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Tour de France 2014 | 5^ tappa: Ypres - Arenberg Porte du Hainaut
Le dichiarazioni del dopotappa, raccolte da cicloweb.it e tuttobiciweb.it:

Lars Boom: «È la vittoria più bella della mia carriera. Stamane ho visto la pioggia ed ero molto felice»
Lars Boom ha lasciato il ciclocross per dedicarsi completamente alla strada. Gli esiti, se sui campi erano ottimi, su pavé o muri delle Fiandre non sono mai stati eccezionali. S'è rifatto oggi, l'olandese della Belkin, vincendo la quinta frazione della Grande Boucle: «È stata una tappa epica! Per anni ho sognato di correre una Roubaix col bagnato, l'ho fatto oggi in una tappa del Tour de France, esattamente nove anni dopo la vittoria di un connazionale alla Grande Boucle, Pieter Weening a Gerardmer. Tutto ciò è davvero speciale, è la mia vittoria più bella! Pioggia tutto il giorno, strade scivolosissime, una corsa da matti tra cadute e problemi meccanici. Sono rimasto davanti, dopo la sezione numero 8 ho detto a Sep Vanmarcke di darci dentro. Abbiamo fatto la differenza ma Nibali era davvero in grandissima forma e ci ha ripresi. Stamane quando ho visto il meteo ho fatto un sorriso grande così. Ero molto fiducioso in me e quando all'ultima curva mi sono guardato alle spalle senza veder nessuno, ho capito che avrei vinto. Non ci credevo, è stata una sensazione indescrivibile. Quest'anno sono stato sfortunato, all'inizio. Mi sono rotto una spalla, questa vittoria ci voleva per la mia carriera».

Vincenzo Nibali: «Adesso voglio solo riposare»
Vincenzo Nibali è il grande trionfatore della giornata più temuta: «Il primo pensiero? Che non vedo l'ora di potermi riposare. È stata una corsa molto dura, impegnativa, rischiosa. Anch'io per due o tre volte sono stato fortunato, avrebbe potuto andarmi male. Froome? Mi dispiace per lui, purtroppo questa è la legge della corsa. La squadra? Oggi è stata perfetta, abiamo controllato tutto il giorno, poi nel finale Westra e Fuglsang hanno fatto davvero qualcosa di straordinario. Il vantaggio? Abbiamo guadagnato tempo prezioso, ma il Tour è ancora lungo, lunghissimo e l'importante è mantenere i piedi saldi a terra».

Chris Froome: «Impossibile guidare la bici col polso così»
Parla via twitter Chris Froome: «Che tristezza, lasciare il Tour, ma guidare la mia bici era impossibile con il polso dolorante. Ora auguro il meglio per questa corsa a Richie Porte e a tutto il Team Sky».
Sempre via twitter, arriva il saluto di Alberto Contador: «Coraggio Chris, capisco il tuo dolore per aver visto sfumare mesi di lavoro. Recupera presto, ci vediamo l'anno prossimo».

Alberto Contador: «Abbiamo perso tantissimo tempo»
Alberto Contador ha vissuto un giorno decisamente difficile e subito dopo il traguardo lo conferma: «È stato un giorno complicato, non c’è mai stato un attimo di rilassamento. Abbiamo lavorato per inseguire, ma abbiamo perso moltissimo tempo. Nibali? Era al posto giusto quando, nel secondo tratto di pavé, il gruppo si è spaccato: complimenti a lui. L’importante comunque è stato arrivare al traguardo senza cadute: ora proveremo a recuperare sul nostro terreno».
Lo spagnolo nel finale si è staccato dal gruppetto di Valverde e Van Garderen a causa di un problema meccanico: «Non riuscivo più a cambiare a causa del fango che si era attaccato agli ingranaggi».

Alejandro Valverde: «Mi ha salvato la bici di Rojas»
Alejandro Valverde ha perso 2’09” da Vincenzo Nibali al termine della tappa di Arenberg: «Giornata difficile, ho fatto gli ultimi sessanta chilometri con la bicicletta di Rojas, me l’ha passata dopo la caduta. Solo una parola: abbiamo salvato la pelle e il Tour. Da domani si ricomincia».

L'iridato Rui Costa: «Oggi dovevo portare a casa la pelle. L'ho fatto ed ho pure distanziato Contador...»
Anche il Campione del Mondo su strada Rui Alberto Faria da Costa, in forza alla Lampre-Merida, ha affrontato il pavé oggi al Tour. Non essendo uno specialista, l'obiettivo numero uno era arrivare al traguardo senza problemi: «Oggi devo essere soddisfatto della mia prova, portare a casa la pelle era il primo obiettivo che avevamo in programma. Su percorsi del genere e in condizioni proibitive, è un attimo gettare tutto al vento. Lo ha dimostrato la caduta di Froome, che devo dire è uscito di scena in malo modo e non meritava questa sfortuna, mi sento di fargli i miei più sinceri auguri di pronta guarigione. Il mio secondo obiettivo era quello di non perdere troppo terreno dagli uomini di classifica, penso che anche questo punto sia stato raggiunto alla grande e anzi, Nibali a parte, il quale ha fatto veramente un grosso numero oggi e a lui vanno i miei complimenti ed ammirazione, sono anche riuscito a distanziare seppur di poco un rivale come Contador al traguardo. Devo dire davvero grazie ai compagni e in particolare a Oliveira che mi ha scortato sino alla fine sui tratti in pavé. Domani è un altro giorno e spero che il peggio sia stato lasciato alle spalle, già essere al via sarà una cosa che vale davvero molto».

Matteo Trentin: «Oggi erano tutti molto nervosi»; Michal Kwiatkowski: «Che sfortuna quella foratura!»
Squadrone nelle Classiche del Nord, l'Omega Pharma-Quick Step, messa in mano a Michal Kwiatkowski, non è stata troppo fortunata oggi. Così il giovane e talentuoso polacco: «Sono caduto con Vasil Kiryienka alla rotonda prima del primo settore. Siamo stati ad inseguire per 20 km. Abbiamo preso il gruppo sul traguardo intermedio. Siamo andati davvero al limite, cercando di stare dietro perché c'era vento laterale e davanti si volava. Al settore numero 8 siamo ritornati davanti. Avevamo Tony Martin in fuga ed io, Bakelants, Renshaw e Trentin nel primo gruppo. Al penultimo settore mi sentivo molto bene, ero più rilassato che mai, però ho forato a 700 metri dall'asfalto. Fino al termine della tappa, abbiamo cercato di inseguire il gruppo davanti ma era davvero difficile colmare il gap, anche quando stavo facendo del mio meglio. Cosa posso dire, abbiamo avuto sfortuna. Con un po' di fortuna chissà cosa sarebbe potuto succedere di come mi sentivo bene. Però essere nel gruppo con Nibali è incoraggiante».
Matteo Trentin è ormai un esperto gregario per gli uomini da gare del Nord, nonostante la sua giovane età: «Tutti erano nervosi. Il pavé con scalatori, uomini da GT e qualche corridore da classiche è un piccolo incubo. Sono riuscito a rimanere nel primo gruppo, poi Kwiatkowski e Renshaw, mentre abbiamo recuperto Tony Martin che era in fuga. Sagan ha provato ad allungare, Kwiatkowski ha forato, siamo stati sfortunati. È un peccato, perché stava andando così bene per noi e di sicuro avremmo cercato di vincere oggi. Ma, questo è il ciclismo. Speriamo di poter essere più fortunati nei prossimi giorni perché stiamo correndo bene e facendo un bel lavoro di squadra».

Peter Sagan: «Sono felice di aver chiuso senza cadere, ma potevo stare con Boom. E invece...»
Era nel gruppo dei migliori, aveva solo 2" di ritardo in classifica da Vincenzo Nibali, la maglia gialla ad un passo. Peter Sagan invece è stato staccato sia dal vincitore Lars Boom che dalla coppia Astana Fuglsang-Nibali. Felice fino in fondo non lo può essere: «Quello di oggi per me è un risultato agrodolce. Sono felice perché ho chiuso davanti, non sono caduto in una tappa infernale, ho anche conquistato altri punti per la maglia verde. D'altra parte, sono un po' arrabbiato perché potevo stare con Boom, Nibali e Fuglsang, ma al penultimo settore di pavé non ero nelle prime posizioni ed ho perso la possibilità di restare con loro. Dietro abbiamo provato a chiudere sui primi ma ormai era troppo tardi. Comunque va bene, guardo avanti e cerco altre possibilità per me».
 
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RE: 5^ tappa: Ypres - Arenberg Porte du Hainaut - da SarriTheBest - 10-07-2014, 09:03 AM

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