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Het Nieuwsblad: tutta la gioia di Van Marcke
È il vincitore che nessuno si aspettava: Sepp van Marcke ha vinto la Nieuwsblad, gara di apertura della stagione in Belgio. Questa vittoria premia il talento del ragazzo belga di Waregem dopo una stagione turbolata sul pavé: «È incredibile. Vincere una gara è un sogno e poi questa vittoria è importante perché - anche se non è la Parigi-Roubaix - è la prima corsa della stagione. Al colpaccio ci pensavo, anche se era Haussler il leader della squadra».
E poi c’è stato l’attacco di Boonen, immediatemente seguito dal ragazzo della Garmin Barracuda.
«Non ho mai dubitato durante la gara, sapevo di essere forte. Non ho mai avuto un momento di crisi, di dubbio. Quando siamo arrivati negli ultimi chilometri, mi sono ricordato dell’edizione dell’anno scorso. Flecha aveva sbagliato la curva finale e dunque la sua volata. Io ho avuto la lucidità di fare tutto nelle regole. Poi dopo la curva, ho preso la ruota di Boonen e l’ho saltato».
Adesso chiederà un ruolo da leader per il Fiandre? Con umilità, Sepp non ci pensa e dice: «Ho 22 anni. Sono ancora giovane. Avrò un ruolo importante, ma non quello per la vittoria. Sicuramente con questo successo il morale è buono: se non riuscirò a fare più niente di buono, potrò almeno dire di aver vinto una gara davanti a Boonen e Flecha».

Het Nieuwsblad: il bilancio di Alessandro Ballan
Alessandro Ballan, com’è stata la gara ?
«La corsa odierna, come avevamo anticipato, ci è servito per testare il materiali, le biciclette, le ruote. Poi c’è stato la sfortuna, che ci ha impedito di essere protagonisti nelle fasi calde della corsa. Le cadute hanno condizionato la mia gara perché ho dovuto sempre inseguire. Quando ha attaccato Boonen, era un po troppo indietro, così mi sono sacrificato per la squadra. E alla fine, le gambe giravano bene. Adesso mi aspetto di far bene a Kuurne domani».
Avete pagato il fatto di correre senza radio?
«Probabilmente sì. Quando la corsa è esplosa, nessuno sapeva nulla: quanti erano i corridori in fuga e chi fossero. Se oggi avessimo avuto la radio, Hushvod ci vrebbe potuto informare e noi avremmo potuto colmare lo svantaggio. Correre senza radio ci ha penalizzato».
Come girano le gambe?
«Molto bene. Questa gara era la mia prima gara in Europa dopo il Tour Down Under e il Giro dell’Oman. Sono contento della mia prova, soprattutto perché oggi c’era il freddo e ho reagito bene. Spero di continuare su questa strada».
Dopo il Belgio, le Strade Bianche.
«Una corsa che mi servirà per rifinire la preparazione in vista della Tirreno e poi della Sanremo».

da Gand, Jerome Christiaens per tuttobiciweb.it