Login Registrati Connettiti via Facebook



Non sei registrato o connesso al forum.
Effettua la registrazione gratuita o il login per poter sfruttare tutte le funzionalità del forum e rimuovere ogni forma di pubblicità invasiva.

Condividi:
Rankings (versione extra sport)
#27
Partiamo da un'idea banale ma basilare per la top 10 che vorrei portarvi:

Picasso : Arte del XX secolo = Eddy Merckx : Ciclismo

Dunque la predominanza del pittore spagnolo in questa classifica è una cosa banale, ma ovvia conseguenza della sua grandezza.

Inoltre parlo di opere importanti, non di opere che esteticamente mi piacciono di più.

L'importanza è data da questi fattori:

- Anticipo sui tempi
- Influenza sui futuri artisti
- Portata di significato

Le 10 opere d'arte più importanti realizzate nel XX secolo (architettura e design esclusi), secondo me

10. Campbell's soup cans (1962) di Andy Warhol (Pittsburgh 1928 - New York 1987)

Titolo tautologico per una serie di quadri pressoché uguali (cambia solo la tipologia di zuppa) presentati nel 1962 alla prima mostra personale del 34enne Andy Warhol, tenuta alla Ferus Gallery di Los Angeles. La serie di opere segna la rinascita del dadaismo in una chiave prettamente legata alla società consumistica post bellica. 
Qui Warhol non stampa ancora le proprie opere, ma le realizza manualmente, con un inchiostro acrilico steso uniformemente, nella maniera più impersonale possibile. L'artista sparisce e si nasconde dietro al mero oggetto di consumo. 

L'allestimento mise ancor più in luce l'aspetto commerciale del soggetto: le trentadue tele vennero disposte sopra una mensola bianca che correva all'altezza dell'occhio, lungo le pareti della galleria, come se fosse lo scaffale di un supermercato.
Uno accanto all'altro, i quadri apparivano come una parodia delle antiche sequenze di uomini illustri dipinte nei saloni di alcuni grandi collezionisti e amatori di storia e arte, ciascuno con il proprio ritratto e il proprio nome. Qui i nomi illustri diventano manzo, tacchino, pomodoro, piselli, asparagi e quant'altro. Ostentati feticci di omologazione mercantile, che l'artista denuncia. Un vuoto di significato a cui Warhol però si adegua e da cui trae beneficio. Contraddizione voluta tipica del mondo contemporaneo. 

9. Three studies for figures at the base of a crucifixion (1944) di Francis Bacon (Dublino, 1909 - Madrid, 1992)

In pochi hanno tratto dalla lezione di Picasso, una pittura così concentrata sulla tragedia della vita: crudele per qualunque essere vivente. Tutte le ossessioni visive del pittore: malattie della bocca, corpi esplosi e dilaniati dalle bombe (visti da Bacon a Londra, durante gli anni di guerra in cui prestava servizio come soccorritore), rapporti sessuali violenti, torture e animali al macello, vengono rigurgitate in una pittura tanto sgradevole alla vista quanto pregna di significato.

In pochi imiteranno Bacon, che resterà sostanzialmente un unicum in tutta la storia dell'arte del secolo scorso.
Come opera rappresentativa scelgo quella iniziale, quella che gli diede nel giro di pochi anni fama mondiale. Un'opera in parte ispirata ai trittici del rinascimento nordico raffiguranti crocifissioni, in parte in debito verso le figure delle "Furie" o Erinni dell'Orestea di Eschilo. 

8. L'Enigma dell'ora (1911) di Giorgio de Chirico (Volos 1888 - Roma 1978)

De Chirico era un pittore dalle idee abbastanza complesse: non è chiaro quanto lui credesse alle sue stesse parole retrograde che lo resero, in tarda età, la parodia di un pittore barocco. 
Non è chiaro quanto fosse diventato ingenuamente una barzelletta e quanto invece ne fosse consapevole. 

Fatto sta che il giovane De Chirico conia un'estetica imprescindibile per tutta una generazione di pittori: quella dei surrealisti, che attinsero alle sue piazze vuote, alle sue architetture misteriose, per trasformarle nel teatro del loro inconscio. 
In realtà non sappiamo cosa ci fosse dietro alle piazze di questo pittore; lui avrebbe risposto: "soltanto un intento di fare una buona pittura, come quella degli antichi maestri".
Resta dunque compito di fallaci esegeti trovare letture ed interpretazioni. 
Maestro di tanti, De Chirico non avrebbe voluto allievi e non stimava nessuno. 

7. Stenographic Figure (1942) di Jackson Pollock (Cody, Wyoming, 1912 - Long Island, NY 1956)

I surrealisti nel 1924 promulgarono alcuni dettami per la loro pittura e uno di questi era l'automatismo psichico: ossia realizzare opere senza il controllo cosciente della mente. 
Quasi nessuno dei grandi surrealisti porterà fino in fondo questa idea, anzi i più famosi Dalì, Ernst e Magritte riportarono indietro le lancette della pittura su un'arte estremamente controllata, seppur ricca di mistero e di allusioni sessuali. 

A seguire quel dettame inascoltato in Europa sarebbe stato un alcoolizzato americano di nome Jackson Pollock, il quale, dopo tanti anni a sbarcare a fatica il lunario, diventò nel giro di poco tempo, e grazie alla lungimiranza di Peggy Guggenheim, uno degli artisti più influenti al mondo.

In "Figura Stenografica" si percepisce il passaggio da una pittura minimamente controllata, al puro delirio di colore steso facendolo schizzare casualmente su una tela appoggiata a terra. 
Sullo sfondo una sgraziata donna nuda, che potrebbe avere qualche richiamo ad opere coeve di Mirò, completamente coperta da segni grafici privi di senso logico e tracciati con assoluta libertà, delle sorte di graffiti misterici, di incisioni, di cancellature che stuprano quel poco che rimane di dipinto figurativo. 

6. Guernica (1937) e Massacro in Corea (1951) di Pablo Picasso (Malaga 1881 - Mougins 1973)

Due opere di denuncia politica nella medesima posizione in classifica, perché credo si equivalgano nell'importanza.

Guernica fu presentata all'esposizione universale di Parigi del 1937 nel padiglione spagnolo: Stato dilaniato dalla guerra civile. 
Il comunista Picasso, esule in Francia, fortemente impressionato dalle notizie del bombardamento di Guernica avvenuto ad aprile, dipinse di getto l'enorme tela cercando di trasmettere il senso di orrore e paura provato dai civili massacrati dalle forze nazifasciste. 

Con Massacro in Corea ci spostiamo invece ad una denuncia contro gli Stati Uniti e di conseguenza verso tutti i firmatari del Patto Atlantico (1949). Il soggetto è il Massacro di Sinchon: 35.000 civili nord-coreani uccisi, poiché accusati di filo-comunismo, quando l'area era ormai occupata dalle forze della Corea del Sud e dalle truppe statunitensi. 
Picasso sceglie di raffigurare una vera e propria Strage degli innocenti moderna: solo donne e bambini nudi, schiacciati dalla massa di opliti con l'elmo e i fucili.

Tutti gli artisti occidentali filosovietici del secondo novecento terranno a modello Massacro in Corea e Guernica: opere ancora oggi fondamentali per qualsiasi denuncia politica e militare. 

5. Primo acquerello astratto (1910 o 1913) di Vassilij Kandinskij (Mosca 1866 - Neully-sur-Seine 1944)

Una poesia di puro colore, totalmente slegata da raffigurazioni del mondo esterno. Questo è l'astrattismo di Kandinskij.

Però sull'artista grava un problema di date: quella riportata in primo acquerello astratto è 1910, ma il dipinto è noto solo a partire dal 1913, indice di un possibile inganno di retrodatazione perpetrato dal pittore. 
Chi è arrivato prima all'astrattismo? Lui o Delaunay? Le "Finestre" di Delaunay del 1912 perdono qualsiasi legame col mondo esterno citato nel titolo. Lui o Picasso e Braque? Che, seppur legati di facciata alla raffigurazione di nature morte, a quelle date realizzano, de facto, opere astratte.

Al di là di tutto, Kandinskij resta il padre della pittura intesa come raffigurazioni di sentimenti e di armonie estetico-musicali attraverso il colore. Una pittura sinestetica che nessuno degli altri astrattisti ha saputo (o voluto) coniugare con queste accezioni. 

4. Quadrato nero su fondo bianco (1915) di Kazimir Malevic (Kiev 1879 - Leningrado 1935)

L'astrattismo di Kazimir Malevic, che si chiama Suprematismo, è totalmente diverso da quello di Kandinskij. Il pittore russo precedentemente analizzato fa dipendere la sua pittura da una ritmicità poetica dei colori, dalla sinestesia di sensazioni: il colore dovrebbe infatti ricreare nella mente del fruitore armonie musicali. 

invece per l'ucraino Malevic la pittura non deve dipendere da nulla se non dalla pittura stessa. Nessuna influenza: né dal mondo esterno, né dalle emozioni personali, né dalla musica. Pittura pura, impersonale, indipendente. Supremazia della pittura intesa come colore steso su una tela: nient'altro.

L'apoteosi è quadrato nero su fondo bianco, esposto a Pietroburgo nel dicembre 1915 sull'angolo della parete, laddove, nella tradizione ortodossa, sta l'icona con la Vergine.
Grado zero assoluto di un'arte totalmente indipendente da influenze esterne o interne (ossia legate a sentimenti del pittore).

In Europa centrale un percorso simile, ma leggermente in ritardo di qualche anno, è attuato dall'olandese Piet Mondrian, che si libererà progressivamente della raffigurazione del mondo esterno, per ridurre la pittura ai soli colori primari e alle linee orizzontali-verticali. Non toccherà però mai il vertice estremo di quadrato nero su fondo bianco.

3. Fountain (1917) di Marcel Duchamp (Blainville-Crevon 1887 - Neully-sur-Seine 1968)

Talmente tanto influente, da essere imprescindibile anche per molti artisti o pseudo artisti del 2000. 

Il pittore francese Marcel Duchamp fondò a New York, insieme ad Henri Pierre Roché e Beatrice Wood, la rivista "The Blind Man", limitata a soli due numeri: aprile e maggio 1917, nei quali venne presa una forte posizione in merito all'opera Fountain presentata dal fantomatico Richard Mutt alla Society for Indipendent Artist, ma rifiutata dal comitato organizzatore poiché consisteva in un orinatoio rovesciato e firmato. La quota di iscrizione alla Society era di 6 dollari e garantiva la sicurezza di essere esposti. Richard Mutt i 6 dollari li aveva versati, ma non era stato esposto: su questa contraddizione si scaglia Duchamp in "The Blind Man", prendendo le difese del misterioso artista nell'articolo The Richard Mutt case

Nell'articolo non si faceva però assolutamente nulla per valutare positivamente l'estetica di quest'opera, ci si scagliava anzi contro il talento artistico degli americani capaci solo "di costruire ponti e fabbricare sanitari".
Nel secondo e ultimo numero di "The Blind Man" venne rivelato lo scherzo: Richard Mutt, altri non era che Marcel Duchamp stesso, sotto pseudonimo.

Una delle più geniali trovate dadaiste: un'arte nata solo ed esclusivamente per scandalizzare la società borghese, scherzare ed irridere il pubblico.

2. Les Damoiselles d'Avignon (1907) di Pablo Picasso (Malaga 1881 - Mougins 1973)

Il 26enne artista spagnolo, trapiantato a Parigi, si vergognò inizialmente di aver dipinto una cosa di questo tipo.

Nessuno si era mai spinto a tanto, nessuno si era spinto a ridurre i corpi umani di cinque prostitute che ostentano le loro grazie a pure forme geometriche piane, nessuno aveva inoltre sfigurato i volti umani a tal punto da renderli maschere tribali... volti sì ispirati alla scultura africana, ma che vogliono anche sottilmente ricordare quanto la sifilide possa devastare il corpo umano.

Nei primi studi per il dipinto, le idee di Picasso erano molto diverse, oltre alle cinque prostitute, raffigurate in modo più tradizionale (come tutti i quadri del periodo rosa), dovevano esserci i clienti: un marinaio e un giovane studente di medicina con in mano un teschio, poi eliminati per addensare tutta l'opera attorno ai nudi femminili, alcuni dei quali ispirati ad Ingres e a Michelangelo (lo schiavo morente), ma totalmente trasfigurati .

Picasso, una volta terminata, lasciò l'opera appoggiata contro la parete del suo studio fino al 1916 e tornò a dedicarsi a rielaborare il linguaggio estremo di Cezanne, il famoso linguaggio sintetico delle case che diventano "cubi", e da cui nascerà - con intento schernitore - il termine assai noto anche ai profani. 

Soltanto molti anni dopo, quando la sua pittura avrà oltrepassato ogni limite figurativo, si azzarderà a presentarla al pubblico. 

1. Natura morta con sedia impagliata (1912) di Pablo Picasso (Malaga 1881 - Mougins 1973)

Il primo enorme azzardo in pittura. 

Quest'opera è la madre di tutti i lavori di artisti che scelgono di inserire pezzi di mondo reale all'interno dei propri quadri o sculture. 

Siamo nel 1912 e Picasso e Braque sono liberi di sperimentare il loro linguaggio "scompositivo" in piena libertà, poiché sostenuti economicamente dal mercante Daniel Henri-Kahnweiler che ha l'esclusiva di vendita. Ormai hanno superato ogni limite rappresentativo e la loro pittura si è fatta astratta: ricostruire elementi del mondo reale nelle nature morte prodotte in quel periodo è pressoché impossibile.

A questo punto Picasso ha un'idea geniale: inserire, incollandolo, un pezzo di carta stampata, con raffigurato un sedile in vimini. Dunque una stampa, dunque un fortissimo appiglio alla realtà. E' ormai la realtà stessa che si fa tautologica e diventa parte di un dipinto. I giornali che di lì in avanti iniziano ad essere incollati sulle tele raffigurano semplicemente loro stessi. La rottura del confine tra realtà esterna e sua rappresentazione artistica è la massima rivoluzione picassiana e si ha nel 1912 con Natura Morta con Sedia impagliata. 

 
Rispondi


[+] A 5 utenti piace il post di Giugurta
  


Messaggi in questa discussione
RE: Rankings (versione extra sport) - da Paruzzo - 26-11-2021, 01:12 PM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Paruzzo - 27-11-2021, 02:24 PM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Paruzzo - 28-01-2022, 11:13 AM
RE: Rankings (versione extra sport) - da melo21 - 04-02-2022, 12:51 AM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Giugurta - 29-01-2022, 07:36 PM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Paruzzo - 29-01-2022, 08:03 PM
RE: Rankings (versione extra sport) - da OldGibi - 29-01-2022, 10:55 PM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Paruzzo - 31-01-2022, 06:03 PM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Lambohbk - 31-01-2022, 07:58 PM
RE: Rankings (versione extra sport) - da melo21 - 04-02-2022, 12:36 AM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Paruzzo - 04-02-2022, 08:03 AM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Gerro - 19-07-2022, 02:33 PM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Gerro - 19-07-2022, 03:39 PM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Paruzzo - 05-08-2022, 08:06 AM
RE: Rankings (versione extra sport) - da OldGibi - 05-08-2022, 11:53 AM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Giugurta - 05-08-2022, 01:39 PM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Paruzzo - 05-08-2022, 03:08 PM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Paruzzo - 05-08-2022, 12:39 PM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Paruzzo - 05-08-2022, 02:43 PM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Giugurta - 10-08-2022, 02:11 PM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Paruzzo - 10-08-2022, 02:23 PM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Giugurta - 10-08-2022, 02:28 PM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Paruzzo - 10-08-2022, 02:32 PM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Giugurta - 10-08-2022, 02:36 PM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Giugurta - 10-08-2022, 03:07 PM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Giugurta - 10-08-2022, 08:23 PM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Paruzzo - 13-08-2022, 11:36 AM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Giugurta - 13-08-2022, 02:50 PM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Paruzzo - 13-08-2022, 04:12 PM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Gerro - 14-08-2022, 11:44 AM
RE: Rankings (versione extra sport) - da Paruzzo - 14-08-2022, 08:47 PM

Vai al forum:


Utente(i) che stanno guardando questa discussione: 1 Ospite(i)