31-01-2011, 02:25 PM
Le Stelle di domani. Diego Ulissi
Nato il 15 luglio 1989. Segno zodiacale Cancro.
AMORE
«Sono fidanzato da tre anni con Arianna Bindi e da un anno conviviamo a Donoratico. L’ho conosciuta ad una festa di amici comuni a Gambassi Terme. Due parole, due sguardi, poi ci siamo frequentati una settimana su Facebook e quindi ci siamo rivisti: da quel momento in poi non ci siamo più persi di vista. È stato amore vero. Lei è di Empoli, insegnante d’asilo. Dovremmo sposarci alla fine di quest’anno. Di lei mi è subito piaciuta la sua semplicità, il suo modo di intendere la vita: l’ho immediatamente sentita adatta a me. Per non parlare poi dei suoi occhi: sono incantevoli, di color “oro”. Ha un carattere forte e in certi momenti è anche fumina, come si dice dalle mie parti. A me però dà tanta tranquillità. Ho anche un grande amore per i buoni vini, sono un’autentica passione. Adoro il Sassicaia Guidoalberto e l’Ornellaia Le Volte».
LAVORO
«Il mio ingresso nella massima serie è stato molto soddisfacente. I primi mesi sono stati un po’ difficili, perché il salto c’è e si fa sentire, però in definitiva credo di essermi difeso discretamente. Vittoria a Prato, buoni risultati al Giro di Svizzera, Polonia e Brixia Tour. Cosa mi attendo dal 2011? Voglio crescere, salire ancora qualche gradino. Voglio soprattutto capire che tipo di corridore sono o posso essere. Io un’idea ce l’ho: le corse a tappe possono essere affar mio. Ad ogni modo questa stagione per me sarà importantissima per comprendere e ascoltare meglio il mio fisico. Mi do due-tre stagioni per capire bene chi sono e dove posso andare. Una meta io ce l’ho già: si chiama Liegi-Bastogne-Liegi, la corsa per eccellenza».
SALUTE
«La mia carriera, seppur giovane, è stata costellata da diversi incidenti. Mai fratture, ma di acciacchi piuttosto importanti ne ho avuti. Da juniores ho dovuto far fronte ad una bruttissima forma di broncopolmonite. Fermo per due mesi e la ripresa non è stata delle più semplici e facili. Da dilettante sono stato bloccato dalla mononucleosi: quattro mesi fermo ai box. Lo scorso anno è andato tutto bene e spero che anche il 2011 non mi dia problemi. Cadute? Poche. Sono uno che quando vede il rischio tira i freni. Non sono uno che osa tanto, almeno per adesso».
SOLDI
«Poche storie: sono importanti. Da ragazzino avevo la paghetta, dieci euro a settimana. Mamma Donatella e papà Mauro me li davano per responsabilizzarmi, per farmi capire l’importanza dei soldi, il loro valore: ci sono pienamente riusciti. Oggi mi considero una formichina, sono piuttosto risparmioso, anche se quando c’è da comprare non mi tiro indietro. Mi piace spendere, ma bene, per cose di valore. Arianna, la mia fidanzata, ogni tanto mi prende in giro, ma io non ci posso fare niente: sono fatto così. Ho sempre guadagnato qualcosa, soprattutto da juniores. Guadagnavo in base alle vittorie e visto che ho vinto tanto, compreso due mondiali, ho guadagnato piuttosto bene. Sono passato professionista alla Lampre e, nonostante sia un neo-pro, guadagno qualcosa più del minimo. Insomma, sono molto contento».
da tuttoBICI di gennaio a firma di Pier Augusto Stagi
Nato il 15 luglio 1989. Segno zodiacale Cancro.
AMORE
«Sono fidanzato da tre anni con Arianna Bindi e da un anno conviviamo a Donoratico. L’ho conosciuta ad una festa di amici comuni a Gambassi Terme. Due parole, due sguardi, poi ci siamo frequentati una settimana su Facebook e quindi ci siamo rivisti: da quel momento in poi non ci siamo più persi di vista. È stato amore vero. Lei è di Empoli, insegnante d’asilo. Dovremmo sposarci alla fine di quest’anno. Di lei mi è subito piaciuta la sua semplicità, il suo modo di intendere la vita: l’ho immediatamente sentita adatta a me. Per non parlare poi dei suoi occhi: sono incantevoli, di color “oro”. Ha un carattere forte e in certi momenti è anche fumina, come si dice dalle mie parti. A me però dà tanta tranquillità. Ho anche un grande amore per i buoni vini, sono un’autentica passione. Adoro il Sassicaia Guidoalberto e l’Ornellaia Le Volte».
LAVORO
«Il mio ingresso nella massima serie è stato molto soddisfacente. I primi mesi sono stati un po’ difficili, perché il salto c’è e si fa sentire, però in definitiva credo di essermi difeso discretamente. Vittoria a Prato, buoni risultati al Giro di Svizzera, Polonia e Brixia Tour. Cosa mi attendo dal 2011? Voglio crescere, salire ancora qualche gradino. Voglio soprattutto capire che tipo di corridore sono o posso essere. Io un’idea ce l’ho: le corse a tappe possono essere affar mio. Ad ogni modo questa stagione per me sarà importantissima per comprendere e ascoltare meglio il mio fisico. Mi do due-tre stagioni per capire bene chi sono e dove posso andare. Una meta io ce l’ho già: si chiama Liegi-Bastogne-Liegi, la corsa per eccellenza».
SALUTE
«La mia carriera, seppur giovane, è stata costellata da diversi incidenti. Mai fratture, ma di acciacchi piuttosto importanti ne ho avuti. Da juniores ho dovuto far fronte ad una bruttissima forma di broncopolmonite. Fermo per due mesi e la ripresa non è stata delle più semplici e facili. Da dilettante sono stato bloccato dalla mononucleosi: quattro mesi fermo ai box. Lo scorso anno è andato tutto bene e spero che anche il 2011 non mi dia problemi. Cadute? Poche. Sono uno che quando vede il rischio tira i freni. Non sono uno che osa tanto, almeno per adesso».
SOLDI
«Poche storie: sono importanti. Da ragazzino avevo la paghetta, dieci euro a settimana. Mamma Donatella e papà Mauro me li davano per responsabilizzarmi, per farmi capire l’importanza dei soldi, il loro valore: ci sono pienamente riusciti. Oggi mi considero una formichina, sono piuttosto risparmioso, anche se quando c’è da comprare non mi tiro indietro. Mi piace spendere, ma bene, per cose di valore. Arianna, la mia fidanzata, ogni tanto mi prende in giro, ma io non ci posso fare niente: sono fatto così. Ho sempre guadagnato qualcosa, soprattutto da juniores. Guadagnavo in base alle vittorie e visto che ho vinto tanto, compreso due mondiali, ho guadagnato piuttosto bene. Sono passato professionista alla Lampre e, nonostante sia un neo-pro, guadagno qualcosa più del minimo. Insomma, sono molto contento».
da tuttoBICI di gennaio a firma di Pier Augusto Stagi