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Sulle orme del passato extra: riviviamo i grandi giri - Tour de France 1992
#84
Scusate, purtroppo ho avuto un contrattempo al lavoro e non sono riuscito a curarle come volevo.

Miguel Indurain: dominatore incontrastato, gli fosse riuscito l'acuto nel prologo avrebbe indossato la maglia rosa dalla prima all'ultima tappa, come Gianni Bugno due anni fa. Condotta di gara da freddo calcolatore, non ha bisogno di forzare sulle montagne dove amministra il vantaggio ottenuto nelle prove contro il tempo, ma l'impressione è quella di uno che avrebbe potuto correre da Cannibale. 10

Mario Cipollini
: una vittoria nel 1989, due nel 1990, tre nel 1991 e quattro nel 1992. Prima o poi questa crescita dovrà pur fermarsi ma il toscano, quest'anno vincitore anche della Gand-Wevelgem, è una certezza negli arrivi in volata. Solo il giovane Endrio Leoni riesce a mettere la sua ruota davanti a quella di Cipollini e per ben due volte. 9

Franco Vona: uno dei protagonisti del Giro, riduttivo definirlo gregario, oltre alla fatica a favore di capitan Chioccioli riesce ad inserirsi in fughe buone e a vincere due bellissime tappe, soprattutto quella di Corvara in cui è l'unico fuggitivio a resistere al rientro del gruppo trainato da un fortissimo Indurain. 8,5

Claudio Chiappucci: era difficile contrastare il dominio di Indurain. Il Diablo però, col passare delle tappe, è sembrato correre senza la grinta folle che lo contraddistingue e che, per esempio, gli ha permesso di vincere la Sanremo dello scorso anno. Attacchi sterili, che sembravano atti più a testare gli altri pretendenti al podio che Indurain e gli manca una vittoria di tappa. Però arriva secondo e vince la maglia dei GPM quindi non si può sicuramente dargli un voto negativo. 8

Franco Chioccioli: riesce nella seconda parte della corsa a rimettere in piedi una situazione che dopo il Terminillo sembrava compromessa e con caparbietà e gambe si porta a casa una bella vittoria di tappa ed un terzo posto. Era difficile ripetersi ma il suo Giro è ottimo. 8

Guido Bontempi: ha un po' perso lo spunto veloce dei bei tempi e nelle volate di gruppo non riesce a cogliere risultati ma è diventato un passista molto più solido, lo dimostrano le due vittorie ma soprattutto il secondo posto nella cronometro finale di Milano, dietro solo ad un imbattibile Indurain. 7,5

Marco Giovannetti: un Giro decisamente positivo per il corridore milanese, vince la tappa del Monviso, è intraprendente in altre tappe e peccato per il tempo perso nella tappa dell'Aprica, se no avrebbe potuto ottenere un altro podio dopo quello di due anni fa. Ma si porta a casa una bella vittoria sul Monviso.7,5

Endrio Leoni: una delle sorprese di quest'edizione del Giro, il corridore della Jolly Componibili è l'unico che è riuscito a contrastare il re delle volate Mario Cipollini, vincendo con grande autorità sui traguardi di Uliveto Terme e Bassano del Grappa. 7,5

Andrew Hampsten: un Giro sulla falsariga di quello di Giovannetti, con l'assenza della vittoria di tappa. Ottiene un ottimo quinto posto nella classifica finale. 7

Pavel Tonkov: vince la maglia dei giovani, il distacco da Indurain è di quelli importanti ma il russo ha chiuso in crescendo ed è sembrato decisamente a proprio agio nelle ultime tappe di montagna. 6,5

Roberto Conti: un Giro di altissimo livello fino alla 15esima tappa quando era addirittura secondo a un paio di minuti dal navarro. Le ultime tappe gli sono però risultate indigeste, perde sempre le ruote dei migliori e va in crisi nera nella tappa di Pila dove perde addirittura sette minuti. Gli è mancata la continuità nelle tre settimane, perchè se no avrebbe potuto chiudere con un piazzamento ben più alto del pur buon nono posto e le doti mostrate in certe salite come il Terminillo sono sicuramente buone. 6

Luis Herrera: al suo secondo Giro d'Italia, migliora il piazzamento del 1989 chiudendo ottavo ma il suo Giro è anonimo, perde terreno in quasi tutte le tappe di montagna e il suo Giro è salvato solo dalla vittoria nell'unipuerto del Terminillo. 6

Flavio Giupponi: fallisce l'ennesima occasione di rilancio, purtroppo il corridore che vinceva a Corvara, faceva secondo al Giro 1989 e otteneva top 10 al Giro di Lombardia è ormai l'ombra di se stesso. Si segnala solo per il secondo posto sul Terminillo. 5,5

Massimiliano Lelli: era chiamato a riconfermarsi dopo il nono e il terzo posto delle scorse edizioni ma il suo passo indietro è notevole. Poco plausibile che lottasse alla pari con Indurain, ma il livello di Hampsten e Vona era sicuramente raggiungibile, almeno sulla carta, dal corridore dell'Ariostea. Qualche piazzamento in qualche tappa, spicca il secondo posto di Pian del Re, ma troppo poco. 5

Laurent Fignon: corre senza particolari acuti e senza mai essere tra i primi nelle tappe che contano fino alla tappa di Corvara, in cui è vittima di una crisi epica e il suo Giro termina lì, non prova neanche a risollevarlo inserendosi nella lotta per un successo parziale. Solo 3 anni fa vinceva il Giro, mette tristezza vederlo in questa condizione ma rischia di essere arrivato al declino. 4
 
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RE: Sulle orme del passato extra: riviviamo i grandi giri - Giro d'Italia 1992 - da Paruzzo - 25-10-2017, 11:29 PM

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