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considerazioni sparse:

-Geniez non è un carneade ma un atleta capace se in giornata, cosa che non è detta visto che la continuità non è il suo punto di forza, di piazzarsi nei primi 10 delle tappe di montagna anche correndo contro i migliori e dunque colpevoli Scarponi e soci di averlo lasciato andare sulla Bonaigua con leggerezza, tanti attacchi ma alla fine controproducenti per Pinot che perde da Roche in una giornata in cui avrebbe dovuto guadagnare e nella fuga c'era anche Elissonde che però aveva già rischiato di finire fuori tempo massimo ieri e ha problemi fisici, bravissimo invece Roux in supporto al suo capitano
-Vuelta molto strana quella di Scarponi che alterna giornate buone ad altre molto deludenti e oggi è stata una delle prime favorita anche dal meteo e dalla lunghezza della tappa che ne ha esaltato le doti di fondo continua a vivacchiare intorno alla 40a posizione Ulissi che da l'impressione di correre come un uomo di classifica pur essendo molto lontano e con lui è arrivato Anacona per la prima volta nella prima metà dell'ordine d'arrivo di una tappa di montagna
-ottima la tattica di squadra della Saxo-Tinkoff con Chris Soerensen che si è esaltato sulle strade in cui aveva sofferto un anno fa e Zaugg e Majka preziosissimi per Roche anche se dal polacco ci si attendeva qualcosa di più che un semplice supporto per l'irlandese destinato comunque a dover soffrire per difendere la 6a posizione dagli attacchi di Pinot, torna nei ranghi dopo l'ottima prova di Collada de la Gallina Nicky Soerensen
-Nibali in certi momenti ha dato l'impressione di poter staccare gli avversari quando voleva anche se a 3-4 km dalla vetta del Peyresourde si era portato in coda al gruppetto e forse ma dico forse era in leggera difficoltà, fossi stato al suo posto se ne avessi avuto avrei attaccato visto che non si sa mai ma comunque supera un'altra giornata difficile e può contare su Fuglsang e soprattutto su un Kangert che a fari spenti si avvicina pian piano alla top ten, rispetto ai giorni precedenti è mancato invece Brajkovic staccato già sul Balès
-per Valverde uno scattino e poi più nulla ma in fondo la Vuelta l'ha già vinta e un terzo posto a Madrid gli andrebbe benone, migliora giorno dopo giorno Herrada, non troppo convincente così come ieri Capecchi, discreto Intxausti che già aveva dato segni di vita nella tappa vinta da Barguil e chissà di non rivederlo al top magari a Pena Cabarga, in netto calo invece Javier Moreno
-sarà per via dei 41 anni ma a Horner sembra proprio mancare lo scatto e l'impressione è che abbia ora bisogno di un'ascesa come l'Angliru per fare la differenza, ottimo in suo supporto Kiserlovski e fa sempre più paura in vista di Firenze un Cancellara rimasto con i migliori sul Balès, anche se poi non sorprende vedere prestazioni simili da parte di un atleta che ha vinto un Giro di Svizzera in cui qualche salita comunque c'era, non l'avevamo ancora detto ma c'è anche Zubeldia tra i ritirati di ieri
-gli scatti di Rodriguez di questa Vuelta somigliano a quelli di Basso ed è incredibile se si pensa che per il resto è sempre rimasto agevolmente con i migliori e si è staccato solo a Collada de la Gallina comunque da due soli corridori, sta evidentemente pagando gli sforzi del Tour Daniel Moreno e ci si aspettava di più nella fuga da Caruso dopo le buone prove dei giorni precedenti
-Pozzovivo impiccato nel seguire i primi 4 ma in fondo è questo il livello che ha dall'inizio della Vuelta al di là della crono monstre ed è un livello che gli consentirebbe di raggiungere il miglior risultato in carriera in un grande Giro, bravo nella fuga Cherel e per la prima volta nella prima metà dell'ordine d'arrivo Betancur dunque condizione che inizia a crescere e potremmo ritrovarlo protagonista forse non al Mondiale ma più probabilmente al Lombardia
-alla fine non ha raccolto molto nonostante la fuga Arroyo, peccato per Cardoso andato in fuga nella sua giornata peggiore dall'inizio della Vuelta e affondato nel finale non solo in discesa ma anche in salita e come al solito combattivo Txurruka che è stato il primo ad attaccare, finalmente una discreta prova anche per Marcos Garcia
-rispetto a ieri le condizioni meteo erano più nella norma e Samuel Sanchez è stato pertanto meno brillante anche se il suo stato di forma globale è sempre in crescita, si è fermata invece la progressione di Anton da cui ci si aspettava ben altro dopo le belle prove di Estepona e Hazallanas, torna nei ranghi Landa dopo l'exploit di ieri e crolla sorprendentemente Nieve che pure in queste tappe lunghe e dure di solito si esalta
-ancora una volta a ridosso dei migliori Koenig mentre ha deluso all'interno della fuga Mendes, discreto Voss che ha preceduto Huzarski mentre chi non è pervenuto fin dall'inizio della Vuelta è Barta
-dopo il crollo di Collada de la Gallina si vede il miglior Uran da una settimana a questa parte e attenzione a lui a Mondiale e Lombardia, torna nei ranghi Kiryienka che con il freddo si esalta vedi ad esempio Monte Porta 2008 ma anche Tonale 2010, malissimo Henao che nonostante la fuga perde posizioni nella generale invece di guadagnarle e con lui anche Cataldo che addirittura è stato tra i primi a staccarsi ma pare abbia problemi fisici
-Bagot come al solito il migliore di una Cofidis in cui anche Sijmens è rimasto davanti a sorpresa fino ai piedi del Peyresourde e in cui si è rivisto Edet, giornata di transizione per Coppel che non ci stupiremmo di rivedere all'attacco nei prossimi giorni
-in una delle rare occasioni in cui va in fuga De Greef entra nel gruppo buono con Geniez e soci ma sparisce sul Balès, gli altri Lotto non pervenuti ma non era certo questa la loro tappa
-giornata storta per Nerz che sembrava in lenta ma costante crescita però non dimentichiamo che è il primo grande Giro in cui fa classifica mentre ne è ormai uscito Santaromita che a questo punto pensa solo a Firenze, così come ci pensa Gilbert che ha abbandonato la corsa e la cui condizione in salita continua a destare perplessità al di là del successo di qualche giorno fa
-ci si aspettava Barguil dopo la vittoria di tappa e invece è naufragato nel finale dimostrando di essere per il momento atleta più adatto ai brevi strappi che a salite lunghe e dure e tocca dunque a Preidler e a un discreto in questi due giorni Froehlinger l'onore di tenere alta la bandiera dell'Argos-Shimano
-meglio del solito Paterski che era in fuga e Sarmiento ma dopo il ritiro di Basso la Cannondale è spuntata e non solo per quanto riguarda le tappe di montagna
-brillante fino a circa metà del Balès Garate che in altri tempi sarebbe andato a nozze su un percorso del genere vedi San Pellegrino 2006, non pervenuto Mollema che però rivedremo certamente all'attacco nei prossimi giorni
-ieri protagonista Howes e oggi dignitoso Fairly all'interno di una Garmin che dunque anche senza Daniel Martin non è del tutto da buttare via su questi percorsi
-ancora una volta in fuga Flecha che però stavolta è sprofondato strada facendo ed è Valls il meno peggio di una Vacansoleil che di qui in avanti potrà puntare solo su qualche azione da finisseur del murciano o sulle volate di Bole
-arrivano insieme al traguardo Pauwels e Serry ma dal primo ci si attendeva ben altro così come da un Meersman nettamente regredito in salita rispetto ai giorni migliori
-solo Meier davanti all'ultimo gruppo in un'Orica-GreenEdge in cui continua a deludere Clarke