Il Nuovo Ciclismo

Versione completa: Tour de France 2017 | 18^ tappa: Briançon - Izoard
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ancora Uran ha "soli" 30 anni, certo arrivare al podio al tour è qualcosa che non penso neanche si aspettasse visto l'andamento dei suoi ultimi 2 anni pure, però ancora qualche altro podio lo potrebbe pure raggiungere
Giuann anche Bardet ci sale da perdente. Ha avuto due occasioni e non le ha sfruttate.


(20-07-2017, 05:45 PM)Andie88 Ha scritto: [ -> ]ancora Uran ha "soli" 30 anni, certo arrivare al podio al tour è qualcosa che non penso neanche si aspettasse visto l'andamento dei suoi ultimi 2 anni pure, però ancora qualche altro podio lo potrebbe pure raggiungere

Non al Tour.
Purtroppo, dopo ieri, c'era da immaginarselo. Triste
Uran e Bardet completeranno il podio con froome.
Unico interesse rimasto è capire in quale ordine. Da dietro penso che nessuno possa raggiungerli
(20-07-2017, 05:45 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: [ -> ]Giuann anche Bardet ci sale da perdente. Ha avuto due occasioni e non le ha sfruttate.


(20-07-2017, 05:45 PM)Andie88 Ha scritto: [ -> ]ancora Uran ha "soli" 30 anni, certo arrivare al podio al tour è qualcosa che non penso neanche si aspettasse visto l'andamento dei suoi ultimi 2 anni pure, però ancora qualche altro podio lo potrebbe pure raggiungere

Non al Tour.

non si sa mai, se i rivali hanno delle sfortune ci potrebbe pure risalire, oggi nello sprint finale qualcosa ha perso evidentemente anche gli altri giorni era sempre al limite, ma lo erano anche gli altri e quindi teneva il ritmo, nelle salite non ci sono stati grossi distacchi come accadeva gli anni scorsi per esempio, con un corridore che dava 1' agli altri
L'anno prossimo sento puzza di Tour 2012,con il mascellone olandese
2 Tour insipidi, forse questo un'ombra meno peggio di quello dello scorso anno, dove si andava a trenino, con Poels davanti e tutti dietro. 

Per il livello non altissimo dei protagonisti, o per i protagonisti venuti meno per cadute o scarsa condizione, il Tour può fare poco. Ma per il percorso devono interrogarsi. Certo, un percorso alla ricerca dell'incertezza fino alle fasi finali, obiettivo centrato, ma in qualche modo deprimente. 
E' anche per questo che il Giro non deve commettere questo errore. Il percorso deve essere all'altezza della storia e dell'identità del Giro (e non inquinare con falsopiani e tappe per "allodole", apparentemente difficili solo come disegno della cartina). 

Soddisfazione mancata per un Atapuma in una stagione difficile ma la strada di solito sa restituire altre soddisfazioni. 

Altra conferma da Barguil, abbiamo guadagnato un bel protagonista e fa piacere.
Naaaaaaaa. Bardet è andato troppo vicino alla vittoria perché l'anno prossimo facciano un percorso a lui sfavorevole imho.

Un mese fa avrei avuto lo stesso sentore, ma non immaginavo che Bardet chiudesse il Tour così vicino a Froome.
Comunico una new entry nel club dei PAR BLEU !!!
Dopo Rolland, Gallopin, Pinot e Zarco anche Barguil si aggiunge al prestigioso club. Apparte Quintana e Froome la migliore maglia a pois da tempo immemore.

Froome alla fine sto Tour l'ha vinto nel prologo (come avevo previsto) anche se con Valverde e Porte non so come sarebbe andata a finire. Bardet invece si adagia al livello medio della corsa e fa fatica a dar di più, alla fine questo è un Tour in cui va sul podio DON RIGOBERTO (più simpa che forte) quindi non è che sia stato di un livello esagerato (meglio quello del Giro 100). Aru invece ha una grinta che la metà basta. Alberto invece è semplicemente Alberto Heart.

PS: Sunweb maglia rosa, maglia verde e maglia a pois Dumo non ha fatto male a starsene dov'è

Menzione speciale allo schifo di sto Tour: Meintjes vs Yates
(20-07-2017, 05:44 PM)BidoneJack Ha scritto: [ -> ]Daniel Martin corre a cazzo di cane ma personalmente lo preferisco all'insipienza di Uran che andrà sul podio da perdente a differenza di Bardet che ci salirà da battuto.

Bisogna ricordare anche che Martin è l'unico di tutti questi che vince pure le classiche monumento
Gli scatti di Martin sono come quelli di Pirazzi(iperbole obv), non hanno senso, non sono belli da vedere.

E' un Rebellin degli anni 10, che è rimasto là solo perché il livello era bassissimo per gli standard del Tour
Pirazzi!

Quanto manca a questo ciclismo, stupido antidoping Triste
A Barguil ho già fatto troppi complimenti e sarebbe ridondante farne altri. Dico solo che per me Warren è l'epiteto della maglia a pois perfetta, perchè mi ricorda le maglie a pois dei Tour che guardavo qualche anno fa (diciamo fino a Rasmussen).
Che un giorno possa competere un giorno per il Tour non ne rimango pienamente convinto comunque.

Froome vince un Tour meritato, con la consueta autorevolezza, senza inventarsi nulla che rimarrà negli annali.
Bardet oggi da criticare: le gambe non erano neppure malaccio ma ha fatto lavorare tantissimo la squadra per una tattica che si sapeva già a priori che non avrebbe attuato. Si è limitato al solito scattino ai 2 km, che è stato una scelta anche condivisibile perchè era difficile inventarsi qualcosa di diverso, ma quello lo potevi fare anche senza spremere alla morte l'Ag2r.
Uran è molto bello in bici e questo spesso inganna. Sicuramente è stato molto forte in queste tre settimane, ma spesso "giusto" con gli altri due e se non ha attaccato mai non è perchè è scemo che butta via un Tour, ma perchè effettivamente non ne aveva per fare di più.

Finalmente abbiamo sfatato anche il falso mito che Landa libero da compiti di gregariato avrebbe vinto facile il Tour. Sicuramente molto forte e capitano in qualsiasi squadra che non si chiami Sky, ma oggi ha avuto la sua occasione e non l'ha saputa cogliere, a me ha dato l'impressione di essere mezzo gradino sotto i primi 3.

Ho tenuto le noti dolenti per finale, cioè Aru. Inutile girarci intorno queste due giornate (più Rodez) sono state una grossa macchia sul Tour del sardo. Sospendiamo il giudizio per due giorni che magari guadagna anche una posizione su Landa (quasi impossibile il 4° posto comunque), rimane a mio modesto avviso un Tour più che sufficiente, ma le premesse alla Planche erano altre e ormai è inutile nascondere quei limiti che è il secondo anno consecutivo ceh si ripresentano.
Rimane un corridore ineguagliabile per grinta. Oggi ha perso un solo minuto quando praticamente si era già staccato a inizio Izoard ma di grande cuore è riuscito a contenere il distacco e non naufragare.
Barguil e la sua Festina grandissime sorprese di questo Tour. Grandi emozioni anche oggi, la Grand Boucle fa già schifo di suo ma disegnata così è inguardabile.

Un ringraziamento a Nairo, l'unico che lo merita davvero. A ogni metro perso una goduria, in questo Tour ce ne ha regalata tanta.
Io sarò malinconico, ma questo Tour è veramente triste. Negli scorsi anni c'era qualcosa di cui parlare, dalle difficoltà di Contador, alle innovative frullate di Froome, al miracolo di Wiggins, che comunque portavano qualcosa di nuovo e qualche spunto interessante per seguire la corsa.
Volate scontate, squalifica poco furba a un corridore che avrebbe sicuramente animato la corsa, per favorire probabilmente i francesi nella conquista, poi fallita, alla maglia verde.
Non critico il percorso, perché non mi piacciono le corse a tappe con 13 arrivi in salita, di cui ti ricordi poco. Preferisco la tendenza a metterne pochi, cosicché gli scalatori siano costretti ad attaccare e siano garanzia di spettacolo. Forse ci stava qualche tappa di montagna in più, con le salite lontano dal traguardo, a scapito di qualche tappa piatta. O una cronoscalata, magari sull'Alpe d'Huez come già fecero ai tempi che furono.
Riguardo la corsa, davvero poco da segnalare, valori molto livellati in salita e Froome che grazie alla sua completezza, alla sua squadra e alla sua costanza, la porta a casa. Come prevedibile, nessuna vera competizione con gli uscenti dalla corsa rosa, affrontata a ritmi troppo elevati per consentire una buona preparazione alla Grande Boucle. Bardet ha i suoi limiti, Uran indecente, a copiare gli atteggiamenti attendisti del suo talentoso connazionale, stando sempre a ruota senza mai provare a fare qualcosa per vincere. Eppure le energie per rispondere agli scatti le ha sempre avute, ha corso tutto il tour come se avesse la maglia gialla, o contasse di dare minuti a tutti nell'ultima cronometro. Perdente. da Martin mi aspettavo un calo, come è sempre calato nel corso del Tour, però è rimasto lì, con quegli scattini inutili ai quali non dà mai nessun seguito. Sono arrivati in 10 a giocarsi la tappa di Peyragudes in volata... non sarà mica normale.
Promuovo Contador per la sua attitudine, per la sua voglia di combattere e stare a galla. Purtroppo, da diversi anni trova corridori più forti di lui al Tour. Non che mi dispiaccia, non fosse che la concorrenza è ancora più triste.
Capitolo Aru, non ha corso male e ha lottato con tanto cuore. Purtroppo la sua presenza ha condizionato il commento della RAI, totalmente parziale e irrazionale, quasi diffamatorio nei confronti del povero Froome; e ha generato degli "AJO" a dir poco indecenti e ridicoli su Eurosport, che mi hanno fatto di fatto spento ogni lumicino di libido che mi era rimasta per il Tour.

Come premesso, forse sono troppo malinconico e apatico, tuttavia credo che a questo sport serva qualcosa di nuovo, perché diversi corridori corrono da falliti, Contador è prossimo al ritiro e si sono appena ritirati altre due leggende come Cancellara e Boonen.
13 arrivi in salita non piacciono neanche a me, ma se tutte le tappe di montagna devono essere brevi e con poco dislivello allora datemente 13 piuttosto che quattro Asd

Il problema è che ormai sono spariti i classici tapponi da Tour di 250 km con 5/6 colli. Potranno dirci quanto vogliono che la corsa la fanno i corridori, ma se ai corridori non dai il terreno per fare qualcosa non si inventano nulla(poi Bardet e Uran non facevano niente neanche coi tapponi, però i protagonisti di questo Tour sono stati un'eccezione rispetto a quelli standard).

Abbiamo parlato a lungo dello strapotere Sky, ma questa non era la Sky di due anni fa dove Porte e Poels staccavano tutti i big sull'Alpe tranne Quintana, Valverde e Froome. Era una buona squadra con Kiriryenka e Kwiat sempre sul pezzo e un forte Landa, ma di contro un Nieve discontinuo, un Henao da lol e Thomas ritirato. Su 170/180 km di corsa non hanno problemi a controllare(considerando che Vasil da solo te ne copre 50 o giù di lì), ma dammeli su 250/260 km e vediamo se non scoppiano pure loro.

Comunque credo che dal prossimo anno vedremo qualcosa di meglio, peggio di così non si può fare. Le uniche cose belle sono state Roglic ieri e Barguil che corre da maglia a pois d'antan.
Sembra essere una fase di transizione, quest'anno ha messo in discussione i numeri 1 e 2 del ranking per le grandi corse a tappe (ovviamente Froome e Quintana)  e non è affatto chiaro quali saranno i valori in campo il prossimo anno. 
Contador è sul viale del tramonto, Nibali resiste un po' di più ma il suo momento migliore è chiaramente passato. 
C'è la novità Dumoulin ma serviranno conferme, in un Tour come questo, con pochi chilometri a cronometro, non è chiaro come se la sarebbe cavata se l'avesse corso con la forma mostrata al Giro. 
C'è la costanza di Porte nel mancare gli appuntamenti, la brutta caduta di Valverde, i problemi tendinei di Chaves. La crescita degli Yates e di Meintjes è stata al di sotto delle attese / speranze, in particolare per Adam Yates (forse il più promettente) al Giro. Miguel Angel Lopez continua ad avere incidenti, vedremo se sarà alla partenza della Vuelta. 
Tanti i comprimari che possono andare più o meno bene (Pinot e Zakarin, ad esempio) ma la zona podio appare più una eventuale casualità alla Uran, anche se con il rischio che corse di livello non eccelso li vedano davvero protagonisti.  
Tra le nuove generazioni diversi prospetti più che interessanti (mi fido di Paglia, io ne so nulla!) ma è presto. 
Il 2018 sembra strizzare l'occhio ai 1990, verificando se per Quintana i punti di domanda di questa stagione (e del Tour 2016) svaniscono, dando per scontato un buon Bardet in un Tour che sarà disegnato per lui e sperando che Aru sappia essere della partita (in generale, non necessariamente al Tour). 

Difficile oggi tracciare un ranking mondiale per le grandi corse a tappe (a parte la definizione del percorso, se con tanti km. a crono o meno, se con tapponi o meno, ecc.). 
Nel 2018 potremmo vedere qualcosa di diverso: a) se Dumoulin si trasformasse davvero in un Indurain; b) se Quintana completasse la sua maturazione distruggendo tutti in montagna; c) se Chaves riuscisse ad evitare altri malanni e a completare la sua crescita; d) se Lopez fosse pronto a competere in un grande Giro; e) se Bardet o Aru dimostrassero un ulteriore step di crescita (difficile da attendersi). 

Fase di transizione. Se intanto i percorsi fossero un po' più belli e si vedessero meno trenini e qualche tentativo più  coraggioso ci si accontenterebbe.
Aru e Bardet è impossibile che facciano un salto in avanti imho. Aru è sempre lo stesso corridore, dal 2014. Bardet ha il talento che ha e sembra essersi stabilizzato su certi livelli da due anni a questa parte.

Dum è forte, ma non sarà mai il nuovo Indurain. Dum si stava staccando da 15 corridori sul Piancavallo, Indurain alla stessa età andava in fuga con Chiappucci nella tappa di Val Louron, e il resto è storia. Più corretto il nuovo Zülle, anche se fisicamente è più un mix tra Riis e Jaskula.

Ho più curiosità per altri corridori, tipo Roglic.

Invece Quintana un Tour di transizione lo vincerà, ma niente di più. Mi accontento di quello comunque :D
Bardet penso che al momento sia tra i primi 5 corridori (forse 3) da GT al mondo. Non mi piace granché ma credo sia così dopo due podi al Tour.
Sì, però un top-3/5 come lo era Virenque nel 96/97. Sta là perché siamo nel bel mezzo del ricambio generazionale.

Penso che anzi questo possa essere il momento migliore della sua carriera in assoluto.
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