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Storia e gloria del grande ciclismo prima della seconda guerra mondiale
#43
[Immagine: 0c460410dbd9bbfee8546dae15f45a30.jpg]

Riprendiamo la storia di Tano Belloni, dopo un po' di pausa, e ripartiamo dal 1926, l'anno in cui il lombardo passa alla Opel e inizia a correre in Germania. Belloni, all'epoca 34enne, è tutt'altro che un corridore finito, infatti, in quella stagione vince ben 6 corse, vale a dire: la Rund um Hainleite-Erfurt, il Gran Premio di Hannover, la Sachsen-Rundfahrt, il Grand Prix Sachs, la Hannover-Amburgo e il Gran Premio dell'Industria di Berlino. Inoltre, Tano giunge 4° alla Sanremo, a 12'45" di distacco da Girardengo, autore di un'autentica impresa in una giornata da tregenda, 6° al Giro di Lombardia vinto da giovanni Brunero e 3° alla Rund um Koln, preceduto da Heiri Sutter e Kastor Notter.

Nel 1927 resta in Opel, ove vince la Rund um Koln battendo il belga Jules Van Hevel, seigiornista come lui e già vincitore di Fiandre, Roubaix e due campionati nazionali, e il padovano Adriano Zanaga. In quella stessa stagione, oltretutto, Tano è vincitore del Giro di Monaco e del Giro della Ruhr e si classifica 4° nel primo Campionato del Mondo della storia, al Nurbugring, battuto solo dai connazionali Binda, Girardengo e Piemontesi.

Nel 1928 Belloni torna a correre tra le file della Wolsit-Pirelli e, dopo due anni di assenza, partecipa nuovamente al Giro d'Italia. La corsa viene dominata da Binda, mentre Tano non è mai protagonista e si vede anche costretto a ritirarsi. Il cremonese sembra ormai sul viale del tramonto, ma non è così e lo dimostra il 3 novembre 1928, quando, in una giornata dal meteo ballerino, conquista il suo 3° Giro di Lombardia. Quel giorno Tano è, oltretutto, particolarmente sfortunato, infatti, fora due volte, una ai piedi del Brinzio e una sulla discesa del Brinzio, ma, complice una corsa tatticamente abbastanza bloccata, riesce a rientrare sui battistrada entrambe le volte. Poi, nel velodromo Sempione, lancia una lunghissima volata, sulla pista bagnata, che non lascia scampo ad Allegro Grandi, Pietro Fossati, Ambrogio Beretta e Alfredo Binda (quest'ultimo verrà, poi, squalificato per cambio ruota irregolare).


Venerdì prossimo l'ultima parte.
 
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RE: Storia e gloria del grande ciclismo prima della seconda guerra mondiale - da Luciano Pagliarini - 25-01-2019, 06:00 PM

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