13-08-2020, 09:24 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 13-08-2020, 09:25 AM da Hiko.)
Come sapete io non sono un grande sostenitore che nel ciclismo esistano i picchi di forma et similia (per usare un eufemismo). Però c'è da vedere se questo momento di Van Aert sia in qualche modo transitorio oppure, se è ciò che stiamo vedendo, siamo di fronte al corridore più forte al mondo (almeno per quanto riguarda le classiche), uno che parte favorito quasi su qualsiasi percorso.
Pre lockdown e nel 2019 WVA era già un corridore con le stigmate di campione ovviamente, ma assolutamente non avvicinabile a quanto vediamo oggi. Avrà fatto uno step a livello ma non basta quello a spiegare un salto così grande per me.
Il suo sprint è da velocista, la resistenza c'è, sul passo è un cronoman, in salita sta dimostrando di cavarsela: bisogna vederlo su percorsi con tanti strappi o salite ravvicinate (le Strade Bianche davano il tempo di rifiatare), ma per il resto c'è tutto.
Pre lockdown e nel 2019 WVA era già un corridore con le stigmate di campione ovviamente, ma assolutamente non avvicinabile a quanto vediamo oggi. Avrà fatto uno step a livello ma non basta quello a spiegare un salto così grande per me.
Il suo sprint è da velocista, la resistenza c'è, sul passo è un cronoman, in salita sta dimostrando di cavarsela: bisogna vederlo su percorsi con tanti strappi o salite ravvicinate (le Strade Bianche davano il tempo di rifiatare), ma per il resto c'è tutto.