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Giochi Olimpici Invernali - Pechino 2022
#90
Altra gara incredibile di Combinata Nordica, corsa in condizioni ancora peggiori rispetto a Mercoledì.
Segmento di salto "normale" con Riiber straripante che si porta in testa con più di un minuto sui migliori fondisti. Tuttavia il Norvegese nel fondo, condizionato dai 10 giorni di isolamento e dal freddo polare (-19 °C, ai limiti della regolarità) perde subito terreno da un gruppetto trainato da Akito Watabe e formato da Faisst, Ilves e Ryota Yamamoto. Dietro di loro si formano altri due gruppetti, uno tirato da Lamparter, comprendente Seidl e Rehrl, mentre ancor più dietro, attorno al minuto e quaranta di distacco, un gruppone comprendente Graabak, Geiger, Oftebro e Greiderer, insomma, i fondisti migliori che risucchiano pure Julian Schmid. A fine primo giro colpo di scena, Riiber sbaglia ed imbocca il rettilineo del traguardo invece che imboccare la strada per il passaggio del primo giro, si accorge dell'errore, torna indietro, ma in tal caso perde subito tutto il vantaggio sul gruppetto Watabe e viene risucchiato sulla prima salita del tracciato. Ilves e Yamamoto si staccano e davanti rimangono Watabe, Faisst e Riiber col Giapponese sempre a tirare. Dietro di loro a quindici secondi il gruppetto Lamparter che intanto risucchia l'Estone e l'altro Giapponese staccatisi, mentre il gruppone Geiger, Graabak (tirato dal Norvegese) è a 50 secondi. Al quinto chilometro Lamparter fa il forcing per tornare sotto al terzetto di testa, forse pensando che fosse il terzetto giusto per le medaglie, rientra a fatica, mentre dietro, come successo Mercoledì scorso, Geiger comincia a menare e a tirare giù secondi dalla testa.
All'imbocco dell'ultimo giro i quattro di testa, che nel frattempo hanno cominciato il gioco del "tira tu", hanno solo 15 secondi su Geiger e il gruppone, ma l'azione del Tedesco pare meno incisiva rispetto alla settimana scorsa. Nella prima salita del giro c'è il nuovo forcing di Lamparter che provoca subito uno scossone, il crollo di Jarl Magnus Riiber, che viene quindi risucchiato da Geiger, del quale hanno tenuto le code solo Graabak, Oftebro e Greiderer.
Lamparter però ha un autonomia limitata e nel falsopiano viene sopravanzato da Watabe e da un clamoroso Faisst, che non doveva nemmeno esserci e che gareggia solo in virtù delle positività al Covid di Weber e Frenzel. In discesa Lamparter pare addirittura in difetto d'ossigeno dato che rischia una caduta banale, tanto che la medaglia d'oro paiono giocarsela Watabe e Faisst.
Ma, come Mercoledì, nella salita che porta allo stadio spuntano dal nulla delle ombre che stavolta sono tutte Norvegesi, Jorgen Graabak e Jens Luraas Oftebro. Il più navigato dei due salta il Giapponese all'esterno dell'ultima curva, per poi prenderne la corda, mentre Oftebro si ingarbuglia tra Watabe e Faisst. Graabak quindi si invola incredibilmente a vincere l'oro, otto anni dopo il successo olimpico in questa stessa gara, mentre Oftebro è argento e Watabe trova il bronzo, terza medaglia individuale in tre olimpiadi. Faisst deve accontentarsi del quarto posto, mentre Lamparter, Geiger e Riiber saltano per aria chiudendo sesto, settimo ed ottavo a grande distacco dal podio.
Graabak diventa quindi il secondo combinatista a ripetere un oro olimpico a distanza di otto anni, unico altro a parte Ullrich Wehling che tra il 1972 e il 1980 vinse tre ori.
Oftebro invece trova un argento insperato dopo il salto, frutto di una condotta tattica intelligente che gli permette di vincere una medaglia individuale alle olimpiadi prima di Lamparter (il che tuttavia non ne giustifica il rapporto di forza), mentre Watabe trova ancora una volta lo squillo a cinque cerchi dopo una stagione difficilissima. Amarezza per Riiber e per quell'errore all'imbocco del secondo giro, senza il quale tuttavia non so se avrebbe vinto. Riiber non è nuovo a questi errori, anzi, in età teenager era solito compierne di così clamorosi, ma bisogna ricordarsi che sono esseri umani e gareggiare alle olimpiadi al secondo giorno di libertà dopo una clausura forzata di una settimana e mezzo, con un freddo glaciale non è facile, tanto che pure un Ceco, Tomas Portyk, alla fine della gara ha imboccato la strada sbagliata.
Sono state due competizioni al limite della praticabilità in cui han per una volta a far la differenza è stato il segmento di fondo ed in cui l'endurance è stata fondamentale.
Giovedì ci sarà la prova a squadre. Se tutto va per il verso giusto non credo che si scapperà dall'oro Norvegese, ma occhio alle crisi.
 
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RE: Giochi Olimpici Invernali - Pechino 2022 - da Manuel The Volder - 15-02-2022, 06:15 PM

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