24-07-2014, 01:59 AM
Tour, Majka a Pla d'Adet non dimentica i "padrini" italiani: «Ringrazio il mio vecchio ds Frediani e il procuratore Lombardi»
Si era tanto arrabbiato dopo la convocazione al Tour de France, Rafal Majka, ma oggi, dopo la seconda vittoria di tappa, sul suo volto è stampato un sorriso a trentadue denti: «Sono molto contento per questo risultato e per quelli degli ultimi giorni. Voglio ringraziare innanzitutto la squadra che ha lavorato tanto per me, ma soprattutto Nico (Roche) che ha fatto un bel forcing per portarmi in testa sulla salita finale. Mi ha aiutato a staccare tutti, poi io li ho tenuti dietro. Non sono andato subito dietro a Rodríguez perché dall'ammiraglia mi hanno consigliato di aspettare ed è stata la tattica giusta. Non ero molto sicuro della gestione della tappa all'inizio ma poi Bjarne (Riis) mi ha detto di provare a vincere perché se l'avessi fatto avrei tenuto la maglia ed eccoci qua. Ora ho dimostrato di essere forte in salita. Quando inizio a vincere poi vinco molto». Una volta compreso di essere in diretta sulla tv italiana, al microfono di RaiSport, Rafal ha poi tenuto ad aggiungere un pensiero particolare: «Vorrei ringraziare Elso Frediani (ds della Firenze Petroli, la squadra dilettantistica in cui Majka ha militato prima di passare professionista), che ha sempre creduto in me, e il mio procuratore Giovanni Lombardi che mi ha permesso di passare professionista».
Nibali a Pla d'Adet: «Mi sono preoccupato di guadagnare sugli avversari diretti, bravo Péraud. Controlleremo anche domani»
Sembra quasi che abbia appena fatto una passeggiata per i campi, Vincenzo Nibali, mentre firma maglie gialle e risponde ai microfoni di RaiSport, a conclusione di questa seconda, dura tappa pirenaica al Tour de France, da Saint-Gaudens a Pla d'Adet: «5'27" è un bel vantaggio. Sono riuscito a guadagnare ancora qualcosina e in vista della cronometro di sabato è un bene. La tappa di oggi è stata molto intensa, quattro salite difficili. La squadra è stata ottima, a differenza di ieri, quando abbiamo un po' sofferto anche perché abbiamo subìto la corsa e soprattutto la Movistar, oggi abbiamo controllato e fatto un buon ritmo dall'inizio. Péraud ha fatto una bella corsa, io mi sono preoccupato di guadagnare sui miei diretti avversari. Domani ci aspetta un'altra tappa difficile con Tourmalet e Hautacam. Ci saranno sicuramente delle fughe, noi dobbiamo controllare la corsa». Sul rischio preso nella discesa di Val Louron, la maglia gialla tranquillizza i suoi tifosi: «Ho solo piegato un po' di più in curva, ma davvero non c'è stato nessun problema».
Tour, Van Garderen crede e non crede al podio: «Due giorni fa avrei risposto che era possibile agguantarlo. Ora dico che sarà dura»
Si è piazzato in 13esima posizione, a 1'40" da Majka, vincitore di tappa, Tejay Van Garderen. A quattro tappe dal gran finale di Parigi, il ciclista statunitense della BMC è sesto in classifica generale a 10'19" dalla maglia gialla di Vincenzo Nibali: «Ieri è stato un peccato, era un giorno no. Ma ormai non posso più cambiare le cose, posso solo guardare avanti» ha dichiarato oggi Tejay dopo la fine della frazione di Pla d'Adet. Alla domanda sulla possibilità di agguantare il podio di questo Tour de France, il 26enne di Tacoma ha risposto: «Tutto è possibile. Se me lo avessero chiesto un paio di giorni fa avrei risposto che era veramente possibile. Ora dico sì, è possibile. Ma sarà dura». Van Garderen ha un ritardo di 4'19" dal terzo posto occupato dal francese della FDJ Thibaut Pinot, di 4'11" da Jean-Christophe Péraud, quarto, e di 2'45" dal quinto posto di Romain Bardet. Dopo lo scatto di Nibali ai -7 km all'arrivo, Tejay ha dichiarato di essersi sentito ancora abbastanza in forze per testarsi contro due dei tre francesi che lo precedono in classifica generale (Pinot e Bardet), rimasti con lui: «Ho tentato un piccolo attacco oggi ma loro andavano veramente forte. Ovviamente se uno di loro dovesse avere una brutta giornata io dovrei approfittarne per avvantaggiarmi».
La BMC, oggi, ha piazzato due corridori nella fuga di giornata: Amäel Moinard e Peter Velits. Moinard ha dichiarato che il suo intento era quello di aiutare il suo capitano Van Garderen: «C'era la possibilità che io potessi aiutare Tejay in cima alla salita. Prima di tutto, per tenere dietro uomini come Bauke Mollema, che è un pericolo per la classifica. Ma anche per guadagnare secondi su Valverde, che è secondo della generale. Ma sfortunatamente, Valverde si è ripreso nell'ultimo tratto della salita finale. Comunque è stato positivo per il morale di Tejay per gli ultimi giorni di gara».
cicloweb.it
Si era tanto arrabbiato dopo la convocazione al Tour de France, Rafal Majka, ma oggi, dopo la seconda vittoria di tappa, sul suo volto è stampato un sorriso a trentadue denti: «Sono molto contento per questo risultato e per quelli degli ultimi giorni. Voglio ringraziare innanzitutto la squadra che ha lavorato tanto per me, ma soprattutto Nico (Roche) che ha fatto un bel forcing per portarmi in testa sulla salita finale. Mi ha aiutato a staccare tutti, poi io li ho tenuti dietro. Non sono andato subito dietro a Rodríguez perché dall'ammiraglia mi hanno consigliato di aspettare ed è stata la tattica giusta. Non ero molto sicuro della gestione della tappa all'inizio ma poi Bjarne (Riis) mi ha detto di provare a vincere perché se l'avessi fatto avrei tenuto la maglia ed eccoci qua. Ora ho dimostrato di essere forte in salita. Quando inizio a vincere poi vinco molto». Una volta compreso di essere in diretta sulla tv italiana, al microfono di RaiSport, Rafal ha poi tenuto ad aggiungere un pensiero particolare: «Vorrei ringraziare Elso Frediani (ds della Firenze Petroli, la squadra dilettantistica in cui Majka ha militato prima di passare professionista), che ha sempre creduto in me, e il mio procuratore Giovanni Lombardi che mi ha permesso di passare professionista».
Nibali a Pla d'Adet: «Mi sono preoccupato di guadagnare sugli avversari diretti, bravo Péraud. Controlleremo anche domani»
Sembra quasi che abbia appena fatto una passeggiata per i campi, Vincenzo Nibali, mentre firma maglie gialle e risponde ai microfoni di RaiSport, a conclusione di questa seconda, dura tappa pirenaica al Tour de France, da Saint-Gaudens a Pla d'Adet: «5'27" è un bel vantaggio. Sono riuscito a guadagnare ancora qualcosina e in vista della cronometro di sabato è un bene. La tappa di oggi è stata molto intensa, quattro salite difficili. La squadra è stata ottima, a differenza di ieri, quando abbiamo un po' sofferto anche perché abbiamo subìto la corsa e soprattutto la Movistar, oggi abbiamo controllato e fatto un buon ritmo dall'inizio. Péraud ha fatto una bella corsa, io mi sono preoccupato di guadagnare sui miei diretti avversari. Domani ci aspetta un'altra tappa difficile con Tourmalet e Hautacam. Ci saranno sicuramente delle fughe, noi dobbiamo controllare la corsa». Sul rischio preso nella discesa di Val Louron, la maglia gialla tranquillizza i suoi tifosi: «Ho solo piegato un po' di più in curva, ma davvero non c'è stato nessun problema».
Tour, Van Garderen crede e non crede al podio: «Due giorni fa avrei risposto che era possibile agguantarlo. Ora dico che sarà dura»
Si è piazzato in 13esima posizione, a 1'40" da Majka, vincitore di tappa, Tejay Van Garderen. A quattro tappe dal gran finale di Parigi, il ciclista statunitense della BMC è sesto in classifica generale a 10'19" dalla maglia gialla di Vincenzo Nibali: «Ieri è stato un peccato, era un giorno no. Ma ormai non posso più cambiare le cose, posso solo guardare avanti» ha dichiarato oggi Tejay dopo la fine della frazione di Pla d'Adet. Alla domanda sulla possibilità di agguantare il podio di questo Tour de France, il 26enne di Tacoma ha risposto: «Tutto è possibile. Se me lo avessero chiesto un paio di giorni fa avrei risposto che era veramente possibile. Ora dico sì, è possibile. Ma sarà dura». Van Garderen ha un ritardo di 4'19" dal terzo posto occupato dal francese della FDJ Thibaut Pinot, di 4'11" da Jean-Christophe Péraud, quarto, e di 2'45" dal quinto posto di Romain Bardet. Dopo lo scatto di Nibali ai -7 km all'arrivo, Tejay ha dichiarato di essersi sentito ancora abbastanza in forze per testarsi contro due dei tre francesi che lo precedono in classifica generale (Pinot e Bardet), rimasti con lui: «Ho tentato un piccolo attacco oggi ma loro andavano veramente forte. Ovviamente se uno di loro dovesse avere una brutta giornata io dovrei approfittarne per avvantaggiarmi».
La BMC, oggi, ha piazzato due corridori nella fuga di giornata: Amäel Moinard e Peter Velits. Moinard ha dichiarato che il suo intento era quello di aiutare il suo capitano Van Garderen: «C'era la possibilità che io potessi aiutare Tejay in cima alla salita. Prima di tutto, per tenere dietro uomini come Bauke Mollema, che è un pericolo per la classifica. Ma anche per guadagnare secondi su Valverde, che è secondo della generale. Ma sfortunatamente, Valverde si è ripreso nell'ultimo tratto della salita finale. Comunque è stato positivo per il morale di Tejay per gli ultimi giorni di gara».
cicloweb.it