25-09-2013, 06:46 PM
Ovviamente non si può non partire da:
MARCO PANTANI 1994
La rivelazione del Giro, vincitore della tappa del giorno precedente, che attacca la maglia rosa Berzin già alle pendici delle salita, riprende il gruppo di Chiappucci e li stacca, nemmeno Indurain, il migliore al mondo dell'epoca riesce a stargli dietro. Scollina da solo, viene ripreso da Miguelon ed un altro in discesa(era Cacaito Rodriguez no?), ma sulla salita successiva se ne va di nuovo, mentre gli altri pagano lo sforzo lui vola verso il trionfo. Quel giorno probabilmente è nato il mito di Pantani.
PAVEL TONKOV 1996
Il russo aveva perso il giorno prima la maglia rosa, passata sulle spalle di Olano, sembrava scarico ormai, ed invece quel giorno volò. Gotti imponeva un ritmo infernale, pian piano tutti si staccavano, dal leader Olano ad Enrico Zaina, ma non Tonkov che rimaneva incollato alla ruota del bergamasco ed in cima al mostro aveva oltre 2'30" di vantaggio sulla maglia rosa. Il russo, da personaggio spontaneo e genuino qual è, esultava già prima dello scollinamento, alla fine lasciò la vittoria di tappa a Gotti, ma si portò a casa il Giro con buona pace di Olano.
MARCO PANTANI 1994
La rivelazione del Giro, vincitore della tappa del giorno precedente, che attacca la maglia rosa Berzin già alle pendici delle salita, riprende il gruppo di Chiappucci e li stacca, nemmeno Indurain, il migliore al mondo dell'epoca riesce a stargli dietro. Scollina da solo, viene ripreso da Miguelon ed un altro in discesa(era Cacaito Rodriguez no?), ma sulla salita successiva se ne va di nuovo, mentre gli altri pagano lo sforzo lui vola verso il trionfo. Quel giorno probabilmente è nato il mito di Pantani.
PAVEL TONKOV 1996
Il russo aveva perso il giorno prima la maglia rosa, passata sulle spalle di Olano, sembrava scarico ormai, ed invece quel giorno volò. Gotti imponeva un ritmo infernale, pian piano tutti si staccavano, dal leader Olano ad Enrico Zaina, ma non Tonkov che rimaneva incollato alla ruota del bergamasco ed in cima al mostro aveva oltre 2'30" di vantaggio sulla maglia rosa. Il russo, da personaggio spontaneo e genuino qual è, esultava già prima dello scollinamento, alla fine lasciò la vittoria di tappa a Gotti, ma si portò a casa il Giro con buona pace di Olano.