25-06-2017, 09:27 PM
La "base" del ciclismo si è allargata, il livello più alto si alza di conseguenza, logico che siano meno i corridori italiani che arrivano ai massimi livelli. Tuttavia, la crisi appare meno forte, o non c'è, in Spagna e in Francia. Dovremmo avere un grande know-how sin dal livello giovanile ma non è chiaro quanto sia vero.
Non so se il movimento giovanile italiano sia in calo o meno, dubito che la crisi delle nostre squadre e di molte nostre corse non incida.
Eppure, abbiamo una grandissima tradizione, costruttori, aziende, nonché un forte legame con il territorio, nella partecipazione della gente e con l'interesse a promuoverlo, a partire dal turismo. La crescita del ciclismo è un interesse pubblico, qualcosa che dovrebbe interessare anche la politica.
Lasciar morire corse tradizionali (o, in altri sport, come il basket, società storiche e radicate nel territorio), non accorgersi delle difficoltà pensando che sia una cosa poco importante, che risponde semplicemente al mercato e al ciclo della storia, è solo una delle tante facce della debolezza culturale e della miopia del nostro paese.
Non so se il movimento giovanile italiano sia in calo o meno, dubito che la crisi delle nostre squadre e di molte nostre corse non incida.
Eppure, abbiamo una grandissima tradizione, costruttori, aziende, nonché un forte legame con il territorio, nella partecipazione della gente e con l'interesse a promuoverlo, a partire dal turismo. La crescita del ciclismo è un interesse pubblico, qualcosa che dovrebbe interessare anche la politica.
Lasciar morire corse tradizionali (o, in altri sport, come il basket, società storiche e radicate nel territorio), non accorgersi delle difficoltà pensando che sia una cosa poco importante, che risponde semplicemente al mercato e al ciclo della storia, è solo una delle tante facce della debolezza culturale e della miopia del nostro paese.