Pirazzi a Cyclingtime "Dal 2014 mi aspettavo qualcosa di più"
Scritto da Andrea Terraneo
Mercoledì 29 Ottobre 2014 16:38
Ciociaro, nato ad Alatri l' 11 marzo 1987, Stefano Pirazzi è un ciclista d'altri tempi: ad uno scarso acume tattico, che gli viene rimproverato dagli addetti ai lavori i quali trovano solo nella vittoria la giustificazione alle azioni, il Frosinate può rispondere con la carta dell'affetto che il pubblico del pedale ripone nei suoi confronti, entusiasmato dal coraggio del suo incedere in corsa.
Professionista dal 2010, dopo annate spese ottimamente nel mondo del dilettantismo - con risultati che l'hanno portato a far parte più volte della rappresentativa azzurra di categoria - nel 2015 correrà la sua sesta stagione nel team diretto da Roberto Reverberi. Coraggioso; indomito; sentimentale nella prossima annata a Stefano si chiede il salto di qualità che dovrebbe esser naturale dopo il primo centro in carriera (Giro 2014) e l'esperienza accumulata in questi anni. Reduce da una stagione che egli stesso definisce: "Promossa con riserva". Ccyclingtime.it ha raggiunto Stefano via telefono conversando di presente, passato e futuro.
La stagione 2014 si è appena conclusa, traccia un bilancio generale - "Bè: il momento clou (e non poteva esser altrimenti) è coinciso con il successo a Vittorio Veneto (TV) però sinceramente mi aspettavo un qualcosina di più se il discorso si sposta sull'intera annata."
Vittoria al Giro che regala gran prestigio e una seconda parte della stagione vissuta al di sotto delle proprie possibilità; cosa è successo? "Nella seconda metà dell'anno sono mancati i risultati; la causa è dovuta a problemi che sono emersi nella preparazione agli appuntamenti: errori nell'avvicinamento alle corse e un'errata programmazione degli appuntamenti non mi hanno mai permesso di godere della condizione che avrei desiderato. Sono comunque contento per la vittoria al Giro."
Parlando di programmazione ora che la stagione si è conclusa si pensa già alla prossima; in questo periodo di inattività dalle corse come ti mantieni in forma? "La squadra garantisce un preparatore interno che a giorni mi farà recapitare un programma specifico. Posso ipotizzare su per giù che si articolerà in due momenti: nella prima parte svolgerò attività parallele al ciclismo; camminata, corsa, palestra e nuoto. Da dicembre riprenderò ad andar in bici e quella sarà la componente più delicata della preparazione."
Nel 2015 affronterai la tua sesta stagione alle dipendenze dei Reverberi: per età ed appartenenza sei il naturale capitano di una squadra che presenta al suo interno diversi giovani. Cosa ti lega così fortemente a questo team? "In Bardiani c'è un gruppo eccezionale. Siamo atleti che si conoscono e affrontano fin dalle categorie giovanili; avendo fra noi solo 2-3 anni di differenza. Ci unisce il fatto che non essendoci un leader designato e prestabilito tutti in corso possono giocarsi le proprie chances al fine di ottenere risultati."
Negli ultimi due anni al Giro ti sei onorato di tappe e classifiche vinte; a 28 anni e reduce da questi obiettivi raggiunti l'edizione 2015 sembra quella giusta per provare a far classifica, concordi con questo prospetto? "Sicuramente nel mio intento e nel mio futuro vi è la volontà e l'ambizione di poter puntare alla generale di una grande corsa a tappe. Come dicevo precedentemente la seconda parte del 2014 mi ha insegnato come sia indispensabile preparare e programmare al meglio una determinato obiettivo nel corso della stagione. So che ho le potenzialità per riuscire in questo campo; vediamo se riuscirò a seguire questo obiettivo dal prossimo anno o in futuro. L'intenzione però c'è."
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