13-11-2019, 01:16 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 13-11-2019, 01:41 PM da Luciano Pagliarini.)
Ma Van Reeth come mai non ha detto nulla dei numeri del ciclocross fino ad oggi? E sì che la stagione è iniziata da due mesi.
C'è questa tesi da sostenere Daam, suvvia.
In ogni tweet dell'anno scorso ci doveva essere 'sto cazzo di confronto. Quando il calo delle gare femminili era meno drastico per il banale motivo che partivano da una base peggiore.
A me pare normale che i numeri del cross siano in calo dal ritiro di un personaggio trainante come Sven Nys. In Belgio Sven è stato quello che Valentino Rossi è stato in Italia per la MotoGP.
Come è normale che calino ulteriormente quando manca Van Aert e, spiace per loro, anche Van der Poel.
Il punto è che Van Reeth e i suoi seguaci, quelli che a Gieten si sorprendevano perché mancava gente e, allora, si chiedevano se alle persone piacessero i cannibali, strumentalizzano il cross femminile per portare avanti le solite tesi.
Ovvero che i numeri del cross sono in calo perché la gente si annoia a vedere Van der Poel e bla bla bla.
Ogni sport ha una base (noi che guardiamo il Tour anche al sesto anno di sputazza Sky/Ineos) e, poi, una serie di spettatori occasionali che si collegano o non si collegano a seconda di chi sono i protagonisti. Van der Poel tira meno di Nys, ma non è che fa scappare la gente. Tanto che quando manca Van der Poel il cross tira ancora meno.
Se vogliamo parlare della crescita del cross femminile, che tecnicamente fa passi da gigante di anno in anno, portami il confronto con i numeri di questa stagione e quelli delle precedenti.
Non lo fa
E non lo fa perché, come ha detto Albi, è in calo pure quello, nonostante tutto.
Che, poi, il discorso internazionalizzazione è dovuto, per lo più, al fatto che in Belgio il cross femminile, ma più in generale il ciclismo femminile, non va come il maschile. Per cui meno belgi, più spazio per gli altri. Ma ehi, agli Europei tutte e tre le gare femminili hanno visto vittorie neerlandesi e un totale di cinque cicliste neerlandesi per nove posti disponibili sul podio. Stesso numero di rappresentati sul podio, paro paro, per i belgi nel maschile.
A margine condivido il discorso che fa Albino sulla valorizzazione del cross femminile. Che merita di essere valorizzato per come sta crescendo e per le atlete che sta sfornando, ma non a scapito del maschile. Cioè, è pure totalmente no sense come cosa.
C'è questa tesi da sostenere Daam, suvvia.
In ogni tweet dell'anno scorso ci doveva essere 'sto cazzo di confronto. Quando il calo delle gare femminili era meno drastico per il banale motivo che partivano da una base peggiore.
A me pare normale che i numeri del cross siano in calo dal ritiro di un personaggio trainante come Sven Nys. In Belgio Sven è stato quello che Valentino Rossi è stato in Italia per la MotoGP.
Come è normale che calino ulteriormente quando manca Van Aert e, spiace per loro, anche Van der Poel.
Il punto è che Van Reeth e i suoi seguaci, quelli che a Gieten si sorprendevano perché mancava gente e, allora, si chiedevano se alle persone piacessero i cannibali, strumentalizzano il cross femminile per portare avanti le solite tesi.
Ovvero che i numeri del cross sono in calo perché la gente si annoia a vedere Van der Poel e bla bla bla.
Ogni sport ha una base (noi che guardiamo il Tour anche al sesto anno di sputazza Sky/Ineos) e, poi, una serie di spettatori occasionali che si collegano o non si collegano a seconda di chi sono i protagonisti. Van der Poel tira meno di Nys, ma non è che fa scappare la gente. Tanto che quando manca Van der Poel il cross tira ancora meno.
Se vogliamo parlare della crescita del cross femminile, che tecnicamente fa passi da gigante di anno in anno, portami il confronto con i numeri di questa stagione e quelli delle precedenti.
Non lo fa

E non lo fa perché, come ha detto Albi, è in calo pure quello, nonostante tutto.
Che, poi, il discorso internazionalizzazione è dovuto, per lo più, al fatto che in Belgio il cross femminile, ma più in generale il ciclismo femminile, non va come il maschile. Per cui meno belgi, più spazio per gli altri. Ma ehi, agli Europei tutte e tre le gare femminili hanno visto vittorie neerlandesi e un totale di cinque cicliste neerlandesi per nove posti disponibili sul podio. Stesso numero di rappresentati sul podio, paro paro, per i belgi nel maschile.
A margine condivido il discorso che fa Albino sulla valorizzazione del cross femminile. Che merita di essere valorizzato per come sta crescendo e per le atlete che sta sfornando, ma non a scapito del maschile. Cioè, è pure totalmente no sense come cosa.