09-10-2017, 01:23 AM
Ci spostiamo ora a ovest con la Northwest Division:
OKLAHOMA CITY THUNDER: L'autentica regina dell'off-season, prendere due fenomeni come Carmelo Anthony e Paul George in cambio dei contratti scomodi di Kanter e Oladipo è stato un autentico miracolo del gm Sam Presti. Col tridente: RW - PG - Melo sono probabilmente la rivale numero uno degli Warriors.
DENVER NUGGETS: I Nuggets hanno sfiorato i playoffs l'anno scorso, guidati dalla star in the making Nikola Jokic che li ha trasformati nel miglior attacco della NBA, e in off-season si sono rinforzati ulteriormente scaricando l'injury prone Gallinari e prendendo al suo posto il quattro volte all-star Paul Millsap, che porta esperienza, leadership e quella presenza in difesa che mancava terribilmente nella passata stagione. Il roster, oltre alle due stelle, comprende il giusto mix tra giovani in rampa di lancio, su tutti Jamal Murray, Juancho Hernangomez e Gary Harris, e giocatori di esperienza come Wilson Chandler, Mason Plumlee e il microwave Will Barton. Le carte in regola per fare una stagione da 5°/6° posto a ovest ci sono tutte, l'unico dubbio viene da un allenatore che ha palesato fin qui grossi limiti a livello di in-game coaching e rotazioni.
PORTLAND TRAIL BLAZERS: La stagione dei Blazers dipenderà in buona parte da Jusuf Nurkic, se il centro bosniaco riuscisse a rimanere sano e sul pezzo per almeno 70 partita allora potrebbero puntare quantomeno a un 5°/6° posto, tuttavia l'ex Nuggets nella sua per ora breve carriera NBA si è dimostrato molto propenso agli infortuni e se dovesse farsi male di nuovo sarebbe difficile per Lillard e McCollum riuscire a portare la franchigia dell'Oregon ai playoffs da soli.
MINNESOTA TIMBERWOLVES: Dopo un annata delutente per Towns e compagni a livello di risultati, i T-Wolves hanno fatto una vera e propria rivoluzione in estate: fuori Zach LaVine e Ricky Rubio, 2/5 del quintetto titolare, e dentro la stella Jimmy Butler, Jeff Teague, Jamal Crowford e i pretoriani di Tom Thibodeau Taj Gibson e Aaron Brooks. Di talento ne hanno a palate, ma verosimilmente ci sarà bisogno di tempo perché una squadra rivoluzionata da cima a fondo ingrani. Oltretutto sembrano mancare giocatori in grado di tirare tanto e bene da tre, e questo potrebbe essere un problema. Andrew Wiggins, che verrà rinnovato a peso d'oro, è chiamato a dimostrare di poter essere la terza star dei T-Wolves insieme a Towns e Butler. Comunque uno degli ultimi posti ai playoffs dovrebbero farcela ad agguantarlo.
UTAH JAZZ: Con gli addii di Gordon Hayward e George Hill perdono le prime due opzioni offensive dell'anno scorso e con loro, ovviamente, tantissima potenza di fuoco. L'off-season è stata povera e di certo non basta l'arrivo del fumoso e inconcludente Ricky Rubio per migliorare un po' le cose. La difesa, guidata dalla star Rudy Gobert, resta di livello assoluto, ma hanno troppi pochi punti nelle mani per poter pensare di vincere più di 37/38 partite.
OKLAHOMA CITY THUNDER: L'autentica regina dell'off-season, prendere due fenomeni come Carmelo Anthony e Paul George in cambio dei contratti scomodi di Kanter e Oladipo è stato un autentico miracolo del gm Sam Presti. Col tridente: RW - PG - Melo sono probabilmente la rivale numero uno degli Warriors.
DENVER NUGGETS: I Nuggets hanno sfiorato i playoffs l'anno scorso, guidati dalla star in the making Nikola Jokic che li ha trasformati nel miglior attacco della NBA, e in off-season si sono rinforzati ulteriormente scaricando l'injury prone Gallinari e prendendo al suo posto il quattro volte all-star Paul Millsap, che porta esperienza, leadership e quella presenza in difesa che mancava terribilmente nella passata stagione. Il roster, oltre alle due stelle, comprende il giusto mix tra giovani in rampa di lancio, su tutti Jamal Murray, Juancho Hernangomez e Gary Harris, e giocatori di esperienza come Wilson Chandler, Mason Plumlee e il microwave Will Barton. Le carte in regola per fare una stagione da 5°/6° posto a ovest ci sono tutte, l'unico dubbio viene da un allenatore che ha palesato fin qui grossi limiti a livello di in-game coaching e rotazioni.
PORTLAND TRAIL BLAZERS: La stagione dei Blazers dipenderà in buona parte da Jusuf Nurkic, se il centro bosniaco riuscisse a rimanere sano e sul pezzo per almeno 70 partita allora potrebbero puntare quantomeno a un 5°/6° posto, tuttavia l'ex Nuggets nella sua per ora breve carriera NBA si è dimostrato molto propenso agli infortuni e se dovesse farsi male di nuovo sarebbe difficile per Lillard e McCollum riuscire a portare la franchigia dell'Oregon ai playoffs da soli.
MINNESOTA TIMBERWOLVES: Dopo un annata delutente per Towns e compagni a livello di risultati, i T-Wolves hanno fatto una vera e propria rivoluzione in estate: fuori Zach LaVine e Ricky Rubio, 2/5 del quintetto titolare, e dentro la stella Jimmy Butler, Jeff Teague, Jamal Crowford e i pretoriani di Tom Thibodeau Taj Gibson e Aaron Brooks. Di talento ne hanno a palate, ma verosimilmente ci sarà bisogno di tempo perché una squadra rivoluzionata da cima a fondo ingrani. Oltretutto sembrano mancare giocatori in grado di tirare tanto e bene da tre, e questo potrebbe essere un problema. Andrew Wiggins, che verrà rinnovato a peso d'oro, è chiamato a dimostrare di poter essere la terza star dei T-Wolves insieme a Towns e Butler. Comunque uno degli ultimi posti ai playoffs dovrebbero farcela ad agguantarlo.
UTAH JAZZ: Con gli addii di Gordon Hayward e George Hill perdono le prime due opzioni offensive dell'anno scorso e con loro, ovviamente, tantissima potenza di fuoco. L'off-season è stata povera e di certo non basta l'arrivo del fumoso e inconcludente Ricky Rubio per migliorare un po' le cose. La difesa, guidata dalla star Rudy Gobert, resta di livello assoluto, ma hanno troppi pochi punti nelle mani per poter pensare di vincere più di 37/38 partite.