[Luciano Pagliarini]

I miei favoriti

***** Andreas Leknessund;
**** Felix Gall, Clement Champoussin;
*** Ilan Van Wilder, Unai Cuadrado Ruiz de Gauna, Mauri Vansevenant, Nicolas Prodhomme;
** Tobias Foss, Joao Almeida, Alessandro Monaco, Daniel Savini;
* Karel Vacek, Daniel Smarzaro, Francesco Romano, Jon Agirre Egana, Asier Etxeberria Zafra, Alejandro Ropero Molina, Mikkel Bjerg, Andreas Kron, Johannes Adamietz, Maxim Gridchin, Piotr Pekala.

Cinque stelle per il norvegese Andreas Leknessund. Il carro armato nordico, poche settimane fa, ha perso la Ronde de l'Isard per appena 15" dal nostro Andrea Bagioli. Nella corsa a tappe francese è stato l'unico in grado di avvicinarsi al livello di Bagiolino in salita. Già nel 2018 qua fu 8° (e 7° nell'arrivo in salita di Dlouhé stráně), con un anno di esperienza in più e senza Bagioli a mettergli i bastoni tra le ruote, è il logico favorito.

Subito dietro troviamo Clement Champoussin, di recente 3° alla Ronde de l'Isard, e l'austriaco Felix Gall. Il secondo, in particolare, dovrebbe essere il rivale più accreditato di Leknessund. L'anno scorso qua fu 6° e a inizio stagione ha dominato l'Istrian Spring Trophy. Le sue quotazioni, tuttavia, sono calate dopo un Tour de l'Ain un po' opaco (solo 21esimo, ha perso nettamente lo scontro tra U23 con Vadim Pronskiy e Juanpe Lopez). Va detto, ad ogni modo, che potrebbe aver usato l'Ain per prepararsi per la Corsa della Pace.

A tre stelle abbiamo il tuttofare belga Ilan Van Wilder, primo 2000 in griglia. Ilan di recente è giunto 7° all'Isard e 3° all'Orlen GP, pare essere in grande spolvero, dunque. Inoltre, l'ex rivale di Evenepoel oltre a essere forte in salita può contare anche su buone doti nelle prove contro il tempo e su un discreto spunto veloce che potrebbe tornare utile.

Sempre in terza fila troviamo un altro corridore in grande forma, vale a dire Unai Cuadrado Ruiz de Gauna. Nell'ultimo mese è giunto 16esimo alla Vuelta Asturia, 19° alla Vuelta a Madrid, 14° alla Vuelta a Aragon e 5° all'Orlen GP. Oltre a lui c'è anche Nicholas Prodhomme, vincitore del recente Orlen GP. Prodhomme, tuttavia, non ha fatto un grande Isard, per cui si porta dietro qualche dubbio dato che alla Corsa della Pace sono presenti salite più impegnative rispetto a quelle dell'Orlen GP.

Chiude la terza fila il belga figlio d'arte Mauri Vansevenant. Mauri è tanto scomposto in bicicletta quanto solido. L'anno scorso arrivò in top-10 al Giro della Valle d'Aosta e al Lombardia, mentre di recente è giunto 4° all'Orlen GP. Con Van Wilder forma un duo formidabile.

In quarta fila abbiamo un po' di gente che si porta dietro qualche dubbio. Almeida l'anno scorso fu 2° al Giro e in top-10 all'Avenir, ma per ora, nel 2019, non si è mai visto. Foss è andato molto forte a inizio stagione, però, poi, si è fatto male ed è fermo dalla Liegi (20/04).

Infine, troviamo due italiani che, per un motivo o per un altro, non offrono grandissime garanzie. Monaco è un eccellente scalatore puro, l'anno scorso 8° al Valle d'Aosta, ma non partecipata a una corsa a tappe da agosto 2018 (Tour de l'Avenir), per cui bisogna vedere se riuscirà a ritrovare immediatamente il feeling con queste gare. Savini, invece, sulle cotes dell'Orlen GP ha fatto fuoco e fiamme, ma su salite lunghe non ha mai ottenuto grandi risultati, per cui si porta dietro qualche ragionevole dubbio su ciò che può fare in una gara che prevede un'ascesa come Dlouhé stráně.

In quinta fila cominciamo con Karel Vacek, scalatore eccellente che, però, al recente Orlen GP ha dimostrato di avere ancora i limiti che aveva palesato da junior nel 2018. Scatta molto forte, ma la tenuta è rivedibile e sovente gli capita di andare in crisi. Oltre a lui abbiamo altri due italiani: Romano e Smarzaro. Romano ha ottenuto un 43° posto al Tour of the Alps, ma all'Orlen GP non si è visto. In passato ha vinto la Vuelta a Navarra e una tappa molto dura al Giro, per cui le caratteristiche per fare bene le avrebbe. Smarzaro, che arriva dal ciclocross, non ha grossi risultati nelle corse a tappe, ma le top-10 a Piva, Belvedere e Recioto fanno capire che in salita se la cava.

Dopodiché, in quinta fila ci sono tre spagnoli che di recente hanno fatto buoni risultati: Agirre, 11° all'Orlen GP, Exteberria, 12° alla Ronde de l'Isard, e Ropero, 3° al Bidasoa. Inoltre, abbiamo anche due danesi, vale a dire Bjerg e il recente secondo classificato dell'Orlen GP Kron. Kron, appunto, arriva in grande forma, ma sulle salite lunghe non ha mai fatto intravvedere grandi doti, al contrario di Bjerg che l'anno scorso fu anche 22° all'Avenir (e 33° proprio alla Corsa della Pace).

Continuando con la carrellata di outsiders abbiamo un tedesco, ovvero Johannes Adamietz. Adamietz è uno scalatore che quest'anno ha confermato le sue buone doti quando la strada sale arrivando 6° allo Jura e 16° al Recioto. All'Orlen GP non ha brillato, ma l'anno scorso qua fu 19°, per cui non va sottovalutato.

Chiudiamo la lista con un kazako, Maxim Gridchin, e un polacco, Piotr Pekala. Gridchin è il terzo 2000 in lista, dopo Van Wilder e Vacek. Di recente è arrivato 5° al CCC Tour, ove si è piazzato 3° nel tappone, battuto solo da due vecchi volponi come Paterski e Rutkiewicz. Pekala, invece, si è messo in luce all'Orlen GP, ove ha chiuso nei primi 20, migliore tra i padroni di casa, e alla Baltyk - Karkonosze, in cui è giunto 14°. Già l'anno scorso, inoltre, si comportò bene alla Corsa della Pace, ottenendo un buon 17° posto.