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La storia del Giro d'Italia
#6
<a name=QUINTO></a><a href="#PRINCIPALE">Torna all'indice</a>

<p align="center">[Immagine: marcopantani102.jpg]
Foto di Marco Pantani</p>
<b>Ottantunesima edizione: 1998</b>
Esplode Pantani. Incassa l’attacco di Zulle nel prologo di Nizza; duella con Bartoli sul Berta; si difende fino alla 14a tappa e sferra il primo attacco vincendo a Piancavallo arrivando a 22″ dalla maglia rosa, sulle spalle dello svizzero Zulle; incassa anche l’attacco dell’elvetico nella crono di Trieste (finisce a 3:26, raggiunto e superato). Poi lo show nella Asiago-Selva di Valgardena; va in fuga con Guerini (a cui lascerà l’onore della vittoria parziale) e fra Marmolada e Sella stronca tutti, guadagnando la maglia rosa. Nel tappone dolomitico una vera ecatombe: 45 abbandoni. A seguire il Pirata in classifica generale è Tonkov a 30″; che diventano 1:28 dopo l’attacco del romagnolo sull’ultimo arrivo in salita a Plan di Montecampione. Il Giro si infiamma nella crono conclusiva di Lugano. Ma Pantani vola anche contro il tempo: è terzo a 30″ dallo specialista Gontchar e fa suo il Giro.

<b>Ottantaduesima edizione: 1999</b>
Esclusione di Pantani per ematocrito alto a Madonna di Campiglio, penultima tappa di una corsa dominata da padrone. Polemiche per i controlli ematici del programma del Coni “Io non rischio la salute” rifiutati dai corridori (tranne alcuni: fra cui quelli della Mapei). Quattro successi di tappa per il pirata: Gran Sasso, Oropa, con l’incredibile episodio della catena che gli salta sulla salita finale e lo attarda in fondo al plotone, ma è talmente carico che risale in bici, recupera ad uno ad uno gli avversari e va a vincere. E poi il tris all’alpe di Pampeago e il giorno dopo poker a Madonna di Campiglio. Strapotere assoluto. L’epilogo la mattina della partenza della tappa che prevedeva il Mortirolo e l’Aprica, i controlli dell’Uci sull’ematocrito e lo stop. Il Giro finisce nelle mani di Ivan Gotti. Pantani non si risolleverà per anni dalle conseguenze di questa triste vicenda.

<b>Ottantatreesima edizione: 2000</b>
Garzelli, fino a quel momento scudiero di Pantani, sale alla ribalta. La corsa vive sul duello fra Francesco Casagrande che coglie la maglia rosa nella 9a tappa vincendo all’Abetone e Garzelli, che vince a Prato Nevoso. Decisiva la crono Briancon-Sestriere ed il verdetto del Monginevro. Grazelli finirà terzo, ma staccherà in classifica di 1:27 il rivale toscano. Pantani, decide solo all’ultimo la sua partecipazione. Viene da una lunga crisi esistenziale dopo i fatti dell’anno prima e dice di essersi allenato solo 20 giorni. Ciononostante si esibisce in un prodigioso attacco sull’Izoard nella tappa di Briancon, dove arriverà secondo. Garzelli vince settantasette anni dopo Binda, varesino come lui.

<a name=2001></a><b>Ottantaquattresima edizione: 2001</b>
E’ il Giro di Simoni, che duella a lungo con la rivelazione della stagione, il lombardo Dario Frigo (nove giorni in rosa). Ma è anche il Giro dei Nas e del mega-blitz negli alberghi di tutte le squadre a Sanremo, nella notte fra il 6 e il 7 giugno. Nonostante si avesse avuto sentore dell’operazione, nelle camere vengono sequestrati farmaci e prodotti dopanti in quantità. E’ caos totale. I corridori minacciano lo sciopero totale. Salta la frazione successiva: il tappone di S. Anna di Vinadio. A Frigo, secondo in classifica, vengono trovati cerotti al testosterone e altre sostanze doping: è licenziato in tronco dalla sua squadra e mandato a casa. Simoni avvalora il suo successo vincendo la tappa di Arona con la doppia scalata del Mottarone. Ma è un successo sbiadito dalle tristi vicende doping.

<b>Ottantacinquesima edizione: 2002</b>
Si celebra l’Unione europea. Partenza da Groningen (Olanda) e arrivo a MIlano. Tappe non impossibili che rifanno il verso ad alcuni finali delle grandi classiche delle Ardenne. Garzelli vince ad Ans, sul traguardo della Liegi, ma verrà squalificato per doping. E’ battaglia tra velocisti. Al rientro c’è anche la vicenda dell’arresto di alcuni corridori come Romano e Fugueras, sempre per fatti collegati ad indagini doping. Savoldelli prende la maglia nella 17a frazione, a Folgaria/Passo Coe, dove il giovane australiano Cadel Evans, che l’aveva conquistata in Val Badia, incappa in una crisi tremenda, e vince il giro. Sei le tappe per Cipollini, compresa quella finale a Milano.

<b>Ottantaseiesima edizione: 2003</b>
Alessandro Petacchi a Lecce batte il campione del mondo Cipollini a caccia del record di tappe vinte da Binda (lo conquisterà alla 9a frazione a Montecatini: 42 vittorie) e si veste di rosa. Vittoria netta, di potenza, che segna forse in modo indelebile il futuro del velocista toscano. Petacchi si ripete a Catania e ad Avezzano, dove Cipollini addirittura rinuncia ala volata negli ultimi metri. Patisce l’avversario. Al Terminillo Petacchi lascia la maglia di leader: sul primo arrivo in salita Simoni e Garzelli (che vince) fanno il vuoto. Il milanese guadagna la rosa che Simoni gli toglierà nella tappa di Faenza con un coraggioso attacco dalla distanza. Sulle montagne c’è spazio per Frigo e ancora Simoni a spegnere i sogni di un redivivo Pantani in fuga nella tappa della Cascata del Toce. La maglia non cambierà più padrone.

<a name=2004></a><b>Ottantasettesima edizione: 2004</b>
Il 2004 segna il terzo cambio di Patron al Giro, infatti Angelo Zomegnan subentra a Carmine Castellano.
Il favoritissimo è Gilberto Simoni, ma spunta un giovane appena 23enne che si impadronisce della scena. Damiano Cunego, reduce da una serie di vittorie prima del Giro, si aggiudica la seconda tappa e sono subito scintille con il capitano Simoni. Il trentino tenta di riappropriarsi della leadeship vincendo a Corno alle Scale, ma Damiano attacca al Santuario di Mercogliano a Falzes e brucia in una irridente volata il compagno di squadra sul traguardo di Bormio 2000. Il Giro a quel punto è suo. E’ l’anno della consacrazione di Alessandro Petacchi. Lo spezzino, irraggiungibile in volata, vince ben nove tappe; mentre il suo rivale, Cipollini è costretto al ritiro dopo una rovinosa caduta in Val di Chiana. Garzelli trova il ritmo giusto solo alla vigilia della fine, quando con Simoni va disperatamente all’attacco sul Mortirolo. Da dietro, però Gontchar difende il suo secondo posto in classifica e la sua squadra si danna per chiudere sulla fuga. Popovich fa da apripista a Cunego nella terribile discesa del Vivione.

<b>Ottantottesima edizione: 2005</b>
Ad aprile Mario Cipollini (38 anni), il popolare “re leone” degli sprint abbandona la scena agonistica e il Giro gli riserva una affezionata passerella a Reggio Calabria durante la crono di apertura. Dovrebbe essere il Giro di Ivan Basso, e della sfida con Cunego, ma il varesino, dopo aver sfilato la maglia rosa a un sorprendente Di Luca a Zoldo Alto, concedendo il successo parziale a Savoldelli, va a sua volta in crisi già nell’arrivo a Ortisei (vittoria di Parra e maglia rosa a Savoldelli, che non la lascerà più fino a Milano). Affonderà definitivamente il giorno dopo a Livigno, dopo un impressionante calvario sullo Stelvio (problemi intestinali). Si rifarà vincendo la tappa di Limone Piemonte e la crono di Torino. Ma lo spettacolo della corsa rosa viene dalla Savigliano-Sestriere. Qui sull’inedito Colle delle Finestre con finale in sterrato Di Luca, Ruiano, Simoni attaccano la maglia rosa che è in difficoltà ma si difende conservando il primato per pochi secondi. A Milano precederà Simoni di 28″.

<b>Ottantanovesima edizione: 2006</b>
Savoldelli in rosa nella prima crono di apertura. Nella terza tappa cade Alessandro Petacchi fratturandosi la rotula. La corsa prende la sua svolta decisiva nella tappa di Passo Lanciano. Ivan Basso sgretola la concorrenza e va in rosa. Gli resiste, ma inutilmente solo Cunego. Sarà la tappa “incriminata” nella vicenda doping Operacion Puerto che rimbalzerà pochi giorni dopo dalla Spagna riferendo di un centro di doping ematico (trasfusioni) gestito dal dottor Eufemiano Fuentes, cui si rivolgevano decine di corridori di vertice e sportivi di molte altre discipline. Nella crono di Pontedera c’è il ritorno del tedesco Ullrich. Basso si dimostra di un altro pianeta nella Trento-Bondone, dove in salita ridicolizza addirittura Simoni. Si ripeterà all’Aprica dopo aver scollinato il Mortirolo sempre con Simoni a ruota. I due litigheranno al traguardo. Simoni accuserà Basso di avergli chiesto dei soldi per farlo vincere. A Milano Basso rifilerà a tutti distacchi colossali: 8′18″ a Gutierrez; quasi 12′ a Simoni; 18′56″ a Cunego. Il Giro si chiude fra polemiche e gravi sospetti.

<a name=2007></a><b>Novantesima edizione: 2007</b>
21 tappe dal 12 maggio al 3 giugno, per un totale di 3.486 km. Vittoria dell’abruzzese Danilo Di Luca che ha preceduto nella classifica finale il lussemburghese Andy Schleck (CSC) di 1′55″ e il veterano Eddy Mazzoleni (Astana) di 2′25″.
Di Luca si è aggiudicato due tappe (la quinta, con arrivo al Santuario di Montevergine, e la dodicesima, con arrivo a Briançon) più la cronometro a squadre de La Maddalena, vinta dalla Liquigas. Di Luca ha mostrato tutte le sue qualità di passista, amministrando il vantaggio accumulato in precedenza e replicando con accortezza e calma agli attacchi degli avversari (in particolare dei corridori della Saunier Duval – Prodir, aggiudicatisi quattro tappe e piazzatisi al primo posto della Classifica a Squadre).
Ritorna in auge dioi 13 anni la Maglia Bianca del miglior giovane.
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<b>Novantunesima edizione: 2008</b>
E’ il giro dello spagnolo Alberto Contador davanti a Riccardo Riccò (Saunier Duval-Scott) a 1′57″, che ha conquistato anche la maglia bianca di miglior giovane.
Contador non ha vinto nessuna tappa, ottenendo come migliori piazzamenti il secondo posto nella cronometro di Urbino (10a tappa) e il quarto nella cronoscalata di Plan de Corones (16a). Partito senza una preparazione adeguata perchè la partecipazione della squadra è stata annunciata inaspettatamente una settimana prima dell’inizio della corsa. Contador è entrato in piena forma a metà Giro, difendendosi nelle tappe di montagna e mostrando forza e sicurezza nelle prove crono (nell’ultima tappa ha distanziato nettamente Riccò, consolidando un vantaggio che era di appena 4″). Contador ha confermato le sue doti di passista-scalatore, che gli avevano permesso di imporsi nel Tour del 2007 e quindi nel Giro dei Paesi Baschi e nella Vuelta a Castilla y León nel 2008.
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<b>Novantaduesima edizione: 2009</b>
<i>in arrivo</i>
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<i>Fonte: repubblica.it</i>
 
  


Messaggi in questa discussione
La storia del Giro d'Italia - da Francesco G. - 30-09-2010, 07:07 PM
RE: La storia del Giro d'Italia - da Francesco G. - 30-09-2010, 07:15 PM

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