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Artista figurativo del decennio - CM Artist of the decade
#2
Inizio dagli albori del secolo passato.


1900-09: Pablo Picasso. Se la può giocare a livello di rivoluzione con il tardo Cézanne, ma le Damoiselle d'Avignon (1907) sono dello spagnolo e sono indubbiamente un momento cruciale per il rinnovamento della storia dell'arte. Inoltre Picasso si applica anche alla scultura, a differenze del suo collega più anziano francese
1910-19: di nuovo Picasso, secondo me. La natura morta con sedia impegliata (1912) è il primo collage vero e proprio della storia. Segue Marcel Duchamp, con l'invenzione del Ready Made. Senza il collage non sarebbe tuttavia esistito il Ready made. Kandinskij conia l'astrattismo con Primo acquerello astratto (1910), ma è un moviemento che ha solide radici nel tardo simbolismo, dunque lo vedo come molto meno rivoluzionario.
1920-29: Questa volta per me il Picasso incerto degli anni Venti sta dietro alla rivoluzione surrealista della cerchia di Breton. Max Ernst lo vedo primeggiare tra tutti i surrealisti, è il meno artefatto, il più spontaneo insieme a Joan Mirò. Inoltre nel 1929 Ernst pubblica "la femme 100 tetes", un romanzo per immagini, pietra miliare.
1930-39: Picasso lambisce il surrealismo e conia poi il suo stile personale degli ultimi decenni. In tutto questo tira fuori dal ciclindro Guernica (1937).
1940-49: Penso che lo shock visivo dell'opera di Francis Bacon (a partire dal 1944) sia uno degli eventi più clamorosi del secolo scorso. 
1950-59: Il baricentro si sposta per forza di cose verso gli USA, con l'ultima tragica parentesi di Jackson Pollock, morto nel 1956. Tuttavia, in Europa, il comunista Picasso realizza il clamoroso "Massacro in Corea" (1951) che ha ben poco da invidiare a Guernica in quarto a portata spirituale. Altro nome papabile per il titolo di artista del decennio sempre l'anglo-irlandese F. Bacon. 
1960-69: Picasso sempre ai livelli altissimi, il neodada di Rauschenberg e Warhol spopola, ma per me è la tragedia dei trittici di Francis Bacon a stare al primo posto.
1970-79: Epoca confusa. Per me è il primo Richter a meritare il primo posto, con un ritorno clamoroso ad una pittura figurativa di copia da antichi maestri: Tiziano addirittura, seppur trasfigurato. In Italia degna di nota l'arte povera, a livello internazionale invece da notare Christo e Walter de Maria, con esempi di land art eccezionali quali "Lightening fields" (1978). A livello performativo Joseph Beuys dà il meglio di sé con "I like America and America likes me" (1974).
1980-89: L'espandersi del successo di Gerhard Richter è l'evento del decennio. Le sue candele sono tra le opere più straordinarie ed emozionanti del secolo passato, e sono finite addirittura sulla copertina dell'album dei Sonic Youth "Daydream Nation" (1988). Interessanti le declinazioni dadaiste di Fischli e Weiss e lo straziante verismo di Lucian Freud.
1990-99: Le deflagrazioni materiche di Anish Kapoor non tengono il passo con il consolidamento della fama di Anselm Kiefer, premiato con il Wolf Prize nel 1990 e dal Premio imperiale giapponese nel 1999. Premio della giuria internazionale anche alla Biennale del 1997. 
2000-09: Penso bastino i 7 palazzi celesti di Anselm Kiefer per capire la sua importanza. Più o meno in posizione paritaria sta Richter.
2010-19: Nessun fenomeno artistico di rilievo. Banksy è un fenomeno pop. Per me continuano a giocarsela i due tedeschi: Richter vs Kiefer. Kiefer ha preso più premi, ma Richter dal 2017 è l'aritsta più pagato al mondo, ha superato quella ciofeca pop di Jeff Koons.

Domani proseguo con il XIX secolo
 
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RE: Arista figurativo del decennio - CM Artist of the decade - da Giugurta - 05-07-2020, 04:27 PM

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