per illustrare il funzionamento di tablet e della App studiata per smascherare il doping tecnologico: ad illustrare il progetto è stato propro il direttore tecnico Barfield utilizzando delle biciclette Typhoon... E ribadendo ancora una volta l'inefficacia delle telecamere termiche con immagini riprese durante la corsa.
a cura della redazione di tuttobiciweb.it