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La riforma del World Tour
#61
Niente di nuovo sotto il sole, è sempre la solita proposta che continua ad avere dei punti che non convincono.

E' ovvio che se si vogliono ridurre i giorni di corsa e gli elementi per ogni squadra, qualche posto di lavoro e qualche corsa si perdono, però se ormai la proposta è questa non si può cambiare e soprattutto ci vorrebbe anche il coraggio di portarla avanti...
 
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#62
Più che altro io inizialmente pensavo si volesse anche dare più libertà di azione ai grandi organizzatori per le wild card: invece restano sempre 4. :-/ Mi può piacere la riduzione a 7 corridori per squadra nelle corse di un giorno, anche se mi sarebbe piaciuto veder prima qualche esperimento in più in tal senso... Sese Fortunatamente non viene toccato il numero di corridori nei GT, sennò un paio di cadute e davvero si rischia di finire nell'anarchia Asd

Ottimo finalmente l'obbligo del passaporto anche per le Continental che vogliono misurarsi con i "grandi": le regole devono essere uguali per tutte le parti in gioco. Sese

ps: se finisci nelle corse di classe 2 sei rovinato Sese In Italia ti puoi anche salvare perché abbiam diversi Challenge Team (=Professional) di buon livello, ma se già vai in Spagna... mamma mia...
 
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#63
Mah, ti dirò, io il numero di corridori per GT l'avrei ridotto anche a 8 tranquillamente: più spettacolo, qualche squadra in più e non credo che sarebbe cambiato tanto alle squadre.

Il passaporto biologico anche per le Continental è sintomo di trasparenza, però ho paura che i costi siano proibitivi...

Non credo che le corse italiane corrano il rischio di finire nella fascia 2, se non proprio una minima parte. Penso ci finiscano qualche .1 (ma poche) e soprattutto le .2, quindi diventano delle corse praticamente dedicate agli U23...

Si può provare ad azzardare un rapido calcolo delle corse che possono finire nel nuovo WT e nel CT
I giorni di corsa World Tour nel 2014 sono stati 151, ma razionalizzando le corse a tappe su 6 giornate e togliendo il Giro di Pechino abbiamo 135 giorni di gara, quindi salterebbero:
-due corse a tappe: quasi sicuramente Catalunya (per la concomitanza con Harelbeke e Gent) e poi le altre a rischio potrebbero essere a occhio Romandia e Polonia
-due/tre classiche: qua è più difficile, ma direi che le maggiori indiziate al taglio sono Plouay (concomitanza con la Vuelta) e la new entry Harelbeke, anche se non escludo S. Sebastian che ha da tempo problemi economici (e difficilmente la regione basca può continuare a finanziare due eventi)

Quello che finisce nel calderone del Challenge Tour è più difficile da intuire, bisogna capire anche se sarà rispettato al 100% la non contemporaneità tra WT e CT...
Mi piacerebbe il San Luis a inizio stagione, ma non credo. Invece concrete possibilità per le tre corse degli emirati, anche perchè sorrette da organizzatori importanti (quindi zero possibilità per l'amatissimo Laigueglia...). Per lo stesso motivo penso proprio finiscano nella seconda categoria anche Strade Bianche e Roma Maxima, molto altro di italiano non credo, magari una corsa in crescita di fine stagione come la Milano-Torino...
Per il resto è abbastanza impossibile pronosticare quello che ci sarà dentro, ma direi le segate del World Tour e anche qualche evento americano (California e Colorado su tutte)
 
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#64
Io spero non facciano casini con la Tirreno: ultimamente sta rompendo le scatole alla Parigi-Nizza, e non vorrei che si trovasse anche su 'sto punto il compromesso riguardo i diritti tv. Romandia fuori dal WT mi farebbe strano, mentre il Polonia è una corsa abbastanza in crescita e collocata bene nel calendario. Riguardo le classiche, c'è da valutare anche le canadesi: magari potrebbero metterne una nel Challange Tour. Dipende che valutazioni sono state e saranno fatte. Boh

Nel Challange Tour spero riesca a rientrarci almeno il Giro del Trentino. Sese Altre nostre sinceramente non ce le vedo: forse la Strade Bianche per com'è pompata, anche se dipende da come se la passerà economicamente (dopo il crack Montepaschi stava per chiudere i battenti, tanto per dire Sisi ) Se su 120 giorni, una quindicina se ne concedono agli sceicchi... mi girano i coglioni Sisi

(07-12-2014, 02:05 PM)Hiko Ha scritto: Mah, ti dirò, io il numero di corridori per GT l'avrei ridotto anche a 8 tranquillamente: più spettacolo, qualche squadra in più e non credo che sarebbe cambiato tanto alle squadre.

Beh, insomma: metti 1 infortunio + 1 malanno (che al Tour escon tranquillamente alla prima settimana Asd ), e già ti ritrovi con soli 5 gregari. Se poi porti un velocista, 4. Per 3 settimane di corsa. Ora, non credo che ad ASO faccia piacere che la Tinkoff di turno lasci a casa Sagan per 'sta piccolezza... Confuso Sese
 
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#65
Riforma World Tour: Molto scetticismo tra le tante novità
Ci sono buone idee ed altri punti che non convincono

È passato poco più di un anno dall'elezione di Brian Cookson e ancora una volta su queste pagine ci troviamo a parlare di uno dei temi più sentiti ad Aigle e dintorni: la riforma della struttura del ciclismo. Non solo quello professionistico maschile ma anche il settore femminile, che nel 2016 vedrà scomparire la Coppa del Mondo per andare incontro ad un Women's World Tour. Lo spunto ci viene dato dalle notizie uscite negli ultimi su quello che dovrebbe essere il nuovo progetto dopo l'accantonamento di quello iniziale, che era stato studiato sotto la vecchia presidenza. Per ora possiamo solo parlare a grandi linee perché i dettagli della nuova riforma non solo non sono ancora stati annunciati, ma neanche studiati: saranno decisivi i mesi da qui alla primavera.

La nuova bozza presenta alcuni punti in comune con quella iniziale ma al tempo stesso la discontinuità rispetto a quello che è il modello attuale sembrerebbe molto meno marcata. Il nuovo World Tour resterebbe molto simile a quello che era stato prospettato con la conferma della riduzione delle squadre da 18 a 16, quella degli organici a 22-25 atleti e anche dei giorni gara a 120 dai più di 150 dell'ultima stagione: un calendario più snello e con sole corse di prestigio è fondamentale per ritrovare appeal, ma la strada scelta non sembra solo quella di un ridimensionamento di corse come Down Under, Catalogna, Eneco o Polonia ma anche di togliere giorni di corsa anche a tutte le altre; uniformare tutte le brevi corse a tappe ad un unico standard di sei giorni convince assai poco.

Tra gli aspetti positivi della riforma c'è senza dubbio anche il fatto di portare ad una diminuzione del numero di corridori in corsa, sia a livello complessivo che per ogni squadra: a quanto pare si andrà ad agire solamente su gare di un giorno e brevi corse a tappe. Forse sarebbe servito più coraggio per andare a toccare anche i Grandi Giri ma almeno è un punto di partenza.

Il grande (enorme?) scetticismo è sulle riforme riguardanti la seconda divisione del ciclismo mondiale, le attuali squadre Professional, che potrebbero passare ad un sistema chiamato Challenge Tour: con tutto il rispetto, la sensazione è che ci sia concentrati più sul nome che sulla forma. La nuova struttura dovrebbe essere composta da 18-22 squadre (sulla carta sono 19 quelle per il 2015) con un altro calendario di 120 giorni di corsa in cui però queste squadre non avrebbero obblighi o diritti di partecipazione, ma dovrebbero comunque passare attraverso degli inviti: sostanzialmente non ci sarebbero certezze eppure è previsto un sistema di promozioni e retrocessioni tra World Tour e Challenge Tour. Ma come si fa a giudicare la squadra (o le squadre) meritevoli di salire se non fanno tutte le stesse corse?

Molto delicato anche il tema della retrocessioni, perché una squadra di prima fascia che disputa tutte le corse più importanti rischierebbe da un anno all'altro di dire addio a Giro, Tour, Vuelta e grandi classiche: una prospettiva di grande incertezza che spaventerebbe i potenziali sponsor ancora più della situazione attuale. In più, aspettare il verdetto di fine stagione vorrebbe dire meno tempo per trovare uno sponsor per l'anno successivo ed il rischio di dover chiudere i battenti in caso di retrocessione sarebbe elevato: un fondo "paracadute" per chi scende da World Tour a Challenge Tour (nel calcio c'è qualcosa di simile tra Serie A e B, per esempio) potrebbe aiutare, ma da solo potrebbe non essere abbastanza.

Per quanto riguarda il livello minore, l'attuale terza fascia del ciclismo internazionale, non ci sarebbe molto da dire perché è evidente che i problemi maggiori riguardino altri settori: usiamo il condizione perché, accanto all'ottima introduzione squadre di sviluppo affiliate ai team World Tour (anche qui ci può essere qualche problema tra promozione e retrocessione, ma niente di insormontabile), è comparsa una delirante proposta di ridurre tutte le corse a tappe di categoria .1 ad un massimo di 5 giorni di corsa e quelle di categoria .2 ad un massimo di 3 giorni; pensando a tutte le belle corse che sparirebbero o comunque uscirebbero dal calendario UCI (un solo esempio, la Vuelta a Colombia) basterebbe solo questo dettaglio per cestinare l'intera riforma, ma vogliamo sperare che sia solo un errore di battitura o una disattenzione e per questo evitiamo di commentare ulteriormente.

Nel meeting tenutosi la settimana scorsa, tra mercoledì e giovedì, a Montreux, in Svizzera, si sono ribaditi come obiettivi essenziali della riforma il bisogno di ridare credibilità al ciclismo e garantire alle parti in causa una stabilità economica che possa portare ad una crescita del movimento: termini sacrosanti ma sappiamo bene che tra le tante parti in causa ci sono interessi molto diversi e non è semplice allestire un progetto di riforma del ciclismo che possa soddisfare tutti, anzi, probabilmente è proprio impossibile.

Al momento il problema è che le riforme economiche e quelle strutturali non possono non andare di pari passo, quindi tutto va pianificato con grande attenzione, senza fretta, ascoltando i pareri di tutti e facendo tutte le dovute valutazione: l'importante però è avere coraggio e le idee ben chiare sulla direzione che dovrà prendere il ciclismo professionistico maschile nei prossimi anni, ossia tutto il contrario di quest'ultimo progetto assai poco convincente.

Sebastiano Cipriani -cicloweb.it
 
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#66
(11-12-2014, 11:53 PM)Hiko Ha scritto: è comparsa una delirante proposta di ridurre tutte le corse a tappe di categoria .1 ad un massimo di 5 giorni di corsa e quelle di categoria .2 ad un massimo di 3 giorni; pensando a tutte le belle corse che sparirebbero o comunque uscirebbero dal calendario UCI (un solo esempio, la Vuelta a Colombia) basterebbe solo questo dettaglio per cestinare l'intera riforma, ma vogliamo sperare che sia solo un errore di battitura o una disattenzione e per questo evitiamo di commentare ulteriormente.

Giusto, questa cosa mi era sfuggita Mazza Mazza
 
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#67
L'UCI ha rinviato la riforma del World Tour prevista per il 2017: decisione scaturita settimana scorsa, dopo aver partecipato ad un incontro a Ginevra con ASO (organizzatori del Tour de France) e AIOCC (associazione degli organizzatori). L'UCI avrebbe scelto di posticipare la riforma dopo aver subito pressione sia dagli organizzatori (le federazioni dovevano ridurre i giorni di corsa da 153 a 120) che dalle squadre (gli organici dei team dovevano scendere da 30 a 22 corridori e sarebbe stato inserito un sistema di promozioni/retrocessioni).
 
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#68
Riforma UCI: siamo tornati al punto di partenza
Siamo tornati al punto di partenza, come a Monopoli. Solo che stavolta non c'è nessuno che ci dà il bonus destinato a chi ripassa dal via. E a pagare rischia di essere ancora una volta il ciclismo.
L'oggetto del contendere è la Riforma del Ciclismo, naturalmente. Per la quale Uci e Aso sono di nuovo ai ferri corti, come più di dieci anni fa, come alla vigilia e poi ai primi passi del ProTour. In seguito è venitto un accordo, è nato il WorldTour, ma ora siamo di nuovo al muto contro muro.

LA RIFORMA. Una nuova stesuram, l'ennesima, è stata presentata dagli stakeholders alle squadre il 10 giugno scorso a Givevra. I principi ispiratori sono quelli di sempre: ristabilire la credibilità del ciclismo, proseguire con la globalizzazione, rendere la stagione chiara e appetibile per i tifosi, ampliare e rinforzare la piramide del ciclismo, al cui vertyice sta il WorldTour.
Punti fondamentali:
- le prove attualmente inserite nel WorldTour ne faranno parte, se lo vorranno, anche dopo il 2017. E non ci sarà alcuna ridzione della durata delle corse (addio all'idea di Giro e Vuelta di due settimane)
- adozione di un "Cahier des charges" che gli organizzatori dovranno rispettare completamente a partire dal 2017
- apertura a nuove prove WorldTour, con l'opportunità di salire di categoria per le corse HC: gli organizzatori avranno l'obbligo di invitare le formazioni WorldTour, ma queste non saranno obbligate a partecipare
- potrà verificarsi al massimo la sovrapposizione di due prove WorldTour (esattamente come accade oggi, per esempio, per Parigi-Nizza e Tirreno-Adriatico)
- la seconda divisione prende per il momemento il nome di "ChallengeTour" , con prove di HC e .1, co diritti e obblighi per le squadre ancora da individuare
- come viene confermata la durata delle corse, così anche il numero dei corridori al via(9 per squadra ai grandi giri, 8 per tutte le altre prove)
- i team WorldTour potranno partecipare alle corse di WorldTour e di ChallengeTour, quelli del ChallengeTour dovranno attender ele wildcard per partecipare alle corse WT (esattamente come accade oggi)
- confermato il numero massimo di 18 formazioni WorldTour che nel 2017 potranno ricevere una licenza triennale anche per incoraggiare gli investitori
- a fine stagione, la posizione della 17a e della 18a formazione della classica WT sarà valutata dalla Commissione delle Licenze, anche alla luce di venetuali candidature di formazioni ChallengeTour che vogliano prenderne il posto
- per i team WT minimo di 23 corridori e massimno di 25, con l'obbligo di un team di sviluppo di 8-12 corridori
- per i team CT minimo di 16 corridori, massimo di 25
- numero massimo di giorni di corsa per ogni corridore da stabilire con la consulenza dell'ISSUL (L'Istituto Univeristario di Losanna)

CLASSIFICHE. Creazione di una classifica individuale mondiale, una classifica per nazioni basata sui punteggi dei migliori 8 corridori, classifica a squadre per il WorldTour, classifica a squadre per il ChallengeTour. Possibile creazione di classifiche mondiali per specialisti (per esempio, miglior scalatore, migliro sprinter, miglior specialista di corse in linea)

DISCUSSIONE. Alle squadre in linea di massima il progetto piace, agli organizzatori un po' meno. Alla Aso per niente. Tanto è vero che, come anticipa Cyclingnews, il colosso francese ha inviato uan lettera alla Commissione del Ciclismo Professionistico per esprimere il proprio dissenso su molti punti del progetto e minacciando addirittura di ritirare dal WorldTour le proprie prove (68 giorni di gara in totale) nel 2016. Esattamente come era successo nel 2005, quando il ProTour venne varato senza le prove legate agli organizzatori dei tre grandi giri (allora la Vuelta era di proprità spagnola, ora invece fa parte del gruppo Aso).

tuttobiciweb.it
 
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#69
In pratica non cambia niente. Il cuore dell'eventuale riforma era ridurre i giorni di corsa (per fare modo che i big partecipassero a quasi tutte le gare WT) e evitare concomitanze e tutto questo non viene toccato, anzi si vorrebbe anche aggiungere altre gare...

Una cosa non mi è chiara: le sovrapposizioni sono molto di più di due, mi viene in mente Harelbeke/Catalunya e la Vuelta con varie corse (Amburgo, Plouay e le classiche canadesi) e poi ce ne sono altre che mi sfuggono al momento. Non ho capito perchè queste non sono considerate...
 
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#70
Ma pure le promozioni e retrocessioni sono farlocche.

Dai, questa è una presa in giro: non si riforma un bel nulla. O, se vuoi riformare, lo fai davvero, oppure non fai un bel nulla e lasci tutto com'è: ma far passare una roba del genere è davvero ridicolo...
 
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#71
Riforma: c'è il "sì" definitivo, dal 2017 si cambia
La riforma del ciclismo sta per diventare realtà: il Comitato Direttivo dell’Uci ha infatti approvato a Richmond i principi fondamentali della riforma che entrerà in vigore a partire dalla stagione 2017.
Dopo due anni di incontri con tutte le parti in causa, la riforma nasce con l’obiettivo di dare sempre maggiore credibilità al nostro sport e creerà le condizioni per favorire nuovi investimenti e ulteriori sviluppi.

LICENZE. Saranno attribuite 18 licenze WorldTour triennali (2017-2019) per favorire gli investimenti e la solidità delle strutture dei team. Le licenze saranno attribuite sulla base dei conosciuti criteri etici, finanziari, sportivi, amministrativi e organizzativi.

CAHIER. Per rinforzare l’integrità dei team e dare nuova linfa alla lotta al doping, le squadre WT dovranno adottare il cosiddetto «Cahier des Charges», che si basa su dieci regole principali elaborate per assicurare che tutti i corridori siano seguiti e supervisionati in maniera adeguata. Il Cahier è già stato adottato in fase sperimentale da alcuni team ed è stato imposto alla Astana all’inizio di quest’anno.
A partire dal 2018 saranno d’obbligo anche nuovi criteri organizzativi all’interno dei team.

CALENDARIO. Confermando le basi del calendario WT, un altro numero limitato di corse potrà entrare a far parte del WorldTour a partire dal 2017. Entro la fine del 2015 saranno varati i criteri necessari per presentare la candidatura delle nuove corse.
Anche per gli organizzatori aumenta il livello dei criteri richiesti per arrivare ad avere solo le corse migliori nella massima categoria.
Le nuovo corse godranno di nuove regole di partecipazione che consentiranno la crescita e la globalizzazione del movimento ciclistico mondiale.

CLASSIFICHE. Verrà redatta una classifica mondiale individuale unica, che terrà conto delle gare di tutte le categorie, così come unica sarà la classifica per Nazioni. La classifica del WT terrà conto solo delle gare di quella categoria, la classifica delle squadre di seconda divisione si baserà sui punteggi acquisiti nelle gare di WT e di seconda divisione. I dettagli del nuovo sistema saranno resi noti prima dell’inizio della stagione 2016.

A PARTE. Saranno istituite graduatorie speciali per premiare il miglior scalatore, il miglior velocista, il miglior corridore di prove in inea e il migliore per le corse a tappe, per aumentare l’interesse dei tifosi e dei media.

CONSIDERAZIONI. Nel comunicato stampa che avete letto finora mancano diverse risposte: non si parla di criteri di promozione e retrocessione (tre anni di licenze bloccate rischiano di... bloccare tutto), non si parla di punteggi, non si parla nel dettaglio di calendari, non si parla di come saranno costuituite la seconda e la terza divisione, non si parla di spazi nel calendario per le corse non WorldTour e di chi potrà disputarle.
Forse sarebbe stato meglio non anticipare criteri già noti con un semplice comunicato stampa, ma preferire la pubblicazione di tutto il progetto finale della riforma, che in questi anni abbiamo letto e vi abbiamo proposto in diverse versioni.
Il presidente Cookson si è detto soddisfatto e felice per il varo di questa riforma. Noi, come si diceva a militare, «dormiamo preoccupati».

tuttobiciweb.it
 
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#72
Continua a non piacere la riforma del ciclismo che dovrebbe essere attuata a partire dal 2017. Nel recente incontro dell'AIOCC (Associtaion of Cycling Race Organisers) ad Amburgo , gli organizzatori si sono espressi sul "nuovo" World Tour proposto dall'UCI: 77 voti contrari contro solo 6 favorevoli.

http://www.cyclingquotes.com/news/race_o...r_reforms/
 
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#73
World Tour, c'è l'ok per la Riforma e per la stabilità
Licenze triennali per squadre e corse per favorire investimenti

Due giorni di lavoro a Barcellona, per il seminario UCI WorldTour: al centro del dibattito, la riforma del ciclismo professionistico.
In un comunicato finale, l'UCI scrive: «L'Unione Ciclistica Internazionale (UCI) e le principali parti interessate hanno concordato il completamento della riforma. Dopo due anni di dialogo e consultazioni tra tutte le parti interessate, il seminario ha riunito i rappresentanti di oltre gli organizzatori dell'UCI WorldTour, i 18 UCI WorldTeams e i delegati corridori.
Le discussioni hanno riguardato le quattro linee guida di riforma approvate dal Comitato Direttivo dell'UCI nel mese di settembre:
- Credibilità
- Globalizzazione
- Popolarità con i tifosi
- Rafforzamento della piramide.

Per quanto riguarda gli eventi, il calendario attuale del WorldTour servirà come base, con la possibilità di una crescita strategica per aumentare ulteriormente l'interesse della stagione. La stabilità sarà ulteriormente rafforzata registrando gli attuali eventi UCI WorldTour per un periodo iniziale di tre anni (2017-2019). Le corse di HC potranno presentare domanda per entrare a far parte del WorldTour e saranno valutate sulla base di una serie di criteri per assicurare la loro qualità tecnica e il loro ruolo nello sviluppo strategico nella promozione dell'UCI WorldTour.
Sarà inoltre istituito un gruppo di lavoro "Calendrier Professionnel" sotto la responsabilità della UCI: sarà composto da due rappresentanti della AIGCP (squadre), due AIOCC (organizzatori) e un osservatore che rappresenterà i corridori.
Anche nei confronti delle squadre, per garantire la massima stabilità verranno rilasciate licenze triennali a 18 squadre sulla base di criteri etici, finanziari, amministrativi e organizzativi, mentre il criterio sportivo sarà valutato al termine dei tre anni.
Il seminario ha accolto favorevolmente la nuova immagine del UCI WorldTour, che sarà pienamente operativo nel 2017. Ciò contribuirà a unire gli sforzi di tutte le parti interessate per promuovere lo sport e riflette la sua appello globale.
Il presidente Brian Cookson ha detto: «Sono convinto che questa riforma ci permetterà di mostrare il meglio delle corse su strada. Vogliamo avere una stagione sempre più ricca di avvenimenti e di emozioni, dobbiamo lavorare insieme per rafforzare la credibilità e l'integrità del ciclismo».

tuttobiciweb è in grado di aggiungere a questo annuncio una serie di particolari ulteriori sulla bozza della Riforma in discussione:

WORLDTOUR. Nessun cambiamento nel numero dei corridori al via di ogni corsa (9 per squadra nelle corse a tappe, 8 nelle corse in linea).
Non sarà possibile evitare le sovrapposizioni, ma al massimo potranno essere due le prove che si accavalleranno. Il limite massimo di giorni di corsa dovrà essere stabilito con la consulenza dell'ISSUL.

CHALLENGE TOUR. Ovvero la seconda categoria, con un nome peraltro ancora provvisorio e un futuro quanto mai incerto. Intanto per la data di nascita: 2018 o più tardi ancora.
Nel triennio 2017-2019 nessun tipo di promozione al WorldTour, ma solo la possibilità di sostituire eventualmente una squadra che rinuncia o chiudere.

PROPOSTA. Per il triennio 2020-2022 le prime 16 del WorldTour 2019 avranno la licenza per restare nella categoria, le altre due posizioni saranno da valutare. Ma l'orientamento proposto è che un WorldTeam esemplare sotto i punti di vista etico, finanziario, amministrativo e organizzativo non possa essere sacrificato di fronte ad un team più forte ma meno efficiente.

NUMERI. Le squadre WorldTour - massimo 18 - potranno avere un organico compreso fra 23 e 30 corridori oltre ad un Team "di sviluppo" con 8-12 corridori. Questi team vestiranno la stessa maglia della formazione maggiore e potrà esserci un "travaso" di corridori: 1 del team sviluppo potrà essere schierato dalla formazione maggiore, due del team maggiore potranno di volta in volta fare il percorso inverso.
Le squadre del Challenge Tour potranno avere da 16 a 25 corridori.

CLASSIFICHE. Verrà stilata un'unica classifica mondiale, ci sarà una classifica per Nazioni che terrà conto dei punti dei primi 8 corridori di ogni nazione, ci sarà una classifica a squadre WorldTour e una di Challenge Tour. Confermata la volontà di istituire classifiche per premiare il miglior scalatore. il miglior velocista, il miglior corridore da atleta di un giorno, di corse a tappe...

Ma tutto questo, comunque, è ancora da definire...

tuttobiciweb.it
 
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#74
Argomento diritti TV?non è stato toccato?
 
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#75
Meglio tenere separate le cose: già han faticato a portare avanti la riforma, se poi ci si mette nel mezzo l'intricatissima vicenda dei diritti tv stiamo freschi... Confuso Asd Asd

Mi piace l'idea di "garantire" la licenza per tre anni comunque Sese
 
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#76
Aso: «No alla Riforma, usciamo dal WorldTour 2017»
Aso esce dal WorldTour 2017 e protesta contro la Riforma che l'Uci ha studiato e proprio tra due anni metterà a regime. Una decisione clamorosa, seppur attesa, che segna un nuovo e profondo strappo tra la Federazione Mondiale e la più grande società organizzatrice.

Nel comunicato emesso dalla società francese si legge: «Aso ha informato oggi l'Uci di avere iscritto le proprie corse al calendario Horc Categorie per la stagione 2017. L'Uci ha recentemente adottato una Riforma del calendario WordlTour caratterizzata da un sistema sportivo chiuso.
Ora più che mai Aso resta fedele ad un modello europeo e non può transigere dai valori che questo rappresenta: un sistema aperto nel quale il criterio sportivo ha primaria importanza.
Ed è in questo nuovo quadro e grazie alle sue prove storiche che Aso continuerà a far vivere questi valori».

Citazione:Amaury Sport Organisation has informed this day Union Cycliste Internationale it has opted for the registration of its events on the Hors Classe calendar for season 2017.

UCI has actually recently adopted, from season 2017, a Reform of the World Tour calendar characterized by a closed sport system.

More than ever, A.S.O. remains committed to the European model and cannot compromise the values it represents: an open system giving first priority to the sporting criterion.

It is therefore in this new context and within its historical events that A.S.O. will continue to keep these values alive.

tuttobiciweb.it
 
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#77
La prima cosa è che probabilmente prima del 2017 tutto si risolverà. ASO già una volta è uscita dal WT ma credo che stavolta non convenga a nessuno dei due...

Questa presa di posizione dei francesi però mi stupisce e non poco. Gli organizzatori (quindi ASO e RCS) avevano già vinto sul tavolo più importante, ovvero quello dei diritti TV, tanto che ne era uscita una riforma monca e molte squadre si sono lamentate (Tinkov ma non solo). Non cosa non gli vada bene di questa riforma, ma sicuramente ASO dalla sua posizione di enorme vantaggio sta tirando un po' troppo la corda.
 
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#78
Una spiegazione per gli ignoranti come me ??? Cioé niente Tour ??? Squadre ridotte ??? Solo inviti ???
 
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#79
Ok il giro finalmente diventa superiore al tour  Rockeggio
Sanremo>Roubaix
Lombardia > Liegi


Libiam ne'lieti calici
 
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#80
(18-12-2015, 03:56 PM)Hiko Ha scritto: La prima cosa è che probabilmente prima del 2017 tutto si risolverà. ASO già una volta è uscita dal WT ma credo che stavolta non convenga a nessuno dei due...

Questa presa di posizione dei francesi però mi stupisce e non poco. Gli organizzatori (quindi ASO e RCS) avevano già vinto sul tavolo più importante, ovvero quello dei diritti TV, tanto che ne era uscita una riforma monca e molte squadre si sono lamentate (Tinkov ma non solo). Non cosa non gli vada bene di questa riforma, ma sicuramente ASO dalla sua posizione di enorme vantaggio sta tirando un po' troppo la corda.

Come scritto pochi post sopra comunque agli stragrande maggioranza degli organizzatori questa riforma non piaceva nemmeno adesso. Non so se Aso abbia fatto questa mossa proprio per tutelare tutti gli altri soggetti: ovviamente non tanto perché siamo sotto Natale Asd, quanto per vedere di creare una sorta di lega indipendente alla quale mettersi a capo.

Ora vediamo se esce un comunicato un po' più esaustivo, oppure si si aspetta la contromossa Uci.

(18-12-2015, 06:37 PM)Raptor Ha scritto: Una spiegazione per gli ignoranti come me ??? Cioé niente Tour ??? Squadre ridotte ??? Solo inviti ???

Tutto si disputerà regolarmente, ci mancherebbe. Solo che un'azione del genere probabilmente farà crollare tutto il castello del World Tour: che senso ha spendere 10 e più milioni di euro quando non hai la sicurezza di poter correre il Tour, la Vuelta, la Roubaix, la Liegi, ma anche Parigi-Nizza, Delfinato ecc?
 
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