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Mondializzazione del ciclismo? Qualcuno non conosce la storia e ci vuole fessi.
#16
Non credo che sia errato dire che uno dei periodi di maggior splendore del ciclismo tedesco sia....la seconda metà degli anni '20 e l'inizio degli anni '30.

Gaetano Belloni andò a correre in Germania in quegli anni.

Il Giro di Colonia lo vinsero Suter, Belloni e Binda.

E la generazione di corridori teutonici di quegli anni se non la migliore nella storia del ciclismo tedesco poco ci manca.

Un po' di nomi: Kurt Stopel, Ludwig Geyer, Erich Metze, Hermann Buse, Emil Kijewski, Oskar Thierbach, Otto Weckerling, Erich Bautz, Karl Altenburger, Adolf Schön, Oskar Tietz, Herbert Sieronski, Herbert Nebe, Bruno Wolke, Felix Manthey, Rudolf Wolke, Georg Ubenhauer, Heinz Wengler, Erich Ussat, Gerhard Esser.

Questa era gente che si giocava grandi classiche e mondiali. E Stopel arrivò sul podio al Tour. Oggi quanti corridori in grado di fare podio al Tour ha la Germania? E quanti sono in grado di giocarsi le grandi classiche? Giusto Politt, Schachmann e Degenkolb.

Qua sopra c'è una Liegi, svariati podi mondiali, un podio alla Roubaix, uno alla Parigi-Tours, uno alla Parigi Bruxelles e svariati a Zurigo. E, poi, top-10 al Tour, al Giro, alla Sanremo, alla Liegi e via dicendo.
 
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RE: Mondializzazione del ciclismo? Qualcuno non conosce la storia e ci vuole fessi. - da Luciano Pagliarini - 05-05-2019, 06:11 PM

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