06-08-2014, 10:53 PM
Caso Pantani: Mamma Tonina prende a calci fotografo del Corriere
Presi a calci e borsate anche una troupe Rai.
"Braccata" anche al cimitero e costretta a reagire con "calci e borsate", Tonina Pantani chiede rispetto alla stampa a pochi giorni dai nuovi sviluppi del caso sulla morte del figlio. La madre del ciclista scomparso dieci anni fa si è sfogata su Facebook: «Io capisco tutto, ma non toglietemi la mia libertà che divento cattiva. Giornalisti e tv non ti lasciano vivere, li vedi da tutte le parti: davanti a casa e al museo, ma non accetto che mi corrano dietro al cimitero».
Ieri, scrive Tonina Pantani, «ho rischiato l'infarto, erano lì da tempo che aspettavano e allora ho fatto un saluto a Marco veloce per la paura che arrivassero». Poi, prosegue lo sfogo sul social network contro l'invadenza dei cronisti, «sono entrata in chiesa per nascondermi, ma sono venuti pure lì e mi sono sentita braccata da persone che mi riprendevano: non ci ho visto più e la mia reazione è stata quella prima di parlare, ma continuavano a riprendermi e io ho cominciato a prenderli a calci e borsate».
«Riaprendo il caso - conclude Tonina Pantani - pensavo di dover fare una lunga salita, ma non di scalare una montagna: ho sentito di tutto e accetto le critiche, ma non offendete le persone che non ci sono più. Chiedo più rispetto».
Pare che mamma Tonina abbia perso le staffe per le insistenze e la mancanza di tatto da parte di alcuni operatori della tivù di Stato. Preso a calci e borsate anche il fotografo del Corriere della Sera (rotto un obiettivo) che pare però avesse preso regolare appuntamento per quella mattina con l'agenzia che gestisce la Fondazione e gli impegni di mamma Tonina e della famiglia Pantani.
tuttobiciweb.it
Presi a calci e borsate anche una troupe Rai.
"Braccata" anche al cimitero e costretta a reagire con "calci e borsate", Tonina Pantani chiede rispetto alla stampa a pochi giorni dai nuovi sviluppi del caso sulla morte del figlio. La madre del ciclista scomparso dieci anni fa si è sfogata su Facebook: «Io capisco tutto, ma non toglietemi la mia libertà che divento cattiva. Giornalisti e tv non ti lasciano vivere, li vedi da tutte le parti: davanti a casa e al museo, ma non accetto che mi corrano dietro al cimitero».
Ieri, scrive Tonina Pantani, «ho rischiato l'infarto, erano lì da tempo che aspettavano e allora ho fatto un saluto a Marco veloce per la paura che arrivassero». Poi, prosegue lo sfogo sul social network contro l'invadenza dei cronisti, «sono entrata in chiesa per nascondermi, ma sono venuti pure lì e mi sono sentita braccata da persone che mi riprendevano: non ci ho visto più e la mia reazione è stata quella prima di parlare, ma continuavano a riprendermi e io ho cominciato a prenderli a calci e borsate».
«Riaprendo il caso - conclude Tonina Pantani - pensavo di dover fare una lunga salita, ma non di scalare una montagna: ho sentito di tutto e accetto le critiche, ma non offendete le persone che non ci sono più. Chiedo più rispetto».
Pare che mamma Tonina abbia perso le staffe per le insistenze e la mancanza di tatto da parte di alcuni operatori della tivù di Stato. Preso a calci e borsate anche il fotografo del Corriere della Sera (rotto un obiettivo) che pare però avesse preso regolare appuntamento per quella mattina con l'agenzia che gestisce la Fondazione e gli impegni di mamma Tonina e della famiglia Pantani.
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