13-01-2020, 12:53 AM
Sven Nys vs Roger De Vlaeminck
L’amico Roger non ha mai sopportato Sven e non ha mai perso occasione per dire che Nys non è stato il migliore della sua epoca, figuriamoci a livello della storia del ciclocross. Ovviamente, si riferiva particolarmente ad un eventuale confronto col fratello. Comunque, qui è lui che si deve confrontare con l’asso di Bonheiden e, purtroppo, pur con tutta la simpatia che provo nei suoi confronti, a vincere è Nys. Ad una differenza tecnica visibile, va aggiunta quella continuità che il più giovane dei De Vlaeminck non ha solo in parte potuto avere a causa della sua grandezza su strada. Certo, un confronto sull’intero arco del ciclismo, vedrebbe Roger stravincere, ma qui la battaglia esclude quasi completamente l’asfalto.
Eric De Vlaeminck vs Niels Albert
Niels conosceva solo in modo per vincere: imporre un ritmo pazzesco alla corsa sin da subito e spingere come fosse una particolare corsa a cronometro. Un Giacomo Agostini o un Jacques Anquetil del ciclocross…. Un grande, che però quando c’erano da usare “i gomiti” o c’era un Nys a tre metri, molto difficilmente vinceva. Eric invece, ha dovuto sempre battagliare coi suoi grandi avversari, ed aveva una tecnica per quei tempi sublime. Poi, spesso, emergeva con una varietà d’attacco che denotava anche sul fango quella fantasia, magari esagerata, che possedeva nella vita d’ogni giorno. Vince nettamente Eric.
Roland Liboton vs Zdenek Stybar
Il vallone era un “tritassassi” che per perdere ……doveva incontrare le amnesie che subentrano quando si ricorda solo una parte dei sogni notturni. Stybar, fortissimo, ha scelto forse troppo presto la strada, ed il testa a testa con Liboton se lo gioca con assenze superiori alle amnesie del vallone. Scelgo quindi Roland …….. con una ulteriore “incazzatura” per quel cretino che ha fatto perdere una Roubaix al ceco….
Albert Zweifel vs Klaus Peter Thaler
Si strada è stato nettamente più forte il tedesco, ma sul ciclocross a vincere è lo svizzero: senza se e senza ma. Anche se io gli preferivo il postino Peter….
Mathieu Van Der Poel vs Robert Vermeire
La longevità come punta luminosa non è sufficiente per arginare la grandiosità di un talento raro dell’intero arco storico del ciclismo. Ripeto quello che ho detto ancora: Mathieu è giovane, ma quello che ha fatto vedere, è già probabilmente sufficiente per metterlo ai vertici della specialità. Per cancellare ogni dubbio e l’eventuale confronto con un futuro talento simile al suo, gli servirebbe ancora un anno. Massimo due, giusto per quelli che si predispongono verso “il pelo nell’uovo”.
Renato Longo vs Albert Van Damme
Due idoli, due longevi, due grandi figure. A vincere però, uno che poteva essere anche un grande stradista: Renato Longo.
Rolf Wolfshohl vs Wout Van Aert
Il poeta dei prati e gran corridore Rolf Wolfshohl, purtroppo, esce perdente col miglior talento dopo Mathieu Van Der Poel degli ultimi dieci anni.
Andre Dufraisse vs Daniele Pontoni
Aldilà delle differenze “tipologiche”, fra un cross semi-pionieristico ed uno moderno, è la poca consistenza degli avversari a farmi preferire l’italiano. Dufraisse ha monetizzato al massimo un lasso di tempo dove chi era forte era vecchio, ed i giovani erano ancora troppo acerbi per batterlo con continuità. Appena costoro sono diventati avversari di peso, Wolfshohl e Longo su tutti, ha iniziato a perdere. Pontoni, costante nel suo ruolino di marcia, ha battagliato per anni con avversari tosti, ed ha espresso talune giornate dove è apparso davvero un “tornado”.
L’amico Roger non ha mai sopportato Sven e non ha mai perso occasione per dire che Nys non è stato il migliore della sua epoca, figuriamoci a livello della storia del ciclocross. Ovviamente, si riferiva particolarmente ad un eventuale confronto col fratello. Comunque, qui è lui che si deve confrontare con l’asso di Bonheiden e, purtroppo, pur con tutta la simpatia che provo nei suoi confronti, a vincere è Nys. Ad una differenza tecnica visibile, va aggiunta quella continuità che il più giovane dei De Vlaeminck non ha solo in parte potuto avere a causa della sua grandezza su strada. Certo, un confronto sull’intero arco del ciclismo, vedrebbe Roger stravincere, ma qui la battaglia esclude quasi completamente l’asfalto.
Eric De Vlaeminck vs Niels Albert
Niels conosceva solo in modo per vincere: imporre un ritmo pazzesco alla corsa sin da subito e spingere come fosse una particolare corsa a cronometro. Un Giacomo Agostini o un Jacques Anquetil del ciclocross…. Un grande, che però quando c’erano da usare “i gomiti” o c’era un Nys a tre metri, molto difficilmente vinceva. Eric invece, ha dovuto sempre battagliare coi suoi grandi avversari, ed aveva una tecnica per quei tempi sublime. Poi, spesso, emergeva con una varietà d’attacco che denotava anche sul fango quella fantasia, magari esagerata, che possedeva nella vita d’ogni giorno. Vince nettamente Eric.
Roland Liboton vs Zdenek Stybar
Il vallone era un “tritassassi” che per perdere ……doveva incontrare le amnesie che subentrano quando si ricorda solo una parte dei sogni notturni. Stybar, fortissimo, ha scelto forse troppo presto la strada, ed il testa a testa con Liboton se lo gioca con assenze superiori alle amnesie del vallone. Scelgo quindi Roland …….. con una ulteriore “incazzatura” per quel cretino che ha fatto perdere una Roubaix al ceco….
Albert Zweifel vs Klaus Peter Thaler
Si strada è stato nettamente più forte il tedesco, ma sul ciclocross a vincere è lo svizzero: senza se e senza ma. Anche se io gli preferivo il postino Peter….
Mathieu Van Der Poel vs Robert Vermeire
La longevità come punta luminosa non è sufficiente per arginare la grandiosità di un talento raro dell’intero arco storico del ciclismo. Ripeto quello che ho detto ancora: Mathieu è giovane, ma quello che ha fatto vedere, è già probabilmente sufficiente per metterlo ai vertici della specialità. Per cancellare ogni dubbio e l’eventuale confronto con un futuro talento simile al suo, gli servirebbe ancora un anno. Massimo due, giusto per quelli che si predispongono verso “il pelo nell’uovo”.
Renato Longo vs Albert Van Damme
Due idoli, due longevi, due grandi figure. A vincere però, uno che poteva essere anche un grande stradista: Renato Longo.
Rolf Wolfshohl vs Wout Van Aert
Il poeta dei prati e gran corridore Rolf Wolfshohl, purtroppo, esce perdente col miglior talento dopo Mathieu Van Der Poel degli ultimi dieci anni.
Andre Dufraisse vs Daniele Pontoni
Aldilà delle differenze “tipologiche”, fra un cross semi-pionieristico ed uno moderno, è la poca consistenza degli avversari a farmi preferire l’italiano. Dufraisse ha monetizzato al massimo un lasso di tempo dove chi era forte era vecchio, ed i giovani erano ancora troppo acerbi per batterlo con continuità. Appena costoro sono diventati avversari di peso, Wolfshohl e Longo su tutti, ha iniziato a perdere. Pontoni, costante nel suo ruolino di marcia, ha battagliato per anni con avversari tosti, ed ha espresso talune giornate dove è apparso davvero un “tornado”.