08-02-2011, 07:22 PM
"Riccò mi ha detto di aver
fatto un'autotrasfusione"
Clamorosa testimonianza del medico dell'ospedale di Pavullo, dove Riccardo Riccò era stato ricoverato sabato. Secondo il medico, il corridore modenese versava in stato di choc e ha riferito "in presenza della moglie di aver fatto da solo un'autotrasfusione di sangue che conservava nel frigo di casa da 25 giorni". La Procura del Coni ha subito aperto un procedimento disciplinare
MODENA, 8 febbraio 2011 - Le condizioni di salute di Riccardo Riccò migliorano. Ma la storia che lo riguarda si complica dal punto di vista legale e sportivo. La Procura di Modena ha infatti aperto un fascicolo (al momento nei confronti di persona da identificare) per sospetta violazione della legge antidoping 376/2000. Il sostituto procuratore Pasquale Mazzei ha messo agli atti il referto trasmesso dal medico dell'Ospedale di Pavullo che domenica mattina ha prestato la prima assistenza a Riccò, presentatosi al pronto soccorso in condizioni critiche, tanto da consigliare il trasferimento d'urgenza all'Ospedale di Baggiovara (Modena). Secondo la testimonianza del medico, il corridore modenese - che versava in stato di choc - ha riferito, "in presenza della moglie" (in realtà la fidanzata Vania Rossi, n.d.r.) di "aver fatto da solo un'autotrasfusione di sangue che conservava nel frigo di casa da 25 giorni" temendo "per la cattiva conservazione del sangue che si era iniettato nuovamente".
RISCHIO RADIAZIONE — La Procura ha ricevuto la notizia di reato solo ieri sera alle 19.30. E ha richiesto all'Ospedale di Baggiovara di poter acquisire la cartella clinica di Riccò, ancora ricoverato sotto osservazione nel reparto di neurorianimazione, ma in condizioni stazionarie. Quasi certo che la Procura procederà, appena la situazione lo consentirà, all'interrogatorio di Riccò, per cercare riscontro alle affermazioni rese al medico di Pavullo. Saranno ordinate anche perizie mediche ed ematologiche. Riccò, che per ora non è iscritto al registro degli indagati, nell'ipotesi del reato rischierebbe da 3 mesi a 3 anni per violazione della legge antidoping. Per la giustizia sportiva l'ipotesi più concreta sarebbe quella della radiazione, avendo già scontato una squalifica di 20 mesi per il doping (Cera) del Tour 2008.
PROCURA CONI APRE DOCUMENTO — L'Ufficio Procura Antidoping del Coni, sulla base delle ultime notizie, ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti di Riccò. Lo ha reso noto il Coni con una nota sul proprio sito.
IL BOLLETTINO DELLE 17,30 — L'ultimo bollettino medico su Riccò è delle 17.30. Lo ha letto Giorgio Lenzotti, direttore sanitario dell'Ospedale civico S. Agostino Estense di Baggiovara: "Le condizioni generali sono in via di miglioramento. Il paziente ha trascorso la notte tranquillo de e' vigile. La prognosi, seppure in via prudenziale, resta riservata". Il comunicato e' stato diffuso con il consenso dei familiari, che hanno lasciato l'ospedale pochi attimi prima.
Luigi Perna - gazzetta.it
fatto un'autotrasfusione"
Clamorosa testimonianza del medico dell'ospedale di Pavullo, dove Riccardo Riccò era stato ricoverato sabato. Secondo il medico, il corridore modenese versava in stato di choc e ha riferito "in presenza della moglie di aver fatto da solo un'autotrasfusione di sangue che conservava nel frigo di casa da 25 giorni". La Procura del Coni ha subito aperto un procedimento disciplinare
MODENA, 8 febbraio 2011 - Le condizioni di salute di Riccardo Riccò migliorano. Ma la storia che lo riguarda si complica dal punto di vista legale e sportivo. La Procura di Modena ha infatti aperto un fascicolo (al momento nei confronti di persona da identificare) per sospetta violazione della legge antidoping 376/2000. Il sostituto procuratore Pasquale Mazzei ha messo agli atti il referto trasmesso dal medico dell'Ospedale di Pavullo che domenica mattina ha prestato la prima assistenza a Riccò, presentatosi al pronto soccorso in condizioni critiche, tanto da consigliare il trasferimento d'urgenza all'Ospedale di Baggiovara (Modena). Secondo la testimonianza del medico, il corridore modenese - che versava in stato di choc - ha riferito, "in presenza della moglie" (in realtà la fidanzata Vania Rossi, n.d.r.) di "aver fatto da solo un'autotrasfusione di sangue che conservava nel frigo di casa da 25 giorni" temendo "per la cattiva conservazione del sangue che si era iniettato nuovamente".
RISCHIO RADIAZIONE — La Procura ha ricevuto la notizia di reato solo ieri sera alle 19.30. E ha richiesto all'Ospedale di Baggiovara di poter acquisire la cartella clinica di Riccò, ancora ricoverato sotto osservazione nel reparto di neurorianimazione, ma in condizioni stazionarie. Quasi certo che la Procura procederà, appena la situazione lo consentirà, all'interrogatorio di Riccò, per cercare riscontro alle affermazioni rese al medico di Pavullo. Saranno ordinate anche perizie mediche ed ematologiche. Riccò, che per ora non è iscritto al registro degli indagati, nell'ipotesi del reato rischierebbe da 3 mesi a 3 anni per violazione della legge antidoping. Per la giustizia sportiva l'ipotesi più concreta sarebbe quella della radiazione, avendo già scontato una squalifica di 20 mesi per il doping (Cera) del Tour 2008.
PROCURA CONI APRE DOCUMENTO — L'Ufficio Procura Antidoping del Coni, sulla base delle ultime notizie, ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti di Riccò. Lo ha reso noto il Coni con una nota sul proprio sito.
IL BOLLETTINO DELLE 17,30 — L'ultimo bollettino medico su Riccò è delle 17.30. Lo ha letto Giorgio Lenzotti, direttore sanitario dell'Ospedale civico S. Agostino Estense di Baggiovara: "Le condizioni generali sono in via di miglioramento. Il paziente ha trascorso la notte tranquillo de e' vigile. La prognosi, seppure in via prudenziale, resta riservata". Il comunicato e' stato diffuso con il consenso dei familiari, che hanno lasciato l'ospedale pochi attimi prima.
Luigi Perna - gazzetta.it