21-04-2019, 06:25 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 21-04-2019, 07:57 PM da Luciano Pagliarini.)
Mathieu Van der Poel è troppo grande per essere capito dai fin troppi somari che girano nell'osservatorio attuale (per fortuna in questo forum non vagano gli asini sopraccitati).
Leggo dei cicloamatori sfigati che si augurano che smetta di correre nei campi
Si ride per non piangere, ovviamente. Il ciclocross è una disciplina estremamente nobile, che ha accompagnato le carriere su strada di grandissimi campioni come Jean Robic, Roger DeVlaeminck, Rolf Wolfshohl, Klaus-Peter Thaler e dello stesso Adrie Van der Poel.
Mathieu è un campione trasversale, un campione del ciclismo in tutte le sue emanazioni. Il suo futuro è farci godere nelle classiche così come nel cross, non passare luglio alla caccia di qualche tappa nel mediocre Tour de France attuale. Il tutto, magari, mixato anche con un po' di MTB estiva. D'altronde ci ha già mostrato, ma non ci voleva lui perché le evidenze c'erano già in passato, che si può benissimo fare cross e classiche a tutta.
Mathieu è la risposta del ciclismo a tutti i vari dottori scarsi che hanno infestato questo sport negli ultimi 30 anni con i loro dogmi (quelli che per un Armstrong chissà quanti ne hanno bruciati, tipo l'autore di un libro in uscita che fu letteralmente rovinato da un certo dottore). E ai loro adepti, ovviamente.
Piuttosto, siano gli appassionati a muovere il culo per seguirlo anche in inverno. Siamo nel 2019, gli streaming si trovano con uno schiocco di dita. Ed è sempre un gran bello spettacolo.
Ad ogni modo, sarei curioso di vederlo anche su pista
Leggo dei cicloamatori sfigati che si augurano che smetta di correre nei campi
Si ride per non piangere, ovviamente. Il ciclocross è una disciplina estremamente nobile, che ha accompagnato le carriere su strada di grandissimi campioni come Jean Robic, Roger DeVlaeminck, Rolf Wolfshohl, Klaus-Peter Thaler e dello stesso Adrie Van der Poel.
Mathieu è un campione trasversale, un campione del ciclismo in tutte le sue emanazioni. Il suo futuro è farci godere nelle classiche così come nel cross, non passare luglio alla caccia di qualche tappa nel mediocre Tour de France attuale. Il tutto, magari, mixato anche con un po' di MTB estiva. D'altronde ci ha già mostrato, ma non ci voleva lui perché le evidenze c'erano già in passato, che si può benissimo fare cross e classiche a tutta.
Mathieu è la risposta del ciclismo a tutti i vari dottori scarsi che hanno infestato questo sport negli ultimi 30 anni con i loro dogmi (quelli che per un Armstrong chissà quanti ne hanno bruciati, tipo l'autore di un libro in uscita che fu letteralmente rovinato da un certo dottore). E ai loro adepti, ovviamente.
Piuttosto, siano gli appassionati a muovere il culo per seguirlo anche in inverno. Siamo nel 2019, gli streaming si trovano con uno schiocco di dita. Ed è sempre un gran bello spettacolo.
Ad ogni modo, sarei curioso di vederlo anche su pista